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2.4. Sicurezza alimentare in Cina

2.4.1. Lo scandalo Walmart del “green pork”

Nel 2011, tra i casi più eclatanti di scandali legati alla sicurezza alimentare e a false certificazioni in Cina vi è sicuramente il caso Walmart del falso ‘’green pork‘’. Il 24 Agosto del 2011, il dipartimento per l’industria e il commercio di Chongqing ricevette segnalazioni dai consumatori relative al Walmart a Fengtian. Stavano etichettando carne di maiale comune come biologica. Le successive verifiche da parte del dipartimento preposto al controllo sicurezza trovò che tre Walmart a Chongqing vendevano comune carne di maiale spacciata per biologica. Nell’ottobre del 2011, il dipartimento per l’industria e il commercio di Chongqing rese noto ai media della situazione dei tre Wal-Mart a Fengtian, Songqinglu e Ranjiaba sospettati della vendita di 1,178,99 kg di maiale biologico contraffatto dal 2011, per un valore superiore a 40,000 yuan. Il maiale contraffatto fu venduto al prezzo di 4-10 yuan al kg, un prezzo maggiore del normale. Ulteriori verifiche portarono alla luce una situazione simile in altri Wal-Mart a Chongqing. I dipartimenti competenti hanno portato alla luce che i vari Wal-Mart e negozi connessi con lo scandalo avevano venduto un totale di 59,049 kg di maiale biologico contraffatto dal Gennaio 2010 all’Agosto 2011. Il Wal-Mart e il Trust-Mart (catena di supermercati cinesi di proprietà taiwanese, nell’Ottobre 2006 Wal-Mart acquisì 100 centri Trust-Mart per circa un miliardo di dollari) coinvolti nello scandalo furono obbligati a chiudere e a pagare una multa di cinque volte superiore alla somma incassata illegalmente (Food Industry Net 2011).

La catena Wal-Mart, conosciuta in tutto il mondo per volume di vendite al dettaglio e per la sua efficienza, è stata

sanzionata dal governo di Chongqing svariate volte in un periodo di cinque anni per varie violazioni, tra cui alcune per cibo scadente ecc. La causa principale di tali violazioni va ricercata nel basso e inadeguato livello di verifica e nel bassissimo livello di multe per tali infrazioni. La poca consapevolezza dei diritti insieme al cieco sostegno di grandi compagnie internazionali quali appunto Wal-Mart porta ad una sempre minore fiducia dei consumatori nei riguardi di ciò che andranno ad acquistare, tenendo conto inoltre dell’altrettanto basso livello delle verifiche in materia.

Nel 2011, l’agenzia Nuova Cina93

e altre testate giornalistiche riportarono gli scandali della falsa certificazione bio. Sulla scia dello scandalo Walmart, le numerose indagini successive all’interno della catena di produzione alimentare di alcuni prodotti ‘’ biologici‘’ nello Shandong, Guanxi, e altre regioni portarono allo scoperto le numerose inflazioni relative a false etichettature biologiche e vendita di certificazioni bio. La certificazione organica, come già detto, rappresenta il livello più alto di certificazione di qualità per gli alimenti. In aggiunta, tale etichetta assicura che nella produzione e distribuzione non vi siano elementi tossici per ambiente e uomo. Per salvaguardare se stessi dall’ingerire cibo di bassa qualità, i consumatori sono spesso costretti a spendere di più per un prodotto sano e non nocivo. Tuttavia, in Cina ( così come purtroppo anche in Europa) alcuni organi preposti alla certificazione hanno trasformato e stanno trasformando il rigoroso processo di etichettatura degli alimenti in un operazione illecita di ‘’vendita‘’ della certificazione. Da ciò, l’etichetta ‘’bio‘’ è in molti casi tutto, fuorchè ciò che in teoria dovrebbe rappresentare.94 Attualmente in Cina, esistono

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Xinhua, 新华社, Agenzia Nuova Cina, è la più importante e più antica delle due agenzie di stampa ufficiali della Repubblica Popolare Cinese.

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ventiquattro enti impegnati nel processo di certificazione bio degli alimenti. Tali organi hanno stabilito varie sedi in diverse province e possono in modo indipendente valutare ed assegnare certificazioni biologiche. Il portavoce di un agenzia a Pechino riferì che ‘’ogni prodotto può essere etichettato come biologico, se sei disposto a pagare‘’. In accordo con le procedure standard, una piantagione di tè destinata al marchio bio deve prima passare per un periodo di transizione di 2-3 anni dalla data di inizio del processo di etichettatura. Tuttavia, l’agenzia prometteva che l’intero processo poteva essere completato nel giro di sei mesi al costo di 40,000 yuan.95

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Capitolo 3.

Certificazione Bio in Cina

L'alta incidenza e la serietà di problemi connessi con la sicurezza alimentare in Cina hanno sollevato preoccupazioni pubbliche diffuse e hanno seminato un profondo malcontento tra il pubblico cinese. Un'indagine nazionale del 2010 sui consumatori adulti ha dimostrato che oltre i due terzi degli intervistati non si sentono "al sicuro" per quanto riguarda il cibo.96 Troppo spesso con tali incidenti, il governo cinese ha schierato il suo potere egemonico sopprimendo le informazioni e reprimendo i sostenitori che cercano un risarcimento. Un sondaggio pubblicato sulla rivista Xiaokang ha rivelato che solo il 28% degli intervistati ha fiducia nelle informazioni sulla sicurezza alimentare pubblicate dalle agenzie governative cinesi e solo il 21% ritiene che le autorità governative siano diligenti nel salvaguardare la sicurezza alimentare.97 In Cina, mentre sia i governi locali che quelli centrali hanno goduto di alti livelli di fiducia politica a causa della crescita senza precedenti dell'economia cinese negli ultimi tre decenni, la loro base di sostegno popolare viene spazzata via dalla loro condotta poco trasparente, dal comportamento corrotto di molte agenzie governative locali e così via. I resoconti dei media di chengguan98 (agenti di gestione urbana) traboccano di episodi di bullismo da parte dei venditori ambulanti, enti finanziati dal governo che espropriano e demoliscono case private senza che vi sia per la ‘’parte lesa‘’ un adeguato compenso, funzionari governativi

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Ouyang Haiyan 欧阳海燕, Nearly 70% of respondents lack a sense of food safety: report on consumer confidence in food safety 2010–2011〈近七成受访者对食品没有安全感:2010–2011 消费者食品安全信心 报告〉 ,《小康》[Modest Prosperity] 1, (2001), pp. 42–45.

97 Ibidem.

di vari ranghi condannati per aver ricevuto tangenti, appropriazione indebita di fondi pubblici ecc. Studi hanno dimostrato una stretta associazione tra l'atteggiamento del pubblico nei confronti del rischio per la sicurezza e la fiducia nelle istituzioni governative. È stato dimostrato che la fiducia nei produttori alimentari e nel governo ha un impatto significativo sulla fiducia dei consumatori riguardo il tema della sicurezza alimentare.99