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Mai più Terra dei fuochi: La nuova visione della Regione Campania

2. PROGRAMMA 2: LA SALUTE NELLE COMUNITÀ

2.1 La salute nella comunità

2.1.8 Mai più Terra dei fuochi: La nuova visione della Regione Campania

La Legge n. 6/2014 investe in Sanità su modelli preordinati che tuttavia sono stati programmati e realizzati in applicazione del DCA n. 38/2016.

È parere di questa Regione Campania, alla luce delle attività svolte e dei risultati ottenuti, nonché della mancata soluzione del quesito relativo al nesso di causalità tra rifiuti e tumori, che così come impostato, l’intervento non sia stato predisposto nella sua complessità. Le attività previste dal documento tecnico sono pressoché routinarie, poco rispondenti ad una straordinarietà di azione che la popolazione attende.

L’impostazione del DCA n. 38/2016 basata su proposta dell’ISS non ha impattato ancora positivamente sugli stili di vita della popolazione, sulle buone pratiche di salute, sul consenso culturale alla prevenzione ed alla cura di sé.

La Regione ha compreso che pur nella continuità della visione e delle azioni previste dalla Legge n. 6/2014, per quanto riguarda l’area sanitaria, occorre modificare approcci e paradigmi, passando da interventi settoriali, a silos, ad interventi integrati ed in parte combacianti, tali da intercettare ogni possibile interconnessione tra i determinanti di salute che impattano sulla popolazione, a cominciare dallo studio delle matrici ambientali. Il nuovo paradigma che si intende sostenere ed esplorare è la valutazione sull’impatto salute, dei diversi fattori ambientali, delle loro inferenze, interferenze e sovrapposizioni, che costituiscono nel loro insieme la reale mappa del rischio dei cittadini campani.

I vari tavoli aperti con le Procure hanno permesso ai tecnici della Regione Campania di ragionare anche con il livello giudiziario e sistematizzare una serie di dati che fino a ieri erano frammentati e incompleti.

La Regione Campania pertanto con Deliberazione di Giunta n. 180 del 24.04.2019 ha approvato il nuovo modello di attività, in adesione al Piano di Azione per il contrasto ai roghi dei rifiuti sottoscritto con il Governo Italiano presso la Prefettura di Caserta nell’ottobre del 2018. La Deliberazione n. 180/2019 ha come oggetto “Approvazione del Documento Programmatico 2019-2021: Programma di attività di implementazione del Piano di Azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti. Monitoraggio ambientale, studio ed approfondimento della salute della popolazione residente in aree a rischio”.

In questo programma, che riflette in particolare l’azione 1.2 del Piano di Azione per il contrasto ai roghi dei rifiuti, vengono anzitutto coinvolti tutti i principali azionisti della salute in Campania, sia sotto il profilo dell’assistenza che della ricerca, del mondo accademico, dell’ambiente.

Le azioni principali previste possono così riassumersi:

 Conoscenza e analisi dell’ambiente normalmente non esplorato dai comuni programmi di lavoro (acqua

di rete VS acqua dei pozzi ad uso irriguo e domestico);

 Monitoraggio dinamico che segue riscontri diretti oltre che le indicazioni programmatiche di routine;

 Individuazione di potenziali sorgenti di contaminazione, di vario tipo e dimensione, superando

l’attribuzione amministrativa comunale alla Terra dei Fuochi e le distorsioni da essa generata;

 Innovazione metodologica nelle procedure di sanità pubblica (nuovo approccio alla popolazione in tema

di screening);

 Correlazione tra dati ambientali e coorti di pazienti per la costruzione di modelli di valutazione di

esposizione;

 Dall’analisi ambientale alla produzione di linee guida e costruzione di data base regionali (Catasto pozzi

emungimento acque);

 Ricerca e sperimentazione di metodologie efficaci per bonificare le matrici ambientali;

 Campionamento dell’area con ENEA per la ricerca di pesticidi e idrocarburi (per l’individuazione di zone

ad alto tasso di urbanizzazione e fenomeni di combustione illecita: campioni giornalieri per 1 anno);

 Individuazione sorgenti emissive – studi di biomonitoraggio;

 Azioni di miglioramento delle bonifiche ambientali;

 Innovazione nella ricerca sanitaria nel campo della medicina traslazionale;

 Sperimentazione nuovi modelli di approccio allo screening con il contributo consapevole del cittadino.

L’esperienza SEPS nel 2015 rappresenta il solco metodologico su cui si inserisce il presente Piano. Dallo studio di coorte prospettico individuato in SPES si transita con il nuovo Piano verso uno studio caso/controllo per la stima del rischio aggiuntivo di malattia in presenza di determinati livelli di contaminazione.

Sui soggetti malati si valuterà l’impatto dell’efficacia dei servizi sanitari (equità, rispetto dei PDTA, ecc). Si prevede un’ulteriore azione di ricerca: SPEL, e cioè studio su esposti per motivi lavorativi (benzinai, operatori settore rifiuti, ecc.).

L’ambito della ricerca prevede infine azioni in materia di trattamento aria e acqua, studi retrospettivi sul consumo delle acque, Water Safety Plans.

Resta da definire, in uno con il Ministero della Salute, l’ISS e con la mediazione degli Uffici della Presidenza del Consiglio, il contributo alla valutazione epidemiologica, che deve essere reso dai MMG. La Regione attiverà pertanto, all’atto dell’accordo, una specifica programmazione.

Si rappresenta tuttavia che già nella bozza di AIR, all’esame della delegazione trattante insediata presso la Direzione Generale Tutela della Salute, è stata prevista la partecipazione dei MMG a programmi di sorveglianza epidemiologica.

Obiettivi e Indicatori

a. Adozione atto di programmazione

Adozione del Piano Regionale con Delibera di Giunta

b. Definizione, in uno con il Ministero della Salute, l’ISS e con la mediazione degli Uffici della Presidenza del Consiglio, il contributo alla valutazione epidemiologica, che deve essere reso dai MMG

Sottoscrizione procedure nazionali

Incontri di lavori per la programmazione regionale della procedura concordata a livello nazionale Accordo regionale integrativo

c. Conoscenza e analisi dell’ambiente normalmente non esplorato dai comuni programmi di lavoro (acqua di rete VS acqua dei pozzi ad uso irriguo e domestico) con monitoraggio dinamico da riscontri diretti

Numero pozzi esaminati/ numero pozzi censiti

Catasto pozzi emungimento acque Regione Campania Emanazione Linee Guida regionali

d. Innovazione metodologica nelle procedure di sanità pubblica (nuovo approccio alla popolazione in tema

di screening)

Numero pazienti screenati per colon retto con nuovo approccio/numero pazienti totali screenati con vecchie procedure

e. Campionamento dell’area con ENEA per la ricerca di pesticidi e idrocarburi (per l’individuazione di zone

ad alto tasso di urbanizzazione e fenomeni di combustione illecita) Campioni giornalieri per 1 anno

f. Studio su esposti per motivi lavorativi (benzinai, operatori settore rifiuti, ecc.) Adesione almeno del 70% della popolazione target

Scadenze

a. Entro Ottobre 2019 (Adozione con Delibera di Giunta)

Entro Ottobre 2019 (Adozione Decreto dirigenziale)

b. Entro Dicembre 2019 (Adozione procedure nazionali)

Entro Dicembre 2019 (Adozione accordo regionale integrative)

c. Avvio delle attività da Dicembre 2019

Entro Dicembre 2020 (Progressione in step semestrali con aggiornamento / conclusione)

d. Entro Gennaio 2020 (Avvio nuova procedura)

Aggiornamento in step semestrali: gennaio/luglio - valutazione annuale

e. Entro Gennaio 2020 (Avvio attività)

Entro Dicembre 2020 (Conclusione attività di campionamento) Entro Marzo 2021 (Risultati)

f. Entro Gennaio 2020 (Definizione procedure di campionamento)

Entro Febbraio 2020 (Predisposizione della metodologia di osservazione) Entro Marzo 2020 (Avvio sorveglianza)

3. Programma 3: Le leve strategiche dello sviluppo del