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STUDIO CLINICO

4.3 MATERIALI E METOD

Lo studio clinico è stato eseguito su 30 cani di proprietà, condotti presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa per essere sottoposti a interventi di oftalmologia a seguito di varie patologie oculari. I soggetti inclusi studio appartenevano a razze, sesso ed età diverse, e classificati nelle categorie ASA (American Society of Anesthesiologist) I e II. Ai fini di poter esser inclusi nello studio, tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita clinica ed esami di laboratorio (profilo ematologico, biochimico e coagulativo). Prima di eseguire la procedura anestesiologica e chirurgica i proprietari sono stati correttamente informati sul tipo di intervento, sui possibili rischi e complicanze intra e post-operatorie e sull’utilizzo del rocuronio bromuro, del Tof-Watch “sx e della neostigmina.

Sono stati esclusi dallo studio i cani che presentavano patologie che potevano alterare la metabolizzazione ed eliminazione del farmaco, quali i soggetti epatopatici e nefropatici.

I soggetti sono stati divisi casualmente in tre gruppi di dieci cani ciascuno (GB5, GB3, GNB):

-

GB5: infusione continua di rocuronio ad una velocità di 0,1 mg/kg/h preceduta da un bolo rocuronio ad un dosaggio di 0,05 mg/kg.

-

GB3: infusione continua di rocuronio ad una velocità di 0,1 mg/kg/h preceduta da un bolo di rocuronio ad un dosaggio di 0,03 mg/kg.

GNB: infusione continua di rocuronio ad una velocità di 0,1 mg/kg/h preceduta da un bolo di Nacl.

Tutti i boli sono stati somministrati in cieco e diluiti in NaCl in modo da ottenere un volume di 0,05 mL/kg per tutti i soggetti.

Tutti i cani hanno ricevuto lo stesso protocollo anestesiologico: la premedicazione è stata effettuata mediante un’iniezione intramuscolare di 20 μg/kg di acepromazina (Prequillan®, Fatro, Italia) e 0,2 mg/kg di metadone (Semfortan®, Dechra, Italia) nella stessa siringa. All’incirca 20 minuti dopo la premedicazione è stato inserito un accesso vascolare venoso in una delle due vene cefaliche ed è iniziata la somministrazione di Ringer Lattato alla velocità di 5 mL/kg/h. L’anestesia generale è stata indotta circa 30 minuti dopo l’effettuazione della premedicazione, attraverso la somministrazione di 5 μg/kg di fentanyl (Fentadon®, Dechra, Italia) e propofol (Proposure®, Merial, Italia) ad effetto, fino all’ottenimento dell’intubazione oro-tracheale. L’intubazione è avvenuta utilizzando tubi endo-tracheali cuffiabili in silicone, di appropriate dimensioni. Una volta intubati, tutti i pazienti sono stati opportunamente collegati ad un sistema ri- respiratorio e mantenuti con isoflurano (Isoflurane-Vet, Merial, Italia) in miscela ad ossigeno ed aria, assicurando una FiO2 del 60%. A tutti i soggetti è stato inserito un secondo accesso vascolare venoso, preferibilmente all’altra vena cefalica, ed un accesso vascolare arterioso a livello dell’arteria metatarsale. In questo modo è stata assicurata la misurazione della pressione arteriosa invasiva durante tutto il periodo intra- operatorio.

A questo punto è stato posizionato, a livello del nervo facciale, controlaterale rispetto alla chirurgia effettuata, l’acceleromiografico (ToF- Watch "SX; Organon, Roma, Italia) per monitorare il grado di blocco

81 neuromuscolare. Quattro stimoli sovramassimali sono erogati dall’apparecchio in rapida successione, a una frequenza di 2 Hz, quindi uno stimolo ogni 0,5 secondi per un totale di 2 secondi.

L’elettrodo positivo contraddistinto dal colore rosso è stato posizionato più rostralmente, mentre quello negativo contraddistinto dal colore nero in posizione più aborale.

Nel periodo intra-chirurgico è stato eseguito il monitoraggio dei seguenti valori, ogni 5 minuti:

- Frequenza cardiaca (FC) battiti per minuto; - Frequenza respiratoria (FR) atti per minuto;

- Pressione arteriosa sistolica invasiva (PAS-IBP) mmHg;

- Pressione arteriosa diastolica invasiva (PAD-IBP) mmHg; - Pressione arteriosa media invasiva (PAM-IBP) mmHg;

- Posizione bulbo-oculare;

- Concentrazione di CO2 a fine espirazione (EtCO2) mmHg;

- Frazione espiratoria di isoflurano (FeIso) percentuale; - Temperatura (T°) endoesofagea;

- ToFr: rapporto percentuale tra l’intensità del primo movimento rispetto al quarto.

La prima registrazione è stata effettuata a Tbase, quando è stata raggiunta una concentrazione di fine espirato (FeISO) tra 1,1 e 1,2 %. A fine registrazione dei parametri è stato somministrato il bolo (a seconda del gruppo di appartenenza) e iniziata l’infusione di rocuronio, dopodiché i parametri sono stati registrati dopo 5 minuti (Tbolo) e ogni 5 minuti fino alla fine della chirurgia.

La posizione degli occhi è stata valutata visivamente sempre dallo stesso operatore. La centralizzazione del globo è stata considerata completa quando l’intera cornea e iride erano visibili in entrambi gli occhi. Il tempo di inizio e la durata della centralizzazione sono stati registrati, così come i possibili effetti collaterali. Nel caso in cui la centralizzazione dell’occhio non si fosse verificata entro 10 minuti da Tbolo, venivano stati applicati dei punti

di sutura, all’occhio oggetto della procedura, per ottenere la posizione corretta globo, e la valutazione della posizione del globo veniva proseguita sull’occhio controlaterale.

Il grado di miorilassamento oculare è stato valutato, mediante movimento in tutte e quattro le direzioni (dorsale, ventrale, laterale e mediale) del globo tramite un tampone atraumatico, con una scala a 2 punti da 0 a 1: 0 = occhio non rilassato; 1 = occhio completamente rilassato.

L'infusione di rocuronio è stata interrotta al termine della procedura chirurgica e valutato il tempo per il riposizionamento del globo oculare in posizione ventro-mediale e il ripristino completo delle contrazioni muscolari.

Alla fine dell’anestesia, i cani sono stati estubati solo quando il riflesso della deglutizione era di nuovo presente e sono stati monitorati fino alla completa ripresa.

In caso di necessità, durante l’anestesia sono stati attuati dei protocolli di sicurezza, in caso di ipotensione, bradicardia, ipercapnia. Nello specifico i protocolli prevedevano:

-in caso di ipotensione: sono stati impiegati due differenti protocolli di sicurezza in base alla causa dell’ipotensione. In caso di ipotensione secondaria ad ipovolemia, intendendo una pressione arteriosa media (PAM) inferiore a 60 mmHg veniva somministrato un iniziale bolo di 2 mL/kg di colloidi, seguito da un’infusione di 5 mL/kg/h, se necessario. In caso di ipotensione secondaria a vasodilatazione veniva somministrata un’infusione di dopamina, alla velocità iniziale di 5 μg/kg/min ed aumentando il dosaggio fino al ripristino di una pressione arteriosa media (PAM) ottimale;

-in caso di bradicardia: somministrazione di 0,02 mg/kg di atropina per via endovenosa;

- in caso di ipercapnia (EtCO2 > di 50 mmHg): correzione dei parametri di ventilazione, utilizzando una ventilazione intermittente a pressione positiva a volume controllato.

83 I dati sono stati analizzati per la distribuzione mediante test di D’Agostino e Pearson. I dati parametrici distribuiti normali sono stati espressi con media e deviazione standard, i dati non parametrici o non distribuiti normali sono stati espressi con mediana e range. I parametri, per ogni gruppo, sono stati analizzati con una ANOVA ad una via per dati ripetuti per tutti gli intervalli di tempo. Una ANOVA ad una via per dati non appaiati è stata utilizzata per il confronto tra i gruppi per ogni tempo. Un test di Friedman è stato impiegato per la valutazione del grado di miorilassamento. Sono stati considerati significativi valori di P<0,05.

4.4 RISULTATI

Tutti i soggetti arruolati hanno concluso lo studio senza effetti collaterali. Il peso medio è risultato 23,48  14,16 kg e l’età media di 3,56 2,89anni (tabella 4.1). Razze incluse nello studio tabella 4.2.

Peso (kg) Età (anni)

GB5 30,42 15,13 4,04 3,28

GB3 20,46 13,87 4,72 3,28

GNB 18,68 11,17 2,78 2,68

Tabella 4.2: razze dei soggetti inclusi nello studio.

Gruppo bolo 0,05 mg/kg (GB5)

È stato ottenuto il rilassamento completo dell’occhio e la centralizzazione

del globo nel 100% dei casi dopo Tbolo e per tutta la durata dell’infusione. Non sono state identificate differenze significative per tutti i tempi per i parametri FC, FR, PAS, PAD, PAM, EtCO2, FeIso e temperatura.

È stata identificata una diminuzione significativa del ToFr tra T10 e T80

rispetto al valore registrato a T0 (grafico 4.1)

GB5 GB3 GBN

Bovaro del bernese West Highland W. T. Meticcio

Pastore tedesco Pastore tedesco Setter inglese

Rottweiler Meticcio Corso

Rottweiler Barboncino Meticcio

Rottweiler Pastore tedesco Springer spaniel

Bassotto Labrador Pastore tedesco

Rottweiler Barboncino Meticcio

Meticcio Meticcio Labrador

Pastore tedesco Springer spaniel Bassotto

85 Grafico 4.1: valori medi e deviazione standard di ToFr per il GB5. * differenza significativa vs T0.

Gruppo Bolo 0,03 mg/kg (GB3)

La centralizzazione dell’occhio è stata ottenuta nel 70% dei casi dopo 5

minuti dal bolo e nel 100% dei casi dopo 10 minuti dal bolo (T5).

Non sono state identificate differenze significative per tutti i tempi per i parametri FC, FR, PAS, PAD, PAM, EtCO2, FeIso e temperatura.

Non sono state evidenziate differenze significative tra tutti i tempi registrati (grafico 4.2). T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 60 80 100 120 140 tempo %

TOFr GB5

*

*

*

*

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*

*

*

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*

*

*

*

* *

Grafico 4.2: valori medi e deviazione standard del ToFr nei tempi registrati per il gruppo GB3.

Gruppo no BOLO (GNB)

La centralizzazione del globo è stata ottenuta del 90% dei casi a T25 (tabella 4.2); un soggetto non ha mai presentato la centralizzazione del globo per tutto il periodo monitorato.

Tempi T0 BOLO T5 T10 T15 T20 T25

% globo

centralizzato 0 20 30 50 60 80 90

Tabella 4.3: percentuali di centralizzazione del globo oculare.

Non sono state identificate differenze significative per tutti i tempi per i parametri FC, FR, PAS, PAD, PAM, EtCO2, FeIso.

La temperatura tra T50 e T90 è risultata significativamente superiore rispetto ai valori registrati a T5 (grafico 4.3).

T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 60 80 100 120 140 160 tempo %

TOFr GB3

87 Grafico 4.3: valori medi e deviazione standard della temperatura nei tempi registrati per il GNB; * differenza significativa rispetto a T5.

Non sono state evidenziate differenze significative per il ToFr tra tutti i tempi registrati (grafico 4.4).

Grafico 4.4: valori medi e deviazione standard dei valori di ToFr per il GNB nei tempi registrati.

T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 32 34 36 38 40 tempo °C

Temperatura GNB

*

*

*

*

*

*

*

*

*

T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 0 50 100 150 200 tempo %

TOFr GBN

Confronto tra i 3 gruppi

Il confronto tra i gruppi non ha evidenziato nessuna differenza significativa per tutti i tempi per i parametri di FC, FR, PAM PAS, PAD, EtCO2, FeIso (grafici 4.5-4.11).

Per la temperatura è stata registrata una differenza significativa dei valori del GNB rispetto al GB5 per i tempi T0 fino a T40 (grafico 4.12).

Grafico 4.5: valori medi e deviazioni standard di FC per i tre gruppi nei tempi registrati. T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 tempo b m p

FC

GB5 GB3 GNB

89 Grafico 4.6: valori medi e deviazioni standard di FR per i tre gruppi nei tempi registrati.

Grafico 4.7: valori medi e deviazioni standard di PAS per i tre gruppi nei tempi registrati. T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 0 5 10 15 20 25 tempo a p m

FR

GB5 GB3 GNB T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 40 60 80 100 120 140 160 180 200 tempo m m H g

PAS

GB5 GB3 GNB

Grafico 4.8: valori medi e deviazioni standard di PAD per i tre gruppi nei tempi registrati.

Grafico 4.9: valori medi e deviazioni standard di PAM per i tre gruppi nei tempi registrati. T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 0 20 40 60 80 100 tempo m m H g

PAD

GB5 GB3 GNB T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 20 40 60 80 100 120 tempo m m H g

PAM

GB5 GB3 GNB

91 Grafico 4.10: valori medi e deviazioni standard di EtCO2 per i tre gruppi nei

tempi registrati.

Grafico 4.11: valori medi e deviazioni standard di FeIso per i tre gruppi nei tempi registrati. T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 30 35 40 45 50 55 tempo m m H g

EtCO

2 GB5 GB3 GNB T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 tempo %

FeIso

GB5 GB3 GNB

Grafico 4.12: valori medi e deviazioni standard di temperatura per i tre gruppi nei tempi registrati; * differenza significativa tra GNB e GB5.

Sono state registrate differenza significative per il ToFr tra il GB5 e GNB ai tempi Tbolo, 5, 10, 15, 20, 45 e 50; mentre tra i gruppi GB5 e GB3 da T15 fino aT40 (grafico 4.13).

Grafico 4.13: valori medi e deviazioni standard dei ToFr nei tempi registrati nei tre gruppi. # differenza tra GB5 e GNB; § differenza tra GB5 e GB3. La linea a T70 indica la fine dell’infusione.

T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 32 34 36 38 40 tempo °C

Temperatura

GB5 GB3 GNB

*

*

*

*

* *

*

*

* *

T0 BO LO T5T10T15T20T25T30T35T40T45T50T55T60T65T70T75T80T85T90 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 tempo %

TOFr

GB5 GB3 GNB # # # # # # # § § § § §§ §

93

4.5 DISCUSSIONI

Il presente studio ha valutato l’efficacia sulla centralizzazione del globo oculare di una infusione continua alla dose di 0,1 mg/kg /h preceduta o meno da due diversi dosaggi di un bolo di rocuronio.

Nello specifico, lo scopo del lavoro era mantenere esclusivamente il rilassamento dei muscoli extraoculari tramite un’infusione continua di rocuronio in modo da ridurre la dose di farmaco somministrato, senza influenzare clinicamente la funzionalità neuromuscolare e le funzionalità cardio-respiratorie.

La scelta dei dosaggi è stata condotta sulla scia di un precedente studio di Briganti e collaboratori, nel quale i risultati confermavano l’efficacia nel produrre miorilassamento dei muscoli extraoculari di tre diversi dosaggi di rocuronio, rispettivamente a 0,075 mg/kg, 0,05 mg/kg, 0,03 mg/kg (Briganti et al., 2015).

In particolar modo abbiamo utilizzato i dosaggi più bassi 0,05 mg/kg e 0,03 mg/kg come bolo di carico di due gruppi mentre in un gruppo non è stato utilizzato nessun bolo di carico.

Tutti i soggetti arruolati nel lavoro non hanno riportato alterazioni cardiache e hanno concluso lo studio senza effetti collaterali. I parametri cardiovascolari FC, PAS, PAD, PAM sono risultati stabili e non sono state evidenziate differenze significative di tali dati sia all’interno di ogni singolo gruppo che tra i vari gruppi. Questo concorda con altri studi condotti da Aures nel 2002 e da Briganti nel 2015, da cui si evince che il rocuronio è un farmaco sicuro privo di effetti collaterali per i pazienti (Aures et al., 2002), (Briganti et al., 2015). Gli effetti cardiovascolari osservati in seguito alla somministrazione di un bloccante neuromuscolare sono legati all’interazione con i recettori muscarinici localizzati a livello cardiaco, che comporta un incrementato rilascio di noradrenalina, blocco della sua ricaptazione e rilascio di istamina. Tuttavia, questi effetti vengono

solitamente osservati in conseguenza della somministrazione di una dose molto più alta somministrata per ottenere un blocco neuromuscolare completo (Muir e at, 1989), molto superiore rispetto a quelle impiegate nel presente studio.

La frazione espirata di isoflurano è risultata essere omogenea all’interno del medesimo gruppo e tra i gruppi a confronto.

I valori della temperatura corporea nel gruppo GB5 e GB3 risultano omogenei, non si presentano variazioni significative tra i due gruppi e in ogni singolo gruppo. Mentre nel gruppo GNB è emerso un incremento significativo della temperatura tra i tempi T50 e T90 rispetto al tempo T5, di circa 1,16 ± 0,62 C°. L’aumento della temperatura può essere imputata a molti fattori intrinseci e estrinseci all’animale quali condizioni fisiche del soggetto, rapporto tra volume e superficie corporea, farmaci utilizzati, posizionamento corretto di tappetini ad area calda (bear-hugger), temperatura ambientale della sala operatoria. Non ci sono studi in medicina veterinaria che riportino un aumento di temperatura dovuto alla somministrazione di rocuronio, mentre in medicina umana uno studio del 2012 riferisce due casi sospetti di ipertermia maligna dopo l’utilizzo di rocuronio (Aohton et al., 2012). È ragionevole pensare che nel nostro caso l’incremento della temperatura, non sia riferibile a tale causa in quanto non ha mai superato i valori fisiologici. La normale temperatura canina è di 37.5 – 38.5°C (Ettinger et al., 2015). L’ipertermia potrebbe diminuire la durata del blocco, richiedendo un dosaggio maggiore del farmaco per mantenere la centralizzazione del globo oculare (William, 2013). Nel nostro caso, è ragionevole pensare che l’aumento significativo di temperatura osservato nel gruppo GNB non sia altro che un ritorno alla normotermia in quanto i soggetti arruolati in tale gruppo, al T0 registravano valori più bassi di temperatura rispetto agli altri due gruppi di studio.

I risultati confermano che tutti e tre i protocolli testati sono in grado di determinare la centralizzazione del globo oculare e il rilassamento dei muscoli extraoculari anche se con tempi di insorgenza differenti tra i vari gruppi.

Nel gruppo GB5 la centralizzazione oculare e rilassamento completo dell’occhio si è verificato nel 100% dei casi entro 5 minuti dalla

95 somministrazione del bolo e si è mantenuta per tutta la durata dell’infusione. Nel gruppo GB3 si è verificato nel 70% dei casi, dopo cinque minuti dal bolo a 0,03 mg/kg e nel 100% dei casi dopo dieci minuti quindi al tempo T5. Le differenze più significative emergono nel gruppo senza bolo GNB in cui la centralizzazione per il 90% dei soggetti è avvenuta solo al T25 quindi solamente dopo venticinque minuti dall’inizio dell’infusione continua.

È possibile che il tempo necessario per ottenere un completo rilassamento dei muscoli extraoculari e, quindi, la posizione centrale dell'occhio sia significativamente più lungo per un effetto dose-dipendente del rocuronio a bassi dosaggi. Il rocuronio, tra i bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti è considerato a basso potere d’azione. L’inizio del suo effetto è correlato alla dose somministrata, un maggior numero di molecole in prossimità della giunzione neuromuscolare si traduce con una rapida insorgenza del blocco (William, 2013).

I dati rilevati dal ToF nel gruppo GB5, indicano che subito dopo il bolo il ToFr tra il tempo T10 e il tempo T80 ha subito una significativa diminuzione rispetto al valore ToFr basale.

Mentre nei gruppi GB3 e GNB non si evidenziano differenze significative di valori ToFr durante tutta l’infusione. Ponendo i gruppi a confronto, le differenze maggiori per i valori ToFr si registrano nella prima parte dell’infusione, dopo il cinquantesimo minuto i valori del gruppo GB5 tendono a risalire.

In questo studio è stato scelto di posizionare gli elettrodi del ToF a livello del nervo facciale, sebbene siano possibili altri siti tra cui il nervo peroneo e ulnare. Durante il monitoraggio non si sono evidenziati valori assimilabili o paragonabili a quelli richiesti per ottenere un blocco neuromuscolare completo.

Essendo i muscoli facciali più sensibili all’azione dei bloccanti neuromuscolari, possiamo supporre che i muscoli appendicolari non fossero bloccati in quanto meno sensibili. Questo risultato è in accordo con lo studio di Briganti et al. Del 2015, in cui il ToF era posizionato a livello del nervo peroneo e nonostante i dosaggi del farmaco fossero più elevati non riportava una diminuzione significativa del ToF stesso, ad eccezione del dosaggio 0,075 mg/kg nel primo minuto successivo alla somministrazione

del farmaco. La ragione di ciò, risiede nella maggiore sensibilità dei muscoli extraoculari e facciali all’azione dei bloccanti neuromuscolari (Paton et al., 1951). Studi sperimentali più recenti, condotti su ratti, hanno dimostrato la presenza di una particolare sub-unità del recettore per l’acetilcolina sulle fibre dei muscoli extraoculari che non si trova a livello dei muscoli degli arti; inoltre è stata dimostrata una differenza tra l’organizzazione del sarcolemma delle fibre dei muscoli extra-oculari con quella di altri gruppi scheletrici (Khanna et al., 2003).

I valori più bassi di ToFr registrati nel gruppo GB5, in accordo con quanto detto prima, possono essere riconducibili a un effetto dose-dipendente del farmaco e a una maggior sensibilità dei muscoli facciali al rocuronio.

È infatti possibile che con il medesimo protocollo ma con gli elettrodi del ToF posizionati a livello del nervo peroneo o ulnare, i valori ToFr sarebbero rimasti più alti.

Dal momento che si registrano variazioni così significative dei valori ToFr tra il gruppo GB5 con bolo a 0,05 mg/kg e GB3 con bolo a 0,03mg/kg sarebbe auspicabile in futuro valutare quali siano i valori ToFr con un dosaggio intermedio tra i due a 0,04 mg/kg.

Per poter utilizzare in sicurezza il farmaco è importante considerare la variabilità della risposta individuale di ciascun paziente e del protocollo utilizzato, perciò da questo studio non è possibile escludere una completa attività neuromuscolare del paziente. Per tale motivo, l’impiego di questa classe di farmaci deve sempre essere accompagnata da un attento monitoraggio composto da capnografia, intubazione endotracheale e acceleromiografia perché non è possibile escludere una riduzione dell’attività dei muscoli laringei. Studi riportati in medicina umana, sottolineano la necessità di estubare il paziente soltanto al raggiungimento del ToF ratio maggiore o uguale al 90% (Kautman et al, 2003). In medicina veterinaria non esistono ancora in bibliografia delle linee guida su tale argomento, ma è raccomandabile adeguarsi a quanto è riportato in umana.

97

4.6 LIMITI

I pazienti una volta intubati sono stati collegati ad un sistema ri-respiratorio e ventilati meccanicamente, questo non ci permette di dire se i soggetti sono in grado di respirare spontaneamente e quanto i dosaggi di rocuronio utilizzati vadano a influenzare la funzionalità dei muscoli respiratori. Sarebbe curioso andare a investigare se e come variano i volumi polmonari successivamente all’impiego dei nostri protocolli.

Nel nostro studio il mantenimento dell’anestesia è stata condotta con isoflurano, è auspicabile pensare che con l’utilizzo di un altro protocollo anestesiologico l'efficacia e la durata d'azione del rocuronio potrebbe essere diversi, in quanto gli anestetici inalatori potenziano l'effetto dei bloccanti non depolarizzanti (Cannon et al., 1987). Questa interazione di natura farmacodinamica dipende da vari fattori quali, la durata dell’anestesia la natura dell’agente inalatorio e la sua concentrazione; questo effetto è dovuto all’azione depressante che l’agente inalatorio esercita sul terminale motorio e dalla depressione del rilascio di acetilcolina (Hughes and Payne, 1979).

4.7 CONCLUSIONI

Tutti e tre i protocolli utilizzati nello studio sono stati in grado di determinare la centralizzazione del globo oculare anche se con tempi d’insorgenza differenti.

Nel gruppo GB5 la centralizzazione del globo oculare si è ottenuta per il 100% dei soggetti entro cinque minuti ma con valori ToFr inferiori rispetto agli altri gruppi, comportando quindi un leggero blocco dei muscoli striati della faccia. Nel gruppo GB3 e GBN il risultato si è ottenuto con un tempo d’insorgenza maggiore, rispettivamente dieci minuti nel primo caso e venticinque nel secondo.

In conclusione, possiamo affermare che l’utilizzo di basse dosi di rocuronio mediante infusione continua permette di ottenere la centralizzazione del globo oculare senza determinare effetti significativi sull’apparato cardiovascolare e respiratorio, e può quindi essere considerato un ottimo

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