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Il sigillo Green Food rappresenta una certificazione locale cinese per alimenti sostenibili. Essa venne introdotta dal Ministero dell'Agricoltura cinese nel 1989 e disponibile dal 1990. Tale certificazione fu la prima disponibile in Cina e assicura il rispetto dei seguenti fondamentali criteri ambientali:

- La superfice dove si intende iniziare la coltivazione destinata all’etichetta bio deve soddisfare gli standard più severi in quanto a qualità dell'aria.

- Rigidi test vengono effettuati al fine di valutare la presenza di residui di metalli pesanti (test per il mercurio, il cadmio, l’arsenico, etc.).

- L'acqua che verrà impiegata per l’irrigazione o per altro uso deve necessariamente soddisfare gli standard nazionale di acqua potabile.

- L’impiego di sostanze chimiche sono limitate e regolamentate e alcuni dei pesticidi e diserbanti più velenosi sono vietati. Nel 1992 il Ministero dell'Agricoltura istituì il Centro per lo sviluppo alimentare verde della Cina (CGFDC), preposto allo sviluppo e alla gestione di cibo biologico. Il Centro detiene il logo Green Food, sviluppa, aggiorna e lavora al fine di assicurare l’osservanza degli standard connessi a tale logo e in aggiunta, esso coordina il monitoraggio e ricava i proventi dalle tasse di certificazione. Di seguito presentiamo l’immagine del logo114 con il nome Green Food sia in cinese

che in inglese:

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Fig.2.: China Green Food Development Center logo.

All'originale Green Food Standards (che in seguito divenne noto come "Standard A" ) venne successivamente affiancato un altro standard maggiormente restrittivo, denominato "Standard AA". Lo "Standard AA" per il Green Food venne introdotto nel 1995 a causa di una sempre maggiore richiesta di alimenti green per l’esportazione. Lo "Standard AA" proibiva tutti i pesticidi e prodotti chimici sintetici durante il processo di produzione, equiparando, in tal modo, gli alimenti che ricadevano sotto tali standard a quelli biologici. Tale suddivisione degli standard Green Food gettò le basi per la graduale sostituzione dello standard più severo "AA" con la certificazione biologica e la successiva equiparazione delle sue pratiche di monitoraggio e controllo con tutti i principali standard internazionali per i prodotti alimentari biologici. Lo scopo principale dell'attività di monitoraggio, per entrambi gli standard (Green Food "A" e "AA"), riguardava il prodotto finale piuttosto che il processo di produzione. Il CGFDC ha generalmente effettuato analisi sui prodotti per valutare la presenza di residui chimici, concedendo l'etichetta solo se conformi agli standard del manuale. Tale modus operandi è stato gradualmente integrato agli standard "AA" e, nel 2002, quando il Centro per lo sviluppo alimentare cinese ottenne dall’IFOAM il diritto di certificare i prodotti biologici, tali

severi standard, vennero a mano a mano eliminati, specialmente dopo l'introduzione dello standard nazionale cinese per i prodotti biologici nel 2005. Tuttavia, l'AA verde è ancora oggi disponibile e Green Food "AA" e Green Food "A" sono supervisionati dal China Green Food Development

Centre. É possibile affermare che in Cina, gli alimenti

biologici e la loro diffusione siano la naturale conseguenza dell’operato del Green Food. Nel 2003 più di 3.000 prodotti vennero certificati come Green Food andando a costituire una quota notevole all’interno del mercato al dettaglio.115

A partire dal 2006 i prodotti certificati con il logo Green Food erano 12.868 e in aggiunta 4615 aziende ottennero tale logo. Il logo Green Food è ormai più che familiare al pubblico cinese (presente infatti sin dagli anni '90) e quindi il suo diretto concorrente, il logo Organic Food, lotta per conquistare quote di mercato ed è, ancora oggi, utilizzato principalmente per prodotti destinati all'esportazione in paesi stranieri. Un esempio significativo di questo conflitto per i prodotti alimentari biologici è l'abolizione dell'etichetta "bio- in-conversione certificata" dopo l'implementazione delle "Misure regolatorie sulla certificazione dei prodotti biologici" rivedute e in vigore dal 1° Aprile 2014. Il logo “ Bio in conversione certificata ” in figura 3116.

115 A., Scorzon, B.Van der Meulen and Jiao Li (2014), Organics in Chinese Food Law, in European Food and Feed Law Review, 9(3): 179-186.

116

Fig.3.: certified organic-in-conversion.

Uno dei motivi che ha spinto il governo cinese a rimuovere l'etichetta "conversione" è stata infatti la presenza del logo

Green Food, ben noto al consumatore cinese e presente in

concomitanza con il logo Organic, creando una certa confusione sia sul mercato che tra i consumatori stessi. Un'altra prova del successo dei prodotti verdi è rappresentata dal fatto che alcuni paesi stranieri hanno iniziato a richiedere tale etichettatura per il loro prodotto destinato all'esportazione in Cina. Nel 2007, il Canadian Wheat Board (CWB) ha affermato di aver ottenuto il logo per gli alimenti verdi per l'orzo esportato in Cina.117 Successivamente anche l'Australia ha ottenuto la certificazione Green Food per le esportazioni di orzo e siero di latte in Cina. Vale la pena accennare, nell’ambito delle etichette di prodotti alimentari, ad un'altra eco-certificazione rilevante: la certificazione wugonghai, “cibo libero da sostanze inquinanti”118

. Tale certificazione è più che altro uno standard obbligatorio per i produttori, con una regolamentazione meno rigorosa sui limiti di residui di fertilizzanti, pesticidi, droghe, metalli pesanti e altre sostanze

117 J. Paull (2008),Green Food in China, Elementals -Journal of Bio-Dynamics Tasmania, 91(2008): 48-53. 118 Wú gōnghài, 无公害, libero da sostanze inquinanti.

chimiche. É stato introdotto per la prima volta nel 2002 come standard volontario ed è diventato obbligatorio nel 2006 dopo che molti incidenti legati alla sicurezza alimentare avevano compromesso la fiducia dei consumatori cinesi nel cibo cinese e comportava restrizioni commerciali in altri paesi. Alla fine del 2007, il 24% della terra arabile cinese impiegata per la coltivazione insieme alla produzione vegetale venne certificata come Wugonghai.119 L'attuazione delle misure amministrative per la certificazione dei prodotti biologici risale solo al 2005 (ordinanza n. 67 da parte dell'amministrazione statale cinese per la supervisione della qualità, ispezione e quarantena) e il corrispondente standard nazionale per i prodotti biologici venne emanato lo stesso anno (GB/T 19630.1-19630.4-2005). Dopo alcuni anni, nel 2012, è stato introdotto un nuovo standard (GB/ T19630- 2011), le cui regole di attuazione sono entrate in vigore il 1° marzo 2012. Tale standard rinnovato ha incrementato il monitoraggio degli alimenti biologici, rafforzato la politica di tolleranza zero verso determinate sostanze, introdotto un codice numerico sull'etichetta per salvaguardarne la tracciabilità e uno standard più rigido per la coltivazione, specialmente del riso. Successivamente è stata emanata una sentenza in merito alle "Misure regolatorie sulla certificazione dei prodotti biologici", in vigore dal 1° aprile 2014, che ha abolito l'etichetta Conversion to Organic a causa del suo uso improprio da parte di alcuni produttori che avrebbero potuto confondere il pubblico, considerando anche la situazione di ecoetichettatura già di per sè complessa nel paese. Dal 1° aprile 2014, quindi, c'è solo un'etichetta biologica per tutta la

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Cina e per tutte le categorie di prodotti. Il logo Organic in figura 4 120.

Fig.4.: logo di certificazione biologica ai sensi dell'articolo 32 delle misure regolamentari sulla gestione dei certificati relativi ai prodotti biologici in vigore dal 1 ° aprile 2014.

Il China Green Food Development Centre (nominato per la supervisione della certificazione Green Food) è costituito e controllato dal Ministero dell'Agricoltura e molte delle imprese certificate "verdi" sono di proprietà statale. È stato dimostrato che i consumatori hanno maggiore fiducia negli enti di certificazione indipendenti di terze parti e, Organic

Food, con un certificato internazionale e indipendente, ha

avuto sicuramente le giuste caratteristiche per conquistare la fiducia del consumatore cinese. L'etichetta biologica è sicuramente lo strumento giusto per i produttori nell’impegno a fornire dati importanti sulla qualità del cibo. In virtù di ciò, nel 1994 l'Amministrazione per la protezione dell'ambiente dello stato (SEPA) istituì il Centro per lo sviluppo e la certificazione degli alimenti biologici in Cina-OFDC (figura 5)121, all'interno dell'Istituto Nanjing di Scienze Ambientali.

120https://www.slideshare.net/Adrienna/organic-seals. 121

Fig.5.: Centro per lo sviluppo e la certificazione degli alimenti biologici in Cina-Organic Food Development and Certification Center of China.

Nel 2002 il Centro per lo sviluppo e la certificazione degli alimenti biologici ha ottenuto la qualifica di primo certificatore biologico cinese accreditato dalla Federazione Internazionale di Movimenti agricoli biologici (IFOAM). Un altro problema della certificazione biologica, come già accennato, riguarda la complessità del monitoraggio. Secondo le attuali normative e gli attuali standard biologici, i prodotti alimentari non possono essere definiti biologici a meno che non siano certificati da un ente di certificazione cinese. L'autorità responsabile per l'organizzazione, l'implementazione, la supervisione e il coordinamento completo delle attività di certificazione dei prodotti biologici nazionali è responsabilità dell'Amministrazione di certificazione e accreditamento della Repubblica popolare cinese (CNCA). Per cui, al livello più alto vi è il CNCA, a livello di fascia media, abbiamo i dipartimenti di supervisione tecnica e qualità delle amministrazioni locali e le agenzie di ispezione e quarantena entrata-uscita, che sono responsabili

per le indagini di supervisione, amministrazione e applicazione della legge per le attività di certificazione dei prodotti biologici all’interno della loro giurisdizione, e al livello più basso abbiamo gli enti di certificazione individuale, che effettuano le ispezioni e conservano i registri per garantire la tracciabilità. Tale divisione delle attività di monitoraggio dà luogo a gravi questioni sul coordinamento delle autorità e sull'efficacia della catena di controllo. Nonostante questi problemi, l'agricoltura biologica in Cina è un mercato in continua espansione e c'è una crescente quota di consumatori cinesi che è disposto a pagare di più per i prodotti alimentari etichettati come biologici.122