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TRATTAMENTO DELLE FRASI RELATIVE IN UN BAMBINO SORDO PORTATORE DI IC

5.5 Metodologia 1 Il soggetto

5.5.2 I test sostenut

5.5.2.2 I test standardizzat

Dopo aver testato le abilità audio-percettive, sono stati somministrati alcuni test standardizzati: il Peabody, test di Vocabolario Recettivo (Stella et al. 2000); la Prova di denominazione di Figure (De Agostini et al. 1998); la Prova di Valutazione della Comprensione Linguistica (Rustioni et al. 2007) e la Prova di Ripetizione di Frasi (Vender et al. 1981).

Di seguito sono descritti, in breve, i test standardizzati utilizzati per il presente studio.

Peabody, Test di Vocabolario Recettivo (PPVT-R) (Stella et al. 2000). Si tratta della versione italiana di un test destinato principalmente a misurare il vocabolario recettivo dei bambini di età compresa tra i 45 ed i 138 mesi, in particolare mostra l'estensione dell'acquisizione del vocabolario in entrata (vocabolario uditivo). Gli item proposti sono ordinati secondo un livello di difficoltà progressivo e per ogni soggetto sono somministrati solo quelli all’interno o vicini all’intervallo critico. Tale intervallo è delimitato da due livelli: il basal derivato dalle prime otto risposte corrette; il ceiling, inferiore al primo, ottenuto dopo sei risposte errate a

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otto quesiti consecutivi. Il punto di partenza del test varia di soggetto in soggetto e corrisponde all’età cronologica del candidato al momento del test.

Il test è preceduto da alcune tavole di addestramento, con l’aiuto delle quali è possibile spiegare la prova che il candidato dovrà sostenere, la quale consiste nella scelta dell’immagine corrispondente alla parola detta dall’esaminatore. Per lo svolgimento del test non sono previsti limiti di tempo.

Alla fine del test, l’esaminatore provvederà al calcolo delle risposte corrette relative all’intervallo critico: tutti gli item inferiori al livello basal sono considerati corretti e tutti gli item sopra il ceiling sono considerati scorretti. In seguito si calcola il punteggio grezzo sottraendo il numero degli errori nell'intervallo critico al numero dell'item ceiling. Infine, una volta ottenuto il punteggio grezzo sarà possibile ottenere i punteggi standard equivalenti per età. La Prova di Denominazione di figure (De Agostini et al. 1998) è tratta dalla batteria Esame del Linguaggio di Fabbro (1999). Essa valuta la produzione di sostantivi e di verbi nei bambini di età compresa tra i 48 ed i 132 mesi.

Il compito che il bambino dovrà svolgere consiste nel denominare una delle figure indicate dall’esaminatore entro dieci secondi. Ogni risposta esatta, anche se pronunciata male, vale un punto, mentre quelle sbagliate e quelle che hanno previsto un suggerimento valgono zero. La somma di tutte le risposte corrette darà il risultato finale.

Le Prove di Valutazione della Comprensione Linguistica (Rustioni et al. 2007) consistono in un test figurato a scelta multipla mirato a determinare il livello di comprensione delle strutture morfo-sintattiche semplici e complesse del soggetto esaminato. Tale test può essere somministrato ai bambini di età compresa tra i 42 ed i 96 mesi, ai quali viene richiesto di indicare la figura che rappresenta la frase bersaglio proposta a voce dall’esaminatore.

Le schede sono suddivise in sei protocolli, in rapporto alla fascia d'età cronologica e/o mentale di riferimento. All’interno di ogni protocollo, gli item sono stati distribuiti in base alla percentuale di successo ottenuta per ciascuna frase ad ogni età indagata nelle diverse somministrazioni durante le fasi di costruzione del test. Il punteggio finale, compreso fra zero e cento, si ottiene sommando le risposte corrette, le quali avranno un punteggio diverso in base al livello di difficoltà di risoluzione; in altre parole, l’item più semplice avrà un punteggio inferiore

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all’item più difficile. Il punteggio cosi ottenuto consente di inserire il profilo del soggetto in una delle classi di merito.

Tuttavia, è il numero degli errori che determina se il soggetto ha superato il test o meno. Il numero massimo di errori accettabili varia da tre a cinque e nel caso in cui il bambino superi il massimo di errori consentito, sarà opportuno somministrargli il protocollo relativo all’età cronologica precedente. Oltre al punteggio numerico, questo test permette di osservare qualitativamente il numero e la tipologia delle categorie sintattiche e degli elementi morfologici che il bambino dimostra (o non dimostra ancora) di conoscere e padroneggiare.

La Prova di Ripetizione di Frasi (Vender et al. 1981), tratta dalla batteria Esame del Linguaggio di Fabbro (1999), valuta la capacità di imitazione degli stimoli verbali con particolare attenzione alla morfologia e alla sintassi nei bambini con un’età compresa tra i 42 e gli 83 mesi.

Al bambino testato viene chiesto di ripetere la frase prodotta dall’esaminatore. Ogni frase ripetuta in modo corretto riceverà un punto, mentre tutte le altre riceveranno un punteggio nullo. Tra gli errori non sono conteggiati quelli di tipo fonologico o articolatorio.

Il test permette anche un’analisi qualitativa degli errori morfosintattici commessi. L’utilità di un test di ripetizione è stata già dimostrata in studi precedenti, secondo i quali il modo in cui un bambino ripete la frase fornisce informazioni utili sia sul processo di comprensione sia sulla struttura che il bambino usa solitamente nel linguaggio spontaneo, in quanto i bambini non sempre sono in grado di ripetere strutture a loro sconosciute (Caselli 2012).

Nelle tabelle che seguono sono raccolti i risultati relativi alle prove standardizzate sostenute daS10.

Lessico in comprensione PPVT-R (Stella et al. 2000)

Lessico in produzione

Test di denominazione (De Agostini et al.

1998)

Sostantivi Verbi

84 34/36 5/5

Tabella 12: risultati relativi alle prove di produzione e comprensione del lessico

Le dimensioni del vocabolario recettivo, indagato tramite il test standardizzato PPVT-R (Stella et al. 2000), si colloca nella bassa media rispetto ai coetanei normoudenti, la cui media è attestata intorno a 102.

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Il vocabolario espressivo valutato per mezzo della Prova di Denominazione di Figure (De Agostini et al. 1998) presenta una prestazione nella media (34/36) per quanto riguarda la produzione dei sostantivi; mentre nella produzione dei verbi è stata registrata una prestazione in piena norma (5/5).

Comprensione morfo-sintassi

PVCL (Rustioni et al. 2007)

Produzione morfo-sintassi

Ripetizioni di frasi (Vender et al. 1981)

89/100 15/20

Tabella 13: risultati relativi alla comprensione e alla produzione della morfo-sintassi

In comprensione, le abilità morfosintattiche si collocano nella norma e per la fascia d’età degli 90 mesi S10 satura il test.

In produzione, le competenze morfosintattiche sono deficitarie poiché sono inferiori rispetto alla media attesa per l’età cronologica (<17/20).

ANALISI DELLA RIPETIZIONE DI FRASI (Vender et. al 1981) Sostituzione di preposizione 60% Sostituzione di articolo 0% Omissioni di articoli 0% Errori di concordanza G/N 0% Errori di flessione del verbo 20% Introduzione 0% Omissione parte di frase 0% Sostituzione Del lessico 20% TOTALE 5

Tabella 14: analisi qualitativa degli errori prodotti durante il test di produzione

Su un totale di cinque errori, il 60% è legato alla sostituzione di una preposizione. Un 20%, invece, rappresenta gli errori legati alla flessione del verbo, mentre un altro 20% è relativo alla sostituzione del lessico.

Tali percentuali evidenziano le tendenze evidenziate già in studi precedenti (Chesi 2006), in particolare si notano soprattutto problemi legati alla morfologia libera.

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