• Non ci sono risultati.

Regioni Agrarie

Mappa 5: Mappa del rischio di siccità

Fonte: INETER

E‟ da notare che per quanto riguarda la descrizione “di stato e tendenza” a livello locale, dal punto vista socio-economico, le fonti informative sono estremamente carenti e frammentarie. A parte informazioni puntuali che possono essere reperite su aree specifiche coperte da progetti di cooperazione esterna, mancano rilevazioni sistematiche ed omogenee. L‟ultimo censimento dell‟agricoltura risale al 2000 e non esistono rilevamenti sistematici di aggiornamento periodico a livello locale (di municipio).

4.6 Identificazione degli impatti e dei livelli di rischio (vulnerabilità)

4.6.1 Identificazione qualitativa e quantitativa generale degli impatti a livello locale a. Identificazione qualitativa degli impatti a livello locale

Lo “Studio sopra la Vulnerabilità Climatica in Nicaragua (INETER, 2005) elenca i possibili impatti del riscaldamento globale in Nicaragua, menzionando genericamente i seguenti:

- estinzione di specie animali,

- incremento di patologie a carico della vegetazione, Regione Agraria 2

78

- diminuzione della diversità floristica nelle foreste e una maggiore frequenza e intensità degli incendi,

- desertificación de las áreas secas del país,

- cambiamenti nel sistema costiero (maggiore concentrazione salina negli estuari e nelle falde di acqua dolce, alterazioni delle maree nei fiumi e nelle insenature), - cambiamenti nella quantità totale di pioggia, frequenza e intensità delle

precipitazioni,

- cambiamenti tanto in positivo come in negativo della produttività agricola, - diminuzione delle opportunità di pesca e dell’allevamento di gamberi,

- possibile incremento di malattie come: malaria, dengue, febbre gialla ed encefalite virale,

A conclusione di questa elencazione, in verità poco dettagliata, degli impatti del CC, lo studio di INETER (2005) afferma che “di tutti i settori anteriormente menzionati il più vulnerabile è probabilmente quello agricolo, data la sua arretratezza e la sua dipendenza dalle condizioni climatiche”.

Oltre ai municipi che ricadono nella Regione Agraria Secca, storicamente più esposti alla siccità, secondo INETER esistono altri municipi che sono colpiti dalla diminuzione delle piogge durante i periodi de “El Niño” tanto forte che moderato, ovvero i municipi che registrano precipitazioni comprese tra 400 e 700 millimetri sia nel primo che nel secondo sotto- periodo delle piogge durante l‟estate. Questi ricadono in parte nella Regione Agraria 5, Pianure Agro-industriali della Costa Pacifica e sono :

Dipartimento Municipi

Chontales Comalapa, Juigalpa, Acoyapa

Managua Managua

Masaya Tisma, Masaya

Granada Granada, Nandaime

Carazo La Paz De Carazo, Santa Teresa, Jinotepe, Diriamba

Rivas Buenos Aires, Potosí, Belén, Tola, Altagracia, Moyogalpa, Rivas,

L‟analisi su cui poggia la Strategia Nazionale per il Cambiamento Climatico (ENCC, elaborata dal Ministero dell‟Ambiente, MARENA, e pubblicata definitivamente nell‟Aprile del 2010) comparve nel 2009 unicamente sottoforma di presentazione in Power Point, scaricabile dal sito web del SINIA (Sistema Nacional de Información Ambiental). Questa analisi, come già quella contenuta nel Plan de Acción del 2003 si concentra principalmente sugli effetti prodotti

79

dal riscaldamento globale generato dai gas ad effetto serra. Dopo un‟illustrazione delle prove scientifiche del riscaldamento globale, l‟analisi illustra – anche in questa circostanza in modo esclusivamente qualitativo e non quantitativo quali sono i principali impatti attesi in Nicaragua in conseguenza del CC, in sintesi:

1. Diminuzione drastica della produzione di cereali e legumi di base che inciderà sulla sicurezza alimentare del Paese.

2. Perdita significativa della diversità biologica e delle risorse forestali.

3. Alterazione drastica del ciclo idrologico che porrà in pericolo i rifornimenti idrici legati ad ogni tipo di utilizzazione.

4. Degrado dei suoli, che comporterebbe una diminuzione delle possibilità colturali alternative.

5. Inondazioni nelle zone costiere base, che inciderebbero sulle zone umide e le risorse idro-biologiche legate alla produzione di gamberi e molluschi

6. Inondazioni che colpirebbero gli insediamenti umani caratterizzati da reti di drenaggio pluviale insufficienti.

7. Frane e smottamenti nelle zone alte di alcuni bacini idrografici particolarmente erose, soprattutto nelle zone di maggior acclività.

8. Innalzamento delle temperature e un conseguente potenziale incremento dei vettori che propagano le malattie dell’uomo. L’incremento della temperatura può inoltre causare l’aumento dell’erosione e la perdita di suoli agricoli. L’aumento della temperatura incrementa anche l’uso dell’energia e aumenta il rischio di incendi.

9. Aumento del livello del mare soprattutto nella costa caraibica, con un avanzamento del mare verso l’entroterra fino a 2 km nelle zone più basse. L’elevazione del livello del mare potrà generare inoltre un mutamento delle condizioni ambientali della valle del Rio San Juan.

10. Aumento dell’intensità e frequenza dei fenomeni meteorologici estremi, soprattutto nella costa Atlantica (uragani).

b. Identificazione quantitativa degli impatti a livello locale

E‟ opportuno premettere che non esistono studi sistematici di carattere quantitativo sui possibili impatti (ambientali ed economici) del cambiamento climatico sulla produzione agricola in Nicaragua, ma solo alcune studi e proiezioni ristretti a casi specifici. Studi relativi all‟impatto economico sono del tutti assenti.

80

Uno studio condotto dalla Università Nazionale Agraria del Nicaragua34 azzarda previsioni di scenario (ottimista, moderato e pessimista) relative al rendimento di mais e fagioli al 2010, al 2030 e al 2100 in 7 diversi municipi della regione centrale arida (Zona Secca) del Paese, comparati con i rendimenti medi del 1980. Le previsioni sono basate su modelli previsionali che tengono conto di proiezioni climatiche, dati pedologici relativi dei territori considerati e di dati agronomici sperimentali relativi al ciclo vegetativo di mais e fagioli.

Secondo lo studio citato la diminuzione del rendimento del mais in uno scenario moderato (intermedio) andrebbe dal 5% al 30% all‟anno 2030 e dall‟11 al 48% all‟anno 2100, dipendendo del municipio. Nel caso del fagiolo, la diminuzione del rendimento varierebbe a seconda dei municipi considerati dal 5% al 34% all‟anno 2030 e dall‟8% al 72% all‟anno 2100. Come si può constatare, la variabilità dei rendimenti è talmente ampia da risultare scarsamente utilizzabile. Oltretutto, come già si è detto anteriormente, la variabilità agro-climatica all‟interno di ciascun municipio è talmente ampia che le indicazioni di rendimento fornite dallo studio non sono attendibili neppure se riferite al singolo municipio considerato. Il modello previsionale utilizzato non considera ovviamente fattori di possibile mitigazione degli effetti del cambiamento climatico come (i) il miglioramento genetico, (ii) lo sviluppo tecnologico, (iii) possibili investimenti infrastrutturali per l‟irrigazione o (iv) interventi di riforma che inducessero l‟utilizzazione di migliori suoli, attualmente indisponibili a causa di un regime fondiario che favorisce l‟uso delle terre migliori per la zootecnia estensiva anziché per la cerealicoltura alimentare.

Un altro studio, finanziato dalla cooperazione tedesca (GTZ)35 affronta il tema dell‟impatto del cambiamento climatico sul settore agricolo e sulla produzione del caffè in particolare, ma mentre fornisce alcune indicazione quantitative (in realtà solo bibliografiche) su possibili variazioni dei principali parametri climatici, si limita a indicazioni esclusivamente qualitative circa le conseguenze economiche e produttive. Il dettaglio delle variabili in gioco giustifica la prudenza.

In uno studio che si riferisce alla regione centroamericana nel suo insieme36 si stima che la perdita economica a carico del settore primario causato dal fenomeno del Niño (che provoca un periodo di siccità che può arrivare anche a 18 mesi di durata) sia del 60% del PIL agricolo conseguito in epoca priva di eventi climatici avversi. Nel grafico successivo si presenta un

34 Edmundo Umaña, “Agroambiente y Cambio Climático, Impactos del Cambio Climático sobre sistemas agrarios y Medio Ambiente”, Universidad Nacional Agraria, 2009.

35

Lesbia Rizo, Gladys Suárez, Idalia Lau, Kathleen Jährmann, Sistematización de los Análisis de Riesgos y Oportunidades (ARO) en Nicaragua 25 de Febrero hasta 11 de Marzo 2008, GTZ, 2008

36 Manuel Jiménez, Hacia el mejor aprovechamiento de los pronósticos climáticos, GTZ, CRRH, Managua, 2009

81

grafico che riassume come la perdita del 60% si distribuirebbe tra i diversi comparti del settore primario.

Grafico 3: Stima della perdita economica a carico del settore primario causato dal