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Popolazione dello studio. Tra Marzo 2016 e Gennaio 2017 sono stati

arruolati consecutivamente pazienti affetti da CI cronica con indicazione all’ablazione TC con RF di AV post-infartuali ad origine dal ventricolo sinistro, TVs e/o BEV ad elevatissima incidenza (> 6500 nella 24 ore). I pazienti portatori di ICD erano inclusi nello studio quando, nei sei mesi precedenti, erano stati documentati almeno tre interventi del device (ATP o shock) durante TVs. I criteri di esclusione erano rappresentati da instabilità emodinamica, scompenso cardiaco severamente sintomatico (NYHA IV), patologia miocardica infiammatorio/infettiva in atto, presenza di cause reversibili di AV, eventi cardiovascolari e/o cerebrovascolari recenti (< 6 mesi), pregresso by-pass aorto-coronarico. In particolare la presenza di stenosi coronariche emodinamicamente significative è stata esclusa mediante coronarografia (13 pazienti) o test provocativi (3 pazienti) eseguiti circa 1-3 mesi prima della procedura ablativa. Per motivi tecnici erano inoltre esclusi pazienti con trombosi intracardiaca, vasculopatia periferica condizionante l’impossibilità di ottenere adeguati accessi artero- venosi femorali e cardiopatie congenite. Per ciascun paziente è stato acquisito il consenso informato scritto dopo completa spiegazione del protocollo, del suo obbiettivo e dei potenziali rischi.

SPECT combinata con 99mTc-TF e 123I-MIBG. Prima della procedura ablativa, tutti i pazienti sono stati sottoposti in un’unica seduta di imaging, ad una valutazione SPECT combinata mediante camere scintigrafiche dedicate dotate di detettori solidi al tellurio di cadmio zincato (CZT),

inizialmente dell’innervazione adrenergica cardiaca con 123I-MIBG, quindi

della perfusione miocardica basale ECG-gated con 99mTc-TF (74-111 MBq

Lo studio – Materiali e metodi

I pazienti sono stati pretrattati con perclorato di sodio o di potassio per bloccare l’uptake tiroideo dello iodio libero. Dopo quindici minuti dalla

somministrazione di 123I-MIBG è stata eseguita un’acquisizione

tomografica della durata di circa 10 minuti con camera scintigrafica dedicata CZT (Discovery NM 530c; GE Healthcare; Haifa, Israele) in grado di ottenere immagini di alta qualità del volume tridimensionale ove è

collocato il cuore del paziente(179,191). È stata quindi acquisita, in ulteriori 10

minuti, un’immagine planare del torace anteriore usando una gamma- camera standard a doppia testata dotata di collimatore a fori paralleli per basse energie (E. Cam, Siemens Medical Solution, Hoffman Estates, IL, USA). Tutte le immagini sono state acquisite con matrice di 128 × 128 ed una finestra energetica settata al 20% intorno al fotopicco di 159 KeV dello

123I. Le acquisizioni tomografiche e planari sono state ripetute a 4 ore di

distanza dalla somministrazione del tracciante(179). Successivamente, a circa

quindici minuti dall’ultima acquisizione con 123I-MIBG, tutti i pazienti sono

stati sottoposti ad acquisizione tomografica CZT dopo somministrazione di

99mTc-TF, della durata di circa 8 munti(191); ove necessario l’acquisizione è

stata preceduta da somministrazione di nitrati sublinguali. Le immagini sono state ricostruite su una workstation standard (Xeleris II, GE Healthcare) utilizzando un algoritmo iterativo dedicato precedentemente convalidato a 50 iterazioni, ed è stato applicato in post-processing un filtro Butterworth (frequenza 0,37, ordine 7). Le acquisizioni tomografiche sono state quindi re-proiettate sotto forma di immagini planari per emulare l’aspetto della SPECT tradizionale.

I volumi ventricolari sinistri (LVEDVs e LVESVs), la massa

ventricolare sinistra (LVMs), la LVEFs (LVEF scintigrafica), il Peak Filling

Rate (PFR), il Summed Motion Score (SMS), il Summed Thikening Score (STS) sono stati ricavati automaticamente dalle acquisizioni gated con

Lo studio – Materiali e metodi

99mTc-TF utilizzando un software dedicato (Corridor4DM, Invia, Ann

Arbor, MI, USA)(227-230).

Dalle immagini scintigrafiche planari precoci e tardive ottenute con

123I-MIBG sono stati calcolati i rapporti di captazione cuore/mediastino

(H/M 123I-MIBG ratio), considerati normali in presenza di valori > 1,6, ed il

washout rate, ovvero la differenza, espressa sotto forma di percentuale, tra captazione cardiaca precoce e tardiva, espressione del grado di ritenzione e

del turnover neuronale del 123I-MIBG(177). Considerando la dimostrata simile

distribuzione del tracciante in immagini precoci e tardive nei soggetti normali, e vista la qualità generalmente inferiore delle immagini tardive, per le successive analisi sono stati utilizzati esclusivamente i dati della

SPECT precoce con 123I-MIBG(179,180,191).

L’analisi semi-quantitativa delle immagini di perfusione e

innervazione, ottenute rispettivamente con 99mTc-TF e 123I-MIBG, è stata

eseguita, mediante software dedicato disponibile in commercio (Corridor4DM; Invia, Ann Arbor, MI), utilizzando il modello a 17 segmenti

del ventricolo sinistro(231) ed una scala a cinque punti, come descritto in

precedenti lavori(184,232): 0 = normale uptake (100-70% rispetto all’area di

massima captazione), 1 = lieve riduzione uptake (69-50%), 2 = moderata riduzione uptake (49-30%), 3 = severa riduzione uptake (29-10%), 4 = assenza di uptake rilevabile (< 10%). L’assegnazione del punteggio è stata eventualmente modificata in base al giudizio clinico basato su tutta una serie di altri fattori (es presenza di attenuazione in regioni con normale funzione). Per ogni singolo paziente è quindi stato calcolato, sommando il punteggio ottenuto in ciascuno dei 17 segmenti, il difetto totale di captazione di entrambi i traccianti, espresso dal Summed Rest Score (SRS)

per la perfusione e dal Summed 123I-MIBG Score (SS-MIBG) per

l’innervazione(179,191). Presenza ed entità del MIP erano definite, in ciascun

Lo studio – Materiali e metodi

ventricolare sinistro denervato ma perfuso, ottenuto dalla differenza tra l’SS-MIBG e l’SRS (presente per valori ≥ 1). L’analisi delle immagini e la successiva assegnazione dei punteggi è stata eseguita in modo indipendente da due medici nucleari esperti che, nei casi di divergenza, si sono confrontati ed hanno raggiunto un consenso.

L'analisi quantitativa è stata effettuata utilizzando mappe polari normalizzate con analogo modello a 17 segmenti del ventricolo sinistro,

come già precedentemente descritto(179,180). Per ciascuno segmento del

ventricolo sinistro è stata calcolata la captazione relativa di entrambi i

traccianti (99mTc-TF e 123I-MIBG Normalized Uptake), espressa come

percentuale rispetto al picco di assorbimento del tracciante in esame (valore

ottenuto nel segmento ventricolare sinistro con massimo uptake)(180,191). I

segmenti miocardici che presentavano 99mTc-TF Normalized Uptake < 50%

ed alterazione della cinesi e dell’ispessimento di parete alle acquisizioni gated sono stati considerati necrotici; i segmenti contigui alle aree necrotiche sono stati definiti come “border zone”. La presenza di MIP è stata definita in base alla differenza di distribuzione relativa dei due

traccianti, ovvero quando 99mTc-TF Normalized Uptake − 123I-MIBG

Normalized Uptake risultava ≥ al 25%. Considerando che tale differenza può essere riscontrata anche in aree scintigraficamente definite come necrotiche, dove frequentemente si localizzano parte dei circuiti che sostengono l’aritmia (es aree di tessuto cicatriziale con interposti fasci di tessuto miocardico vitale), è stata eseguita una distinzione tra segmenti normali (normale perfusione ed innervazione con assenza di MIP), segmenti cicatriziali senza mismatch (perfusione ed innervazione

egualmente depresse con 99mTc-TF Normalized Uptake − 123I-MIBG

Normalized Uptake < 25%) e segmenti con mismatch (99mTc-TF

Normalized Uptake − 123I-MIBG Normalized Uptake ≥ 25%

Lo studio – Materiali e metodi

miocardico, è stato calcolato il Regional Mismatch Grade dalla differenza tra i punteggi assegnati alla perfusione ed all’innervazione in base,

rispettivamente, ai valori di uptake normalizzato della 99mTc-TF e della 123I-

MIBG, come descritto per l’analisi semi-quantitativa dei dati (0 ≥ 70%, 1 69-50%, 2 49-30%, 3 < 29-10%, 4 < 10%). Dato che frequentemente si

osserva una ridotta captazione di 123I-MIBG a livello della parete inferiore

del ventricolo sinistro, la presenza di MIP è stata esclusa in presenza di segni di attenuazione tissutale alle immagini di perfusione.

Studio elettrofisiologico ed ablazione TC con RF. Lo studio

elettrofisiologico e la successiva ablazione intracavitaria sono state effettuate con un intervallo di 7 ± 3 giorni dalla SPECT combinata. Prima della procedura sono state disattivate le terapie degli ICD e, quando le condizioni cliniche lo hanno consentito (assenza di severa instabilità del ritmo), è stata sospesa per alcuni giorni la terapia farmacologica antiaritmica.

I pazienti sono stati sottoposti, previa sedazione cosciente (morfina e/o midazolam e.v.) ed anestesia locale, da operatore “blinded” rispetto ai risultati della scintigrafia, a SEF invasivo e MEA con un sistema dedicato (CARTO3, Biosense-Webster Inc., Diamond Bar, CA, USA), in grado di ricreare la geometria delle camere cardiache attraverso metodo di campionamento punto-punto mentre è continuamente visualizzata la

posizione del catetere(88,89). Per la ricostruzione 3D delle camere ventricolari

è stata inoltre utilizzata l’ecocardiografia intracardiaca (SoundStar 3D, Biosense Webster Inc., Diamond Bar, CA, USA), che ha agevolato

l’esecuzione del MEA e consentito la riduzione dei tempi di fluoroscopia(98-

100). Sia il MEA che la successiva ablazione sono state eseguite con cateteri

irrigati “Contact Force” (Thermocool SmartTouch, Biosense Webster Inc, Diamond Bar, CA, USA) introdotti nel ventricolo destro mediante

Lo studio – Materiali e metodi

approccio venoso e nel ventricolo sinistro mediante approccio trans-aortico e/o trans-settale. Gli ECG di superficie e gli elettrogrammi bipolari intracardiaci sono stati continuamente monitorati e registrati attraverso un sistema di elettrofisiologia multicanale (Lab System Pro, Boston Scientific, Marlborough, MA, USA).

Durante ritmo sinusale sono state mappate le superfici endocardiche ventricolari destre e sinistre, ed è stata acquisita una mappa di voltaggio bipolare completa del ventricolo sinistro con distanza punto-punto < 20 mm, almeno nei segmenti di interesse. In 10 pazienti, in particolare, è stata ottenuta almeno una misurazione del voltaggio per ciascun segmento ventricolare sinistro, mentre nei rimanenti pazienti sono stati valutati una media di 8 ± 3 segmenti. In accordo con criteri già stabiliti, le aree infartuali e quelle peri-infartuali (border zone) sono state definite in base ad un voltaggio bipolare rispettivamente ≤ 0,5 mV e compreso tra 0,5-1,5 mV(199); canali di conduzione all'interno di aree cicatriziali sono stati

individuati a seguito del riscontro di voltaggi compresi tra 0,2-0,5 mV, dopo regolazione della scala di ampiezza ed impostazione del valore limite identificativo della cicatrice a 0,2 mV. I dati dello studio elettrofisiologico, come l'ampiezza dell'elettrocardiogramma, sono stati codificati con colore

per la visualizzazione(90). I LAVA (potenziali frammentati, tardivi e doppi)

sono stati mappati e identificati con mappa di colore integrata nel sistema di MEA, avendo particolare attenzione per le border zone delle cicatrici, ed applicando specifici protocolli per la loro distinzione rispetto al far-field

ventricolare(213). Nel caso in cui l’AV non si fosse sviluppata

spontaneamente, è stato applicato e portato a termine un protocollo standard di stimolazione programmata (6-8 battiti indotti al ciclo di 600- 400 msec, seguiti da 1-3 extra-stimoli progressivamente più precoci) a livello dell’apice ventricolare destro e, se necessario dal tratto di efflusso del ventricolo destro, sino al raggiungimento della refrattarietà o

Lo studio – Materiali e metodi

all’induzione di TVs monomorfe; quando ritenuto opportuno si è cercato di facilitare l’induzione dell’aritmia mediante somministrazione e.v. di isoproterenolo. L’AV indotta è stata quindi mappata. Nei casi di intolleranza emodinamica a qualsiasi aritmia indotta è stata effettuata una cardioversione elettrica esterna.

Si è quindi proceduto all’ablazione TC con RF del substrato aritmico principalmente finalizzata all’eliminazione dei LAVA (soppressione o dissociazione). Per ciascuna erogazione di RF è stata utilizzata una potenza

di 25-45 W per 60-120 secondi con temperatura limite settata a 48°C. Nei

pazienti in cui è stata indotta una TV clinica emodinamicamente tollerata l’ablazione è stata guidata dai sistemi di mappaggio convenzionali rivolti all’identificazione dell’istmo critico del circuito di rientro (mappa di attivazione, pace-mapping, manovre di entrainment); al ripristino del ritmo sinusale si è proceduto alla eliminazione di eventuali LAVA residui. La procedura è stata giudicata efficace dopo interruzione della TV clinica e dimostrazione della sua non inducibilità. Quando le TV cliniche non erano inducibili o tollerate, e nei pazienti reclutati per BEV ad elevatissima incidenza, l’obbiettivo della procedura è stato quello di modificare il substrato elettrofisiologico dell’aritmia, verificando l’eliminazione delle ectopie ventricolari a morfologia più frequente. In questo caso i target ablativi sono stati identificati in base alla presenza di LAVA al MEA e mediante confronto automatizzato tra ECG a 12 derivazioni delle ectopie ventricolari o di eventuali brevi run di TV (a cessazione spontanea o indotta per instabilità emodinamica) e quello ottenuto mediante pace-mapping a livello dell’area sospettata essere, rispettivamente, la sede di origine dei BEV o il punto di uscita del circuito di rientro alla base della TV (PASO,

Biosense Webster Inc., Diamond Bar, CA, USA)(95). Quando lo si è ritenuto

necessario, è stata eseguita l'omogeneizzazione delle cicatrici endocardiche, creando lesioni continue, in modo da coinvolgere e sezionare ogni

Lo studio – Materiali e metodi

potenziale istmo del circuito di rientro, e collegare zone a basso voltaggio con il miocardio sano.

La procedura è stata eseguita con continuo monitoraggio invasivo della pressione arteriosa e della saturazione di ossigeno con ossimetria digi- tale. Durante la stessa i pazienti sono stati sottoposti a profilassi trombo- embolica mediante eparina e.v. con ACT target (Activation Clotting Time) > 250 secondi. É stata raccomandata, in tutti i pazienti, la terapia anti- coagulante orale per un periodo di 1-3 mesi dal momento della procedura.

Follow-up clinico-strumentale. A 6 mesi dalla procedura ablativa in

tutti i pazienti è stata ripetuta una SPECT combinata di perfusione ed innervazione, con le stesse modalità già descritte per l’acquisizione precedente l’intervento, al fine di valutare le modificazioni del MIP dopo ablazione ed eliminazione del substrato aritmico, in particolare dei LAVA. A tale scopo, in tutti i pazienti, sono stati calcolati l’SRS ratio e l’SS-MIBG ratio (rapporto tra valori post- e pre-procedurali), ed il Delta Mismatch Score (differenza tra valori post- e pre-procedurali).

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a follow-up dopo due settimane dalla procedura ablativa, quindi con cadenza trimestrale, con esame clinico, Holter ECG delle 24 ore ed interrogazione dell’ICD nei pazienti portatori di device. A sei mesi dalla procedura è stato inoltre eseguito un ecocardiogramma transtoracico di controllo.

Per quanto riguarda l’outcome abbiamo considerato come end-point di efficacia del trattamento ablativo l’assenza di recidiva di TVs e/o la riduzione ≥ 75% dei BEV alle registrazioni delle 24 ore periodiche. Non è stato applicato alcun “blanking period”.

Analisi off-line dei dati segmentali. Mediante analisi post-

Lo studio – Materiali e metodi

suddivisa in 17 segmenti, secondo lo stesso modello utilizzato per le analisi scintigrafiche, utilizzando punti di riferimento ottenuti a seguito dell’identificazione e marcatura, sulla mappa di voltaggio, del setto

interventricolare e successiva definizione delle pareti miocardiche(187).

L’analisi e la segmentazione delle immagini sono state ottenute da due operatori qualificati distinti e, successivamente, validate collegialmente. A ciascuno segmento sono stati attribuiti i relativi parametri elettrofisiologici (es voltaggio medio, presenza di LAVA). Quindi, per ciascun paziente, è stata eseguita un’analisi “off-line”, segmento per segmento, dei dati scintigrafici di perfusione ed innervazione, e di quelli ottenuti al MEA, per evidenziare eventuali relazioni esistenti tra aree di MIP e specifici parametri elettrofisiologici intracavitari delle aree sottoposte ad ablazione.

Analisi statistica. Le variabili continue sono state espresse come

media ± deviazione standard, quelle categoriche come percentuale. Il confronto tra variabili continue ottenute prima e dopo la procedura ablativa è stato effettuato mediante t-test di Student per dati appaiati. La distribuzione di variabili categoriche tra gruppi è stata valutata con test esatto di Fisher. Considerando i dati ottenuti dall’analisi per segmento, le variabili continue sono state comparate utilizzando l’analisi di varianza con metodo LSD (Least Significant Difference) di Fisher per comparazioni multiple. Tutti i test erano a due code ed è stata considerata significativa una p < 0,05. I fattori predittivi della presenza di anomalie allo studio elettrofisiologico e di successo clinico sono stati individuati mediante regressione logistica univariata ed è stato calcolato l’Odds Ratio (OR) con il corrispondente intervallo di confidenza al 95% (CI95%). Solo le variabili risultate significative all’analisi univariata sono state incluse nella regressione logistica multivariata. L’analisi statistica è stata eseguita mediante software NCSS 10 (2015; NCSS, LLC. Kaysville, Utah, USA).

Lo studio – Risultati

Risultati

Caratteristiche della popolazione in studio. Sono stati arruolati 16

pazienti (14 maschi, 87,5%) di età media 68 ± 9,9 anni. Tutti i pazienti avevano una storia di AV secondarie CI post-infartuale. Quattro pazienti (25%) erano stati reclutati per riscontro di BEV ad elevatissima incidenza, dodici (68,7%) erano portatori di sistema di defibrillazione impiantabile (ICD o CRT-D) e presentavano recente storia di TVs ricorrenti, tre di questi erano stati ricoverati per storm aritmico (tre o più interventi dell’ICD nell’arco di 24 ore). Due pazienti erano già stati sottoposti, in altri centri, a procedura di ablazione del substrato aritmico, risultata poi inefficace.

Tabella VI. Caratteristiche cliniche della popolazione

in studio al momento dell’arruolamento

Sesso maschile, n (%) 14 (87,5) Età, anni 68 ± 9,9 BMI, kg/m2 28,1 ± 3,7 Ipertensione arteriosa, n (%) 10 (62,5) Diabete mellito, n (%) 6 (37,5) Ipercolesterolemia, n (%) 6 (37,5) Fumo di sigaretta, n (%) 8 (50) IRC ≥ III stadio*, n (%) 4 (25) Malattia IVA, n (%) 5 (31,2) Malattia CX, n (%) 5 (31,2) Malattia CDx, n (%) 9 (56,2)

LVEFe, % 43,3 ± 12,3

BEV, n/24h media (12 pazienti) 11427

TVS, pazienti 12 (75)

Pregressa ablazione TC, n (%) 2 (12,5)

BMI = body mass index; IVA = arteria interventricolare anteriore; CX = arteria circonflessa; Cdx = coronaria destra; LVEFe = LVEF ecocardiografica;

BEV = battiti ectopici ventricolari; TVS = tachicardia ventricolare sostenuta. * MDRD eGFR ≤ 60 ml/min/1,73 m2

In tabella VI sono ripor- tate le caratteristiche cliniche della popolazione in studio all’arruolamento. Complessi- vamente i volumi ventricolari sinistri risultavano aumentati e la funzione sisto-diastolica

depressa (LVEDVs 200,1 ±

84,7 ml, LVEFs 32,4 ± 13,5%,

PFR 1,4 ± 0,5 EDV/sec).

Dieci pazienti (62,5%)

presentavano una funzione sistolica ventricolare sinistra marcatamente ridotta (LVEF < 35%), mentre solo tre di loro (18,7%) avevano funzio- ne normale (LVEF > 50%).

Lo studio – Risultati

I dati di perfusione e di innervazione alla SPECT combinata pre- ablazione. In 12 (75%) pazienti erano evidenti cicatrici miocardiche alle

immagini di perfusione. L’SRS medio era 16,3 ± 6,7. Nessun singolo paziente ha mostrato un’innervazione adrenergica regionale completamente omogenea, con un valore medio dell’SS-MIBG di 25,2 ± 8,2. Aree di MIP erano presenti in tutti i pazienti con un Mismatch Score medio di 9 ± 3,3.

Alle immagini planari con 123I-MIBG cinque pazienti (31,2%) hanno

presentato un normale H/M 123I-MIBG ratio (> 1,6), mentre undici (68,8%)

mostravano segni di depressa innervazione adrenergica.

Dall’analisi basata sui dati segmentali, le cicatrici miocardiche sono state riscontrate in 53 (19,5%) dei 272 segmenti analizzati; considerando solo i 12 soggetti con evidenza di necrosi le cicatrici interessavano in media 5 ± 2 segmenti. I segmenti immediatamente adiacenti alle zone

necrotico-cicatriziali (border zone) sono risultati 72 (26,5%). Il 99mTc-TF

Normalized Uptake è risultato in media di 62,3 ± 15,3 %, il 123I-MIBG

Normalized Uptake 50,2 ± 20,4 % con valori significativamente inferiori nei segmenti cicatriziali rispetto a quelli con vitalità conservata (27,9 ± 8,6 vs 55,6 ± 18,7 %; p<0,001); nell’ambito di quest’ultimi le border zone presentavano valori intermedi (43,8 ± 15,3 %).

Il MIP era presente in 138 dei 272 (50,7%) segmenti analizzati, ed in particolare in 112 dei 219 (51,1%) segmenti vitali ed in 26 dei 53 (49,1%)

segmenti necrotici (segmenti con 99mTc-TF Normalized Uptake < 50% e

99mTc-TF Normalized Uptake - 123I-MIBG Normalized Uptake ≥ 25%).

Nell’ambito dei segmenti vitali con mismatch 57 (50,9%) erano localizzati a livello di aree classificate come border zone, le quali presentavano valori medi significativamente più elevati del Regional Mismatch Grade rispetto agli altri segmenti (0,9 ± 0,7 vs 0,4 ± 0,7; p<0,001). I segmenti con mismatch mostravano una perfusione ed

Lo studio – Risultati

un’innervazione marcatamente ridotte rispetto ai segmenti normalmente

perfusi ed innervati (99mTc-TF Normalized Uptake 60,6 ± 14,2 vs 70,5 ±

10,3 %, p<0,001; 123I-MIBG Normalized Uptake 38,3 ± 13,9 vs 69,6 ± 12,8

%; p<0.001), mentre rispetto ai segmenti necrotici senza mismatch presentavano una perfusione nettamente superiore ma un’innervazione sostanzialmente sovrapponibile e, in entrambi i casi, fortemente depressa

(99mTc-TF Normalized Uptake 60,6 ± 14,2 vs 38,7 ± 8,7 %, p<0.001;

123I-MIBG Normalized Uptake 38,3

± 13,9 vs 33,8 ± 6,9 %; n.s.). Le relazioni esistenti tra tipo di segmento miocardico e dati scinti- grafici di perfusione ed innerva-

zione sono riportati in figura 11.

Figura 11. Prevalenza delle diverse categorie di segmenti miocardici (grafico a torta) e confronto della

perfusione e dell’innervazione tra le diverse categorie di segmenti miocardici (grafici a barre).

Il MIP era presente in 138 dei 272 (50,7%) segmenti analizzati, ed in particolare in 112 dei 219 (51,1%) segmenti vitali ed in 26 dei 53 (49,1%)

segmenti necrotici (segmenti con 99mTc-TF Normalized Uptake < 50% e

Lo studio – Risultati

Infine, i nostri dati confermano l’associazione tra Diabete Mellito e

denervazione autonomica cardiaca(233,234). Infatti, i soggetti con Diabete

Mellito hanno mostrato valori significativamente più bassi del H/M 123I-

MIBG ratio (Early H/M 1,3 ± 0,1 vs 1,6 ± 0,2, p=0,01; Late H/M 1,2 ± 0,1 vs 1,6 ± 0,2, p=0,003) ed un più elevato Mismatch Score (11,2 ± 3,2 vs 7,7 ± 2,8; p=0,03) rispetto a soggetti non diabetici. L’analisi dei dati segmentali

evidenziava un’innervazione significativamente depressa (123I-MIBG

Normalized Uptake 44,3 ± 23,2 vs 53,7 ± 17,6 %; p<0,001) a fronte di una perfusione sostanzialmente sovrapponibile. Nei soggetti diabetici 66 segmenti su 102 (64,7%) erano sede di mismatch, nei non diabetici 72 segmenti su 170 (42,4%) (OR 2,7; 95%IC 1,9-3,9; p<0,001).

Studio elettrofisiologico ed ablazione TC. I principali dati relativi

allo studio elettrofisiologico ed alla successiva ablazione TC sono riportati in tabella VII. Tutti i pazienti hanno completato lo studio elettrofisiologico, durante il quale l’aritmia clinica è stata mappata a livello della parete ventricolare sinistra anteriore, laterale, settale ed inferiore in 3, 8, 9 e 8

Tabella VII. Dati procedurali.

Voltaggio segmentale medio, mV 3,1 ± 2,1 Segmenti contenenti LAVA, n (%) 75 (27,6%) Segmenti ablati, n (%) 74 (27,2%) Segmenti ablati contenenti LAVA, n (%) 67 su 74 (90,5%)

Average power, W 32,1 ± 3

Average contact force, gr 16,5 ± 3,4 Average tip temperature, °C 37,4 ± 1,5

FTI, gs 471,8 ± 231,9

Impedence Drop, ohm 8,3 ± 3,2 Ablation index 430,7 ± 106,1

FTI = Force-Time integral

pazienti, rispettivamente. Il voltaggio segmentale medio era di 3,1 ± 2,1 mV.

Avvalendosi dei criteri di

voltaggio già descritti, sono

stati identificati 70 segmenti

(25,7%) contenenti aree

cicatriziali (voltaggio 1 ± 0,5

mV), e 99 (36,4%) aree definite come border zone (voltaggio 3,4 ± 0,8 mV). I dati segmentali evidenziavano

Lo studio – Risultati

la presenza di LAVA in 15 (93,8%) pazienti, per un numero complessivo di

75 (27,6%) segmenti miocardici. In 63 segmenti sono stati registrati

potenziali tardivi, in 34 potenziali frammentati ed in 37 potenziali doppi. I

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