Il manuale93 (Drake, Eriksson, & Riksarkivet, 2003) che viene fornito cerca di proporsi in modo semplice, diretto e applicabile in ogni fase del processo di digitalizzazione. Dopo le prime pagine che forniscono indicazioni generali su MINERVA il documento si divide in tre parti principali: 7. Le linee guida in concreto 8. Gli standard 9. Una selezione di linee guida per la digitalizzazione
Nel primo capitolo troveremo un’ulteriore divisione che segue il ciclo di vita del processo di digitalizzazione:
1. Pianificazione del progetto di digitalizzazione
La pianificazione del progetto è utile per la migliore gestione ed esecuzione dello stesso, senza rischiare una perdita di tempo, materiale e risorse. Capire fin da subito mete e obbiettivi comporta una visione chiara nelle fasi successive determinando un’influenza diretta nel momento della scelta del soggetto da sottoporre alla digitalizzazione, nelle questioni del copyright e nella pubblicazione degli oggetti virtuali. Questa fase, inoltre, permette di determinare fin da subito la strumentazione necessaria e il personale, capendo quali siano le effettive necessità e dando il tempo di organizzare nuove assunzioni o programmi istruttivi.
Per facilitare questo momento la ricerca è essenziale nel far emergere progetti già avviati, utili per poter fare una stima complessiva del lavoro, l’infrastruttura tecnologica e comprendere appieno le problematiche che si potrebbero rivelare in corso d’opera tenendo presente che la previsione di tutti gli imprevisti è impossibile. Lo studio di lavori precedenti potrebbe essere uno stimolo per nuove idee, miglioramenti e aggiornamenti.
Un altro obbiettivo della pianificazione è comprendere i motivi che spingono ad avviare l’opera, ciò aiuta nella selezione del materiale, per tal motivo devono essere espliciti, tangibili, realistici. 2. Selezione 93 Drake K.‐M., Eriksson H., Riksarkivet B.J., MINERVA‐ Guida alle buone pratiche, Sebastiani M. (tradotto da), Giugno 2003, Versione 1.2, scaricabile in https://www.minervaeurope.org/interoperability/technicalguidelines.htm
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La selezione segue le motivazioni specifiche che muovono lo spirito dell’iniziativa ma anche la mission dell’istituzione che decide di digitalizzare il proprio materiale. È importante definire dei criteri che guidino la scelta delle opere. 3. Preparativi per la digitalizzazione Prima di giungere alla raccolta delle immagini è necessario allestire un sistema di hardware per la scansione, il software per la successiva gestione e per la rielaborazione delle immagini e un ambiente idoneo nel quale valori come luce, temperatura, umidità, polvere, ecc. siano controllati costantemente per non provocare danni agli originali durante il processo. 4. Maneggiare gli originali In molti casi gli originali da trattare sono pezzi rari, costosi, unici e delicati, e sono queste le caratteristiche che spesso portano un’istituzione a decidere di creare una copia digitale disponibile a discapito della fruizione fisica in prima persona. Per tale motivo nella sezione viene indicato come questi devono essere trattati durante l’operazione: richiedere il maggior numero di informazioni al responsabile dell’opera e cercare, quando possibile, di portare la strumentazione verso l’oggetto piuttosto che spostarlo se le condizioni non lo permettono.
5. Il processo di digitalizzazione
La raccolta delle immagini può avvenire o per mezzo di scanner oppure con macchine fotografiche digitali. In questa sezione non vengono descritti i punti di forza e le criticità dell’uno o dell’altro strumento e non vengono nemmeno fornite indicazioni precise su come utilizzare la macchina fotografica digitale, evitando informazioni che riguardano ad esempio il diaframma o il tempo da utilizzare per ottenere ad una buona immagine. 6. Preservazione del master digitale Proteggere i dati creati per un lungo periodo è la meta principale del progetto: capire come proteggere l’oggetto virtuale da eventuali evoluzioni tecnologiche è fondamentale per non dover ripetere azioni già svolte. È importante valutare bene tre punti: il formato dei file (ha un forte impatto sull’usabilità del prodotto digitale), la scelta degli strumenti e la strategia di migrazione (ovvero la portabilità dei formati verso nuove versioni) 7. Metadati
81 dell’opera è importante dare la giusta attenzione all’argomento. È necessaria la ricerca dei metadati più idonei per il progetto. 8. Preparativi per la pubblicazione I preparativi per la pubblicazione includono la pre‐trattazione, ovvero tutti quei passaggi che rendono il file possibili da caricare in internet e scaricare dagli utenti. I formati RAW o TIFF tipicamente utilizzati nei momenti precedenti, per quanto alla massima risoluzione, sono troppo pesanti per essere immessi nel sistema web, per tal motivo questi devono essere “alleggeriti” (con perdita di qualità) trasformandoli in JPEG, GIF o PNG, che permettono al pubblico di poter avere il materiale in modo più veloce.
9. Pubblicazione on line
Il risultato dell’insieme dei passaggi descritti, è dato dalla condivisione in internet del materiale per poterlo rendere accessibile a tutti, ma il manuale non vuole dare indicazioni su come creare siti web o programmi html, “Qui viene riportato solo un piccolo esempio della grande quantità di informazione e assistenza disponibili online per la progettazione e l’implementazione di siti web”94 (Drake, Eriksson, & Riksarkivet, 2003, p. 67), per tal motivo vengono proposti link che forniscono da esempio quali buone pratiche nella realizzazione di pagine web dove poter rendere disponibile il progetto sviluppato. 10. Diritti di proprietà intellettuale e copyright
È importante capire se il materiale che viene studiato presenti vincoli di proprietà intellettuale (copyright); se esso appartiene al dominio pubblico sarà un’operazione sicuramente più facile. Nonostante ciò è bene anche per l’istituzione comprendere che il lavoro assicurato virtualmente all’utente deve essere assoggettato al copyright: un’opera di dominio pubblico non può per legge essere utilizzata gratuitamente per fini commerciali.
11. Project Management
Per ultimo, vengono proposte delle linee guida per poter organizzare un lavoro che abbia come fine l’efficienza e l’efficacia. Essendo infatti un’operazione che vede la raccolta delle immagini di numerosissimi esemplari è bene riuscire ad organizzare e massimizzare ogni minima azione per non trovarsi immersi nel caos. Tra gli elementi di enorme importanza
82 sono le conoscenze del personale in ogni fase della macchina. Il manuale MINERVA è una guida studiata nei minimi dettagli, sebbene alcune informazioni sono lasciate alla curiosità del lettore che, nonostante ciò, non viene lasciato al caso, sono infatti aggiunti link per poter ricavare quanto necessario. MINERVA si presenta quindi uno strumento di supporto per tutte le istituzioni che non hanno più a che fare con l’utente‐cittadino che fruisce passivamente dei contenuti organizzati e selezionati da un unico soggetto, ma con un “prosumer, entità ibrida che può essere di volta in volta producer e/o consumer, ma anche user agent (robot, spider, crawler, harvester, ecc.), applicazione che usa, recuperandoli, memorizzandoli e/o riusandoli, i contenuti e servizi messi a disposizione del
multiverse della Grande Rete” (Feliciati & Natale, il manuale MINERVA per l'interazione con gli utenti
del web culturale, 2008, p. 98)
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EUROPEANA REGIA
Come già anticipato nelle sezioni precedenti, l’intento di Europeana è quello di creare nuovi modi di interazione con la cultura e tradizione europea attraverso un’apertura del patrimonio artistico, archivistico e documentale favorita dall’interazione e la cooperazione tra musei, biblioteche e archivi.
In questo capitolo, dedicato al momento della raccolta digitale dei testi manoscritti e rari, è utile concentrarsi su una sezione dell’intero progetto Europeana Regia. Questa parte infatti, è dedicata a tre serie di manoscritti, datati tra il VIII e il XIX secolo, dispersi tra i vari stati membri del progetto: La Biblioteca Carolina, che presenta 426 testi raccolti dalle principali abbazie e scuole vescovili dell'Impero carolingio (VIII e IX secolo), tra cui Reichenau, Saint‐Denis, Corbie, Reims, Saint‐Amand, Freising e Wissembourg. Questi manoscritti testimoniano l'attività intellettuale e artistica di questi centri di vita religiosa, potere ecclesiastico e imperiale la biblioteca di Carlo V e Carlo VI, che raccoglie 163 manoscritti che dimostrano l’amore per il tema letterario non solo dei due imperatori, ma anche delle loro famiglie. Questa è infatti, una delle più importanti collezioni di testi miniati del XIV secolo, che mostra la diffusione di testi che furono il centro culturale dell’aristocrazia in Francia, Inghilterra, nelle Fiandre e in Borgogna grazie alla loro diffusione. La biblioteca dei re d’Aragona di Napoli, che raccoglie di 282 manoscritti, attestazione della presenza di una vera e propria biblioteca di Stato che raccoglie le più importanti idee illuminate di derivazione francese, veneziana, napoletana, lombarda e spagnola, simbolo dell’unità culturale europea, presente già all’epoca.
Il progetto è frutto dell’attività coordinata tra la Bibliothèque Nationale de France95, Bayerische
Staatsbibliothek, l’Universitat de València (Biblioteca Històrica), Herzog August Bibliothek Wolfenbüttel e la Bibliothèque Royale de Belgique, che nel corso di 30 mesi, da gennaio 2010 fino a giugno 2012, hanno provveduto a digitalizzare più di 1000 manoscritti. Il progetto ha evidenziato come la necessità di conservare questi oggetti sia data dalla loro unicità: 95 La Bibliothèque Nationale de France è portavoce delle biblioteche francesi che hanno preso parte al progetto che sono: Bibliothèque d'Amiens Metropole, Bibliothèque d'Angers, Bibliothèque municipale de Besançon, Bibliothèque municipale de Bourges, Bibliothèque municipale de Grenoble, Bibliothèque municipale de Louviers, Bibliothèque municipale de Reims, Bibliothèque municipale de Rouen, Bibliothèque municipale de Valenciennes, Society of Science, Arts and Literature of Aveyron (Rodez), Bibliothèque Sainte‐Geneviève (Paris) Bibliothèque Mazarine (Paris).
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ogni manoscritto è singolare (sebbene ricalchi lo stesso concetto) in quanto manifestazione della sua appropriazione e contestualizzazione di uno specifico contesto storico, oltre che per il pregio artistico dato dalle note, dai capoversi miniati, ecc. Inoltre, molti di essi non hanno visto pubblicazione stampata, quindi il processo di digitalizzazione porterebbe alla loro prima pubblicazione, salvandoli, così, dall’oblio della memoria.
Il lavoro di imaging è stato seguito dalla redazione di istruzioni per una gestione di qualità e uniformità del progetto, guardando anche alle indicazioni fornite da IFLA delle quali si è discusso in precedenza. Le linee ricavate sono dedicate sia ad istituzioni che vogliono programmate da sé tale azione, che ad aziende esterne proponenti il servizio.