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Sulle matrici del costruire Ritengo utile approfondire, in questa parte della tesi, la rilettura del testo Architettura

1.2. La tecnica verso l’estetica «Standard significa tipo

1.3.2. Sulle matrici del costruire Ritengo utile approfondire, in questa parte della tesi, la rilettura del testo Architettura

rurale italiana proprio per evidenziarne gli aspetti più significativi che, come detto, diventano centrali nella ricerca teorica e progettuale di Pagano.

L’oggetto dell’indagine è l’abitazione e, nello specifico, la casa rurale, fotografata ed analizzata nelle sue espressioni, diverse da luogo a luogo e diverse nel tempo, al fine di scoprirne l’origine delle forme, il processo evolutivo, le ragioni logiche alla base della sua costruzione.

L’abitazione è una «unità organica e complessa», una «cosa vivente» strettamente legata a chi la abita e al luogo in cui sorge: la concezione dello spazio nasce e si modifica in funzione delle esigenze dei suoi abitanti; l’orientamento dei vani dipende strettamente dal percorso del sole; la forma e la scelta di alcuni elementi architettonici, come il tetto, è strettamente legata al luogo, alle specifiche condizioni climatiche e al paesaggio; come al luogo sono legati i materiali da costruzione, spesso «ricavati dalla terra». E ogni successiva e graduale variazione deriva da variazioni climatiche, variazioni economiche, variazioni delle esigenze abitative, variazioni delle possibilità tecniche. L’espressione formale si modifica quindi nel tempo e nel luogo senza però negare le proprie forme primitive, in quanto: «L’inerzia dell’uomo (che si chiama tradizione o

eredità) tende effettivamente a conservare la forma anche quando lo scopo utilitario e primario ha cessato di esistere».123

Le fotografie che aprono il testo ritraggono fienili nelle campagne italiane che già si differenziano nella pianta, circolare o quadrangolare, e nella copertura conica o a quattro spioventi.

Dal fienile alla capanna il passaggio è naturale, in quanto entrambi nati dalla stesso tipo di necessità: il riparo. La descrizione della capanna ne analizza la costruzione per dedurne le ragioni dell’evoluzione tipologica e costruttiva a partire dalla forma cilindrica, originaria del pagliaio, per passare a quella ellittica e poi a quella rettangolare, come conseguenza della necessità di avere maggiore spazio abitativo e come conseguenza del processo di aggregazione cellulare.

Il passaggio della vita del contadino da nomade ad agricoltore stabile comporta una ulteriore variazione della casa che deve essere sempre più durevole nel tempo: ecco che la parete vegetale diventa di pietra, mentre il tetto in paglia permane, conservando una forma sempre imponente, con quattro falde molto inclinate, per favorire lo scolo delle acque e la resistenza ai venti. «Ma questa forma non dipende da ragioni folcloristiche, né da importazioni di usanze di popoli stranieri confinanti o per influssi pervenuti fin dalle invasioni barbariche. Essa rappresenta semplicemente la conseguenza logica dell’uso di un materiale come la paglia [...]».124

Solo quando la paglia viene sostituita da materiale più durevole, come la pietra o il cotto, il tetto si addolcisce nella sua inclinazione, spesso trasformandosi da quattro falde in due.

L’evoluzione tipologica e costruttiva dell’abitazione mostra anche differenze locali, dovute a variazioni climatiche, variazioni nella disponibilità di materiali per raggiungere la massima economia nella costruzione, ma anche da ragioni abitative che possono cambiare in funzione di abitudini diverse.

Ecco ad esempio, che il tetto in paglia permane, ancora per molto, in alcune regioni come la Toscana, il Veneto, il Friuli, dove la produzione di questo materiale è abbondante; mentre al sud viene sostituito presto con la pietra, a partire proprio dai trulli pugliesi.

Ecco come nasce e si evolve l’elemento del camino: il focolare centrale della capanna, ospitato da uno scavo nella terra circondato da sassi, si trasforma nel tempo in una costruzione in materiale durevole e resistente al fuoco, andando a caratterizzare la forma della casa all’esterno. Ovviamente anche il camino cambia da luogo a luogo, in funzione del clima e della direzione dei venti, assumendo anche funzioni diverse.

Una lunga parte del testo è dedicata all’evoluzione della copertura nelle abitazioni rurali del meridione: dalla copertura conica in pietra del trullo, analoga a quella in paglia delle capanne, si passa alla copertura a due falde quando le cellule, di forma circolare, necessitano di aggregarsi per aumentare lo spazio dell’abitazione, per arrivare alla copertura a volta ribassata, con l’introduzione di materiali sempre più leggeri.

22. Forme diverse di pagliai in Toscana, Umbria, Bellunese e Trentino.

23. Esempi di capanne a pianta allungata rettangolare o ellittica, coperture in paglia, struttura a telaio della capanna.

24. «Casoni» con muro perimetrale in pietra e con copertura di paglia di cui è messa in evidenza la struttura

Ma, ancora una volta, le variazioni planimetriche comportano la variazione della copertura: da volta ribassata a volta a botte, allungata per coprire la pianta unica.

Il clima del meridione influenza la morfologia della casa e, soprattutto, della copertura: la carenza di pioggia esige la realizzazione di coperture che raccolgano l’acqua; per questo non si trovano cornicioni o sporgenze del tetto e questo consente che la volta a botte si trasformi in tetto terrazza: «la forma tipica in tutti i paesi del mezzogiorno» e «la massima conquista tecnica nell’edilizia».125 La

ragione di questa trasformazione della copertura non è estetica, quindi, ma pratica: economicamente più vantaggiosa e più funzionale per il clima in cui si trova la casa. E come per la copertura anche altri elementi architettonici che caratterizzano la casa rurale possono essere riletti a partire dalle origini, per comprenderne la forma attuale. L’elemento della colombaia, ad esempio, diventata torre nelle case rurali della campagna toscana; quello della scala esterna, tipica delle case del centro e del sud Italia, dove il clima è più mite, nata per separare gli ingressi del piano terra adibito a stalla o fienile, da quelli del primo piano adibito a spazio abitativo.

Una descrizione più approfondita è dedicata all’elemento del ballatoio loggia, tipico delle case della pianura del centro e nord Italia, che ha origine dal «graticcio» in legno per far essiccare il granoturco. Il «graticcio», infatti, si modifica nel tempo sia nella funzione che nella forma: prima ballatoio con struttura interamente in legno, diventa ballatoio a struttura mista, con pilastri in muratura che vanno a disegnare l’intera parete sud della casa, per poi trasformarsi in loggia interamente in muratura, dove l’arco va a sostituire la trave in legno originaria, al fine di migliorare la stabilità strutturale.

L’indagine sulla casa rurale porta Pagano ad individuare tre caratteri fondamentali di questa architettura quali principi base del costruire: l’assenza della simmetria assoluta come regola puramente formale, che ha lasciato spazio alle evoluzioni della cellula primaria a pianta centrale, la cui «forma piena di purezza e semplicità, di realizzazione facile e quasi spontanea» è «innegabilmente minorata da non indifferenti disagi funzionali»; l’espressione estetica della casa rurale che «procede dall’andamento del terreno, dalla orientazione del sole, dai materiali impiegati e dalle necessità interiori»; la «tendenza allo standard», alla normalizzazione degli «elementi di composizione», «al ritmo cadenzato con la ripetizione di identici elementi strutturali», principio alla base della tecnica più evoluta che investe la nuova architettura.

Le soluzioni architettoniche presentate nel testo rappresentano, quindi, delle soluzioni esemplari di raziocinio, «spontanee, sature di onestà, chiaramente sentite come valori di composizione volumetrica pura, libere da ogni soggezione retorica o accademica, esenti da ogni non necessaria cadenza simmetrica»,126 esempio di come anche per «il sentimento dell’architettura

contemporanea [...] sia necessaria la coerenza col tempo, col clima, con la tecnica e con la vita economica per fare onesto lavoro architettonico.»127

26. Coperture a volta ribassata nelle case rurali del sud Italia

27. Coperture a terrazzo nelle case rurali del sud Italia

28. Dal graticcio in legno per essiccare il granoturco alla loggia con pilastri in muratura