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Nel presente studio sono stati presi in esame 7 pazienti, tutti di sesso maschile, con età compresa tra i quattro e gli undici anni, di taglia medio-grande e gigante e di razze eterogenee. Tutti i soggetti in esame sono stati riferiti alla Clinica Veterinaria “Fisioterapia Veterinaria Livorno” per essere sottoposti ad un protocollo fisiatrico riabilitativo in base alla patologia presentata.

Al fine di ottenere dei risultati significativi, è stato deciso di includere patologie che riguardassero tessuti e zone differenti, per poter verificare la possibilità di risposte diversificate alla laserterapia; per questo motivo nello studio sono presenti sia pazienti affetti da patologie ortopediche che pazienti con patologie neurologiche, successivamente definiti per semplicità “ortopedici” o “neurologici” rispettivamente.

Inoltre per avere una risposta che fosse il più possibile oggettiva dunque con termogrammi standardizzati, sono stati inclusi solo soggetti a pelo corto, escludendo quindi i pazienti a pelo lungo, al fine di evitare un’alterazione delle misurazioni dovute all’assorbimento di calore irradiato da parte del pelo. È stata esclusa inoltre la possibilità di effettuare una termografia a fine seduta in quanto è consuetudine, per concludere la seduta di tutti i pazienti, utilizzare l’Underwater treadmill e questo fa si che l’acqua residua sulla superficie del mantello schermi l’azione della termocamera.

Occorre specificare anche che alcuni pazienti presentavano una terapia medica già in corso a base di antinfiammatori e/o farmaci analgesici.

I pazienti che seguono la terapia medica sono:

 Brando: robenacoxib 1mg/kg ogni 24 ore, cimetidina 5mg/kg ogni 12 ore, cefalexina 30mg/kg ogni 12 ore, allopurinolo 10mg/kg ogni 24 ore;

 Zeus: gapiprant 2mg/kg ogni 24 ore

 Crazy: : cefalexina 30mg/kg ogni 12 ore, carprofene 4mg/kg ogni 24 ore, tramadolo 2mg/kg ogni 8 ore, mangime complementare a base di escina e bromelina

;

 Kamal:robenacoxib 1mg/kg ogni 24 ore per 4 settimane;  Pepòn: amoxicillina e acido clavulanico 10mg/kg ogni 12 ore.

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I pazienti inclusi nel nostro studio sono riportati in tabella 2.

PAZIENTE SESSO ETA’ TAGLIA PATOLOGIA

Balto m 4 media Frattura colonna T12

Brando m 11 grande Protrusione cervicale

Zeus m 5 grande Rottura legamento crociato

craniale sx

Crazy m 9 media Ernia toraco-lombare

Kamal m 8 gigante Estrusione discale low volume

high speed L5 Sx

Pepon m 4 media Trauma con Recisione cute e

muscoli

Tom m 9 grande Rottura tendine d’Achille

Tabella 2: pazienti inclusi nel nostro studio

La termocamera utilizzata è il modello FLIR T440 che presenta le seguenti caratteristiche: -campo visivo: 25°x 19°;

-distanza minima di messa a fuoco: 0,4 m; -risoluzione spaziale: 1,36 mrad;

-detector microbolometrico fpa, non raffreddato; -sensibilità termica: <45 mK a +30°C;

-campo spettrale: 7,5-13 nm;

-intervallo di misura della temperatura: da -40°c a +650°c; -risoluzione immagine: 320x 240 pixel;

-frequenza acquisizione immagine: 60 Hz;

-messa a fuoco automatico (singolo scatto) o manuale; -commento vocale: 60 secondi memorizzati con l’immagine; -uscite video digitale;

-visore monoculare a colori;

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Le immagini ad infrarosso sono memorizzate in formato jpeg standard, inclusi i dati di misura e foto digitale, su scheda di memoria estraibile, vengono poi trasferite e analizzate su computer grazie al software FLIR TOOLS.

La termocamera è stata utilizzata in modalità automatica per quanto concerne i parametri di emissività, umidità e temperatura riflessa, in quanto viene effettuata all’interno della struttura, mentre per quanto riguarda il parametro della temperatura con cui catturare l’immagine reale, è stata utilizzata la modalità manuale, così da evitare i fattori di disturbo derivanti dall’ambiente e ottenere una standardizzazione quanto più reale possibile.

La palettatura scelta è quella arcobaleno. 8.1 PROCEDURA

Il protocollo utilizzato è stato impostato in maniera da effettuare la prima termografia ad inizio seduta, dieci minuti dopo l’ingresso in clinica del paziente. Si procede fotografando la parte interessata e la controlaterale al fine di poterle confrontare ed evidenziare i punti di interesse. Inoltre se il paziente si presenta in stazione è necessario che il peso sia distribuito il più possibile equamente su tutti gli arti, per cui il soggetto deve essere posizionato correttamente sugli appiombi; se invece è necessariamente in decubito laterale si deve fare in modo che sia sufficientemente a suo agio affinché non si muova durante le procedure. La rilevazione in questo caso viene eseguita dieci minuti dopo l’eventuale cambio di decubito.

Una volta impostati i parametri della termocamera e messo in posizione il paziente, viene scelta la distanza e vien messa a fuoco per poi scattare l’immagine e salvarla sullo strumento.

Una volta eseguita la prima fotografia termografica, il paziente viene sottoposto al trattamento LASER, che sarà impostato sulla base:

 del colore della cute e del mantello;

 della profondità a cui il raggio LASER deve arrivare;  della modalità “a punti” o “a scansione”;

 del tipo di programma in base alla patologia da trattare.

Il LASER utilizzato per la terapia è il modello Mphi Vet dell’ASALASER VETERINARY.

Un dispositivo portatile con un display grafico a colori touch-screen retroilluminato che presenta un’ampia gamma di programmi di trattamento predefiniti per cane, gatto e cavallo.

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È provvisto di:

 un manipolo con gruppo ottico- sorgente MLS® (multiwave locked system combina e sincronizza in un unico impulso specifiche emissioni continue e pulsate) con potenza fino a 1.1W- Peak power 25W target area ø 2cm evidenziata da LED ad alta efficienza a luce rossa;

 LDC a colori ad alta risoluzione con interfaccia utente touch-screen;  18 programmi preimpostati per cane e gatto;

 21 programmi preimpostati per cavallo;

 Gestione simultanea di due canali indipendenti;

 Possibilità di personalizzare ogni parametro di trattamento;  Modulazione MLS® in CPW e FPW;

 Frequenza di modulazione dell’impulso da 1 a 2000 Hz a passi di 1 Hz;  Livello potenza 25%, 50%, 75%, e 100%;

 Duty cycle fisso o variabile;

 Tempo di trattamento da 1” a 99’59” a passi di 1”;

 Calcolo automatico dell’energia emessa in funzione dei parametri settati.

Nel caso specifico i programmi utilizzati sono stati artrite, Intervertebral Disk Disease (IVDD), infiammazione acuta, fratture e cicatrizzazione, in modalità “a punti”.

Impostati tutti i parametri necessari sul LASER, si procede al trattamento, in funzione della zona da trattare; il paziente può stare in stazione, in decubito o a sfinge. Immediatamente dopo la laserterapia, verrà effettuata una seconda termografia, al fine di effettuare un primo raffronto con la prima immagine, questo per evidenziare se sia già visibile o meno un cambiamento di temperatura corporea superficiale rispetto alla precedente.

Eseguita anche la seconda termografia, seguono le tecniche fisioterapiche manuali e gli esercizi passivi, che prevedono il massaggio della zona interessata, esercizi di PROM e stretching e dove si renda necessario si procede anche con l’esercizio di stimolazione del riflesso flessorio.

Trascorsi 10 minuti dal termine dell’applicazione della laserterapia e successivamente a quanto appena citato, viene eseguita una terza termografia.

Ogni scatto termografico viene eseguito nella medesima posizione iniziale, al fine di avere una standardizzazione delle misurazioni.

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Una volta terminati gli scatti la scheda di memoria viene processata con l’ausilio del PC, procedendo allo scarico delle immagini affinché possano essere aperte con lo specifico programma FLIR TOOLS per essere analizzate e rielaborate.

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