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Mentre che ’l sole porterassi il giorno, quando scende da’ colli magior l’ombra

di selva no uscirò se non sotterra.

Testimoni: T1, O, S, PN.

8 l’aere] laire O; faccia ’l] faccia O; 10 e] o O (la lezione di y concorda con la fonte dantesca e petrarchesca [cfr.

commento] e appare dunque la più plausibile); 14 ni] mi PN; 15 va] uia T1, S, PN (la lezione di y propone di seguito

due subordinate al gerundio, appesantendo il dettato); 23 ch’io] che S; 24 ch’i’ abia] chabbia O; del] dal O; 34 in] ne

PN; 35 vedesse] uedessio O; 36 ristorar] ristaurar T1, S, PN, risturar O (cfr. un caso analogo in VF LIV, 2)

Metro: sestina con congedo di schema (F = “sole”) A = “giorno” (B = “colli”) D = “ombra” (E = “selva”) C = “terra”. Rispettata la retrogradatio cruciata. Il congedo, come quello delle sestine XXIV e LXX, rispetta la regola danielina, e poi dantesca e petrarchesca, di porre in rima tre delle parole-rima e di collocare le altre all’interno dei versi, una per ciascuno di essi. Tale regola non sarà tuttavia accolta, come vedremo, dalle sestine XXXII e CIII le quali, pur ponendo in rima tre delle parole-rima, collocano le altre sempre all’interno del verso ma in maniera più libera, non dunque una per ciascun verso. Tutti i congedi delle sestine brocardesche rispettano invece il principio danielino, dantesco e delle prime quattro sestine dei RVF (XXII, XXX, LXVI, LXXX), di non estendere la retrogradatio cruciata al congedo. Le parole-rima “giorno”, “terra”, “selva” e “sole” derivano dalla sestina XXII dei RVF, mentre “colli” e “ombra” si trovano nella sestina di Dante (Rime, XLIV). Giova qui rilevare che in tutte le sue sestine Domizio utilizza come parole-rima solamente sostantivi, senza ricorrere mai né ad aggettivi né a verbi, mostrando un atteggiamento ipercorrettistico rispetto al magistero del Petrarca. Il poeta aretino aveva infatti talvolta assunto, come parole-rima, sia aggettivi che voci verbali (cfr. RVF CCXIV e CCCXXXII), sulla scorta del modello di Arnaut Daniel (la sua Lo ferm

voler [n. 3 nell’edizione cit. a cura di M. De Riquer] accoglie il verbo “intra”) e di Dante (in Al poco giorno è presente

l’aggettivo “verde” mentre la sestina rinterzata Amor, tu vedi ben che questa donna [Rime, XLV] propone a volte il termine “luce” in funzione di verbo). Degno di nota risulta infine l’utilizzo, sulla scia di RVF XXII, 37, di “sotterra” (derivata naturalmente da “terra”) come parola-rima, unica eccezione brocardesca (e anche petrarchesca) al principio del bisillabismo delle parole-rima: Petrarca tuttavia la pone all’interno del primo verso del congedo, mentre Brocardo alla fine dell’ultimo.

1-6] lo scenario descritto ricalca in gran parte quello di RVF XXII, 1-6. 1] cfr. RVF XXII, 13 «Quando la sera scaccia il chiaro giorno», CCXXXVII, 22 «Ratto come imbrunir veggio la sera». imbruna] cfr. Purg. IV, 21; RVF CCXXIII, 2; G. Boccaccio, Filostrato, IV, 7, v. 5 («fu tornato bruno»); A. Beccari, Rime XXIX, 48. chiaro giorno] cfr. anche RVF CCCXXXII, 66 «chiaro a lei giorno». 2 verso occidente] cfr. RVF L, 2. 3] cfr. Dante, Rime, XLVII, 47-48 «quivi dove ’l gran lume / toglie a la terra del vinco la fronda»; G. Boccaccio, Rime I, 39, 2 «e l’ombra vien, che

’l suo lume ne toglie». 5-6] cfr. RVF XXII, 5-6 «qual torna a casa et qual s’anida in selva / per aver posa almeno infin

a l’alba». 6 posso] ‘riposo, tranquillità’. Voce toscana, in particolare di area pisana e fiorentina (cfr. BATTAGLIA, XIII, pp. 1055 b e 1026 a), che ci permette di misurare il grado di toscanizzazione della lingua brocardesca. 7 Ma…val] cfr. RVF LXVI, 19. 8] cfr. RVF XXII, 14 «et le tenebre nostre altrui fanno alba». 9] cfr. RVF XXII, 12 «vo lagrimando, et disiando il giorno» e LXVI, 20 «anzi piango al sereno et a la pioggia». 10] cfr. Dante, Rime, XLIV, 21 «ch’io son fuggito per piani e per colli»; RVF LXVI, 18 «non fugisse dai poggi et da le valli». 11] cfr. Dante, Rime XLIV, 8 «si sta gelata come neve a l’ombra». 12] per lo scenario invernale di questo verso cfr. G. Boccaccio, Teseida, VII, 30, v. 5 «ne’ guazzosi verni». indura] cfr. G. Boccaccio, Teseida, VII, 30, v. 8. 13] cfr. A. Pucci, Libro di varie storie II, 56 «s’ella non avesse i·lume dal Sole, per se stessa non potrebbe alluminare la terra». 14 per…spera] cfr. C. Davanzati, Rime, son. 25, 3. spera…sole] cfr. Giacomo da Lentini, Poesie, 22, 1 «Sì come il sol che manda la sua spera». ni] ‘gli’. Voce toscana, di area pisana e lucchese, variante di gli (cfr. G. MALAGÓLI,

Vocabolario pisano, Firenze, R. Accademia della Crusca, 1939, p. 255; G. ROHLFS, Grammatica storica, cit., II, par. 457, p. 155; BATTAGLIA, XI, p. 416 b). Cfr. la nota al v. 6. 15 gran…ombra] cfr. Dante, Rime XLIV, 1. 16 riserenando] cfr. RVF CXCIV, 1, CCXXX, 13, CCCX 5, CCCLXVI 44 («rasserena») e CLVII 8 («rasserenava»); C. Rinuccini, Rime III, 2, X, 3. a tutto ’l mondo] cfr. RVF L, 24, CXXXIV, 4, CCXLIII, 4, CCCXXVII, 4; Trionfi, TM II, 135, TE I, 10. 17 novassi il pianto] possibile una suggestione da RVF CCCXXXII, 39-40 «et doppiando ’l dolor, doppia lo stile / che trae del cor sì lacrimose rime». 17-18] cfr. Dante, Rime XLIV, 10-12 «il dolce tempo che riscalda i colli, / e che li fa tornar di bianco in verde / perché li copre di fioretti e d’erba». 19] cfr. A. Beccari, Rime XXXVI, 24; S. Serdini, Rime I, 1, VIII, 117. ombrosa selva] cfr. RVF CLXXVI, 13 e CLXII 7 («ombrose selve»). 20] cfr. Dante, Rime XLIV, 35 «e gir pascendo l’erba»; S. Serdini, Rime XXV, 69-70 «andar mi lassaranno / pascendo l’erbe». 21] cfr. Dante, Rime XLIV, 31. 22 ove…sole] cfr. Dante, Rime XLIII, 2 «quando il sol si corca». 23] cfr. Guittone d’Arezzo, Rime, son. 62, 6; G. Boccaccio, Rime I, 83, 1. 24] cfr. Dante, Rime XLIV, 23 «e dal suo lume non mi può far ombra». abia […] ombra] cfr. RVF CLXXXI, 4. poca ombra] cfr. Dante, Rime XLIII, 9. 25] cfr. RVF XXX, 16 «seguirò l’ombra di quel dolce lauro» (vedi anche RVF XXIII, 167-169 «né per nova figura il primo alloro / seppi lassar, ché pur la sua dolce ombra / ogni men bel piacer del cor mi sgombra»). Fia sempre] cfr. Dante, Convivio, Tratt. IV, 14, 8; G. Boccaccio, Caccia di Diana XVIII, 43 («sempre mai fia»), Filocolo II, 73, Filostrato III, 59, Teseida X, 27, X, 63, Amorosa visione XLIX, 88; F. Sacchetti, Il Libro delle Rime, XXVIII, 35, CII, 14, CXI, 7, CXLI, 58, CXLI, 140, CXLIII 14, CLXXI, 26; F. Landini, in Poesie musicali del Trecento, ball. 39,8. Per l’associazione lessicale «occhi»-«ombra» cfr. Dante, Rime XII, 1-2; Purg. XIII, 46-47, XXI, 110-11, XXIII, 41; RVF CXXV, 21-22; Trionfi, TC II, 130. 26 cieca selva] cfr. Inf. I, 2 «selva oscura»; RVF CLXXVI, 13 «ombrosa selva». 27] cfr. G. Boccaccio,

Rime II, 24, 12 «che io non pianga e maladichi i giorni». sempre piango] cfr. RVF XXX, 33, CCCLIX, 34. 28-29]

cfr. RVF XXII, 17 «et maledico il dì ch’i’ vidi ’l sole». 28] cfr. S. Serdini, Rime LXXIV, 138 «combattuta d’amor». Amor mi gionsse] cfr. Dante, Vita Nova XXIII, 1 «mi giunse una dolorosa infermitade», XXIV, 2 «mi giunse una imaginazione d’Amore». combatuto a terra] cfr. RVF XXVI, 1-2 «Più di me lieta non si vede a terra / nave da l’onde

combattuta et vinta». gionsse] ‘raggiunse’. 29 in prima] cfr. Giacomo da Lentini, Poesie XX, 3 «e li occhi in prima

generan l’amore». 30] cfr. RVF CLXI, 8. gir cercando] cfr. G. Boccaccio, Filocolo I, 38, II, 29, III, 7, IV, 54 («andar cercando»); id., Amorosa visione XXIII, 42 «andian cercando», L, 6 «andar cercando»; id., Decameron III, 2, 16, VIII, 3, 29, Conclusione dell’autore, 8; id., Corbaccio, 5 «andar cercando»; id., Esposizioni sopra la Commedia, Canto 4, Esposizione allegorica, 34 «andar cercando». 31-32] cfr. Dante, Rime XLIV, 34-35 «di me; che mi torrei dormire in petra / tutto il mio tempo e gir pascendo l’erba». 33 pur…volta] cfr. Purg. XXIII, 70 «non pur una volta»; G. Boccaccio, Ninfale fiesolano, 127 «purché io / sol una volta». nel…sole] cfr. Trionfi, TT, 68. 34] cfr. RVF XXII, 25- 26 «Prima ch’i’ torni a voi, lucenti stelle, / o tomi giù ne l’amorosa selva». mirtea selva] il sintagma esplicita, sulla scorta di Virgilio, Aen. VI, 443-444 («myrtea circum / silva tegit») e, in seconda battuta, di Trionfi, TC I, 150 («ombrosi mirti»), «l’amorosa selva» dei RVF come il luogo assegnato alle anime di coloro che «durus amor crudeli tabe peredit» (Aen. VI, 442). 35-36] cfr. RVF XXII, 28-30 «vedess’io in lei pietà, che ‘n un sol giorno / può ristorar molt’anni, e

‘nanzi l’alba / puommi arichir dal tramontar del sole». pò…pene] cfr. F. Landini, in Poesie musicali del Trecento,

ball. 36, 9 «forse che allor ristorerai ’l danno / de le mie pene amare». 37] cfr. Fazio degli Uberti, Dittamondo IV, 4, 106-108 «Grandine mai non ci cade né pioggia / e di quattr’ore pria che porti il giorno / il sol fra noi la giù, qua su s’appoggia». 38] cfr. Dante, Rime XLIV, 37 «Quandunque i colli fanno più nera ombra»; RVF L, 16-17 «onde discende / dagli altissimi monti maggior l’ombra». 39] cfr. RVF XXII, 37 «Ma io sarò sotterra in secca selva». Per il complemento di moto da luogo «di selva» cfr. Fazio degli Uberti, Dittamondo III, 17, 88- 89 «uscire / de la gran selva».

Fortuna: 1] Cfr. M. M. Boiardo, Amorum libri, II, 43, 9 «E come l’aria intorno a noi se imbruna», Innamoramento

de Orlando III, I, 48, v. 4 «Perché la nocte viene e ’l ciel s’imbruna». 2] Cfr. M. M. Boiardo, Amorum libri, I, 21, 4 e,

soprattutto, II, 49, 4 «dove il sol se alza insin là dove inchina». Per «imbruna» cfr. Giusto de’ Conti, 104, 8 «e il mondo imbruna». Una qualche suggestione dall’intero verso potrebbe averla ricavata sempre Giusto, 144, 1 «La notte torna, e l’aria e ’l ciel se annera». 3] Ivi, LXIII, 8 «Ch’io veggio intorno già sparito il lume». Cfr. anche Tebaldeo, Rime LXXXIX, 5 e M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando I, I, 67, v. 5. 15] Cfr. Giusto de’ Conti, 50, 13-14 e, soprattutto, 126, 11 «et fugge la grand’ombra». grande ombra] cfr. M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando, I, XIII, 16, v. 5, III, VI, 27, v. 5. 24 qualche […] ombra] cfr. L. B. Alberti, I libri della famiglia II, 28. poca ombra] cfr. N. da Correggio, Rime CCCLV, 110. 27] Ivi, CXC, 13 «maledico i suspir, piango le doglie». 28 amor mi gionse] ivi, LX, 6, CCCLX, 119, CCCLXXII, 63, CCCXCIV, 10; M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando, I, XII, 49, v. 3. 30 gir cercando] cfr. N. da Correggio, Rime CCLXVII, 11; M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando II, XII, 35, v. 4, II, XXV, 52, v. 7, III, IV, 8, v. 8 («andar cercando» in tutte e tre le occorrenze). 33 pur…volta] cfr. Tebaldeo, Rime CXXXII, 14; M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando I, XI, 27, v. 8. 35 in poca terra] cfr. N. da Correggio, Rime, Extrav., XXXVI, 11; Tebaldeo, Rime DXXVII (estrav.), 1. 36] Cfr. N. da Correggio, Rime, Extrav., XXXII, 13 «che dia ristoro a questo mio dolore»; M. M. Boiardo, Innamoramento de Orlando II, XVII, 59, vv. 1-2 «Ma per aver risor o compagnia / A quel dolor ch’a morte la tirava». inanzi ’l giorno] cfr. Giusto de’ Conti, 17 (sestina), 4 «innanzi al giorno». 39 di…uscirò] cfr. A. Sforza, Il Canzoniere, II, 18, 32, II, 20, 47, II, 28, 28, III, 9, 16.

XXII

Armato contra me rivolto è il cielo,