1) POPOLAZIONE DI STUDIO
Per lo scopo di questo studio, abbiamo analizzato i dati provenienti da uno studio pilota, controllato, multicentrico, sull’ efficacia di due tipi di interferone (dati non pubblicati, disponibili su richiesta).
Per la loro potenziale partecipazione allo studio sono stati esaminati in tre centri accademici italiani (Bologna, Pisa e Napoli) pazienti con le seguenti caratteristiche:
assenza di precedente terapia con l’IFN o con altri agenti antivirali; presenza di infezione cronica da virus dell’epatite C, di genotipi virali 1,2 o 3 (classificati secondo Simmonds);
di entrambi i sessi ; età 18 anni;
biopsia epatica attestante diagnosi istologica di epatite cronica o persistente.
I criteri di esclusione utilizzati sono stati i seguenti:
precedente trattamento con l’IFN- o con altri agenti antivirali; gravidanza o allattamento;
disturbi mentali in atto o nell’arco della vita (lifetime); disturbi da uso di alcool o sostanze in atto o lifetime; positività ad Ab anti-HIV;
positività ad HBs Ag; positività ad Ab anti-HDV ; epatite autoimmune; cirrosi epatica;
malattie metaboliche del fegato; neoplasie.
Prima dell’inizio del trattamento con l’IFN (baseline) è stata condotta una valutazione diagnostica usando l’Intervista Clinica Strutturata per i Disturbi di Asse I secondo i criteri diagnostici del DSM-IV (SCID-I/P versione 2.0) (First e
coll,1995) per confermare l’assenza di disturbi mentali in atto o lifetime.
I pazienti eleggibili sono stati randomizzati a:
a) Alfaferone ® 3 MU, tre volte la settimana, per via s.c. più Ribavirina (Rebetol
®) 1000-1200 mg/die per os (i pazienti che pesavano 75 kg hanno ricevuto 1000 mg al giorno ripartiti in due capsule da 200 mg al mattino e tre capsule da 200 mg la sera; i pazienti che pesavano >75 kg hanno ricevuto 1200 mg al giorno ripartiti in tre capsule da 200 mg al mattino e tre capsule da 200 mg la sera);
b) Intron-A ® (r-IFN – 2b) 3 MU, tre volte la settimana, per via s.c. più
Ribavirina (Rebetol ®) 1000-1200 mg/die per os (i pazienti che pesavano 75 kg hanno ricevuto 1000 mg al giorno ripartiti in due capsule da 200 mg al mattino e tre capsule da 200 mg la sera; i pazienti che pesavano >75 kg hanno ricevuto 1200 mg al giorno ripartiti in tre capsule da 200 mg al mattino e tre capsule da 200 mg la sera).
I pazienti sono stati stratificati in base al genotipo (genotipo 1/ genotipo 2 o 3). La durata del trattamento è stata di 48 settimane per i pazienti con genotipo 1,
di 24 settimane per i pazienti con genotipo 2 o 3.
Ai pazienti con genotipo 1 che non hanno mostrato una riduzione della viremia dopo 6 mesi di trattamento quest’ultimo è stato sospeso.
Tutti coloro che hanno risposto al trattamento hanno partecipato ad un periodo di 6 mesi di follow-up.
I pazienti con genotipo 1 sono stati valutati al baseline e mensilmente fino al 12° mese di trattamento, i pazienti con genotipo 2 e 3 al baseline e mensilmente fino al 6° mese di trattamento.
Le visite di follow-up sono state condotte un mese e sei mesi dopo la fine della terapia.
Nel contesto dello studio, il decorso negativo è stato definito dall’esordio di sintomi depressivi durante il trattamento, indipendentemente dal fatto che questi sintomi venissero trattati con successo e consentissero il completamento dello studio o che invece conducessero ad un abbandono del trattamento.
Le Commissioni Etiche dei tre centri accademici partecipanti allo studio multicentrico hanno approvato le procedure dello stesso. Tutti i soggetti entrati a far parte del protocollo, dopo aver ricevuto una descrizione accurata dello studio e aver avuto la possibilità di formulare domande, hanno fornito un consenso informato scritto.
2) STRUMENTI
La valutazione psichiatrica dei soggetti è stata effettuata con i seguenti strumenti:
a) Intervista Clinica Strutturata per i Disturbi di Asse I secondo i criteri diagnostici del DSM-IV (SCID-I/P)
b) Moods-self report (MOODS-SR) c) Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS)
d) Bech-Rafaelsen Mania-Melancholia Scale (BRMMS) e) Clinical Global Impressions Scale (CGI)
a) SCID-I/P
La SCID (First e coll, 1995) è un’ intervista clinica eseguita in etero- somministrazione per la diagnosi dei disturbi di Asse I secondo il DSM-IV. La SCID fornisce anche una valutazione di gravità e consente di rilevare la presenza dei sintomi negli ultimi 5 anni. Questa intervista è costituita da 9 moduli contenenti, ciascuno, le domande per indagare l’esistenza dei criteri per diverse categorie diagnostiche (disturbi dell’ umore, disturbi d’ ansia, abuso di sostanze, disturbi della condotta alimentare etc.). Ogni modulo è indipendente e
può essere usato separatamente dagli altri in funzione di specifiche ricerche. La SCID deve essere utilizzata da intervistatori con buona esperienza clinica poiché la maggior parte dell’intervista è affidata al giudizio del clinico il quale, potendo raccogliere le notizie da più fonti, deve essere in grado di valutare eventuali informazioni contrastanti. Inizia con un’intervista libera che consente di avere un’idea generale sui disturbi attuali, il loro esordio e la loro evoluzione. Questo consente di ipotizzare un inquadramento diagnostico che sarà sistematicamente esplorato nella parte strutturata dell’intervista. La SCID non fornisce una descrizione dettagliata e completa della psicopatologia ed è provvista di domande di screening che consentono di evitare l’esplorazione di specifici disturbi se non vengono soddisfatti i criteri di base per essi. È obbligatorio porre una serie di domande (con eventuali domande accessorie ed esempi a scopo di chiarimento) per stabilire la presenza dei criteri diagnostici fondamentali ma, quando questi mancano, non vengono indagati i rimanenti items relativi a quella specifica area diagnostica.
b) MOODS-SR
Si tratta della versione in autosomministrazione (self-report) dell’Intervista Clinica Strutturata per lo Spettro dell’Umore (SCI-MOODS) elaborata nella Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Pittsburgh.
Il MOODS-SR consta di 161 items (sono invece 140 nell’Intervista Clinica Strutturata), è stato sviluppato per indagare sintomi di spettro maniacali e depressivi lifetime ed ha dimostrato valide proprietà psicometriche (Fagiolini e
coll, 1999; Dell’Osso e coll, 2002).
Sia l’intervista che la versione in autosomministrazione consistono di items dicotomici (“sì”/”no”), definiti come presenti o assenti per almeno 3-5 giorni nell’arco della vita del soggetto. Per alcune domande la durata non è specificata perché non applicabile (ad esempio caratteristiche temperamentali e tentativi di suicidio).
Gli items sono raggruppati in quattro domini specifici e i primi tre sono divisi ciascuno in due sottodomini (depressivo e maniacale) che indagano separatamente la sintomatologia depressiva e maniacale: