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5. PARTE SPERIMENTALE

5.2. Materiali e metodi

Il campione preso in esame è composto da 20 soggetti di sesso femminile affetti da DCA seguiti presso gli ambulatori per i Disturbi della Condotta Alimentare della Unità Operativa 2 della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa. All’interno di questo campione 9 pazienti presentavano bulimia nervosa e 11 pazienti presentavano anoressia nervosa; di questo ultimo gruppo 6 pazienti appartenevano al sottotipo restricter (R) mentre le altre 5 al sottotipo binging purging (BP). Per il confronto con la dimensione impulsività è stato selezionato un gruppo di controllo, senza una storia di disturbi psichiatrici, costituito da 20 studentesse di medicina.

I soggetti arruolati nello studio hanno un range di età compreso tra 18 e 50 anni. Tutte le pazienti avevano una diagnosi clinica di DCA effettuata in accordo ai criteri del DSM-IV e con sintomatologia presente da almeno un anno.

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Le interviste sono state effettuate dopo aver ottenuto il consenso informato dalle pazienti, alle quali, dopo la descrizione dello studio, si è assicurato il completo anonimato dei dati clinici ottenuti.

Strumenti di valutazione

Le pazienti sono state valutate con le seguenti scale psicometriche: 1) Barratt Impulsiveness Scale, version 11 (BIS-11), (Barratt, 1995)

La scala è stata messa a punto per la valutazione dell’impulsività intesa come “agire senza pensare”, come mancanza di controllo sui pensieri e sui comportamenti. Probabilmente è lo strumento più noto e più usato per la valutazione dell’impulsività in ambito di ricerca. La scala è in grado di discriminare fra soggetti impulsivi e non impulsivi, ma non, almeno significativamente, fra i tre tipi di impulsività. Barratt, dopo aver redatto le prime versioni della BIS che facevano parte di un tentativo di collegare l’ansia e l’impulsività all’efficienza psico-motoria, ha ipotizzato che l’impulsività fosse un costrutto costituito da tre dimensioni e la decima versione della BIS fu quindi progettata per valutarle. Barratt le ha chiamate: Impulsività Cognitiva, successivamente rinominata Impulsività Attenzionale, Impulsività Motoria e Impulsività da Non Pianificazione(1985). In seguito gli Autori hanno modificato ulteriormente la struttura dello strumento che permette di assegnare sei dimensioni di primo ordine e tre dimensioni di secondo ordine.

Le 6 dimensioni di primo ordine sono:

- dimensione 1, Attenzione (A): focalizzazione sul compito richiesto - dimensione 2, Impulsività motoria(Im): agire sulla spinta del momento - dimensione 3, Autocontrollo (Ac): pianificare e pensare con cautela

- dimensione 4, Complessità cognitiva (Cc): divertirsi in compiti mentali impegnativi - dimensione 5, Perseveranza (P): uno stile di vita coerente

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Dalla combinazione di 2 dimensioni di primo ordine sono state ottenute 3 dimensioni di secondo ordine:

- dimensione I, Impulsività cognitiva o attenzionale (Imp Att), definita come “prendere decisioni improvvise”, riduzione della focalizzazione sul compito o sull’obiettivo. Deriva dalla combinazione delle seguenti dimensioni di primo ordine: Attenzione ed Instabilità cognitiva, (A+Ic);

- dimensione II, Impulsività motoria (Imp. Mot.), indica la tendenza ad agire senza pensare, all’istantaneità dell’impulso, deriva dalla combinazione dei seguenti fattori di primo ordine: Impulsività motoria e Perseveranza (Im+P);

- dimensione III, Impulsività senza pianificazione, è caratterizzata dall’essere orientati verso il presente e dalla mancanza di infuturazione, riduzione della programmazione, riflessione o attenzione interna; deriva dalla combinazione dei seguenti fattori di primo ordine: Autocontrollo e Complessità cognitiva (Ac+Cc).

Gli item sono valutati su una scala a 4 punti, da 1=raramente/mai a 4=quasi sempre/sempre. Il punteggio totale può andare da 30 a 120. Il punteggio medio è 63,8 (+/-10,2) nei controlli, 69,3 (+/-10,3) in soggetti con Abuso di sostanze, 71,4 (+/-12,6) in pazienti psichiatrici, 76,3 (+/-11,9) in soggetti reclusi di sesso maschile. Questa scala ha dimostrato una buona consistenza interna, attendibilità e validità.

La BIS è riportata nella appendice A.

2) Temperament and Character Inventory, Cloninger (C. Robert Cloninger, 1994) Il TCI è un questionario in auto-somministrazione che consiste in 240 quesiti di tipo dicotomo (V/F) suddivisi in dimensioni maggiori (tratti temperamentali e caratteriali) e sottodimensioni minori. Con questo strumento Cloninger, ha proposto un metodo sistematico per la descrizione clinica e la classificazione delle diverse caratteristiche, normali ed abnormi, di personalità, basato sulla sua teoria biosociale generale della personalità (C. R. Cloninger, 1987). Il modello originale, la TPQ (C. R. Cloninger,

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Przybeck, & Svrakic, 1991) era composta da solo tre dimensioni della personalità, geneticamente indipendenti l’una dall’altra ed in relazione ad uno specifico substrato neurochimico (serotonina, noradrenalina e dopamina); quando è stata elaborata la TCI a queste dimensioni puramente temperamentali se ne sono aggiunte una quarta e successivamente altre tre dimensioni correlate al carattere ed allo sviluppo del concetto di sè.

Nel TCI nella sua versione più completa (versione 9) riscontriamo 4 dimensioni maggiori che fanno riferimento alla personalità e 3 dimensioni maggiori che si riferiscono invece al carattere ed al concetto di sé. Queste dimensioni sono:

- Novelty seeking (NS) o ricerca della novità: è legata al sistema dopaminergico ed è responsabile dell’attività esplorativa, dell’impulsività decisionale, della scarsa resistenza alle frustrazioni.

- Harm avoidance (HA) o evitamento del danno: è legata al sistema serotoninergico e rappresenta la tendenza all’inibizione del comportamento, i comportamenti passivi di evitamento, come la paura dell’ignoto e la scarsa resistenza agli stress fisici.

-Reward dependance (RW) o dipendenza dalla ricompensa: è legata al sistema noradrenergico ed è caratterizzata da comportamenti abitudinari, tendenza al sentimentalismo, eccessivo attaccamento sociale, dipendenza dall’approvazione. - Persistence (P) o persistenza: intesa come perseveranza nonostante la fatica e la frustrazione. Sembra essere una funzione associata ai livelli di glutammato.

- Self-directedness (SD) o autodirettività in rapporto all’identificazione di stesso come individuo autonomo, accettazione di sé e capacità di dirigere la propria vita in accordo con i gli obiettivi ed i valori personali.

- Cooperativeness (C) o cooperatività in rapporto all’identificazione di se stesso come parte integrante dell’umanità o della società.

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- Self-trascendence (ST) o trascendenza in rapporto all’identificazione di se stesso come parte integrante dell’insieme di tutte le cose ma anche la capacità di pensare in modo creativo e di apprezzare l’arte e la poesia della natura (Ramacciotti et al., 2004).

Oltre alle dimensioni maggiori, il TCI è caratterizzato anche dalla presenza di sottodimensioni, ognuna delle quali risulta essere collegata ad una specifica dimensione maggiore e descrivibile come una coppia di comportamenti opposti. Per quanto riguarda ogni dimensione maggiore le sottodimensioni collegate sono: - NS1, NS2, NS3, NS4 per la dimensione novelty seeking; NS1 corrisponde alla coppia eccitabilità esplorativa – rigidità, NS2 ad impulsività – riflessione, NS3 a espansività – riservatezza e NS4 a attivazione – distaccamento.

- HA1, HA2, HA3, HA4 per la dimensione harm avoidance; HA1 corrisponde a preoccupazione anticipatoria e pessimismo – ottimismo, HA2 paura per ciò che è incerto – fiducia nel futuro, HA3 timidezza con gli sconosciuti – audacia, HA4 facile affaticabilità – vigore.

- RD1, RD2 e RD3 per la dimensione reward dependance; RD1 corrisponde al sentimentalismo, RD2 ad attaccamento – distacco e RD3 a dipendenza – indipendenza. - SD1, SD2, SD3, SD4 e SD5 per la dimensione self-directedness; SD1 corrisponde a responsabilità – senso di colpa, SD2 determinazione – mancanza di obiettivi, SD3 corrisponde a ricchezza di risorse, SD4 ad accettazione di sé – fatica nell’accettarsi e SD5 coerenza alla situazione.

- C1, C2, C3, C4, C5 per la dimensione cooperativeness; C1 corrisponde a tolleranza sociale – insofferenza, C2 empatia – disinteresse sociale, C3 utilità – inutilità, C4 compassione – rivendicazione, C5 moralità presente o assente.

- ST1, ST2, ST3 per la dimensione self-trascendence; ST1 corrisponde a trascendenza – consapevolezza, ST2 identificazione transpersonale – isolamento e la ST3 a accettazione spirituale – materialismo razionale (Fassino et al., 2002).

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c) Structured clinical interview for DSM (SCID) (Biondi, 2014)

La Structured Clinical Interview for DSM(SCID) è un’intervista semistrutturata sviluppata da Spitzer e collaboratori (1987) per la diagnosi della maggior parte dei disturbi di Asse I e per quelli di personalità sull’Asse II secondo il DSM-III-R. Esistono tre versioni per la valutazione dei disturbi di Asse I nell’adulto ed una per quelli di Asse II:

• la SCID-Patient version - SCID-P, per i pazienti ricoverati o per quei casi in cui la diagnosi differenziale richiede una attenta valutazione della sintomatologia psicotica; • la SCID-Outpatient version - SCID-OP, specificamente indicata per la valutazione di pazienti ambulatoriali o, comunque, per situazioni in cui sono necessarie soltanto poche domande di screening per la sintomatologia psicotica;

• la SCID-Nonpatient version - SCID-NP, per la valutazione di soggetti che si suppone esenti da patologia psichiatrica, com’è il caso di campioni di controllo o di indagini nella popolazione generale;

• la SCID-II, per la valutazione dei disturbi di personalità dell’Asse II.

Per i disturbi di Asse I, la SCID fornisce anche una valutazione di gravità e consente di stabilire la percentuale di tempo in cui i disturbi sono stati presenti negli ultimi 5 anni. Ciascuna delle tre versioni per le diagnosi di Asse I è composta da 8 o 9 moduli contenenti, ciascuno, le domande per indagare l’esistenza dei criteri per diverse categorie diagnostiche (disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, abuso di sostanze, eccetera). Ogni modulo è indipendente e può essere usato disgiuntamente dagli altri in funzione di specifiche ricerche.

La SCID deve essere utilizzata da intervistatori con buona esperienza clinica e che abbiano fatto un adeguato training, poiché la maggior parte dell’intervista è affidata al giudizio del clinico il quale, non essendo vincolato da un’intervista rigidamente strutturata e potendo raccogliere le notizie da più fonti, deve essere in grado, di fronte ad informazioni contrastanti, di estrapolare la valutazione dei criteri sulla base delle risposte. La SCID inizia con un’intervista libera che consente di avere un’idea generale

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sui disturbi attuali, il loro esordio e la loro evoluzione. Questo, come del resto avviene in una normale visita, consente di ipotizzare un inquadramento diagnostico che sarà sistematicamente esplorato nella parte strutturata dell’intervista. Essendo stata ideata specificamente per scopi diagnostici, la SCID non fornisce una descrizione dettagliata e completa della psicopatologia ed è provvista, anzi, di domande di screening che consentono di evitare l’esplorazione di specifici disturbi se non vengono soddisfatti i criteri di base per quei disturbi. L’intervista è organizzata secondo le categorie diagnostiche del DSM-III-R, la sequenza delle domande ricalca la struttura del Manuale e gli items esplorano, in pratica, i criteri diagnostici. È obbligatorio porre una serie di domande (con eventuali domande accessorie ed esempi a scopo di chiarimento) per stabilire la presenza dei criteri diagnostici fondamentali, ma quando questi mancano, non vengono indagati i rimanenti item relativi a quell’area diagnostica. L’intervista segue delle regole gerarchiche per cui, se la presenza di un disturbo ne esclude un altro, il secondo non viene indagato.

È stata pubblicata di recente la revisione dello SCID in funzione delle innovazioni apportate nella classificazione diagnostica dal DSM-V.

Analisi statistiche

Per le analisi statistiche è stato utilizzato il software SPSS versione 20; per i confronti sulle variabili a distribuzione Gaussiana è stato utilizzato il T-test di Student a variabili indipendenti e per lo studio delle variabili continue è stato utilizzato Oneway Anova.

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5.3 RISULTATI

Variabili epidemiologiche e cliniche

Il campione è costituito da 20 pazienti, tutte di sesso femminile ed affette da un disturbo della condotta alimentare. L’età media delle pazienti in totale è di 28,79±9,36, quella delle 11 pazienti con AN è di 31,2±11,65 mentre quella delle 9 pazienti affette da BN è di 26,11±5,42; i soggetti del gruppo di controllo, che sono 20 in tutto, hanno come valore medio dell’età 31,45±4,58 anni.

L’esordio del disturbo viene fatto risalire dalle pazienti con AN all’età di 14,8±7,23 anni, nelle pazienti con bulimia nervosa all’età di 19,11±4,1.

Di queste pazienti 6 presentavano comorbidità con disturbo bipolare, 4 con disturbi associati al cluster B di personalità.

Tabella 3. Dati epidemiologici e clinici del campione.

AN BN CONTROLLI

ETÁ 31,2±11,65 26,11±5,42 31,45±4,582

ETÁ D’ESORDIO 14,8±7,23 19,11±4,1 -

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Analisi della Barratt Impulsiveness Scale-11 (BIS-11)

Nell’analisi della BIS-11 emerge che il punteggio totale medio è nel gruppo delle pazienti affette da AN 61,30±13,23 e nelle pazienti affette da BN 62,22±11,8. Per quanto riguarda le pazienti affette da AN nei due diversi sottotipi, R e BP, abbiamo che quelle restricter hanno un totale medio di 59,17±13,64 mentre quelle binging purging hanno un totale medio di 65,50±13,23. Invece nei controlli il totale medio è 54,7±7,13.

Per quanto riguarda l’analisi dei fattori di secondo ordine della BIS-11, l’Impulsività attentiva (dimensione I – Imp Att) è nel gruppo AN 18,00±5,73, mentre nel gruppo BN 18,11±3,73. Per quanto riguarda i sottogruppi è 16,8±6,33 nelle restricter e 17,25±5,62 nelle binging purging. Nei controlli è 19,4±3,235.

L’Impulsività motoria (dimensione II – Imp Mot) riscontrata è nel gruppo AN 19,60±5,78, nel gruppo BN 19,22±4,38 e nei sottogruppi 18,67±6,31 nelle restricter e 22,00±5,47 nelle binging purging. Nei controlli 17,95±2,438.

L’Impulsività da non pianificazione (dimensione III – Imp NP), è nel gruppo AN 24,7±4,35, nel gruppo BN 25,89±5,66, invece nel sottogruppo R 23,67±3,98 e nel BP 26,25+4,1. Nei controlli 17,35±2,996.

Il punteggio totale medio della BIS-11 riportato dai gruppi e i risultati dell’analisi delle dimensioni di secondo ordine sono riportati in Tabella 4.

Per l’analisi delle dimensioni di primo ordine vedi Tabella 5.

I risultati suddivisi in base al sottogruppo ed alla comorbidità sono nelle tabelle 6-7 e 8-9.

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Tabella 4. Confronti tra gruppo AN, BN e soggetti sani sul punteggio totale della BIS- 11 e Dimensioni di II ordine.

BN

Media ± sd Media ± sd AN CONTROLLI Media ± sd Significatività

Totale BIS 62,22±11,8 61,30±13,2 54,7±7,13 * Impulsività attentiva 18,11±3,73 18,00±5,73 19,4±3,235 Ns Impulsività motoria 19,22±4,38 19,60±5,8 17,95±2,438 Ns Impulsività da non pianificazione 25,89±5,66 24,7±4,35 17,35±2,99 *

*p<0,05 tra i gruppi BN, AN, CONTROLLI

Tabella 5. Confronti tra pazienti del gruppo BN, AN e soggetti sani sulle dimensioni di I ordine della BIS-11.

BN Media ± sd AN Media ± sd CONTROLLI Media ± sd Significatività Attenzione 9,56±2,186 10,40±3,893 7,500±1,277 * Impulsività motoria 12,89±4,014 12,80±5,692 11,850±2,059 Ns Autocontrollo 12,78±3,153 11,50±3,240 12,850±2,540 Ns Perseveranza 6,33±1,581 6,80±1,03 6,100±1,410 Ns Complessità cognitiva 12,1±3,408 13,2±2,86 11,900±2,268 Ns Instabilità cognitiva 8,56±2,068 7,60±2,066 4,500±1,504 * *p<0,05 ns=non significativo

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Quindi prendendo in considerazione il totale della BIS 11 si può evidenziare come sia significativamente più elevato nei soggetti con DCA rispetto ai controlli e tra le dimensioni di II ordine l’impulsività da non pianificazione. Per quanto riguarda le dimensioni di I ordine invece sia l’attenzione che l’instabilità cognitiva sono statisticamente più elevate nei soggetti DCA rispetto ai controlli.

Tabella 6. Confronto dati tra pazienti dei due sottogruppi dell’anoressia nervosa, R e BP sul punteggio totale della BIS-11 e Dimensioni di II ordine.

AN-R Media ± sd AN-BP Media ± sd Significatività Totale BIS 59,17±13,64 65,50±13,86 * Impulsività motoria 18,7±6,31 22,00±5,47 Ns Impulsività attentiva 16,83±6,3 17,25±5,620 Ns Impulsività da non pianificazione 23,67±3,98 26,25±4,99 Ns

Tabella 7. Confronto dati pazienti dei due sottogruppi per le dimensioni di I ordine della BIS-11. AN-R Media ± sd AN-BP Media ± sd Significatività Attenzione 10,17±4,167 10,75±4,031 Ns Impulsività motoria 11,83±6,178 15,25±5,377 *

62 Autocontrollo 13,75±3,304 9,00±2,366 * Complessità cognitiva 10,67±2,875 12,50±3,109 Ns Perseveranza 6,83± ,408 6,75±1,708 Ns Instabilità cognitiva 6,67±2,338 7,50±1,915 Ns

Per i sottogruppi dell’anoressia nervosa, restricter e binging-purging, risulta esserci una differenza statisticamente significativa nell’impulsività motoria (> nei soggetti AN-BP, 15,25±5,37) e nell’autocontrollo (> nelle AN-R, 13,75±3,3) per le dimensioni di I ordine, mentre per quello di II ordine abbiamo risultati significativi solo nel totale (> nelle AN- BP, 65,50±13,8).

Tabella 8. Confronti dati pazienti con DCA in base alla comorbidità con disturbo bipolare (DB) per le dimensioni di II livello.

NON DB Media ± sd DB Media ± sd Significatività Totale BIS 57,67±10,534 70,14±9,990 * Impulsività motoria 17,33±3,651 24,00±5,292 * Impulsività attentiva 17,83±4,877 20,14±4,018 Ns Impulsività da non pianificazione 21,50±5,143 27,00±3,697 *

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Per ciò che riguarda il confronto tra pazienti con disturbo bipolare e pazienti non bipolari nelle dimensioni di II livello abbiamo che il totale della BIS 11 è significativamente più elevato nelle pazienti DCA con disturbo bipolare (70,14±9,9) rispetto a quelle senza e lo stesso vale per l’impulsività motoria (24,00±5,29) e l’impulsività da non pianificazione (27,00±3,68).

Tabella 9. Confronti dati pazienti con DCA in base alla comorbidità per le dimensioni di I livello. NON BIP Media±sd BIPOLARI Media±sd Significatività Attenzione 8,83±2,980 13,00±2,449 Ns Impulsività motoria 10,83±3,129 17,29±5,499 * Autocontrollo 10,00±2,985 14,00±2,708 Ns Complessità cognitiva 11,50±3,503 13,00±2,449 Ns Perseveranza 6,50±1,243 6,71±1,496 Ns Instabilità cognitiva 9,00±2,296 7,14±1,773 Ns

Invece per le dimensioni di primo livello abbiamo che l’impulsività motoria è risultata statisticamente maggiore nelle pazienti DCA con DB (17,29±5,41) e si avvicina a livelli di significatività anche l’autocontrollo, che appare maggiore nelle pazienti con DB, questo pero non è in perfetto accordo con precedenti studi.

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Analisi della Temperament and Character Inventory (TCI)

Nell’analisi della TCI i risultati sono stati analizzati confrontandoli tra i due gruppi, anoressiche e bulimiche, tra i sottogruppi, AN restricter e AN binging purging e infine sulla base della presenza o meno di comorbidità con il disturbo bipolare. Lo scopo era valutare quali tratti prevalessero nei vari gruppi e sottogruppi ed in base alla comorbidità ed eventualmente confermare la prevalenza di specifiche dimensioni nei gruppi o sottogruppi prendendo in considerazione la letteratura.

Infine confrontare questi risultati.

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Tabella 10. Confronto dei dati risultanti dalla TCI nei due gruppi, AN e BN, per tutte le dimensioni e sottodimensioni. AN Medie±sd BN Medie±sd Significatività Tot. NS NS1 NS2 NS3 NS4 17,01±4,324 22,75±5,339 * 3,11±1,364 7,00±2,138 * 4,13±3,271 4,44±2,297 Ns 5,88±1,458 6,22±2,167 Ns 4,01±2,053 5,22±1,922 Ns Tot.HA HA1 HA2 HA3 HA4 22,13±6,105 23,11±8,536 Ns 7,13±1,727 7,44±2,877 Ns 4,75±1,165 4,33±2,062 Ns 5,38±2,066 5,44±2,068 Ns 4,88±2,696 5,89±2,522 Ns Tot.RD RD1 RD3 RD4 12,63±3,335 14,67±2,915 Ns 6,63±2,326 5,33±1,871 Ns 3,00±2,330 3,44±2,242 Ns 3,00±1,309 5,89±,928 * P (RD2) 5,88±1,126 5,78±1,716 Ns Tot.SD SD1 SD2 SD3 SD4 SD5 24,88±9,219 19,67±8,573 * 3,502±,204 3,67±2,739 Ns 4,88±2,532 3,89±2,667 Ns 3,13±1,642 2,22±1,986 Ns 7,00±2,777 3,44±2,24 * 6,38±2,446 6,44±2,455 Ns Tot.C C1 C2 C3 C4 C5 28,50±7,010 27,89±5,667 Ns 5,50±2,204 5,44±2,297 Ns 4,13±1,642 4,56±1,333 Ns 6,13±1,126 5,56±1,590 Ns 6,75±3,732 6,22±2,682 Ns 6,00±1,852 6,11±1,764 Ns Tot.ST ST1 ST2 ST3 11,00±6,866 13,22±4,684 Ns 3,38±2,973 6,22±2,279 * 4,75±2,816 4,56±2,506 Ns 2,88±1,959 2,44±1,878 Ns

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Il confronto dei dati ha dimostrato che esiste una differenza significativa nei due gruppi per quanto riguarda la dimensione NS, SD e le sottodimensioni NS1, SD4 RD4 e ST1; per la dimensione NS il punteggio è risultato maggiore nelle pazienti con BN (22,75±5,34), mentre per la SD è significativamente maggiore nelle anoressiche (24,88±9,22).

Invece per le sottodimensioni, la NS1 è maggiore nelle BN (7,00±2,14), così come la RD4 (5,89±,93) e la ST1 (6,22±2,28), al contrario la SD4 (7,00±2,7) è maggiore nelle pazienti con AN.

Per quanto riguarda il confronto dei dati tra i due sottogruppi dell’anoressia nervosa, R e BP, sono inseriti nella tabella 11.

Tabella 11. Confronto dati risultanti da TCI nei due sottogruppi dell’AN, restricter e binging–purging. AN-R Medie ± sd AN-BP Medie ± sd Significatività Tot. NS NS1 NS2 NS3 NS4 18,40 3,209 23,75 6,702 * 5,00 1,581 6,50 2,887 Ns 4,20 3,271 6,25 4,113 Ns 5,60 1,140 6,50 1,732 Ns 3,60 1,949 4,50 2,380 Ns Tot.HA HA1 HA2 HA3 HA4 25,20 4,266 22,25 9,743 Ns 7,80 1,304 7,00 2,582 Ns 5,00 1,41 5,00 1,414 Ns 5,80 1,924 5,25 2,363 Ns 5,60 1,673 5,00 4,243 Ns

67 Tot.RD RD1 RD3 RD4 11,60 3,647 15,75 2,062 * 5,20 2,864 5,25 ,957 Ns 2,04 2,191 5,05 2,217 * 4,20 2,864 5,35 ,957 Ns P (RD2) 5,80 1,304 5,75 ,957 Ns Tot.SD SD1 SD2 SD3 SD4 SD5 26,65 6,834 19,08 10,813 * 3,40 1,517 3,25 2,754 Ns 6,25 2,588 2,08 1,258 * 4,20 1,304 3,75 1,893 Ns 6,00 2,000 5,00 3,162 Ns 6,80 2,490 5,00 3,367 Ns Tot.C C1 C2 C3 C4 C5 24,60 6,731 30,50 7,000 * 5,00 1,871 5,50 2,887 Ns 3,60 1,817 4,25 1,708 Ns 5,00 1,414 6,50 ,577 Ns 5,40 4,219 7,75 2,630 Ns 5,60 2,074 6,50 1,291 Ns Tot.ST ST1 ST2 ST3 11,40 8,706 10,25 2,872 Ns 3,60 3,912 4,00 2,000 Ns 5,00 3,082 3,75 2,630 Ns 2,80 2,168 2,50 1,915 Ns

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Da questi dati risulta esserci una differenza significativa tra i punteggi medi dei gruppi nelle dimensioni NS (23,75±6,7), RD (15,75±2,06), SD (26,65±6,83), C (30,50±7,00) e nelle sottodimensioni SD2 (6,25±2,58), RD3 (5,05±2,28) ed il punteggio è maggiore nel gruppo AN-BP per quanto riguarda la dimensione RD, RD3, C ed NS mentre è maggiore nel gruppo AN-R nella dimensione SD e sottodimensione SD2.

5.4 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Nel nostro studio il campione era omogeneo per sesso e disturbo, diagnosticato secondo i criteri del DSM-IV. Non esiste una particolare significatività nei risultati in base alle differenze d’età delle pazienti.

Temperament and character in an versus BN

Il presente studio conferma, per quanto riguarda i tratti temperamentali e caratteriali, la possibilità di poter identificare, attraverso il TCI, specifici tratti o dimensioni personologiche che permettono la caratterizzazione di AN e BN ed anche dei sottotipi dell’anoressia nervosa, cioè il restricter ed il binging purging.

Con i dati provenienti dalla correzione del TCI abbiamo potuto distinguere alcuni tratti peculiari prevalenti in uno dei due gruppi; in particolare, come ci aspettavamo, abbiamo evidenziato come ci fosse una differenza statisticamente significativa nella dimensione NS, ovvero novelty seeking, che è risultata maggiore nelle pazienti bulimiche. Questa dimensione corrisponde alla “ricerca del nuovo”, alla curiosità ed attività esplorativa ed alla scarsa resistenza alle frustrazioni; essendo il punteggio più elevato nelle bulimiche, significa che, nel nostro campione, sono loro che risultano più attive, eccitabili e curiose rispetto alle anoressiche. A supportare questo risultato contribuisce il fatto che sia statisticamente significativa anche la differenza nel punteggio della sottodimensione NS1 che corrisponde per l’appunto alla eccitabilità esplorativa; questa appare maggiore

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proprio nel gruppo delle bulimiche ed indica una necessità nel ricercare stimoli ed emozioni nuove frequentemente. Inoltre i livelli maggiori nella NS indicano anche il tentativo di queste pazienti di evitare la monotonia e la quotidianità e tutti gli stimoli da loro considerati spiacevoli, ricercando solo quelli, invece, piacevoli.

Per quanto riguarda l’harm avoidance, HA, non ci sono differenze statisticamente significative ma comunque i punteggi sono vicini ad un livello di significatività e confermano le aspettative circa questa dimensione, cioè maggiore HA nei soggetti con AN che infatti tendono sempre all’evitamento di tutte le situazioni considerate pericolose o spiacevoli, perché queste situazioni creano uno stress che queste pazienti non sarebbero in grado di tollerare o che provocherebbe un’elevazione della quota ansiosa, fino al panico vero e proprio, inibizione e paura.

La dimensione RD, reward dependance, risulta molto simile in entrambi i gruppi che quindi sembrano avere entrambi comportamenti abitudinari, teatralità e sentimentalismo in egual misura. Esiste però una differenza significativa nella sottodimensione RD4 che corrisponde alla dipendenza dall’approvazione: qui abbiamo punteggi maggiori nel gruppo delle BN, ciò significa, in accordo con altri studi, che sono maggiormente dipendenti dall’approvazione rispetto alle AN e quindi che hanno anche un maggiore bisogno di contatto ed affettività.

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