LA PRODUZIONE E LA COMPRENSIONE DELLE FRASI RELATIVE IN BAMBINI IPOACUSICI PORTATORI DI IC
4.6 I materiali utilizzat
4.6.1Il test sulla produzione delle frasi relative
La produzione delle frasi relative è stata testata ricorrendo alla tecnica di produzione elicitata, la quale permette di portare il soggetto testato alla produzione di strutture complesse che possono essere rare nei momenti di eloquio spontaneo. Essa permette, inoltre, la verifica del significato associato all’enunciato atteso (McKee et al. 1998). Per riuscire in tale intento è stato utilizzato il test elaborato da Volpato (2010) basato sul modello proposto da Friedmann e Szterman (2006) per testare i bambini sordi parlanti ebraico, e riadattato in seguito da Utzeri (2007) per testare la produzione di bambini e adulti parlanti italiano.
Il test di elicitazione delle frasi relative prevede che il bambino testato scelga tra le immagini proposte quella che più lo aggrada, anche se, a volte, le scelte proposte possono apparire inconsuete (I bambini tirano i topi). Tale metodologia permette un coinvolgimento attivo del bambino testato.
Il test si compone di 36 schede di cui 12 elicitano una RS, 12 elicitano una RO e 12 sono frasi filler.
Nelle schede atte all’elicitazione delle frasi relative sono rappresentati i seguenti verbi transitivi reversibili: lavare, colpire, inseguire, portare, tirare, pettinare, fermare, baciare, rincorrere, visitare, accarezzare, alzare, abbracciare, punire, premiare, seguire. Tali verbi sono caratterizzati dal fatto che i loro ruoli tematici sono compatibili con entrambi i DP. La scelta di utilizzare i verbi transitivi reversibili è necessaria per non permettere al soggetto testato di dedurre il senso della frase ricorrendo ad appigli di tipo semantico o pragmatico. Inoltre, i verbi sono coniugati all’indicativo presente per evitare ulteriori problemi derivati dalla presenza degli ausiliari nei tempi composti (Chesi 2006).
Le frasi proposte sono state elaborate in modo tale che i DP presentino sia i tratti del singolare, sia i tratti del plurale. I tratti di numero sono stati manipolati, infatti, per poter stabilire quale sia la loro influenza sulla prestazione e sull’accuratezza della frase. Tale manipolazione è stata materia di ricerca in un precedente studio di Volpato (2012) secondo il quale, nei bambini sordi, si hanno percentuali di accuratezza maggiori nel caso in cui la testa della frase sia al singolare.
Infine, è importante menzionare anche le frasi filler, le quali sono frasi molto semplici atte ad incoraggiare il bambino e a distogliere la sua attenzione dal vero
47
intento della prova. Esse presentano verbi intransitivi o transitivi con DP oggetto inanimato e stimolano il bambino a produrre frasi semplici con ordine SV o SVO. Durante la prova vengono mostrate al bambino delle schede, raffiguranti due immagini, una per volta ed in ordine casuale.
Prima di iniziare il test si da al bambino la seguente consegna: “Devi sempre iniziare la frase con: mi piace il bambino/mi piacciono i bambini”. In seguito, lo sperimentatore presenta le schede e le descrive chiedendo poi al bambino di scegliere l’immagine che preferisce: “Quale bambino ti piace di più?/Quali bambini ti piacciono di più?”. Attraverso un input così elaborato, si induce il bambino a produrre una frase relativa.
Di seguito sono presentati alcuni esempi di frasi elicitate con la testa della frase relativa sia al singolare sia al plurale.
- Elicitazione di una RS con testa al singolare: Ci sono due disegni. Nel primo disegno un bambino pettina la mamma. Nel secondo un bambino pettina il cane. Quale bambino ti piace di più? Inizia con “Mi piace il bambino…” oppure “Il bambino…”
Target: “(Mi piace) il bambino che pettina la mamma/il cane”.
Figura 5: elicitazione di una RS con testa al singolare
- Elicitazione di una RS con testa al plurale: Ci sono due disegni. Nel primo disegno i bambini accarezzano il gatto. Nel secondo disegno i bambini colpiscono il gatto. Quali bambini ti piacciono di più? Inizia con “(Mi piacciono) i bambini” oppure “I bambini”
48 Figura 6: elicitazione di una RS con testa al plurale
- Elicitazione di una RO con testa al singolare: Ci sono due disegni. Nel primo disegno il papà colpisce un bambino. Nel secondo il papà bacia un bambino. Quale bambino ti piace? Inizia con “Mi piace il bambino…” oppure “Il bambino …”
Target: “(Mi piace) il bambino che il papà colpisce/bacia”
Figura 7: elicitazione di una RO con testa al singolare
- Elicitazione di una RO con testa al plurale: Ci sono due disegni. Nel primo disegno il papà pettina i bambini. Nel secondo il barbiere pettina i bambini. Quali bambini ti piacciono di più? Inizia con “Mi piacciono i bambini …” oppure “I bambini…”
49 Figura 8: elicitazione di una RO con testa al plurale
4.6.2 Il test sulla comprensione delle frasi relative
La comprensione delle frasi relative è stata testata proponendo ai partecipanti allo studio un esercizio di selezione d’agente. Tale test è stato elaborato da Volpato (2010) e prende spunto dal modello proposto da Friedmann e Novogrodsky (2004) e Friedmann e Szterman (2006). A differenza di questi ultimi, i quali permettevano al bambino testato di scegliere la figura esatta tra le due fornite, il test di Volpato presenta una difficoltà maggiore perché per ogni quesito proposto il bambino dovrà scegliere il referente corretto tra i quattro proposti.
Il test si compone di 80 stimoli, di cui 20 sono frasi filler e 60 sono frasi sperimentali atte ad indagare la comprensione di dieci differenti tipologie di frase. Per ogni tipologia sono state elaborati sei stimoli:
- Frasi ambigue:
SVO_SG_SG: La mucca che spinge l’elefante SVO_PL_PL: Le mucche che spingono gli elefanti - RS non ambigue:
SVO_SG_PL: La mucca che spinge gli elefanti SVO_PL_SG: Le mucche che spingono l’elefante - RO con soggetto incassato in posizione preverbale:
OSV_SG_SG: La mucca che l’elefante spinge OSV_PL_PL: Le mucche che gli elefanti spingono OSV_SG_PL: La mucca che gli elefanti spingono OSV_PL_SG le mucche che l’elefante spinge
50
- RO con soggetto incassato in posizione postverbale: OVS_SG_PL: La mucca che spingono gli elefanti OVS_PL_SG: Le mucche che spinge l’elefante
Per la valutazione delle frasi relative sono stati utilizzati i seguenti verbi transitivi reversibili: lavare, beccare, guardare, tirare, colpire, fermare, pettinare, toccare, inseguire, portare, spingere, seguire, salutare, mordere, spaventare, baciare. Come detto in precedenza i verbi transitivi reversibili permettono che il bambino comprenda la frase senza ricorrere ad appigli semantici o pragmatici.
I verbi sono coniugati all’indicativo presente per evitare che i tempi composti costituiscano un ostacolo nella comprensione della frase (Chesi 2006).
Anche nel test di comprensione sono stati manipolati i tratti di numero per osservare quanto questi influenzino la prestazione del soggetto.
Le frasi filler presentano, invece, verbi intransitivi o transitivi con DP oggetto inanimato.
Durante la prova vengono mostrate al bambino le schede, ognuna delle quali raffigura due scenari; nel primo dei personaggi stanno compiendo un’azione (i topi colpiscono il coniglio), nel secondo l’azione è la stessa ma i ruoli tematici sono invertiti (il coniglio colpisce i topi). Ogni scheda è accompagnata dalla consegna “Tocca …” e il bambino dovrà indicare il referente corretto tra i quattro presenti nella scheda.
Nel caso in cui proponessimo al bambino testato una RS (Tocca il coniglio che colpisce i topi) le risposte possibili saranno le seguenti:
- Il referente D è la risposta corretta; - Il referente B è la risposta reversibile; - I referenti A e C sono altri tipi di errori.
Nel caso in cui la frase da testare sia una RO (tocca il coniglio che i topi colpiscono) le risposte possibili saranno le seguenti:
- Il referente B è la risposta corretta; - Il referente D è la risposta reversibile;
- Il referente A è un errore di agente (si sceglie l’agente invece della testa); - Il referente C è un altro tipo di errore.
Quando il bambino sceglie la risposta reversibile, egli dimostra che è in grado di comprendere che la frase relativa modifica un referente, tuttavia, è incapace di
51
assegnare il corretto ruolo tematico alla testa del DP. L’errore d’agente suggerisce, invece, una corretta assegnazione dei ruoli tematici ai DP della frase. Tuttavia, la scelta di tale risposta dimostra che il bambino non sia in grado di processare in modo corretto l’intera frase e di rilevare lo scopo principale della frase relativa: quello di modificare un elemento aggiungendo delle informazioni alla testa del DP.