In realtà potrebbe perfino dubitarsi dell’opportunità di conside
16 luglio 56, Genova
. . . A n cora continua il mancam ento delle lettere di coteste parti, il d iso r d in e nasce daH’interrom pim ento dell’ordinario di R om a p er M ilano, quale passando per Mantova soleva pigliare le le tte r e d i Fiandra e portarle in Milano, et adesso per manca
m en to d i c h i le porti restano in M antova. . .
. . . S a r e m o banditi da tutti per causa della sanità \ che se ben n e lla c ittà si gode, in le ville di San Martino di Albaro non seg u e il m e d e sim o , anzi se ne stà con grandissimo guidado et si fa n n o d ilig e n z e grandissim e . . .
1 L e p r e v is io n i d o v ev a n o c o n c r e ta r s i co n il b an d o d i M ilan o il 19 lu g lio 1656 (A S M , S a n it à : p a rte a n tic a e m o d ern a , b u sta 278, O rdini p er c o n ta g io ), di F ir e n z e , d i L iv o r n o , di B e r g a m o il 20 lu g lio , di P arm a il 21 lu g lio , di V ero n a il 22 lu g l io (A S G , M a g is tr a to d e lla S a n ità , filza 74 c it.) ed in fin e in a g o sto col b a n d o t a r d i v o e m e n o r ig o r o s o di M arsiglia (ACM, serie GG, lia sse n. 214).
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8
14 luglio 1656, Genova
Su o r Ma r i a Fr a n c e s c a: Siam o afflitti da un gra n d issim o ti
m ore della p este, per essersi scoperto due o tre casi, n elle valli del B isagno, nella contrada di Sturla, questi sign ori S en atori su
bito hanno fa tto grandissim e provisioni havendo e le tto il signor Gio. B atta Centurione, con autorità p ienissim a d ’im p icca re senza darne con to a nessuno, et egli di già ha eseguito m o lte giustizie;
onde si spera haver quanto prim a netto quello q u artiere. Intanto però non si scordano di far diligenze, com e se la c ittà fo sse in
fetta, si sono presi scudi 400.000 a cam bio per a iu to d e ’ poveri.
Si sono di nuovo conferm ati tutti li decreti fa tti n el 1630, cioè che seguendo il caso restino conferm ati li M agistrati et Consigli per tu tto un m ese cessata la peste.
In Genova, però si gode u n ’ottim a salute, m a la paura è grande, dom ani m attina il Senato, va a co m u n ica rsi alla Ma
donna del Carmine . . .
* C a r d i n a l e R a g g i : « Il caso più considerabile in G enova è s ta to di u n a don n a m o rta in tre giorni in S turla, cui è successa la m a la ttia al ch irurgo , che l’haveva cu rata, questi è agravato di fe b b re m alig n a con petecchie, può egli haver preso il m ale dalle fatiche g ran d i fa tte . Io tengo che il m ale sia maligno, et non di contagio, ris tre tto h o r a in tre o q u a t
tro p ersone. Una donna, m o rta in San M artino, haveva già duoi anni sono u n a cancrena; questa, h o ra e ra divenuta così puzzolente, c h h a cau
sato la m o rte a due a ltre persone, che curavano d etta d on n a. In Genova si gode sa n ità universale ». 14 luglio 1656, Genova.
IX
23 luglio 1656, Genova
. . . Qui siam o poco che m eno assediati dalla p e ste , se non è in sostanza alm eno è in paura. Hanno fatto li C om m issarij dei quartieri di Genova in num ero di 48 ’, a me è to c c a to il
quar-1 C on d e c r e to d el 24 lu g lio 1656 la c ittà era s ta ta d iv is a in 40 q u a r tie r i a ffid a ti a d a ltr e tta n ti co m m issa rii; a q u e sti era n o s t a ti a ff ia n c a ti a lt r i 8 u ffi
c ia li i q u a li a v e v a n o l ’in ca rico di co n tr o lla r e il la zza r etto d e lla F o c e , l'o s p e d a le di P a m m a to n e , le zo n e fu o ri d elle m u ra, i p o n tili d el p o r to . U n s e c o n d o d e c r e to ,
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tiere di San Siro con gran parte di strada Nuova, m a com e che non v ’è la necessità, finora non si è fatto molto; la fattica non sarà così poca perchè bisogna far inventario di tu tte le persone e robbe della casa, delle persone et farli visitare dalli m edici et a questo effetto ci danno un medico
Lontano di qua quattro m iglia e forsi nel luogo nom inato Sturla vi è successo qualche caso, che si teme di p este e non solo han bandito detto luogo, ma anco San Martino d'Albaro con m olte altre ville, ma siccome non apparse avanti il m ale, il Gio.
Batta Centurione Commissario di quelle parti scrive che non solo il male non apparse, ma che non si sentì nessun altra novità . . .
X
23 luglio 1656, Genova
. . . Le lettere di Fiandra non sono ancora venute, continuano li disordini per li sospetti di contagio . . .
Sino adesso, per gratia di Dio, nella città stiam o bene, ma tutto al contrario nelle ville attorno scoprendosi ogni giorno nuovi casi che ci mettono in gran timore. A San N icola, fuori delle porte di Carbonara è morto un prete Monscia gentilhuom o 2.
Si dice com unem ente di peste in tre giorni. Ha pigliato il m ale in Sturla per haver contrattato con un falegname di quel luogo, che dieci giorni sono in circa restò oppresso da sim il male. Quel che più fastidioso, è che detto prete Monscia ha trattato con m ol
tissim i della città, e fra l’altri col Reverendo Franchi col quale andò in lettica una giornata prima si m ettesse a letto, onde pare
d el 12 se tte m b r e , aveva ord in ato una n u o v a rip artizion e d e lla c it tà in s o li 20 qu artieri: ASG, M agistrato d ella Sanità, m s. 265, cc. 74, 75 e 76. A n ch e in A t t i dell'O fficio S a n ità , ASG, N o ta io giudiziario L avagnino Gio. B a tta , c a r to n e n . 8, s a la 2, se. 68.
1 U n a le g g e del 1576 p revedeva ch e i m ed ici di c o lleg io d e lla c it t à p r e s ta s sero la p ro p ria op era in caso di p estilen za con tro il p riv ileg io d i e s s e r e e s e n t a ti dal p a g a m e n to di alcu n e gabelle: ASG, C aratis Maris, filza n . p r o v v is o r io 108, A cto ru m 1669 in 1670.
N e lla g rid a del 20 lu glio si prevedeva ch e ai c o m m issa r ii d ei q u a r tie r i v e n is se r o a ffia n ca ti un chirurgo [il « b a r b ie r o » ] ed u n o « sp e tia r o »: ASG , N o ta io g iu d izia rio L avagn in o Gio. B atta, cart. n. 8, cit.
2 « . . . il R ev. M onsia m orì di lu g lio n el v illaggio di C a r b o n a r a . . . »:
A n t e r o M. d a S. B o n a v e n t u r a cit., p . 2 9 8 .
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-saran n o r istre tti tu tti q u elli d e ’ q u a le si ha n o t iz ia p e r m e tte r q u ello m ig lio r rem ed io si pu ò in sim il co sa .
A B argagli in B esagn o so n o m o r te d u e d o n n e , u n a d i p e ste e d a ll’altra si d u b ita assai. Q uan to il m a le p iù si d ila t a , ta n to più si porta tim o re, p o ich é riesce d iffic ilissim o ch e d a t u t t i si p o s s in o fare le d ilig en ze u sa te co m e si c o n v ie n e . . .
. . . Circa i grani ch e resta n o in A m sterd am . . . è m e g lio an darli tra tten en d o sin o a ch e si r isv eg li la d o m a n d a , c h e d i qua, non o sta n te in Italia vi sij sta to r a c c o lto r a g io n e v o le , p u ò e sse r si fa cci sen tire per caosa d elli d istu rb i ch e p o r ta s e c o il s o s p e tt o di peste; p er q u ello già sia m o resta ti s o sp e s i d a M ila n o , M on
ferrato, P arm igiano et altri lu o g h i, e lo s a r e m o d a tu tte le p a r t i . . .
. . . (D a R om a) non pare ch e vi s ijn o q u elle b u o n e n u o v e di sanità, ch e si desid erarebb ero d ic e n d o si ch e nel g h e t t o d e l l ’h eb rei fo s se su c c e sso qualche co sa di fa s tid io so *, m a d a n d o le su b ito a d d o sso n on si lasci pigliar p a sso al m a l e . . .
. . . In N a p o li, le co se an d avano m en o m a le r is p e t t o a q u ello ch e segu iva p er il p assato, h aven d o tro v a to il m o d o d i s e p p e llir e li cadaveri, che prim a resta v a n o in se p o lti, e t e s p u ls i n elle s tr a d e 2.
N oi sia m o banditi da tu tti li P rin cip i c o n fin a n ti, S a v o n a ha fa tto il bando, ma il G overnatore ch e è il sig n o r G io v a n n i P ietro S p in o la con una corretione doverà revocare il b a n d o e ss e n d o parso a ssai stran o q u esto a tten ta to , sen za d a rn e p r im a p a r te et pigliarn e lo r d in e di qua . . .
Già avvisai che qua in vicin an za di q u a ttro m ig l ia s ’e ra s c o perto il co n ta g io et p erciò fu b a n d ito et in s e r r a to d e t t o lu o g o con li ra stelli et C om m issario ci m an darn o Gio. B a t t a C e n tu r io n e . Due giorni or son o m orse d elle ste ss e m o le s tie d e l p r e te G io.
C ristoforo M onsia uno che abitava v icin o alla c h ie s a d i S a n N i
cola ond e q u esti nostri Signori in v ig ila n d o che c o t a n t o m a le n o n prosegu isca han no eletto 48 co m m issa rij n ella c it tà ; d e b o n o