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Massimizzare la qualità per i produttori di calcestruzzo

Nel documento INCONCRETO n.88 (pagine 83-86)

L’Italia vanta una lunga e consolidata tra-dizione costruttiva a base cementizia e nei cantieri, sia di piccole che di grandi dimen-sioni, di edilizia civile o di infrastrutture, il calcestruzzo è il materiale che ancora oggi occupa un posto predominante all’interno del ciclo costruttivo.

Se, in particolare, si analizza il segmento del calcestruzzo preconfezionato ci si rende su-bito conto che un ruolo di grande rilevanza nel ciclo di lavorazione/distribuzione viene svolto dai mezzi di trasporto.

Le nuove immatricolazioni di betoniere han-no fatto registrare negli ultimi anni l’anda-mento riportato in Figura 1.

Nel corso del primo trimestre 2009 la pro-duzione di veicoli, sia in Europa che in Italia (dati Acea, l’associazione dei costruttori eu-ropei di autoveicoli) ha registrato una flessio-ne superiore al 30% rispetto ai dati dell’anno precedente e le previsioni per il prossimo fu-turo non fanno emergere alcuna inversione

nella tendenza negativa. Il parco macchine circolante di automezzi da cantiere viene attualmente stimato pari a 19.500 unità, di cui circa 13.800 sono le betoniere, 2.600 le betoniere dotate di pompa e oltre 3.000 le pompe. Il 49% dei mezzi, secondo una in-dagine del CRESME (dicembre 2008), risulta essere di proprietà delle imprese produttrici di calcestruzzo, mentre il restante 51% è di proprietà di terzi (i cosiddetti “padroncini”). Per quanto riguarda l’anzianità del parco circolante, i dati CRESME evidenziavano la composizione di Tabella 1.

La Tabella 1 mostra come il parco più nuovo sia quello di proprietà dei “padroncini” i qua-li, nel 45,4% dei casi (quindi quasi la metà), dispongono di mezzi che non superano i 4 anni di anzianità.

In merito al mercato dell’usato, con specifico riferimento ai mezzi da cantiere precedente-mente citati, non esistono statistiche ufficiali che permettano di valutare la portata del

fe-Il mercato dei veicoli industriali usati nel

settore del calcestruzzo preconfezionato:

opportunità o rischio?

di Claudio Monte

Anni

Numero d’immatricolazioni

83

in

CONCRETO88

S P E C I A L E

nomeno. Un’indagine effettuata presso un limitato numero di operatori del settore ha evidenziato che il periodo di utilizzo medio di un mezzo da cantiere nuovo sarebbe pari ad oltre 10 anni per il 50% degli intervistati e fra i 5 ed i 7 anni per il 33%. Il merca-to dell’usamerca-to risulterebbe quindi alimentamerca-to essenzialmente dalle aziende che hanno un utilizzo del mezzo limitato nel tempo, mentre le altre sembrerebbe portino lo stesso a fine ciclo di vita (con rottamazione).

La principale motivazione che avrebbe con-dotto le aziende alla scelta dell’usato è sta-ta quella economica (50% degli intervissta-tati), cioè valutazioni focalizzate prevalentemente sui minori costi di gestione (incidenza delle quote di ammortamento inferiore a quella di un veicolo nuovo).

Occorre infatti considerare che per l’acqui-sto di una betoniera di nuova costruzio-ne comporta una spesa variabile fra Euro 25mila ed Euro 30mila (IVA esclusa), a cui si deve sommare il costo dell’autotelaio cabinato. Il prezzo può salire ad oltre Euro 100mila/120mila per una betonpompa (sen-za contare il veicolo di base).

La stessa indagine ha evidenziato che i fat-tori presi in considerazione per la scelta di un mezzo usato risulterebbero nell’ordine: l’anzianità, lo stato d’usura complessivo, il prezzo, la marca. Tenuto conto che una be-toniera usata, con anzianità di circa 5 anni, si può acquistare per Euro 35.000 circa, risulta evidente che il risparmio rispetto all’acquisto di una betoniera nuova è significativo. La stessa motivazione economica conside-rata ai fini dell’acquisto di un usato, potreb-be peraltro far propendere per la scelta di un veicolo nuovo. Si deve infatti considera-re che un mezzo fermo per cause tecniche può costare più o meno 4.000,00 Euro al giorno. Naturalmente alla scelta economica fa riscontro anche una considerazione di

ca-rattere finanziario, viste anche le attuali diffi-coltà di accesso al credito che molte azien-de soffrono. L’acquisto di un mezzo usato risulterebbe infatti effettuato, nella maggior parte dei casi, attraverso il ricorso ad un fi-nanziamento.

Tenuto conto della fase di stagnazione che stava già interessando il settore delle costru-zioni e della crisi che sta colpendo l’econo-mia italiana, il mercato dell’usato potrebbe evidenziare un certo movimento per fattori del tutto occasionali:

a) dismissioni di veicoli da parte delle im-prese colpite in modo più rilevante dalla attuale crisi;

b) necessità di acquisizione da parte di im-prese che devono potenziare/adeguare il proprio parco, ma che non intendono investire cifre rilevanti in considerazione della situazione generale di incertezza. In merito alle modalità di dismissione, l’inda-gine ha evidenziato l’utilizzo di canali diversi (escludendo la rottamazione) quali il riven-ditore presso il quale si acquista il nuovo, vendita tramite commercianti specializzati, ecc. La ricerca di un veicolo usato risulte-rebbe effettuata essenzialmente attraverso i rivenditori di veicoli nuovi, in via secondaria rivolgendosi direttamente agli allestitori o ai commercianti specializzati nel settore. Infine possiamo concludere citando una fra-se pronunciata in fafra-se di intervista dal Dott.

Monfardini della Monfardini S.p.A.:

“L’usa-to solo in casi eccezionali” (boom di

mercato, inteso come crescita repentina alla quale non si potrebbe far fronte se non con l’acquisto di un mezzo prontamente dispo-nibile).

Categorie < 4 anni > 8 anni

Imprese produttrici di calcestruzzo 37,0% 33,0% Padroncini 45,4% 25,0%

Tab. 1 - Anzianità del parco circolante (dati CRESME).

• Il mercato di riferimento per DAF è quello dei veicoli con MTT > 7,5 ton, a cui appar-tiene la gamma di prodotto delle serie LF, CF ed XF. In questo momento l’usato sta incontrando le condizioni di difficoltà che caratterizzano tutto il settore dei veicoli industriali. Il primo trimestre 2009 ha mo-strato una contrazione delle vendite rispetto agli anni precedenti, un aumento dei livelli di stock ed il conseguente abbassamento dei prezzi, per l’effetto combinato della diminu-zione di domanda e del “credit crunch”. La situazione attuale è quella di

esportazio-ni deboli dei veicoli con maggiore anziaesportazio-nità verso Africa o Medio-Oriente, mentre appa-iono più penalizzati i trattori stradali. Per quanto riguarda il settore delle costruzio-ni, registriamo una buona richiesta di veicoli

Il parere di alcune aziende

di mezzi industriali

Nel documento INCONCRETO n.88 (pagine 83-86)