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MERCATO AUTOMIBILISTICO AMERICANO: I NUOVI SUBPRIME

Nel documento Mutui Subprime (pagine 99-104)

3.2. NUOVI RISCHI PER IL SISTEMA: FINANZIAMENTI AUTO E DEBITI SCOLASTICI

3.2.1 MERCATO AUTOMIBILISTICO AMERICANO: I NUOVI SUBPRIME

Dodici anni dopo il disastro, è la Federal Reserve ad annunciare l’allarme rosso derivante dal mercato delle automobili. L’incubo dei mutui subprime potrebbe essere tornato. Dopo una serie di analisi e stime, la FED ha pubblicato dati allarmanti: sarebbero più di 7 milioni gli americani che non pagano le rate del mutuo sull’automobile. Il ritardo del pagamento ammonterebbe ad almeno tre mesi.

60 it.businessinsider.com/crisi-dellauto-e-debito-scolastico-le-due-bombe-a-orologeria-delleconomia-

95 Figura 26: Americani in ritardo nei pagamenti delle rate dell'auto di almeno tre mesi

Fonte: NY Federal Reserve, citato da The Washington Post61

Dal 2017, i finanziamenti per acquistare un’auto sono aumentati di 53 miliardi, arrivando ad un livello spaventoso pari a 1.270 miliardi di dollari, e sembrano essere circa 89 milioni gli americani ad aver acceso un mutuo.

Sebbene molti di questi prestiti siano di buona qualità, con l’aumento dei richiedenti, ha raggiunto una forte percentuale anche l’emissione di finanziamenti di bassa qualità, che per gli economisti è un trampolino di lancio per una situazione di potenziale crisi. Non scordiamo, che la crisi finanziaria del 2008, venne scaturita da un ampio numero di mutui subprime immobiliari sottoscritti da soggetti con elevato rischio di insolvenza.

Anche se gli Stati Uniti sembrano essersi ripresi dall’ultima recessione, fortificando l’economia e raggiungendo un tasso di disoccupazione ai minimi storici (4%), molti americani sembrano essere in evidente difficoltà.

Sicuri delle loro stime, gli economisti d’oltre oceano sostengono che:

“Il consistente e crescente numero di mutuatari in difficoltà suggerisce che

non tutti gli americani hanno beneficiato del forte mercato del lavoro”62.

Lo Stato americano è stato vittima di una forte “pianificazione urbanistica”, il che rende impossibile per gli americani non disporre di un’automobile. Anche l’assenza di trasporti

61 www.washingtonpost.com/business/2019/02/12/record-million-americans-are-months-behind-their-

car-payments-red-flag-economy/?noredirect=on&utm_term=.fbd643d431b4

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pubblici, se non nei centri più affollati, rendono necessaria la presenza di un mezzo di trasporto. L’auto deve essere il primo impegno preso in considerazione e l’accensione di un finanziamento deve avere la priorità su tutto, infatti, a rischio potrebbe esserci anche il posto di lavoro.

I “big” d’America, sostengono che l’accensione di un mutuo auto risulta essere più importante dell’accensione di un mutuo immobiliare, perché senza auto ci sarebbe la possibilità di perdere il posto di lavoro e quindi di non lavorare, e senza lavoro non si avrebbe nessun reddito per sopravvivere. Quindi l’auto rivestirebbe un ruolo particolarmente importante nella società d’oltre oceano.

Questi 7 milioni di americani in ritardo nei pagamenti, molto spesso incorrono nella sottrazione del veicolo da parte delle concessionarie auto, portando nella maggior parte dei casi alla disoccupazione.

Nel 2009, anche se la disoccupazione raggiungeva un picco altissimo del 10%, gli insolventi risultavano essere un milione in meno rispetto al periodo attuale. Capiamo che, anche se ad oggi la disoccupazione è ai minimi storici, scendendo ad un misero 4%, i redditi delle famiglie non sono più in grado di far fronte agli impegni di massima urgenza, portando ad insolvenze sempre maggiori. A destare preoccupazione, torna di nuovo il mercato immobiliare, perché se incombe la difficoltà a pagare le rate dell’auto in via prioritaria, difficilmente si riuscirebbe a pagare le rate per l’abitazione che per gli americani risulterebbe essere un bene secondario.

Negli ultimi anni le vendite hanno raggiunto livelli altissimi, circa 17,5 milioni di auto vendute, e i maggiori debitori risultano essere gli under 30, caratterizzati anche da bassi punteggi di credito (al di sotto di 620), che metterebbero in pericolo anche la possibilità di pagarsi gli studi per la difficoltà di estinzione dei debiti.

97 Figura 27: Percentuale di insolvenze di almeno tre mesi

Fonte: NY Federal Reserve, citato da The Washington Post63

Come vediamo in figura, il numero di mutuatari insolventi alla fine del 2010 aveva raggiunto una quota del 5,3%, per ridursi oggi al 4,5% a causa di un aumento sostanziale delle concessioni. Tuttavia, sebbene la percentuale sia diminuita, perché spalmata su un campione più esteso, il numero di mutuatari insolventi ha raggiunto un valore superiore a quello del 2010, risultando in contraddizione con la diminuzione del tasso di disoccupazione per l’incremento eccessivo riportato dal settore.

A contribuire all’insolvenza è l’importo della rata mensile che i mutuatari sono tenuti a sopportare, salendo ad un livello record di 525 dollari per una macchina nuova e 378 per una macchina usata. Sembra che il valore stia incrementando di 20 dollari all’anno.

Figura 28: Rate mensili per il mutuo-auto

Fonte: Experian, citato da Business Insider64

63 www.washingtonpost.com/business/2019/02/12/record-million-americans-are-months-behind-their-

car-payments-red-flag-economy/?noredirect=on&utm_term=.fbd643d431b4

64 it.businessinsider.com/crisi-dellauto-e-debito-scolastico-le-due-bombe-a-orologeria-delleconomia-

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I fatti accaduti ormai dodici anni fa, hanno spinto il governo a prendere importanti decisioni, imponendo restrizioni nella concessione di mutui immobiliari, e a meno che un soggetto non abbia le effettive capacità di pagare, moltissimi altri soggetti sofferenti di un basso reddito, hanno visto precludersi la possibilità di comprare casa. Tuttavia, a restare in disparte, fu il mercato dell’automobile, destinatario di molte meno restrizioni nella concessione di finanziamenti. Oggigiorno, sembrerebbe molto facile accedere ad un prestito, ed è proprio per questo che i consumatori devono agire con prudenza.

Dal 28% del 2009, i prestiti auto di grado non prime sono aumentati fino al 39% nel 2015 per poi crescere ulteriormente negli ultimi anni, segno di quanta fame di mutui ha il settore finanziario. Inoltre, a far pensare ad una tattica del mondo finanziario per incrementare la propria ingordigia di mutui, è il fatto di aumentare l’arco di tempo per estinguere il prestito. Cinque anni fa, si davano un massimo di 4 anni per estinguere il debito, ora siamo arrivati a 7. Questo è un modo di rendere accessibile anche chi prima non aveva le possibilità di farlo, in quanto, essendo l’intero debito spalmato su un arco di tempo maggiore, i pagamenti periodici risultano di minore entità.

La paura che un possibile crac del settore automobilistico scateni uno tsunami come quello scatenato dal settore immobiliare, viene attenuata dalle cifre in gioco. Per l’intero mercato dell’auto, si parla di più di 1 trilione di dollari (mille miliardi), di gran lunga inferiore ai 9mila miliardi di dollari del mercato immobiliare. Ma è anche la stessa quantità di denaro presa a prestito a ridurre l’entità di un eventuale danno, in quanto per l’acquisto di un’auto gli americani, in media, prendono a prestito 35mila dollari, al contrario delle centinaia di migliaia di dollari per l’acquisto di una casa.

Per le famiglie americane, il consiglio principe è quello di stipulare un contratto di mutuo- auto presso banche o cooperative di credito e non direttamente presso le concessionarie. Queste ultime, non avrebbero le capacità effettive di una banca nel valutare il merito di credito dei richiedenti. Infatti, dei prestiti concessi da banche, meno dell’1% risulterebbero insolventi, contro il 6,5% di insolvenze riscontrate presso le concessionarie.

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Nel documento Mutui Subprime (pagine 99-104)