Regioni Agrarie
SISTEMI AGRO ALIMENTARI LOCAL
Stabilità di ciascuna componente del sistema davanti alle minacce climatiche
Potenziale di adattamento davanti a eventi climatici estremi Potenziale di adattamento davanti agli effetti del cambiamento climatico graduale
2 Sub regione agraria: La nuova frontiera agricola e Costa Caraibica
C om pon ent i de l s is te m a Produzione di alimenti di base
I produttori considerati non dispongono di infrastrutture collettive (e raramente individuali) di conservazione sistematica delle eccedenze agricole, comprese le sementi, che in casi critici consumano o vendono. Il basso livello di aggregazione sociale dei produttori non appartenenti a gruppi etnici indigeni non ha consentito fino ad oggi lo sviluppo di reti di solidarietà sociale o di sistemi di allerta precoce. Tra le comunità indigene l‟effetto congiunto del cambiamento climatico e dell‟avanzamento incontrollato e distruttivo della frontiera agricola produce una perdita delle relazioni di solidarietà e reciprocità all‟interno dello spazio comunitario. La monetizzazione dell‟economia acutizza i disequilibri sociali.
Le pratiche agricole sono molto tradizionali (modelli coloniali estensivi). Questo contribuisce ad una accelerazione dell‟avanzamento della frontiera agricola, la formazione di insediamenti illegali all‟interno di aree protette, deforestazione dovuta sia allo sfruttamento (insostenibile, incontrollato) delle risorse forestali sia all‟ampliamento delle superfici a pascolo e delle aree coltivate, incendi (diffuse le tecniche “slash and burn”). Nelle aree di maggior presenza indigena (per esempio il Municipio di Bonanza) la vigilanza comunitaria sui propri territori tradizionali è ancora un valido baluardo contro l‟avanzamento delle frontiera agricola.
Accesso alla terra e alle infrastrutture di trasformazione e conservazione dei prodotti
agricoli (e degli input agricoli)
La capacità di reazione del sistema di distribuzione di inputs agricoli (e di sementi in particolare) è minima davanti ad eventi climatici avversi. Solo un numero estremamente ridotto di comunità dispone di “banche delle sementi” comunitarie finanziate e sostenute da progetti di cooperazione esterna, la cui sostenibilità è tuttora estremamente fragile. Le istituzioni governative hanno a disposizione sul territorio strutture e dotazioni di mezzi e personale ridottissime in rapporto all‟estensione del territorio e le risorse in gioco.
Le comunità rurali non indigene della nuova frontiera agricola sono di recente insediamento e sono caratterizzate da un basso livello di aggregazione sociale. Le iniziative della cooperazione esterna relative ai banche delle sementi hanno sollevato molte aspettative presso le comunità beneficiarie per il loro potenziale di replica, il rafforzamento della solidarietà comunitaria il potenziale di sviluppo economico (centri per l‟ammasso e vendita dei cereali). Tuttavia si constata una cronica mancanza di continuità di azione e una conseguente mancanza di consolidamento delle iniziative in tal senso. La mancanza di titolazione legale della terra impedisce l‟accesso a capitale finanziario.
Consumo
La reazione di adattamento delle famiglie rurali riferibili alle tipologie considerate riducono la dieta in termini di quantità e varietà alimentare e di numero di pasti al giorno. In casi estremi vendono gli animali da cortile o il bestiame bovino (se ne posseggono). Non dispongono di riserve monetarie né di capacità di indebitamento (accesso al crédito), conseguentemente la capacità di reazione è praticamente nulla.
Il 23,40% delle famiglie hanno beneficiato del “bono productivo” del governo nella RAAS e nella RAAN. Nella maggior parte delle famiglie beneficiarie le condizioni di consumo alimentare e di reddito sono migliorate. Sono comunque scarse le iniziative di diffusione di orti familiari, la cui tradizione locale è pressoché nulla. Scarsa presenza sul territorio di presidi sanitari pubblici e di reti di solidarietà sociale.
84 SISTEMI AGRO-ALIMENTARI
LOCALI
Stabilità di ciascuna componente del sistema davanti alle minacce climatiche Potenziale di adattamento davanti a eventi climatici
estremi
Potenziale di adattamento davanti agli effetti del cambiamento climatico graduale
5 Sub regione: Pianure costiere agroindustriali della Costa Pacifica
C om pon ent i de l s is te m a Produzione di alimenti di base
Le organizzazioni produttive non hanno saputo reagire agli eventi climatici avversi che negli ultimi anni si sono ripetuti con frequenza inusuale tanto con eccessi di precipitazioni (2007 - 2008) che con siccità (2009 - 2010).
La scarsa capacità di risposta si deve soprattutto al basso capitale fisico (mancanza di opere di drenaggio e di gestione delle acque superficiali), tecnologico (mancanza di impianti irrigui, strumenti e mezzi tecnici per la pesca efficienti) e finanziario per la realizzazione di centri di stoccaggio dei prodotti agricoli e della pesca
Tra i fattori che stanno favorendo lo sviluppo delle capacità di adattamento ai cambiamenti indotti dal cambio climatico graduale si segnalano: (1) il processo di riattivazione e rafforzamento delle cooperative di piccoli produttori di cereali, legumi e latte promossi per l‟IDR (con l‟appoggio dell‟UE) che favorisce la diversificazione produttiva e le dinamiche imprenditoriali, (2) l‟azione dell‟INTA di diffusione delle sementi migliorate di mais e fagioli, (3) la presenza delle organizzazioni contadine (es. UNAG) che appoggia la diffusione delle conoscenze da agricoltore a agricoltore, (4) la formazione delle COMUSSAN e di reti di allerta precoce (come ad es. nel municipio di Puerto Morazán).
Accesso alla terra e alle infrastrutture di trasformazione e conservazione dei prodotti
agricoli (e degli input agricoli)
La capacità di risposta dei sistemi di distribuzione degli input agricoli (sementi soprattutto) di fronte ad eventi climatici estremi è tuttora insufficiente, ma copre comunque almeno il 25% degli agricoltori. Esiste quindi una domanda insoddisfatta di semente migliorata di mais che INTA non riesce a soddisfare a causa di una insufficiente capacità di moltiplicazione.
Si segnalano alcune esperienze di integrazione tra piccoli produttori di latte, cereali e caffè (ad es. in Ometepe) in cooperative di raccolta, immagazzinamento e commercializzazione di prodotti trasformati e la presenza di alcune cooperative di risparmio e credito che si sono rafforzate grazie all‟appoggio del Progetto UE - DECOSUR. Queste esperienze necessitano tuttavia di consolidamento. Le esperienze di sviluppo dell‟economia familiare hanno favorito la commercializzazione locale di alcune eccedenze agricole, (prodotti ortofrutticoli, animali di bassa corte) e la formazione di alcuni gruppi (prevalentemente femminili) di produttori e produttrici solidali (casse comuni, piccole attività di trasformazione e commercializzazione, ecc..
Consumo
La reazione della famiglie rurali che si riferiscono alle tipologie di produttori considerati riducono per quantità e qualità gli alimenti consumati giornalmente, In casi estremi si vendono gli animali da cortile o il bestiame bovino, se si possiede.
Nelle famiglie beneficiarie del “bono produttivo” del Programma governativo “Hambre Cero” (Fame Zero) le condizioni di consumo e di reddito sono migliorate in almeno due terzi dei casi, favorendo anche la formazione di gruppi di produttori organizzati (es. Comunità di Belén). Queste esperienze sono tuttavia ancora isolate e non integrate.
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Sulla base dell‟insieme delle informazioni qualitative e quantitative raccolte circa gli elementi strutturali e la vulnerabilità endogena dei diversi sistemi agro-alimentari si è costruita un matrice multicriteriale che ci consentisse un esercizio di rating relativamente a ciascun elemento delle componenti dei sistemi agro-alimentari sia con riferimento agli aspetti strutturali sia a quelli dinamici (potenziale di adattamento e resilienza).
La tabella è concettualmente costruita secondo lo schema che si riporta nella pagina a seguire. Le lettere utilizzate vanno interpretate nel modo seguente:
1. w1…n , λ1…n e ω1…n, sono coefficienti di ponderazione
2. a…. g: sono i punteggi (scores, con valori da 1 a 10) attribuiti agli elementi strutturali del sistema,
3. A…C: sono i punteggi (scores, con valori da 1 a 10) riferiti a ciascun componente strutturale del sistema risultanti dalla media aritmetica degli indici di ciascun elemento,
4. D…F: sono i punteggi (scores, con valori da 1 a 10) relativi al potenziale di adattamento del sistema di fronte ad eventi climatici estremi,
5. G…I: sono i punteggi (scores, con valori da 1 a 10) relativi al potenziale di adattamento del sistema di fronte agli effetti progressivi del cambiamento climatico.
6. L…N: sono i punteggi ponderati e aggregati relativi a ciascun componente del sistema
7. T: è l‟indice aggregato (min. 3, max. a 30) di impatto del cambiamento climatico sui sistemi agro-alimentari e della loro capacità di reazione (resilienza) all‟insicurezza alimentare, dove i valori alti (>13,5) esprimono impatti contenuti e maggiori capacità di risposta del sistema, mentre i valori bassi (<13,5) esprimono al contrario impatti severi e minori capacità di risposta del sistema.
I punteggi (non ponderati) sono attribuiti in base ad una scala di numeri interi da 1 a 10, dove 1 esprime il giudizio più negativo e 10 il più positivo rispetto alla incidenza dell‟elemento considerato sulla stabilità del sistema agro-alimentare e sulla sua potenzialità di risposta/adattamento in conseguenza delle sfide poste dal cambiamento climatico.
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Potenziale di adattamento di fronte ad eventi climatici
estremi
Potenziale di adattamento di fronte agli effetti progressivi del CC
Va l ori del l e va ri a bi l i
C o e f f ic ie nt i di
po nde ra zio ne ω1 ω2 ω3 ω
DISPONIBILITA’ Tipologia di produttore a w1 w1a+w2b+w3c ω1A+ω2D+ω3G
Produzione di alimenti di base Prodotti alimentari di base b w2 A = L =
Problemi produttivi dell’ultima
decade c w3
w1+w2+w3 ω1+ω2+ω3
ACCESSO ω1B+ω2E +ω3H
M =
ω1+ω2+ω3