archive
Le linee guida rielaborate per i progetti di digitalizzazione per le collezioni di biblioteche e archivi sono state pubblicate nel 2002 grazie al comune lavoro di IFLA e ICA (International Council on
Archives)89, coordinati da Sjoerd Koopman, Coordinator of Professional Activities per IFLA, su
commissione dell’UNESCO. Tale documento fornisce una metodologia dedicata al materiale librario e documentario presente in biblioteche e negli archivi, luoghi che hanno il compito di fornire le informazioni ma, spesso, si trovano ad avere un confronto con nuove prospettive emerse con l’evoluzione informatica e la nascita di una nuova “www‐community” 90 (IFLA; ICA, Marzo, 2002). Le indicazioni proposte tengono conto che potrebbero non essere adeguate a tutte le situazioni di digitalizzazione proposte, le quali dipendono dagli obbiettivi intrinseci al progetto; è inoltre un’analisi conscia della mutabilità del campo di gioco che tende a seguire i mutamenti dovuti allo sviluppo tecnologico. Lo studio si sviluppa dunque in 8 sezioni ampiamente discusse che tentano di dare risposta ad ogni domanda che potrebbe sorgere nella realizzazione del lavoro di valorizzazione. Verranno illustrati i momenti riguardanti la selezione e i requisiti tecnici (le indicazioni per la raccolta delle immagini e il controllo qualitativo delle stesse verranno prese in considerazione più avanti nel presente elaborato per ricavare delle linee guida sviluppate dal confronto tra varie proposte internazionali).
1. Selezione
In questa prima parte si guarda alla selezione del materiale da sottoporre al lavoro di digitalizzazione. Ovviamente le motivazioni che spingono alla scelta del materiale possono essere influenzate alla mission e dall’utenza dell’organizzazione che avvia l’impresa, se è un’impresa privata, probabilmente, considera le necessità del target specifico di pubblico che fa uso dei propri servizi; se invece l’iniziativa è promossa nel settore pubblico, esso dovrà soddisfare le esigenze di una comunità più ampia e meno specifica, nel tentativo di sfamare 89 L’Internationa Council on Archives, è la più importante organizzazione internazionale nel campo archivistico fondata dall’UNESCO nel 1949. Nasce con lo scopo di assicurare la conservazione, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio archivistico mondiale. Sito istituzionale https://www.ica.org/en 90 IFLA, ICA, GUIDELINES FOR DIGITIZATION PROJECTS for collections and holdings in the public domain, particularly those held by libraries and archives, Marzo, 2002, http://www.ifla.org/VII/s19/sconsv.htm
73 una fetta più ampia di utenza ed esigenze. Le guide IFLA e ICA adducono tre principali motivazioni che spingono le istituzioni ad avviare tale opera: 1. Migliorare ed accrescere l’accesso delle risorse informative; tale scopo può essere legato ad altre motivazioni, come ad esempio la volontà di riunificare collezioni che sono fisicamente staccate, oppure per fornire un singolo punto di accesso alle informazioni o per estendere la disponibilità di materiale in supporto all’educazione; 2. Facilitare nuove forme di accesso ed usi dovuti dalla necessità di protezione
dell’originale che può trovarsi in condizioni inadeguate per la consultazione al pubblico; 3. Preservare il materiale a lungo termine. 4. In secondo luogo, vengono valutati i criteri di scelta che possono riguardare: 1. Il contenuto: il valore intellettuale in realtà è alla base delle motivazioni che spingono un’organizzazione ad attivare un progetto di tale portata 2. la domanda, che esprime con dato quantitativo la reale necessità dell’utenza 3. le condizioni conservative 2. Requisiti tecnici e implementazione
Nella registrazione digitale dell’immagine le caratteristiche dell’oggetto scelto sono importanti e potrebbero variare la buona riuscita del lavoro: un testo stampato avrà necessità differenti rispetto a un manoscritto o a un codice miniato; sono infatti necessari una conversione e un controllo della qualità diversi nel caso si presentino colori o altri particolari. Consideriamo che la negligenza comporta non solo una copia digitale malriuscita ma, a volte, problematiche per la fonte primaria.
La qualità delle fotografie viene data dal risultato cumulativo dato dai valori della risoluzione, la profondità della tonalità (bit depth), processi di miglioramento e “pulizia digitale” dell’immagine e compressione. Nelle parti che seguono, il documento si occupa di fornire indicazioni ad aspetti legali come il diritto d’autore e la proprietà intellettuale; la valutazione del budget necessario, che cerca di raccogliere tutti gli aspetti, dal costo della strumentazione fino a quello dell’assunzione o della preparazione del personale dedicato, lo sviluppo di un’eventuale interfaccia web e il suo mantenimento nel tempo. IFLA e ICA hanno stilato una linea guida curata nei minimi dettagli che cerca di colmare i vuoti tecnici
74
e organizzativi, dando indicazioni in tutti gli aspetti che il progetto di digitalizzazione comporta, attraverso l’analisi delle esigenze delle diverse istituzioni, da quelle private con una audience selezionata a quelle pubbliche che perseguono valori culturali per tutta la comunità.
75
MINERVA
Una piccola premessa: i Principi di Lund
Il progetto Minerva nasce in un contesto di riconoscimento da parte della Commissione Europea, del “ruolo chiave della digitalizzazione del patrimonio scientifico e culturale per il raggiungimento di un’economa competitiva, dinamica e basata sulla conoscenza”91 (ICCU‐ Istituto Centrale per il Catalogo Unico). Dagli inizi degli anni ’90, con l’intensificarsi delle politiche di digitalizzazione del patrimonio culturale a livello nazionale e locale, inizia ad affermarsi la centralità del tema tecnologico accostato a quello culturale e delle problematiche del crescente svilupparsi di singoli progetti non correlati a discapito dell’ottimizzazione del rapporto costi‐benefici.Proprio grazie a questa presa di coscienza nasce il Piano d’Azione eEurope 2002 approvato dal Consiglio Europeo di Feira nel giugno 2000, il quale si iscrive nel quadro della strategia di Lisbona che mira a fare dell’Unione Europea l’economia della conoscenza più dinamica e competitiva del mondo entro il 2010 prevedendo l’assoluzione di tre principali obbiettivi: 4. Raggiungere lo sviluppo di un Internet meno costoso, più rapido e sicuro 5. Investire nelle persone e nelle competenze 6. Stimolare l’uso di internet
Per raggiungere tali risultati il Consiglio Europeo ha chiesto ai vari Paesi di promuovere azioni e progetti per favorire la condivisione della conoscenza attraverso la scansione e l’accesso online delle collezioni di biblioteche, archivi, musei, incentivando così la didattica e il turismo, prendendo atto del fatto che le conoscenze culturali e scientifiche europee formano un patrimonio esclusivo di pubblico valore che riflette la memoria collettiva della diversità europea.
Il 4 aprile 2001 si apre quindi un convegno sul coordinamento e la valorizzazione a livello europeo, dei programmi nazionali di digitalizzazione tenutosi a Lund (Svezia). Il convegno ha portato alla realizzazione di principi generali riguardanti il governo delle iniziative pubbliche di digitalizzazione e al loro coordinamento. Così facendo, gli Stati membri si impegnano per garantire l’accesso al patrimonio culturale favorendo la nascita di numerose iniziative.
Durante il convegno si sono evidenziate varie difficoltà: l’approccio frammentato alla digitalizzazione dei documenti, il problema dell’obsolescenza tecnologica, la mancanza di modalità
91 ICCU‐Istituto Centrale per il Catalogo Unico, Internet culturale‐ il contesto europeo, in UCCU‐ Istituto Centrale per il Catalogo Unico per le biblioteche e le informazioni bibliografiche, ultima consultazione 16/04/2020,
76
di accesso semplici e universali per tutti i cittadini, i diritti di proprietà intellettuale, la mancanza di sinergia tra i programmi culturali e quelli basati sulle nuove tecnologie e infine la necessità di investimenti. Per giungere alla risoluzione di tali argomenti, si è mostrato necessario istituire un coordinamento stabile, sviluppare una visione europea per la definizione delle azioni e dei programmi, promuovere e incentivare buone pratiche a livello nazionale e comunitario e pubblicare i contenuti scientifici e culturali su internet.
Nasce dunque il Gruppo di Rappresentanti Nazionali (NRG, National Rapresentatives Group) con il compito di promuovere e monitorare l’attuazione dei principi di Lund, garantendo la collaborazione tra i ministeri e le istituzioni governative, facendosi portavoce delle politiche e dei programmi nazionali e dare visibilità alle varie iniziative avviate.
Lo strumento operativo che viene individuato dal NRG è MINERVA (MInisterial NEtwoRk for
Valorising Activities in digitisation, eContentplus), diretto dal Ministero Italiano per i beni culturali,
il quale nasce per sviluppare due obbiettivi: creare un approccio e una metodologia condivisa per la digitalizzazione del materiale culturale europeo e sviluppare una rete nell’area della cultura, dell’informazione scientifica e dei contenuti scolastici. Per raggiungere il primo intento, è chiara la necessità di realizzare un manuale enciclopedico che tratta il nuovo connubio cultura‐tecnologia‐ web‐condivisione, che sostenga l’interoperabilità tra stati, parola chiave di questo progetto. Il termine che indica “la capacità di un sistema o di un prodotto di operare in combinazione con altri sistemi o prodotti senza richiedere un impegno particolare da parte dell’utente”92, infatti il coinvolgimento diretto delle organizzazioni governative favorisce l’effettiva realizzazione di quanto richiesto dal programma eEurope 2002 e il coinvolgimento di istituzioni pubbliche, imprese ed enti culturali nella realizzazione di una rete di centri di ricerca e condivisione. L’unico modo per raggiungere tale aspetto scavalcando le problematiche legate al multilinguismo e la diversità culturale è l’adozione di standard tecnici condivisi. Esistono, inoltre, altri tre aspetti che costituiscono il mantra della guida: la qualità, l’utente (come soggetto attivo nel processo) e la conservazione a lungo termine. 92 Il termine “Interoperabilità” viene coniato The Joint Information Systems Committee (JISC), consultabile al sito http://www.jisc.ac.uk., un'altra definizione viene fornita dallo Standard Computer Dictionary dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE): “la capacità di due o più sistemi o componenti di scambiarsi informazioni e di usare le informazioni scambiate” Geraci A. (a cura di) EEE Standard Computer Dictionary: A Compilation of IEEE Standard Computer Glossaries, New York: The Institute of Electrical and Electronics Engineers Inc., 1990.
77
Minerva: i gruppi di lavoro
Il progetto viene sviluppato attraverso differenti gruppi di lavoro che si dedicano separatamente a particolari aspetti del tema affrontando parallelamente i principali punti afferenti la digitalizzazione e cercando di assolvere scopi ben precisi. Le squadre stabilite sono cinque: Infrastruttura per il benchmarking (WP1) Il compito di questa sezione è quello di assicurare lo scambio di informazioni tra gli Stati Membri, rispetto programmi e politiche e, così facendo, dare visibilità alle attività di respiro nazionale per favorire il baratto di esperienze e capacità simili.Per raggiungere tali obbiettivi è importante stabilire un quadro di riferimento per la digitalizzazione all’interno di una piattaforma comune europea concordata che presenti raccomandazioni, linee guida (rispetto lo scanning, metadati, accessibilità a lungo termine e conservazione) e la condivisione di progressi e miglioramenti, considerati strumenti chiave per il coordinamento e l’armonizzazione delle attività nazionali.
Identificazione delle buone pratiche e dei centri di competenza (WP2)
Gli scopi sono principalmente due: supportare lo sviluppo di competenze e incrementare l’efficienza della digitalizzazione attraverso l’incoraggiamento nel far uso di buone pratiche, la promozione di centri di competenza sostenuti dai governi nazionali e il supporto del progetto MINERVA nella selezione e identificazione di linee guida. Interoperabilità e risorse di servizio (WP3) Sostenere l’interoperabilità e la fornitura di servizi condivisi attraverso l’analisi, l’identificazione e le valutazioni di attività su metadati, registri e schemi, è il compito di questo settore del progetto. Il risultato di tale studio potrà portare all’identificazione di un comune ambiente di informazione da poter adottare in tutti gli Stati Membri, che porterà alla risoluzione di problematiche legate agli standard obbligatori basati su schemi comuni e questioni più approfondite su temi quali autentificazione, profili utente e diritti di proprietà intellettuale. Inventari, individuazione dei contenuti digitali, aspetti multilinguistici (WP4)
78
Il gruppo lavora sull’identificazione, la condivisione di esperienze e l’implementazione di azioni comuni rispetto la visibilità e l’accesso dei contenuti culturali e scientifici europei attraverso: inventari riguardanti i progetti di digitalizzazione passati, in corso e pianificati basati su piani nazionali; la creazioni di infrastrutture tecniche sostenibili per la scoperta di contenuti culturali e scientifici europei digitalizzati e dei relativi metadati; l’analisi di possibili soluzioni a vincoli tecnici e culturali derivanti dalla problematica legata al multilinguismo; e infine, una proposta per la realizzazione di una piattaforma comune per l’accesso alle informazioni da proporre a livello internazionale.
Identificazione dei bisogni degli utenti, infrastrutture per il contenuto e la qualità
dei punti di accesso pubblici comuni.
Quest’ultimo ha come compito quello di stabilire i criteri per la realizzazione di siti web mediante l’implementazione e la diffusione di tali standard, incoraggiando le azioni di formazione nei siti web.
Nel 2003 i vari team del progetto MINERVA hanno iniziato lo studio ricercando pratiche già collaudate e utilizzate da fonti istituzionali d’importanza: il tentativo non è stato quello di reinventare una nuova procedura ma piuttosto di creare una sintesi basata su tecniche comuni già verificate, realizzando una guida condivisibile. Le fonti a cui fanno riferimento gli studiosi nello stilare il tracciato sono: ‐ NOF (New Opportunities Fund)‐ Programma di digitalizzazione del Regno Unito, ‐ Progetto Pullman (Public Libraries Managing Advanced Networks) ‐ Digicult (Technology challenges for Digital Culture)
‐ Progetto EMII (European Museums’ Information Institute)‐DCF (Distributed Content
Framework) dello European Museums’ Information Institute
Nel 2004 viene pubblicato il risultato del lavoro comune dei gruppi: il manuale MINERVA con l’intento principale di dare un contributo pratico e concreto e la diffusione presso un pubblico il più ampio possibile dei benefici delle informazioni e della conoscenza condivisa.
79