Ai registri conservati nell’Archivio Arcivescovile di Pisa ho riservato una trattazione a parte, perché, a causa del loro contenuto misto, non è possibile inserirli in nessuna delle altre serie. Essi costituiscono la serie che ho denominato“Libri canonici” e custodiscono per gli anni dal 1580 al 1591 la registrazione degli stati delle anime e dei morti (solo per l’anno 1580) e per gli anni dal 1612 al 1666 la registrazione sia degli stati delle anime che dei matrimoni e dei morti.
Luogo di conservazione Archivio Arcivescovile
Serie, numero Libri canonici, 1 Estremi cronologici 1580 – 1591
1580 – 1591: anime 1580: morti
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta in cartone.
Annotazioni in costola --- Annotazioni sul piatto
superiore
“S. Sisto di Pisa. Stato delle Anime dal 1580 al 1590. Morti dal 1580 al detto anno”.
Fascicoli 2
Carte cc. 1 – 3
cc. 12 – 15 cc. 48 – 63
Prioria di S. Sisto di Pisa e della loro morte con debiti e crediti, di quelle che non faranno quanto si conviene al debito dl cristiano […] da me Vincenzo Mazzuoli Priore e Canonico di Pisa”.
Descrizione del contenuto
Questo è il più antico dei libri canonici dell’archivio parrocchiale di S. Sisto. In questo registro troviamo la nota delle anime della parrocchia di S. Sisto dal 1580 al 1591. Alle cc. 1 – 3 si illustra lo stato delle anime al dì 1 gennaio 1580. Nella pagina a sinistra il compilatore scrive i nomi dei parrocchiani suddivisi per famiglie. Nella pagina a destra troviamo, per la stessa famiglia, altre notizie, tra cui l’adempimento dell’obbligo di comunicarsi previsto in occasione della Pasqua, la segnalazione dei vivi e dei morti, di coloro che si sono trasferiti e dei nuovi arrivati. Questo stato d’anime ha l’aspetto di appunti molto sommari e discontinui. Dalla c. 12 alla c. 15 troviamo gli aggiornamenti dello stato delle anime fino al 1591. Alla c. 48 il compilatore del registro annota i defunti dell’anno 1580, scrivendone il nome, la data e il luogo del decesso.
Il registro è interamente compilato da: • Vincenzo Mazzuoli priore.
Luogo di conservazione Archivio Arcivescovile
Serie, numero Libri canonici, 2 Estremi cronologici 1611- 1656
1612 – 1656: matrimoni 1611 – 1656: morti 1612 – 1625: anime
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta in cartone.
Annotazioni in costola “S. Sisto di Pisa. Matrimoni dal 1612 al
1656. Morti dal 1612 al 1666”.
Annotazioni sul piatto superiore
---
Fascicoli 5
Carte cc. 77
Stato di conservazione Buono.
Intestazione: “A dì primo di Gennaio 1611 al Pisano. Segnato B.
In questo libro di cartapecora bianca con carte 142 si noteranno tutti i matrimoni con il nome e cognome, patria dei contraenti e testimoni, atti conformi al Sacro Concilio di Trento; di poi si noteranno ancora tutti i morti che passeranno a miglior vita. Di più tutte l’Anime da Comunione che ci si trovano da me Gerolamo Buonanni Priore moderno della Prioria di S. Sisto di Pisa conferitamela come Padrona la
serviranno a notarci i morti che passeranno di detta Prioria a meglior vita e dove si seppelliranno. Dalla 70 insino al fine serviranno a notarci anno per anno l’anime da Comunione. Laus Deo”.
Descrizione del contenuto
Questo registro raccoglie, in un unico volume, l’annotazione sia dei matrimoni, che dei morti e dello stato delle anime, sotto la cura della prioria di S. Sisto.
Alla c. 1 v. troviamo il ricordo della caduta della campana “mezzana” della prioria, avvenuta il 7 aprile 1613, e il ricordo dell’amministrazione del SS. Sacramento ad un ammalato.
Dalla c. 1 r. alla c. 11 r. troviamo le registrazioni dei matrimoni dal 1612 al 1656, per mano dei priori Girolamo Buonanni e Vincenzo Comannini. Qui si segue una formula che, dopo l’annotazione della data, comincia così: “Fassi ricordo” e poi, dopo aver fatto riferimento al rispetto delle disposizioni del Concilio di Trento, registra:
- il nome dei coniugi; - la loro provenienza; - il nome dei testimoni.
Dalla c. 30 r. alla c. 53 v. troviamo le registrazioni dei morti dal 1611 al 1656. Nella formula adottata, dopo l’annotazione della data e, nella maggior parte dei casi, anche dell’ora del decesso, sono riportati:
- il nome e il cognome del defunto; - il luogo dove abitava;
- l’avvenuta somministrazione dei sacramenti; - il luogo della sepoltura;
Qualora al funerale siano intervenuti dei religiosi, anche questa notizia viene ricordata.
Dalla c. 70 r. alla c. 93 troviamo la nota delle anime da comunione della prioria dal 1612 al 1625. Esse sono suddivise per luogo di abitazione. La struttura è quella di un elenco che riporta, secondo una numerazione progressiva:
- i nomi dei parrocchiani; - i rapporti di parentela.
Alla fine di ogni elenco si ricapitola il numero totale degli abitanti della parrocchia.
Cresime
La serie “Cresime” è costituita da due sole vacchette, che riguardano rispettivamente gli anni dal 1831 al 1920 e dal 1921 al 1953. Possediamo, però, anche altre due registrazioni delle cresime, contenute nei registri degli stati d’anime. Nel registro “Stati delle Anime, 2”, per gli anni dal 1701 al 1715 il priore Tommaso Tavola, nel chiudere gli elenchi delle persone abitanti nella sua cura, si preoccupa anche di annotare coloro che in quell’anno hanno ricevuto la cresima. Nel registro “Stati delle Anime, 3”, a partire dalla c. 166 r., sono annotati gli elenchi dei cresimati dall’anno 1776 all’anno 1823, a cura dei priori Andrea Girei e Reginaldo Panichi.
La serie “Cresime” interessa, dunque, gli anni dal 1801 al 1953, con l’aggiunta delle due precedenti registrazioni, che riguardano gli anni dal 1701 al 1715 e dal 1776 al 1823.
Vacchetta A 1831 – 1920 Vacchetta B 1921 – 1943
Nel registro “Cresime, 2”, alla c. 31 r., il parroco mons. Dell’Omodarme scrive questa nota: “Non sono più state registrate le cresime perché la R. ma Curia Arcivescovile non restituisce più i certificati”, nota che riporta la data del 20 maggio 1953. La serie pertanto si può considerare chiusa.
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto
Serie, numero Libri delle Cresime, 1 Estremi cronologici 1831 – 1920
Descrizione fisica Vacchetta cartacea. Coperta in cartone
marrone.
Annotazioni in costola ---
Annotazioni sul piatto superiore
“(…) A. Cresimati dall’anno 1831 all’anno 1921”.
Fascicoli 3
Carte cc. 1 – 35 numerazione moderna. Stato di conservazione Buono.
Intestazione: “In questo presente libro si
descriveranno tutti i cresimati dimoranti in questa Prioria di S. Sisto dall’anno 1831 fino all’anno 1917”.
Descrizione del contenuto
Questa vacchetta conserva anno per anno gli elenchi dei fedeli appartenenti alla parrocchia di S. Sisto, i quali hanno ricevuto il sacramento della cresima a partire dal 1831 fino al 1920, con la data, la chiesa dove la celebrazione si è svolta, insieme al nome, al cognome ed alla paternità del cresimato.
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto
Serie, numero Libri delle Cresime, 2 Estremi cronologici 1921 – 1953
Descrizione fisica Vacchetta cartacea. Coperta in cartone
grigio.
Annotazioni in costola ---
Annotazioni sul piatto superiore
“Nuovo registro B delle Cresime”.
Fascicoli 6
Carte cc. 1 – 21 numerazione originaria;
cc. 22 – 68 numerazione moderna.
Le carte successive alla 31 non sono scritte
Stato di conservazione Buono. Intestazione: ---
Descrizione del contenuto
Questa vacchetta conserva anno per anno gli elenchi dei cresimati residenti nella parrocchia di S. Sisto dal 1921 al 1953.
Per gli anni dal 1931 al 1936 il parroco don Alessandro Morgantini annota di non aver ricevuto dalla Curia i certificati dei cresimati, pertanto non ha potuto compiere l’annotazione nei registri parrocchiali. Per l’anno 1937 egli dichiara di aver annotato i due soli cresimati di cui ha avuto notizia. La registrazione delle cresime riprende, ma solo per gli anni 1938 e 1943. Alla c. 31 r. il parroco mons. Dell’Omodarme scrive questa nota: “Non sono più state registrate le cresime perché la R. ma Curia Arcivescovile
non restituisce più i certificati”. Questa nota riporta la data del 20 maggio 1953.
Matrimoni
Il Concilio di Trento, con il decreto Tametsi del 1563, oltre a stabilire la registrazione dei matrimoni in un apposito libro parrocchiale (habeat
parochus librum in quo coniugum et testium nomina, diemque et locum contracti matrimoni describat, quem diligenter apud se custodiat), si preoccupò
anche di stabilire la forma canonica di celebrazione del matrimonio. Fu imposto l’obbligo di fare tre pubblicazioni in tre giorni festivi consecutivi (in ecclesia inter missarum solemnia), di scambiarsi il consenso davanti al parroco (in facie Ecclesiae) e a due o tre testimoni e l’obbligo per i futuri coniugi di non coabitare prima della benedizione del parroco..
Questi provvedimenti si resero particolarmente necessari per porre rimedio a una situazione che si era creata a causa della mancanza, nei secoli precedenti, di una normativa precisa. Fino a quell’anno la Chiesa non aveva mai seguito regole rigorose per la celebrazione dei matrimoni, permettendo che venissero svolte nelle forme più diffuse presso i vari popoli, cosicché finirono per diventare frequenti i matrimoni clandestini, compiuti cioè dagli sposi senza la presenza del parroco, i secondi matrimoni e quelli tra consanguinei.
La testimonianza di queste disposizioni è ampiamente documentata negli Archivi parrocchiali.
Nell’archivio della parrocchia di S. Sisto sono sei i «Libri di Matrimonio» anteriori alla conclusione del Concordato tra la chiesa cattolica e lo Stato italiano, avvenuta nel 1929. Questo evento cambia l’aspetto dei «Libri di Matrimonio». Da questo momento in poi, infatti, essi assumeranno l’aspetto di modelli prestampati, in cui si chiede di registrare, oltre alle pubblicazioni ecclesiastiche, anche quelle civili, la data di trasmissione di copia autentica dell’atto al comune e la data di
ricevimento di detta notifica da parte del comune. I registri che conservano gli atti di Matrimonio dopo questa data sono tre e coprono gli anni da 1929 al 1974. La serie «Libri di Matrimonio» resta aperta dal momento che la parrocchia è ancora attiva.
In tutto dunque i «Libri di Matrimonio» sono nove, e coprono ininterrottamente gli anni dal 1656 al 1974. Cinque di questi registri sono contrassegnati, sul piatto superiore, da una lettera dell’alfabeto. La successione delle lettere, però, non segue l’ordine cronologico dei registri, in quanto si salta la lettera D e la lettera H precede la lettera E. Il loro stato di conservazione è generalmente buono: per dare un’accurata descrizione di questo aspetto, si rimanda alla descrizione dei singoli pezzi. • Registro n. 1 (lettera A) 1656 - 1781 • Registro n. 2 1750 - 1820 • Registro n. 3 (lettera B) 1781 -1832 • Registro n. 4 (lettera C) 1832 - 1865 • Registro n. 5 (lettera H) 1866 - 1923 • Registro n. 6 (lettera E) 1923 - 1929 • Registro n. 7 1929 -1955 • Registro n. 8 1955-1965 • Registro n. 9 1965 -1974
consegnati, per conservare in archivio una memoria degli atti registrati prima del 1812. Al termine della dominazione francese (1814) i libri canonici tornarono nelle parrocchie. Per questo motivo possiamo osservare nei «Libri di Matrimonio» della parrocchia di S. Sisto una sovrapposizione delle date nei registri n. 1, 2 e 3, che verrà ulteriormente chiarita nella descrizione dei singoli registri.
Per completare questa introduzione alla serie “Matrimoni” restano da chiarire i compiti che i parroci assunsero a seguito della legge emanata il 18 giugno 1817 dal Granduca di Toscana, stabilitosi nuovamente nella regione dopo il crollo del dominio francese. Essi, che già registravano le nozze nei «Libri di Matrimonio», furono obbligati a compilare sia i «Registri di Matrimonio», sia gli «Estratti Mensuali» e i «Duplicati» di questi; spedivano, poi, sia i «Duplicati» che gli «Estratti» alla Segreteria del Regio Diritto che, sulla loro base, redigeva un registro generale dei matrimoni del Granducato. I registri prestampati rimanevano nell’archivio parrocchiale.
Queste disposizioni danno origine, per il nostro archivio, alla serie denominata «Stato Civile Toscano, Registri di Matrimonio», comprendente quattro registri che coprono gli anni dal 1818 al 1867.
• Registro n. 1 1818 - 1842 • Registro n. 2 1843 - 1851 • Registro n. 3 1851 - 1858 • Registro n. 4 1858 - 1867
La serie è chiusa, dal momento che con l’avvento dello Stato italiano, è decaduta la funzione di funzionari dello Stato Civile che i parroci avevano ricoperto.
Passiamo ora ad introdurre la serie «Documenti Matrimoniali». Essa è costituita da tutta quella documentazione ausiliaria alla celebrazione di un matrimonio che deriva dalle varie disposizioni ecclesiastiche emanate in materia matrimoniale.
Il decreto Tametsi aveva attribuito al celebrante l’obbligo di fare alcuni accertamenti sui futuri sposi e, in particolare, di verificare se erano stati battezzati, se erano liberi da precedenti vincoli matrimoniali, se erano legati da un grado di parentela più stretto del quarto o se esistevano altri motivi di impedimento. Nel caso in cui le persone in questione provenissero da un’altra parrocchia o vi avessero risieduto per un certo periodo, il celebrante avrebbe dovuto rivolgersi ai rispettivi parroci, affinché gli inviassero la documentazione necessaria. Sempre nello stesso intento, nelle parrocchie di appartenenza degli sposi, si dovevano fare le pubblicazioni in tre giorni festivi o di precetto successivi ed i fedeli erano obbligati a rivelare al parroco o al vescovo gli eventuali impedimenti all’unione matrimoniale. Solo il vescovo poteva dispensare da quest’onere, ex legittima causa et pro suo prudenti iudicio; le ragioni potevano essere più o meno gravi e quindi la dispensa poteva riguardare tutte o solo due o una delle pubblicazioni.
Nell’archivio parrocchiale di S. Sisto questa serie è composta da sette filze, che contengono, suddivisi in tante cartelline quanti sono i matrimoni celebrati nell’arco temporale che esse coprono, quei documenti preliminari ad essi. Gli estremi cronologici della serie «Documenti Matrimoniali» partono dal 1929 ed arrivano fino al 1991; i documenti
- certificati di battesimo; - fedi di pubblicazione;
- certificazioni di stato libero; certificati di matrimonio; - notificazioni di matrimonio;
- permessi della curia;
- nulla osta della Curia Arcivescovile di Pisa o di altra diocesi;
- pubblicazioni civili e religiose, anche provenienti da altre parrocchie;
- riferimenti all’atto di trascrizione nei registri del comune ed eventualmente da altri comuni;
- nulla osta del comune;
- certificati di battesimo e cresima;
- resoconto dell’esame dei contraenti e dei testimoni per la prova dello stato libero dei contraenti;
- licenze per altro parroco.
Questi documenti non sono tutti presenti in ciascuna filza. • Filza n. 1 1929 - 1941 • Filza n. 2 1941 - 1951 • Filza n. 3 1951 - 1955 • Filza n. 4 1955 - 1964 • Filza n. 5 1964 - 1970 • Filza n. 6 1971 - 1979 • Filza n. 7 1980 – 1991 *** ***
Libri di matrimonio
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto
Serie, numero Libri di Matrimonio, 1 Estremi cronologici 1656 – 1781
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta rivestita di
cartapecora bianca.
Annotazioni in costola “A” (su un’etichetta cartacea).
Annotazioni sul piatto superiore
In alto: “(…)de − d – Matrimoni. Dal 1656 al 1781”. In basso al centro: “E”.
Fascicoli 6 Carte cc. 1 – 22; cc. 25 – 37; cc. 41 – 69; cc. 74 – 95. Numerazione originaria.
Stato di conservazione Il rivestimento in cartapecora presenta due strappi sul piatto superiore, uno dei quali rende illeggibile una parte dell’intestazione. Il rivestimento della costola è completamente mancante. Il quinto fascicolo è staccato.
Intestazione: “In questo libro coperto di cartapecora
bianca si noteranno tutti i matrimoni con il nome, cognome e patria de’ contrahenti e testimoni, tutto conforme al Sacro Concilio di Trento, da me
In questo libro sono registrati tutti i matrimoni avvenuti nella chiesa parrocchiale di S. Sisto negli anni compresi tra il 1656 e il 1781. Il formulario usato per la registrazione prevede:
- il nome, il cognome e la provenienza dei contraenti; - il nome e il cognome dei testimoni;
- la mancanza di impedimenti;
- le date in cui sono avvenute le tre canoniche denunce; - l’eventuale dispensa da una o più di esse.
All’interno del registro si trova l’allegato 15/1: un biglietto, il cui autore concede al “rev. sig. Coloni”, economo della Chiesa di S. Iacopo degli Speronai, la facoltà di assistere al matrimonio di due fedeli, l’uno della sua parrocchia, l’altra della cura di S. Vito, dopo che essi sono stati dispensati dalla terza denuncia “per giuste cause”. L’autore del biglietto è Clemente Frosini. Esso, datato 7 febbraio 1755, non è riferito a nessun atto del presente registro.
I compilatori del registro sono:
• Vincenzo Comannini priore, dal 1656 al 1699; • Tommaso Tavola priore, dal 1701 al 1716; • Domenico Boscaini priore, dal 1716 al 1759; • Vincenzo Ruggeri economo, 1763;
• Antonio Grossi priore, dal 1763 al 1781.
Gli atti del 1700 e dal 1759 al 1762 non recano alcuna sottoscrizione.
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto Serie, numero Libri di Matrimonio, 2
Estremi cronologici 1750 – 1820
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta in cartoncino
di colore marrone chiaro con punti neri.
Annotazioni in costola ---
Annotazioni sul piatto superiore
“Prioria di S. Sisto. Matrimoni dal 1750 [pisano] al 1820”.
Fascicoli 3
Carte cc. 1 – 53 numerazione originaria. Stato di conservazione Buono.
Intestazione: Alla c. 1 r. “Matrimoni della Prioria di
S. Sisto”.
Descrizione del contenuto
In questo libro sono riportate le registrazioni dei matrimoni celebrati nella chiesa di S. Sisto dal 1750 al 1820. Prendiamo atto subito di una sovrapposizione di date con il registro precedente. Come già accennato nell’introduzione alla presente serie, essa si spiega con il fatto che l’avvento della dominazione francese aveva imposto ai parroci la consegna dei registri anagrafici all’Ufficio di Stato Civile competente per territorio. Pertanto, al fine di evitare la perdita delle registrazioni, il parroco dell’epoca compilò un estratto dei registri consegnati, risalendo
- cognome dello sposo; - cognome della sposa;
in quella a destra troviamo una registrazione molto schematica dell’atto di matrimonio, che riporta:
- data;
- nome degli sposi;
- paternità di entrambi gli sposi.
Dal 22 giugno 1812 (c. 22 v.) troviamo una formula più dettagliata, che prevede:
- il luogo e le date delle tre denunce;
- il nome e la paternità di entrambi gli sposi; - la mancanza di impedimenti;
- l’espletamento delle formalità civili; - l’identità dei testimoni;
- la menzione del “rispetto delle nome del Sacro Concilio di Trento” o “delle sinodali costituzioni”.
Le registrazioni sono sottoscritte da:
• Andrea Girei priore, dal 1812 al 1818; • Reginaldo Panichi, priore dal 1818 al 1820.
Non sono stati registrati matrimoni nel 1819. Per gli anni 1818 e 1820 troviamo rispettivamente la registrazione di un solo matrimonio.
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto
Serie, numero Libri di Matrimonio, 3 Estremi cronologici 1781 – 1832
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta in cartone,
rivestita di cartapecora bianca.
Annotazioni in costola “B” (scritto a mano su un’etichetta cartacea).
Annotazioni sul piatto superiore
In alto: “Libro dei Matrimoni della Prioria di S. Sisto dall’anno 1781”. Al centro: “F”.
Fascicoli 9
Carte pp. 1 – 3;
cc. 4 – 160.
Numerazione originaria.
Stato di conservazione La rilegatura è intatta, ma il rivestimento di cartapecora è lievemente strappato lungo i bordi della costola. Il laccetto che chiudeva il libro è in parte mancante. All’interno si trovano diverse cancellature che coprono interi atti; queste cancellature sembrano contemporanee alla redazione del registro. Nel complesso il libro si trova in buono stato di conservazione.
Intestazione: Alla c. 1 r. si legge: “In questo libro
suddetto, Protettore e Titolare di questa Prioria”.
Descrizione del contenuto
In questo libro sono registrati i matrimoni celebrati nella chiesa parrocchiale di S. Sisto negli anni compresi tra il 1781 e il 1832.
Come ho già evidenziato nella descrizione del Libro di Matrimoni precedente, anche in questo caso notiamo una sovrapposizione cronologica. Mentre il registro precedente copre gli anni fino al 1820, il presente registra gli atti di matrimonio a partire dal 1781. Possiamo, pertanto, ipotizzare che la data di rientro nell’archivio della parrocchia dei registri sottratti dall’amministrazione napoleonica sia il 1820. Da quel momento in poi il parroco sospese la compilazione del libro che aveva sostituito quelli consegnati, per riprendere la scrittura di questo tornato nelle sue mani.
I compilatori delle registrazioni seguono una formula che si ripete in maniera molto simile anche se di tanto in tanto ci sono delle varianti. Ad esempio, mentre il priore Girei non manca mai di riferirsi al Sacro Concilio di Trento, gli altri sacerdoti lo omettono. Il formulario usato per la registrazione prevede:
- la data del matrimonio;
- il luogo e le date delle tre denunce;
- il nome e il cognome dei contraenti il matrimonio; - la parrocchia di provenienza di entrambi i coniugi; - la mancanza di canonici impedimenti;
- la dichiarazione dell’unione in matrimonio; - la presenza dei due testimoni;
- l’eventuale dispensa dalle tre denunce “per giuste cause”, le quali tuttavia non sono mai rese esplicite.
I compilatori delle registrazioni sono:
• Antonio Grossi priore, dal 1781 al 1787; • Andrea Girei priore, dal 1787 al 1816; • Reginaldo Panichi priore, dal 1817 al 1823; • Gradulfo Palamidessi priore, dal 1823 la 1832.
Soltanto tre atti del 1823 sono compilati da Giuseppe Biagini economo di S. Sisto.
*** ***
Luogo di conservazione Parrocchia di S. Sisto Serie, numero Libri di Matrimonio, 4 Estremi cronologici 1832 – 1865
Descrizione fisica Registro cartaceo. Coperta in cartoncino
di colore marrone.
Annotazioni in costola “C” (scritto a mano su un’etichetta cartacea).
Annotazioni sul piatto superiore
“Libro dei Matrimoni della Prioria di S. Sisto di Pisa dall’anno 1832 all’anno 1885”; “G” (scritto a mano su
Stato di conservazione Quasi tutte le carte presentano evidenti
tracce di umidità nella parte inferiore, ma sono tutte leggibili.
Intestazione: ---
Descrizione del contenuto
In questo libro sono registrati i matrimoni celebrati nella chiesa parrocchiale di S. Sisto negli anni compresi tra il 1832 e il 1865, secondo una formula molto semplice che si limita a ricordare:
- la data;
- il nome degli sposi e la loro provenienza; - il nome dei testimoni;
- la mancanza di impedimenti.
La formula inizia con queste parole: “Servatis Servandis per il