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5 I giardini scenografic

5.2 Lettura botanica ed analisi delle principali specie arboree 61

La nuova tipologia del giardino paesaggistico o all'inglese, viene interpretata dal Bagnara nel parco Papadopoli, soprattutto a livello complessivo. Nonostante non esistano le prove che documentano la fase del progetto, si possono ricavare indizi tali da attribuirne la sua paternità. Anzitutto, come vedremo, gli elementi vegetali più importanti di questo parco furono proprio gli alberi. Attraverso essi infatti, vediamo perdurare la personalità del Bagnara che li dispose in un certo modo e che riuscì a prevedere il loro sviluppo e temperamento. Grazie al prezioso aiuto di un esperto botanico, il prof Carmelo Tatano62, sono riuscita a mettere in risalto gli elementi arborei più importanti ed a ricostruire in maniera abbastanza attendibile il progetto complessivo del parco così come lo aveva pensato il Bagnara.

Intorno alla metà degli anni Settanta, infatti, questo parco fu oggetto di uno studio botanico ed ambientalistico per una tesi di laurea della facoltà di Agraria di Padova. In particolare, il parco, è stato diviso in più zone alla loro composizione flogistica o ad altre caratteristiche che conferiscono loro una certa eterogeneità. Tutto questo per poter fare in seguito un censimento delle specie botaniche esistenti. Tale lavoro, aveva lo scopo di mettere in evidenza anche lo stato di degrado e di abbandono del parco per favorire la sua tutela.

L'accesso alla villa ed al parco, è dato da un ponticello che supera un fossato, un tempo riempito d'acqua e proveniente dal fiume Lia. Oggi si presenta completamente privo della presenza di elementi biotici a causa dell'elevato livello di inquinamento, reso evidente in special modo dalle larghe chiazze di olio minerale.

Varcato il cancello, nel piazzale antistante, leggermente spostata sulla destra, si 61 Il restauro di Parco Papadopoli in S. Polo di Piave (Treviso), tesi di laurea Carmelo Tatano facoltà di

Agraria Università degli studi di Torino, anno accademico 2001-2002, pp. 59-63.

62 Carmelo Tatano, esperto di Botanica di parchi e giardini e specializzato in Forestale Paesaggista. Attualmente è docente di Economia, Estimo, Marketing e Legislazione presso l'Istituto Tecnico Agrario "G.B. Cerletti" di Conegliano (Tv).

trova la villa, immediatamente a sinistra ha origine il viottolo che compie il giro completo del parco.

Imboccando questo viottolo, a sinistra dell'entrata, vi è una zona esaltata da maestose magnolie e da alcuni esemplari di Cedri, sorgenti su un vasto appezzamento a prato, di fronte all'ingresso si trova la ex ghiacciaia63 ed una piccola vera da pozzo.Uscendo dal viottolo, delimitato da siepi di Prunus

laurocerasus, Evonimus japonica e Laurus nobilis, e procedendo lungo il muretto

di confine fra il parco ed il frutteto, si arriva laddove un tempo era stata costruita una grande serra, della quale non è rimasta più nulla e dove adesso vegetano ci maestosi esemplari di Lagherstroemie o Lagerstroemia Indica. Questa risulta essere effettivamente la zona più calda del parco, assieme a quella immediatamente alla base del lato sud ed ovest della villa, le siepi di Laurus

nobilis attualmente determinano la chiusura di questa parte del

parco.Riprendendo il viottolo e procedendo lungo il lato più esteso del parco, si costeggia una zona, praticamente boschiva, dalla quale emergono altissimi

Platanus acerifolia ed un grande Fagus sylvatica, in prossimità del vertice della

prima penisola che si protende sul lago.

Una vasta zona che costeggia il laghetto è coperta da un boschetto di Picea

abies e da un gruppo di Magnolia grandiflora. Tra le due coperture vegetali, si

inserisce un maestoso Liriodendron tulipifera.

Un'altra zona, adiacente a quest'ultima, è caratterizzata da una vasta area a prato contornato da viottoli, intorno ai quali si ergono alcune querce ed una vecchia Thuya occidentalis. Da questo punto in poi, il viottolo curva verso destra, lasciando alla sua sinistra una zona boscosa. L'area opposta all'ingresso principale, è caratterizzata da Carpinus betulus ed Ulmus campestris, con un sottobosco molto ricco di specie arboree giovani e da vari tipi di infestanti.

Molto suggestiva è la penisola o isoletta popolate da Taxodium disticum,

caratteristico per le particolari radici che fuoriescono dal suolo.

63 Elemento utile ed essenziale che possiamo trovare in un giardino storico è la ghiacciaia, luogo, per la conserva del ghiaccio e degli alimenti. Nei giardini ottocenteschi, la sommità della collina che racchiudeva la ghiacciaia diventava spesso un punto di belvedere e di sosta.

Sempre in questa zona, è presente un esemplare di Ginkgo biloba di sesso femminile, che dissemina abbondantemente fornendo rinnovazione. Il lato a nord, confinante con la strada, è contornato da quattro esemplari di Fagus

sylvatica varietà pendula, le cui basi formano vertici di un piccolo quadrato.

Essendo le quattro piante di notevoli dimensioni, danno l'idea di essere quattro fusti di una stessa pianta e creano così un bellissimo effetto visivo.

La zona in prossimità al retro della villa è prevalentemente costituita da un prato polifita, eccetto la punta lunga sul lago che è boschiva, caratterizzata dalla presenza sia di piante tipiche di ambienti lacustri ed umidi, sia da piante non appartenenti a questo tipo di habitat.

Di fronte al prospetto della villa che si affaccia sul lago, si elevano un magnifico

Cedrus libantyica, una Magnolia denudata ed un esemplare con chioma a

bandiera, di Quercus ilex.

Il Parco di Villa Papadopoli si trova, purtroppo, in uno stato di degrado avanzato, da attribuire per lo più alle mancate cure ed interventi di restauro necessari. Secondo Carmelo Tatano, specializzato in botanica di parchi e giardini, « una normale ed adeguata scelta delle operazioni avrebbero decisamente consentito una conservazione ed uno sviluppo armonico e della vegetazione con le strutture interne al parco stesso. La vegetazione si presenta folta, con la presenza nel sottobosco di di diverse infestanti, le quali hanno invaso, laddove siano presenti, ogni angolo. Alcuni tratti del bosco risultano essere impenetrabili per la presenza caustica ed intrecciata di specie tolleranti la concorrenza e la poca luce »64.

64 . Il restauro di Parco Papadopoli in S. Polo di Piave (Treviso), tesi di laurea Carmelo Tatano, facoltà di Agraria, Università degli studi di Torino, anno Accademico 2001-2002. Per quanto riguarda le singole specie arboree selezionate in base all' importanza e presenti nel parco, ho consultato i seguenti testi: Guglielmo Giordano I Legnami del mondo, Ceschina, Milano,1964 e Guglielmo Giordano Antologia del Legno volume 2, Consorzio LEGNOLEGNO, Milano, 1997.

30 Panoramica del Castello .

32. Castello dalla strada principale del paese.

34La Ghiacciaja del parco.

36Panoramica dal laghetto.

38Esemplare di Ginkgo Biloba

40 Facciata principale delcastello rivolta verso il lago.

42Panoramiche del parco, vista dall'alto.

44 Cedrus Libanotica.

46Magnolia denudata.

48Aesculus Hyppocastanum.

50Panoramica del lago.

52 Magnolia grandiflora.

54.Quercus Ilex.

56Quercus Peduncolata.

58 Taxiodium Disticum o Cipresso calvo

60.Tilia europea, Fagus sylvatica var. Tricolor e Quercus Peduncolata.

62 Pinus pinaster.

66 Lagerstroemia Indica.

67.Cedrus Atlantica

69Scorcio del Castello .

71 Magnolia Grandiflora.

73Antiche scuderie