I registri d elle ord inanze civili, p rim a ancora d i p arlarci d ell istitu zione che li ha p rod otti,
d escrivono il m ond o d i qu ella folla d i p iccoli com m ercianti, osti, servitori, p anettieri e
m u ratori che al vicario facevano ricorso. N elle carte d el Vicariato, il tribu nale resta sem p re
su llo sfond o; le p ratiche giu d iziarie, la com p osizione d ell u fficio, le su e com p etenze ci
sono note d i riflesso. La p roced u ra som m aria, in cu i il ru olo d ei giu risti è lim itato, e il
p rocesso è sald am ente nelle m ani d ei p rotagonisti, contribu isce a far tacere i fu nzionari
p er far p arlare le p arti in cau sa. Ogni p rocesso racconta u n rap p orto d i lavoro, u no
scam bio, u n accord o che nel loro insiem e form ano u na tram a com p lessa d i relazioni
sociali. Se la giu stizia, coi su oi p rofessionisti e i su oi m eccanism i è im p licitam ente
contenu ta nelle carte d el Vicariato, ciò che em erge im m ed iatam ente in tu tta la su a
evid enza è il m ercato. Prim a d i tu tto il m ercato alim entare e qu ello d el lavoro: cosa si
produce, cosa si vend e, a che p rezzo e d ove. Cosa si scam bia e su qu ali d istanze si
m u ovono le m erci. Qu anto si viaggia p er lavorare, p er vend ere o p er acqu istare. Qu anto si
lavora e a che p rezzo. Ogni p rocesso contiene u n inform azione, u n fram m ento p er
descrivere la m ateria che alim enta il m ercato. Qu i p erò è p iù interessante interrogarsi non
tanto su i contenu ti qu anto su lle m od alità d ello scam bio, che rap p resenta esattam ente il
punto in cui giustizia e mercato si incontrano e interagiscono.
Ancora una volta lo spoglio dei registri delle ordinanze civili consente di proporre qualche
risp osta. Il p rim o d ato che em erge con evid enza, lo abbiam o già visto, è la sorp rend ente
qu antità d i cau se intentate d i fronte al tribu nale p er risolvere qu estioni legate al cred ito.
N el 1727, p er esem p io, p iù d el 70% d ei p roced im enti ap erti in Vicariato rigu ard avano u n
d ebito; e anche negli anni in cu i il p roblem a d ell insolvenza d ei d ebitori p are m eno
d iffu so, non si registrarono m ai m eno d el 50% d i cau se p er d ebiti su l totale d ei p rocessi
d iscu ssi. Il Vicariato non aveva u na com p etenza sp ecifica su qu estioni d el genere, tale d a
giu stificare u na sim ile concentrazione d i cred itori nelle su e au le. La su a attività in qu esto
senso risp ond eva alla su a p iù generica com p etenza su gli scam bi in am bito alim entare, su i
qu estioni d i p olitica e p olizia. Se l istanza d ella p op olazione si ind irizzava in m aniera
insistente in qu esta d irezione è p erché il cred ito rap p resentava il p iù d iffu so m ezzo d i
pagamento, la forma più utilizzata di finanziamento.
1. La diffusione del credito
In qu esta econom ia il cred ito era onnip resente: finanziava lo stato e le su e cam p agne
m ilitari, consentiva le crescita d ella p rod u zione agricola e m anifattu riera, sosteneva i
consu m i. Pensiam o ad esem p io a qu elle form e d i titoli d el d ebito p u bblico rap p resentate
d ai lu oghi d el Monte d i San Giovanni Battista, garantiti sop ra le gabelle ced u te alla città d i
Torino. Dall anno d ella su a p rim a erezione, nel 1681, al 1729, si su ssegu irono ben
qu attord ici erezioni che p ortarono alle casse d ello stato ingenti fond i: è stato calcolato, ad
esem p io, che la p rim a vend ita d ei lu oghi d el m onte fru ttò d a sola 900.000 lire. Lo stato si
assicu rava in qu esto m od o forti entrate, senza d over sostenere gli oneri e le sp ese d ella
riscossione, che venivano affid ate alla città, insiem e alla gestione d elle gabelle p oste a
garanzia d ei lu oghi d el m onte. Da p arte loro gli azionisti venivano favoriti con p rivilegi
am p lissim i concessi al m onte e ai lu oghi d el m onte p er allettare i cap italisti a vistosi
p restiti 136, e per dare più garanzie possibili agli investitori.
L esem p io d el Monte d i San Giovanni Battista rap p resenta solo u na d elle tante form e d i
indebitamento p u bblico: lo stato finanziava le su e sp ese straord inarie anche con p restiti
ottenu ti d ai p rivati o d alla città d ietro l alienazione d i p arte d elle su e entrate legate alle
gabelle; op p u re, in m om enti d i estrem a necessità, p oteva ricorrere al p restito forzoso,
com e avvenne ad esem p io nel 1733 qu and o u n ed itto regio ord inò la confisca d ei m etalli
p reziosi p er la coniazione d i m onete e p er p rovved ere ai bisogni d ello Stato ora p iù
cresciu ti p er m otivo d ella gu erra, in cu i ci ritroviam o im p egnati 137. Bersaglio d el d ecreto
erano gli oggetti d oro e d argento, il cu i p ossesso venne sottop osto a u na
regolam entazione p recisa. A ciascu na categoria d i p ersone (d alle p iù alte cariche d ello
136
L. Einaudi, La finanza sabauda all aprirsi del secolo XVIII e durante la guerra di successione spagnola, Torino, 1908, pag. 205
137
F. A. Duboin, Leggi editti manifesti..., cit., Lib VII, tit. VI, Editto di S. M. col quale proibisce di ritener ori, od argenti lavorati alle persone in esso indicate ed oltre la qualità e quantità in esso prescritte [...], e si ordina la consegna alla zecca di quelli di cui è vietata la ritenzione per essere convertiti in moneta alle condizioni in esso stabilite, (14 ottobre 1733), vol. X, pag. 303.
stato ai laureati in legge e medicina) venne assegnato un elenco dettagliato di beni preziosi
il cu i p ossesso era consentito: tu tti i beni m obili in oro e argento non contenu ti nell elenco
d ovevano venire consegnati alle casse statali. Attraverso qu esta confisca d i m etallo
p rezioso il governo avrebbe finanziato le su e cam p agne belliche senza d over introd u rre
im p osizioni straord inarie, evitand o a nostri su d d iti qu egli aggravj, che ad essi non
p otrebbero non p rod u rre qu ei nu ovi im p osti, ai qu ali la necessità ci obbligasse, e che
p eraltro vogliam o loro risp arm iare sin all u ltim a estrem ità .
Attraverso le erezioni d ei m onti d i San Giovanni Battista o i p restiti forzosi, la p olitica
fiscale d ello stato d irottava p arte d i qu egli avanzi m onetari p rivati necessari agli
investim enti e al finanziam ento d elle attività p rod u ttive. Chi sceglieva d i finanziare lo
stato era sp into p robabilm ente d alla convinzione d i investire il p rop rio d enaro senza
trop p i rischi, rid otti d alla garanzia che le entrate fiscali d avano su lla solvibilità d el
debitore, e di assicurarsi in questo modo una rendita costante.
I cap itali che restavano d a investire p otevano p rend ere la strad a d el finanziam ento alle
attività p rod u ttive: il p restito p er la costitu zione d i u na rend ita, le società, le accom and ite
erano tu tti m od i orm ai ben noti con cu i gli avanzi m onetari venivano u tilizzati p er
finanziare u n attività p rod u ttiva. Second o Jean Yves Grenier, infatti, la cap acità d el
sistem a econom ico d i ancien regim e d i creare su rp lu s m onetari è p rovata d a d iversi p u nti
d i vista: l im p ression laissée p ar l étu d e d es entrep rises et d e la vie économ iqu e,
confirm ée p ar les su ccessions et les inventaires ap rès d écès, est celle d u ne très forte
p résence d e d isp onibilités et d ép argne à beau cou p d e niveau x sociau x 138.
Qu ello che p uò rend ere d ifettosa la com u nicazione tra p otenziali investitori e p rod u ttori è
la carenza d i reti d i inform azione e d i interm ed iazione, la cu i inefficienza, p er d irla in
termini cari agli economisti, contribuisce ad innalzare i costi di transazione. Uno studio sul
m ercato d el cred ito a Parigi tra XVII e il XVIII secolo ha p erò m ostrato com e l assenza d i
u n sistem a bancario svilu p p ato e d i u na Borsa non abbia im p ed ito l incontro tra la
d om and a e l offerta su l m ercato d ei cap itali, favorito d a istitu zioni altrettanto efficaci: gli
138
studi notarili. Grazie alla rete di conoscenze che derivava dalla loro attività, i notai parigini
d el XVIII secolo sont d onc d evenu s irrep laçable. Ils sont au centre d u d isp ositif p arce
qu ils d étiennent l élém ent d écisif p ou r les em p ru nteu rs et les p reteu rs: l inform ation .
Conoscevano le necessità economiche come le disponibilità dei loro clienti, le attività in cui
erano coinvolti, il grad o d i affid abilità d i ciascu no. N egli stu d i notarili non ci si lim itava a
firm are atti, a d ettare testam enti, o ad accord arsisu ll am m ontare d i u na d ote; erano anche
la sede dove si concludevano affari, piccoli e grandi. Ils ont levédes fonds qui ont financé
la constru ction d e canau x, l achat d im m eu bles, d offices ou d e titre d e la d ette p u bliqu e
tou t com m e d es événem ents fam iliau x 139.
A Torino una semplice ricognizione degli atti prodotti dagli studi notarili mostra quanto la
loro attività si svilu p p asse intorno al cred ito. Gli atti notarili torinesi venivano registrati
all u fficio d ell insinu azione e in segu ito ord inati alfabeticam ente in ru briche che ne
rip ortano brevem ente il contenu to. È stato p reso in consid erazione u n cam p ione d i circa
settecentottanta atti p er gli anni 1725 e 1730 che raccoglie insiem e testam enti, d oti,
p rocu re, transazioni d i vario genere, oltre agli atti che d ocu m entano la contrazione d i u n
cred ito (p restiti, obblighi e qu ittanze). Si è calcolato che p restiti, obblighi e qu ittanze
costitu ivano circa il 27% d egli atti red atti d ai notai torinesi nel 1725 e circa il 29% nel
1730140. N on si conosce il loro grad o d i coinvolgim ento negli affari conclu si d ai loro clienti,
m a nu lla vieta d i p ensare che si rip rod u cessero anche a Torino le stesse d inam iche
ricostru ite nel caso p arigino e che anche qu i i notai attivassero la loro rete d i conoscenze
per mediare tra offerta e domanda di capitali.
Qu alcosa d i p iù sap p iam o d ei settori p iù svilu p p ati d ella p rod u zione p iem ontese, qu ale
era la m anifattu ra d ella seta, in relazione ai qu ali il sistem a d el cred ito si era organizzato
intorno ai banchieri negozianti d i Torino141che finanziavano le fasi d ella p rod u zione d ella
m ateria p rim a e d ella lavorazione d ei filati. I banchieri-negozianti raccoglievano la seta
139 P.T. Hoffman, G. Postel Vinay, J. Rosenthal, Des marchés sans prix. Une économie politique du crédit à Paris,
1660-1870, Parigi, 2001, pagg. 346 - 347
140ASTo, S. R., Insinuazione di Torino, 1727 e 1730. Dal conto sono stati esclusi i censi, che costituivano
com u nqu e u n altra form a d i cred ito p er la costitu zione d i u na rend ita. Tenend o conto anche i censi la percentuale di atti legati al credito si alza a 30,4% nel 1727 e a 31,5% nel 1730.
141 G. Chicco, La politica economica statale e i banchieri negozianti nel Settecento, in G. Recuperati (a cura di),
greggia d ei p rod u ttori d ella p rovincia, garantivano la vend ita all estero d ella m ateria
p rim a, si occu p avano d ella fase d ella filatu ra. I p rod u ttori d a p arte loro, oltre ad
assicu rarsi la com m ercializzazione d el p rod otto, ottenevano i p restiti necessari p er
finanziare la p rod u zione. Qu esti p ochi esem p i, lontani d all esau rire l argom ento, servon o
sem p licem ente a m ettere in evid enza la centralità d el cred ito in d iversi settori d el sistem a
economico di antico regime.
1.1. Il credito al consumo
Oltre che sul finanziamento alla produzione, il mercato si reggeva anche sul credito volto a
sostenere i consu m i, cond izionati d alla d ebolezza d ella d om and a che affligge le economie
d i ancien régim e 142. È p rop rio qu esto tip o d i cred ito che viene m esso in lu ce d all attività
d el Vicariato. Molte erano, infatti, le istanze p ortate d i fronte al vicario p er risolvere
qu estioni legate al cred ito: nel 1730, ad esem p io, su 350 cau se d iscu sse, ben 200
rigu ard avano u n d ebito. Ma com e si è visto, il 1730 fu u n anno p articolare p er la storia d el
tribu nale, in cu i il nu m ero d i atti p rod otti d im inu ì all im p rovviso e vistosam ente.
Osserviam o allora l anno d i m aggior attività d ell u fficio, il 1727, d u rante il qu ale il vicario
accolse il nu m ero m aggiore d i ricorsi d ella su a storia. Per qu esto anno sono stati raccolti i
dati campione d ei m esi d i m aggio e ottobre. La verifica è stata fatta su ll anno 1730, p er il
qu ale d isp oniam o d i tu tti i d ati, che ha conferm ato qu anto i m esi d i m aggio e ottobre
p ossano essere p rop osti com e esem p i valid i a m ostrare la situ azione d ell intero anno.
Ebbene, nel 1727 vennero p rod otti circa 1720 atti, che corrisp ond ono verosim ilm ente a
1440 cau se143; d i qu esteho calcolato che circa 1230 venissero intentate p er qu estioni legate
al cred ito144.In qu el anno abitavano a Torino 65.127 p ersone145. Per qu anto rigu ard a la loro
d istribu zione su l territorio u rbano, p ossiam o d isp orre d i u n censim ento red atto nell anno
142 R. Ago, Economia barocca, cit., pag. XVII
143 si è infatti calcolato che in quel anno vennero prodotti 1,19 atti per causa. Il calcolo si è pero basato solo sui
mesi di maggio e ottobre. Ho verificato la rappresentatività di questi due mesi sui dati del 1730, di cui conosco i processi discussi intu tto l anno. Ved i cap itolo su lla crisi d el 1730
144nei m esi d i m aggio e ottobre, assu nti com e rap p resentativi d i tu tto l anno, il 71,5% d elle cau se d iscu sse nel
tribunale del vicario avevano per oggetto un debito
145 G. Bocchino, R. Roccia, Torino. Immaginie d ocu m enti d ell Archivio storico d el Com u ne, (Torino, 1980),
1705 (nel corso d ella gu erra con i Fancesi)146. Le singole abitazioni d ella città vennero
visitate d agli u fficiali statali che raccolsero i d ati relativi a ciascu n nu cleo fam igliare.
Prend iam o com e esem p io l isola d i Santa Trinità, tra Piazza Castello e Piazza d elle Erbe: le
fam iglie che la abitavano erano com p oste in m ed ia d a 4,65 p ersone. Se assu m iam o qu esto
d ato p er estend erlo a tu tti i qu artieri d ella città, d obbiam o conclu d ere che a Torino
abitavano circa 14000 fam iglie, che costitu iscono altrettante u nità econom iche. Ciò
significa, p er via d el tu tto ip otetica , che nel 1727 circa u na fam iglia su u nd ici si rivolse,
attraverso u n su o m em bro, al vicario p er risolvere u n p roblem a legato al cred ito; e d al
m om ento che in u n rap p orto basato su l p restito sono coinvolte alm eno d u e p ersone,
d obbiam o p ensare che u na fam iglie su sei, in qu el anno, si p resentò, attraverso u n su o
com p onente, d avanti al vicario, com e cred itore o com e d ebitore147. La cifra è enorm e, se si
p ensa che in Vicariato p otevano essere d iscu ssi solo certi tip i d i cau se, legate a sp ecifici
am biti d el m ercato. Inoltre, natu ralm ente, non tu tti gli accord i d i qu esto genere p ortavano
necessariam ente ad u na citazione d i fronte al tribu nale; m olti non creavano p roblem i, altri
venivano risolti per via privata.
Insom m a, d a qu anto d etto fin qu i, em erge con evid enza che u na bu ona p arte d elle
fam iglie torinesi erano coinvolte, in u na form a o in u n altra, nei circu iti d el cred ito; e che il
m ercato d ei beni alim entari, d el lavoro giornaliero e servile, d egli affitti e d ei m ateriali
ed ili era sostenu to d al finanziam ento d ei consu m i sottoform a d i cred ito. La p ratica era
d iffu sa a Torino com e in m olte altre città italiane: nella Rom a stu d iata d a Renata Ago, ad
esem p io, gli acqu isti a p agam ento d ilazionato p revalgono nettam ente su qu elli a
p agam ento contestu ale, tanto che m oltissim e transazioni assu m ono la veste d ella
d ichiarazione d i u n d ebito, p iù che qu ella d ella com p ravend ita 148. È esattamente quello di
cu i p arlano i d ocu m enti d el tribu nale d el vicario: la m aggior p arte d egli acqu isti
146 ASTo, Art. 530, mazzo 1, Censimento o consegna degli abitanti di Torino (1705)
147 Craig Muldrew, studiando i processi intentati presso la corte civile d i King s Lynn, calcolò che
praticamente tutti i capifamiglia della cittadina inglese erano coinvolti in un procedimento. In quel caso vennero presi in considerazione i capifamiglia perché le donne che si presentavano sole in tribunale erano solo le vedove e le nubili: le donne sposate venivano rappresentate dal marito. I dati sono contenuti in C. Muldrew, Credit and the courts: debt litigations in a Seventeenth century urban community, in Econom ic H istory Review , XLVI, I (1993), p agg. 23 38
beneficiava d i u na form a d i p agam ento d ilazionato; i conti ap erti p resso le botteghe
venivano sald ati a scad enze irregolari e, sp esso, solo p arzialm ente. N on solo gli scam bi d i
m erci si reggevano su qu esta logica, m a anche i rap p orti d i lavoro, d ove i lavoratori, d i
tu tti i livelli, p ossono vantare cosp icu i cred iti nei confronti d ei loro p ad roni e che, a volte,
solo p er qu esto non vengono licenziati 149.
Il sistem a d el cred ito costitu iva d u nqu e u na rete d i relazioni che si estend e su tu tta la città
e a tu tti i livelli. La carenza d i m oneta circolante d i p iccolo taglio, d ifficilm ente p u ò d are
ragione, d a sola, d i u na sim ile d iffu sione; la m oneta stessa, forse p rop rio a cau sa d ella
d iffu sione d el cred ito, p iù che u n m ezzo d i p agam ento, era consid erato u n m etro d i
misura. It w as in fact the establishm ent of a system of m easu rem ent and com m u nication
w hich w as im p ortant, not the establishm ent of m oney as the m eans of exchange, becau se
in [this] econom y [...] the u se of cred it w as m u ch m ore im p ortant 150. Com e m ezzo d i
p agam ento, la m oneta veniva u sata sop rattu tto in d eterm inati am biti: nel p agam ento d elle
tasse e d elle rend ite; negli scam bi con forestieri o con p ersone la cu i affid abilità era m essa
in d u bbio. Ma nei p iccoli scam bi qu otid iani, la form a p iù d iffu sa d i p agam ento restava la
contrazione d i u n d ebito; vend itori ed acqu irenti p artecip avano ad u na cred it econom y in
w hich everything w as m easu red by m onetary p rices, bu t w here m oney w as not the
p rim ary m eans of exchange 151. Il cred ito stesso p oteva essere u sato com e m ezzo d i
p agam ento, com e d im ostra il caso d i Giovanni Battista Gallo che nel lu glio d el 1730
p resentò in tribu nale u na scrittu ra d obbligo d elli 20 d icem bre 1729 d a d etto And rea
Marchese p assata in qu esta Città al m astro Francesco Peracha d i lire venti otto sold i sette
p er giornali e travagli d a qu esto fatti a beneficio d esso Marchese [...] qu al som m a è stata
ced u ta al d etto Gallo p er altre tanta som m a d a d etto Peracha d ovu tali 152.
Questo u so, abbastanza d iffu so, d i u tilizzare d elle scrittu re d obbligo com e form e d i
p agam ento, in certi casi p oteva com p licare i rap p orti com m erciali, introd u cend o il
p roblem a d ella p reced enza tra i cred itori, o qu ello d ell insolvenza d ei d ebitori.
149 Ibid.
150 C. Muldrew, Hard food for midas : cash and its social value in early modern England, in Past and p resent
n°170, (2001), pag. 83
151 Ibid. pag. 84
N ell ottobre d el 1727, ad esem p io, Lorenzo Magnino venne cond annato d al tribu nale d el
vicario p er u n d ebito d i circa 550 lire verso la città, d a cu i aveva ottenu to la gestione d el
gabellotto d el sale. Il d ebitore insolvente su bì il sequ estro d ei su oi beni, e com e sp esso
avveniva in qu esti casi, altri cred itori si fecero avanti, tentand o d i recu p erare il p iù
p ossibile d el d enaro p restato. Tra qu esti Michele Scotti che p resentò d i fronte al tribu nale
u na scrittu ra d obbligo con cu i Lorenzo Magnino si sarebbe im p egnato a rend ergli cento