• Non ci sono risultati.

Del ,Maestro dei Novizi" e dei Direttori Spirituali

Nel documento PER LE MISSIONI ESTERE (pagine 42-46)

172. Il Ma.estro dei novizi, deve essere persona. sotto ogni rispetto commendevol�, da. · potersi in tutto pigliare ad esempio (Can. 559, § 1): dallo spirito attinto in novi­

ziato dipende la. riuscita. di un religioso.

' . . . .

Questo pensiero pel Ma.estro dei novizi sia.

uno stimolo potente a occuparsi nel suo ufficio con tutte le energie.

173. All'inizio del novizil!-to: il Ma.estro consigli il candidato a. fa.re a.l proprio Con­

fessore la confessione g�nerale, onde met­

tere in perfetta. pace il proprio spirito ·

to-I

-62-gliendo ogni ansietà o dubbio sul passato;

per cominciare-cosl una yita nuova, quale si conviene a 'chi è chiamato, non solo a procurare la santificazione propria(, ma anche qu'ella degli altri.

174. Procuri di far concepire ai suoi alunni un concetto grande della vita apo­

stolica, facendo loro comprendere che la professione dei consigli evangelici, (Can. 565,

§ 1) congiunta al voto d! consacrarsi alla dilatazione del regno di Cristo tra gli in­

fedeli, è quan�o di più degno e di più su­

blime si possa desiderare costithendo la somiglianza più perfetta coll'opel'a del Re

-d�ntorf.

175. Si adoperi pure colla più grande

sollecitudine a insinuare nel loro cuore un sentimento sincero di profonda umiltà, de­

rivante .dalla conoscenza intiOla della pro­

pria miseria e del nulla delle , �ose della terra, specialmente degli onori e delle ric­

chezze, per cui debbano riporre in Dio s9lo, che

-

è la nostra forza e l'unico vero bene

'

tutta la loro fiducia. Quindi secondo le cir-costanze li eserciti in uffici anche umili, come sarebbe servire a mensa, ·scopare gli

appartamenti7 ,prestarsi in cqcinll,,

'

-63-176. As�odato il fondamento della eri­

sthma perfezione, li ecciti a tenere sempre dinanzi agli occhi Gesù Cristo, modello in­

comparabile di santità per tutti, ma in particolar modo per l'uomo apostolico, e ad uniformare a quel divino esemplare i pensieri, gli affetti, le opere in modo che in essi si manifesti Gesù Cristo, come vuole l' Apo­

stolo.

177. Tra le virtù raccop:ia.ndi con fr.e­ quenza ai suoi alunni specialmente la mor­

tificazione dei sensi, l'obbedienza pronta ed .esatta agli ordini dei Superiori, la purezza di intenzione nell'operare, la carità. scam­

biev�le, l'operosità costante, la d1vozione alla Vergine ed una fiducia illimitata nella Divina Provvidenza, sempre propizia a chi in Lei Bi abbandona, come ce lo COll!,prova la vita dei Santi.

178. 'Procuri poi senza alterare l'indole dei suoi alunni, di. dar loro uno stampo santamente gaio, disinvolto, co_rtese, for­

mando in loro un carattere aperto, leale e forte, nemico di og11i doppiezza ed infingi­

mento e sempre pronto a sobbarcarsi a fa­

tiche e ad affrontare difficoltà, quando lo richieda la �loria. di Dio (l il bene delle ainillle,

-

64-179. Li abitui a.Ila. .meditazione fruttuosa., all'esame genera.le e pa.rtico1a.re, a vivere a.Ila. presenza di Dio; insegni loro il modo più pratico per vincere le tentazioni e ri­

conoscere le iUusioni del maligno e li metta.

pure in sull'avviso dei pericoli e delle dif-- ficoltà. che incontreranno nell'esercizio del

ministero. (Ca.n. 565, § I).

180. Vegli attenta.mente sali' osse1·vanza regola.re (Cain. 562) e sullo spirito di cui si mostra.no internamente animati i suoi a.lum,i, non lasciando sfuggire alcun difetto o manca.mento senza osservazione o c�rre­

zione e non sia facile a concedere dispense da.Ile regole che g�verna.no il noviziato.

181. Si gu'a.rdi bene di pronunciarsi sulla.

vocazione per sentimento di simpatia o di antipatia., ma. tenendo dinanzi a.gli occbt Dio che dovrà giudicarlo, si pronunci nel Signore, secondoch� ·giudicherà più espe­

diente pel candidato e più vantaggioso per l'Istituto.

182. Anche i Direttori Spirituali (Oan.588, 1) delle diverse case tengaino presente, in pro­

porzione, queste norme generali nella dire­

zione spirituale, affinchè tutti abbiano ad alidlElntare in cuore gli stessi sentimenti e

...

I'"

-65-le stesse a.spirazioni e cosl ne derivi quella.

conformità di pensare e di operare che renderà Ja. nostra Società un esercito .di­

sciplinato e forte, semp1·e pronto a. com­

battere le batta.glie del Signore.

XXVII. Dei Missionari.

183. Ogni missionario deve vivere della.

vita della. Società partecipando a tutte le sue gioie e a. tutti i suoi dolori, consi­

derandola. qual madre a.morosa, sollecita sempre del suo bene morale e materiale.

Non abbia. preoccupazioni sul proprio av­

venire, perchè essa si prenderà sempre cura di èhi le rimane fedele e quando pure per infermità o età avanzata. più non potesse attendere alle fatiche dell'apostolato, . non solo non l' abbandonerà, ma. raddoppierà le attenzioni e l'affettò in proporzione del bisogno, finchè giunga il giorno della re­

tribuzione riserbata da Dio al servo fedele, che ha fornito il lavoro della giornata.

184. Ogni missionario si consideri come vittima volontaria. per la conversione degli infedeli e reputi sempre somma gloria il

66

-cooperal'e con Cristo, sia pur modes.tamente, alla redenzione del mondo; e salut( con santo entusiasmo il giornp in cui gli sarà ' dato di far sacrificio d'ogni cosa più cara per recarsi sul campo del lavoro, pronto a tutto per compiere la volontà. di Dio che a lui si farà. manifesta nelJe disposizioni dei Superiori.

185. Poichè la conversione degli infedeli d�ve formare Jo scopo unico della Pia So­

cietà., lo zelo della salvezza. delle anime deve costituire la caratteristica dei missio­

?ari e poichè lo zelo è l'amore di Dio posto 1� opera, il missionario deve essere pa­

1ente, benigno, avveduto, non deve cercare Il pro · t . pr10 orpaconto, ma unicamente la gloria di Cristo; tutto tollerare, tutto cre­

der�! tutto sperare, rendersi a tutto su­

periore, perseverando in questo sino allamort& · , 186. GiuQti in_ missione i missionari non sf perda.�o d'animo di fronte ·alle prime dif­

ficoltà., s1 adattino alle buone costumanze della miss· . ione, e tengano gran conto dei s��ger1menti e dei consigli dei missionari pm sagg' 1

, e

_ P1• provet�i riguardo al trat-tare cogh indigeni, all'esercizio del sacro

- 67

-mi'ilistero, al modo di vivere e viaggiare e a tutto insomma quello che può tornare vantaggioso, sia allò spirito che a.Ha salute del �orpo, sia al bene individuale che col­

lettivo e ciò anche se potessero a prima vista parere meno opportuni i consigli im­

partiti.

187. Il tempo che loro rimane libero dalle occupazioni del IQ.inistero, l'occupino tutto nello studio delle soienze sacre (Can. 129) e nella lettura di Jibri utili e fin da prin­

cipio pongano cura specialissima· nell'ap­

prendere la lingua del paese in modo da pos­

sederl'a presto con perfezione e parlarla spe-ditamente.

188. Non sarebbe poi a disapprovar!'!i chi, avendone l'attitudine, compilasse senza pre­

giudizio dell� opere del ministero, monogràfie.

e memorie intorno ai costumi, ai luogh!, alla storia, alla flora ed alla fauna del paese di missione,. ad utilità. dei confratelU e ad istruzione di tutti.

189. Ogni missionario, almeno una volta all'anno, mandi al Superiore Generale una relazione, per quanto è possibile fedele e minuta, di tutto quanto ha fatto per la di­

latazio�e del Vangelo nel proprio distretto.

-68-Di ta.le -relazione sarà opportuno venga in­

viata. copiai anche al Prelato loca.le, perchè sia conservata negli archivi della missione.

Sarebbe pur cosa lodevole che tutti scri­

vessero con qualche frequenza lettere edi­

ficanti e istl'Uttive· da inserire n'el Bollettino d;Ùa Società, c;>nde far meglio conoscere l'opera· ed i bisogni dell'a_postolato cattolico.

Per scrivere però sopra giornali o periodièi estranei, si richiede la licenza del Superiore di missione, se si tratta di qualche caso isolato: la licenza del Superiore Genera.le, se la cosa dovesse essere contio·uativa.,

190. I missionari, considera.odo che la vera caratteristica dei seguaci di Cristo ·è·

la carità, si mostrino seinpre animati , da sincero affetto scambievole, si aiutino nelle necessità, si consolino nelle afflizioni. Richie­

dendolo il bisogno, esercitino il pietoso uf­

ficio della correzione fraterna, memori del cort·ipe eum inter te et ipsum solum e si gu_ardino diligentemente da tutto ciò che pot�sse alterare la buona armonia· o tur­

bare la paee.

191. In particolar modo poi dimostrino carità fraterna -nel caso di infermità di un confratello, a cui p1·odigheral?no le cure più

69

-premurose ed affettuose; e il Superiore lo­

cale procuri, a costo pure di spese e sacri­

fici, che all'infermo nulJa manchi di quanto potesse occorrergli.

192. Ma.. ciò che sopra ogni" altra cosa deve stare a cuore del missionario, è l'at­

tendere alla propria santificàzione anche per poter meglio procurare quella degli altri.

E perc)lè non avvenga che procuri_ l'altrui con pregiudizio della propria, nulla trascuri di quei mezzi ordinati a mantenere e·ad ali-inentare in lui quel_la vita interiore che lo

' .

porti a pensare, a giùdicare, ad amare, a soffrire, a lavorare con Gesù Cl'isto, in Gesù Cristo e per Gesù Cristo.

193. Chi fosse dal Superiore richiamato dalla missione, abbandoni senza esitazione il suo· posto di lavoro, pensando cpe se grande è il merito di convertire anime a Dio, non meno grande è quello di preparare nuove reclute per le future conquiste e di esercitare l'obbedienza.

Nel documento PER LE MISSIONI ESTERE (pagine 42-46)

Documenti correlati