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Meraviglie di amicizie tra adolescenti

Nel documento GIOVANNI BOSCO SCRITTI SPIRITUALI/1 (pagine 156-159)

Don Bosco 8

37. Meraviglie di amicizie tra adolescenti

Capo X V I I I . - Ognuno era amico con Domenico:

chi non lo amava, lo rispettava per le sue virtù. Egli sapeva passarsela bene con tutti. Era cosi rassodato nella virtù che fu consigliato di trattenersi con alcuni giovani alquanto discoli per far prova di guadagnarli al Signore, Ed egli approfittava della ricreazione, dei trastulli, dei discorsi anche indifferenti per tirarne vantaggio spirituale.

Tuttavia quelli che erano inscritti nella società dell’im ­ macolata Concezione erano i suoi amici particolari, coi quali, com e si è detto, si radunava ora in conferenze spirituali, ora per compiere esercizi di cristiana pietà.

Queste conferenze tenevansi con licenza dei superiori; ma erano assistite e regolate dagli stessi giovani.

...Il Savio era dei più animati, e si può dire che in queste conferenze la faceva da dottore.

Si potrebbero accennare parecchi compagni del Savio che prendevano parte a queste conferenze e che tratta­

rono m olto con lui, ma essendo ancora essi tra’ vivi, pare prudenza non parlarne. Ne accennerò solamente due,

35 Segue un Piano di vita in 21 punti, che fu approvato e completato da Don Bosco. Con quest’ardore nel dovere quotidiano e la preoccupazione del mutuo aiuto fraterno, la Compagnia faceva crescere il livello di tutta la Casa deH’Oratorio e compiva una

fun-Domenico Savio 155 che sono già stati da D io chiamati alla patria celeste.

Questi sono Gavio Camillo di Tortona, e Massaglia G io ­ vanni di M arm oritoJ4.

Con Gavio. Santità e gioia

...Sappi che noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri. N oi procureremo soltanto di evitare il peccato, come un gran nemico che ci ruba la grazia di D io e la pace del cuore, procureremo di adempiere esattamente i nostri doveri, e frequentare le cose di pie­

tà. Comincia fin d ’oggi a scriverti per ricordo: Servite D om ino in laetitia, servite il Signore in santa allegria35.

Con Massaglia: « Aiutiamoci a farci del bene » Capo X IX . - Più lunghe e più intime furono le rela­

zioni del Savio con Massaglia di Marmorito, paese poco distante da Mondonio.

Vennero ambedue contemporaneamente nella, casa del- l ’Oratorio; erano confinanti di patria; avevano amendue

zione fortemente apostolica. E ’ in questo dima, e con i Compagni stessi, che potè nascere la Congregazione salesiana il 18 dicem­

bre 1859.

34 Ci sarebbe da scrivere tutto un libro su « Don Bosco e l’amicizia ». Lui stesso ha fatto una straordinaria esperienza di ami­

cizia con Comollo e con altri compagni di studio. E se raccoman­

dava a questi giovani di fuggire le cattive compagnie, era per sotto- lineare che bisognava frequentare le migliori. In questo angolo di visuale, egli lodava gli inestimabili benefici dell’amicizia fondata sull’amore comune di Gesù Cristo. E ’ significativo che abbia voluto consacrare a questo tema due capitoli interi della vita di Domenico.

E queste furono vere amicizie, dove il cuore vibrava dei sentimenti più delicati, nella pura luce della fede.

Ci manca lo spazio per citare per intero il famoso dialogo dove Domenico propose a Gavio (che aveva 15 anni) il suo programma di santità. Ma noi ne citiamo il passo essenziale.

35 Allegria, lavoro, pietà-, è la trilogia della santità salesiana.

156 Santità giovanile

la stessa volontà di abbracciare lo stato ecclesiastico, con vero desiderio di farsi santi36.

...Venuto il tempo pasquale fecero con gli altri gio­

vani gli spirituali esercizi con molta esemplarità. Termi­

nati gli esercizi Domenico disse al compagno:

— V oglio che noi siamo veri amici, veri amici per le cose dell’anima; perciò desidero che d’ora in avanti siamo l ’uno monitore dell’altro in tutto ciò che può con­

tribuire al bene spirituale. Quindi se tu scorgerai in me qualche difetto, dimmelo tosto, affinché me ne possa emendare: oppure se scorgerai qualche cosa di bene ch’io possa fare, non mancar di suggerirmelo.

— L o farò volentieri per te, sebbene non ne abbi­

sogni, ma tu lo devi fare assai più verso di me, che, com e ben sai, per età, studio e scuola mi trovo esposto a maggiori pericoli.

— Lasciamo i complimenti da parte ed aiutiamoci a farci del bene per l’anima.

Da quel tempo il Savio ed il Massaglia divennero veri amici, e la loro amicizia fu durevole, perché fondata sulla virtù; giacché andavano a gara coll’esempio e coi consigli per aiutarsi a fuggire il male e praticare il bene.

(ed. Caviglia, 46-49)

...Alla perdita di quell’amico il Savio fu profonda­

mente addolorato, e sebbene rassegnato ai divini voleri lo pianse per più giorni. Questa è la prima volta che

I tre elementi sono inseparabili. Li ritroveremo nella Vita di Ma­

gone e soprattutto di Besucco.

36 Questa amicizia in effetti durò quasi due anni. Giovanni Mas­

saglia era nato il 1° maggio 1838: aveva perciò quattro anni più di Domenico, del quale viene messa in rilievo la maturità psicologica e spirituale. Massaglia indossò la veste in autunno del 1855, ma mori poco dopo, il 20 maggio 1856.

Domenico Savio 157 vidi quel volto angelico a rattristarsi e piangere di dolore.

L ’unico conforto fu di pregare e di far pregare per l ’amico defunto. Fu udito talvolta ad esclamare:

— Caro Massaglia, tu sei m orto, e spero che sarai già in compagnia di Gavio in paradiso; ed io quando andrò a raggiungervi nell’immensa felicità del cielo?

Per tutto il tempo che Domenico sopravvisse al suo amico l ’ebbe ognor presente nelle pratiche di pietà e soleva dire, che non poteva andar ad ascoltare la santa messa, od assistere a qualche esercizio divoto senza rac­

comandare a D io l’anima di colui che in vita erasi co­

tanto adoperato pel suo bene. Questa perdita fu assai dolorosa al tenero cuore di Dom enico, e la medesima sanità di lui fu notevolmente alterata.

(ed. Caviglia, 53)

Nel documento GIOVANNI BOSCO SCRITTI SPIRITUALI/1 (pagine 156-159)