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Il mercato digitale Italiano: i principali driver e i principali settori

4. MERCATO IT

4.2. Il mercato digitale Italiano: i principali driver e i principali settori

La Digital Transformation in Italia ha generato un flusso di 66 miliardi di euro. La crescita è avvenuta grazie a un incremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, confermato dalle previsioni per l’arco temporale 2016- 2019. L’incremento, infatti, dovrebbe superare in modo significativo il 2% (+2,3% nel 2017 e +2,6% nel 2018) e nel 2019 dovrebbe sfiorare il 3% (Fig. 17).

Figura 17 Componenti del mercato digitale a confronto (NetConsulting cube, 2017)

Il mercato ICT tradizionale, al contrario mostra un andamento stabile con una leggera crescita dal 2018 in poi che potrebbe toccare l’1% nel 2019.

Va sottolineato che il mercato ICT, dal 2017 in poi, abbia registrato una ripresa dovuta soprattutto ad investimenti per componenti hardware e software (principalmente PC laptop e server, piattaforme applicative tradizionali) con un riflesso positivo sulla domanda di servizi professionali, ad esse correlate.

L’avvio di progetti relativi all’ all’implementazione delle tecnologie connesse ai driver della Digital Transformation, nella maggior parte dei casi, incentiva una crescita strutturale e costante dell’intero mercato digitale. Le aziende, adottando architetture Cloud, unite alla crescente mobilità degli utenti aziendali, vedono l’aumentare della domanda di servizi di connettività, di trasmissione dati e di VAS (Value Added Services) in ambito mobile.

L’avvio di iniziative correlate a Big Data, Social e IoT, infatti, non solo determina una crescita della domanda di servizi di implementazione e di gestione di nuovi applicativi, ma anche una maggiore necessità di proteggere l’azienda e i

suoi asset tecnologici e di business, implicando una conseguente crescita di investimenti in ambito Cybersecurity.

Coerentemente con la situazione globale, il mercato digitale in Italia è spinto dagli investimenti che stanno effettuando le organizzazioni per modernizzare i propri processi e le infrastrutture IT. I mercati connessi ai principali driver della

Digital Transformation, tra il 2016 e il 2019, registrano trassi di crescita importanti

con picchi del 20% (Fig. 18).
Gli investimenti si concentrano principalmente su tutti quei progetti che hanno l’obiettivo di implementare soluzioni correlate ai Big Data e al Cloud, le quali registrano i tassi di crescita più elevati seguiti dagli investimenti in piattaforme per la gestione web e soluzioni IoT. Invece, se si considera il valore degli investimenti lo scenario risulta inverso, primeggiano gli investimenti nel Mobile Business con un valore compreso tra i 3 e 3,5 miliardi, seguono le soluzioni Iot, Cloud, CyberSecurity, Big Data e infine la fetta minore degli investimenti deriva dalle Piattaforme per la gestione web.

Figura 18 Andamento del mercato dei principali driver in Italia (NetConsulting cube, 2017)

I Big Data registrano i tassi di crescita più elevati poiché risultano essere correlati a soluzioni che supportano sempre di più le decisioni strategiche e i flussi di attività sia interni che esterni alle organizzazioni. Il Cloud invece mostra un ottimo tasso di adozione nel nostro paese, infatti l’Italia risulta essere all’ottavo posto a livello globale per l’adozione e lo sviluppo di soluzioni Cloud (BSA, 2016). La peculiarità del Cloud è quella di offrire ad ogni tipo di organizzazione (grandi imprese, pubbliche amministrazioni, piccole imprese, start-up, etc.) la possibilità di accedere alle tecnologie più avanzate agevolmente, rapidamente e a costi accessibili, nella

produttività e competitività. Tali caratteristiche rappresentano un’enorme opportunità per il mercato italiano, in cui le piccole e medie imprese spesso non riescono ad adottare le ultime tecnologie, compromettendo la loro competitività, in quanto non hanno i mezzi per sostenere investimenti di una certa entità.

I progetti che riguardano piattaforme per la gestione Web, invece, hanno un minore impatto e influenzano ambiti aziendali specifici, in particolare tutti quegli ambiti in cui vengono gestite le relazioni tra l’organizzazione e i propri clienti. Per i progetti in ambito IoT, un’importante spinta deriva da Piano Calenda, il quale grazie all’introduzione dei piani di Iper e Super ammortamento, ha trainato gli investimenti in chiave Industria 4.0. Per quanto riguarda i mercati Mobile Business e Cybersecurity, nei prossimi 3 anni, si prevede una crescita rispettivamente del 13,3% e dell’11,9%. L’adozione del Mobile Business deriva dalla crescente importanza e dall’implementazione trasversale del Mobile nelle strategie aziendali e all’importanza che ha ormai raggiunto nella vita quotidiana e nelle decisioni d’acquisto dei consumatori. Infine, la Cybersecurity, a causa delle crescenti minacce derivanti dal cyber terrorismo avrà una crescita significativa, anche se il valore degli investimenti ha un peso ridotto rispetto alle altre leve della Digital

Transformation.

Come abbiamo visto, il mercato digitale in Italia è spinto dagli investimenti che stanno effettuando le organizzazioni per modernizzare i propri processi e le infrastrutture IT, l’intensità e la modalità di tali investimenti, però, subisce delle variazioni nei diversi settori favorendo tecnologie che incrementano il vantaggio competitivo delle organizzazioni operanti nello specifico settore (Fig. 19).

Figura 19 Intensità di investimenti nelle aree della Digital Transformation nei principali settori (NetConsulting cube, 2017)

Come possiamo notare nella figura 19, gli investimenti nel Mobile, indipendentemente dal settore continuano ad avere un forte impatto, infatti in tutti i settori la quota di aziende con investimenti medio/elevati risulta essere superiore al 60%; il Cloud mostra un’elevata quota di aziende con investimenti medio/elevati soprattutto nei settori Telecomunicazioni e Media, Industria e Energy & Utility, registrando tassi di crescita negli altri settori, dove però gli investimenti, come abbiamo visto in precedenza, risultano essere ancora modesti; L’IoT ha raggiunto la sua maturità, nei settori Energy & Utility e in ambito Servizi/Trasporti invece rappresenta la leva principale per l’evoluzione del settore assicurativo ed è la tecnologia protagonista della quarta rivoluzione industriale, che sta portando alla iperconnessa Industria 4.0. Il tema Big Data sta assumendo una dimensione importante in tutti quei settori in cui i dati generati dai consumatori, se sfruttati, possono portare ad un vantaggio competitivo: Banche, Utility, Telecomunicazioni e Media e Trasporti. Il Social, invece, continua a evolvere, soprattutto per quelle organizzazioni che operano in ambito B2C. Iniziano però a diffondersi anche progetti Social all’interno delle organizzazioni per agevolare e incentivare la collaborazione o l’interazione e in generale per snellire e innovare i flussi di lavoro, con conseguenti miglioramenti in termini di efficacia ed efficienza.

La Cybersecurity è sicuramente uno dei temi più caldi e su cui si registrano quote di investimento di maggiore entità. Gli investimenti si concentrano nei seguenti settori: Banche, Assicurazioni, Pubbliche Amministrazioni e Energy &

Utility; in cui la protezione dei dati risulta prioritaria per garantirne il

funzionamento.

Se ci soffermiamo sull’andamento del mercato, nei diversi settori, si evidenziano, nel lungo periodo, tassi di crescita medi superiori al 3% nel periodo 2016-2019 con un valore degli investimenti molto elevato nella Banche e nell’Industria (soprattutto grazie al Piano Calenda) (Fig. 20).

Tassi di crescita altamente negativi si registrano solo tra Enti della pubblica amministrazione, sia statale che locale, anche se il piano di razionalizzazione della spesa corrente dovrebbero favorire una ripresa degli investimenti, portando le pubbliche amministrazioni a compiere i primi passi nella Digital Transformation.

4.3. Dati e previsioni sul mercato digitale in Italia

Le previsioni che riguardano la crescita del mercato digitale italiano risultano essere in contrapposizione rispetto all’andamento del PIL e quindi rispetto all’economia italiana nel suo complesso. Infatti, la crescita del mercato digitale sarà costante, a partire dal 2,3% previsto per il 2017 fino ad arrivare al 2,9% del 2019.

La crescita del PIL risulterà molto inferiore con un divario che vedrà il suo apice nel 2019, anno in cui la crescita del PIL sarà di ben 1,7 punti inferiore rispetto alla crescita del mercato digitale (Fig. 21).

Figura 21 Andamento del PIL e del mercato digitale in Italia a confronto, 2014 - 2019E (NetConsulting cube, ISTAT e MEF, 2017)

In fattori che incidono sulla mancata crescita del PIL sono sia di natura nazionale, che di natura europea o internazionale. Dal punto di vista nazionale, l’incertezza politica risulta essere ormai una caratteristica insita nel nostro paese che ha avuto il suo apice con le dimissioni da parte del governo Berlusconi nel 2011, passando per il referendum costituzionale del dicembre 2016. Confermatasi infine con i risultati delle ultime elezioni del 4 marzo 2018, tutto ciò ha avuto e sta avendo forti ripercussioni che ancora oggi affliggono il tessuto economico dell’intera nazione. A tale scenario si aggiungono le tensioni internazionali derivanti sia dalle politiche portate avanti da nuove figure politiche, sia dalla crescente tensione connessa al fenomeno del terrorismo. Di conseguenza, una serie di indicatori, riguardanti sia le imprese che i consumatori, nel periodo indicato, ha mostrato andamenti negativi. In particolare, per le aziende, la produzione industriale, il fatturato e gli ordinativi hanno subito una contrazione, invece per i consumatori la contrazione è stata registrata sul reddito disponibile, il potere di acquisto e l’occupazione.

Nel contesto descritto, l’andamento opposto del mercato digitale può essere spiegato analizzando una serie di fattori, che hanno stimolato o frenato la Digital

Transformation. Nella figura 22 vengono evidenziati una serie di fattori che

In particolare, soprattutto tra le imprese medio-grandi e di grandi dimensioni, l’obiettivo nell’implementazione di tecnologie correlate con la Digital

Transformation e quello di innovare i processi interni, le relazioni con clienti e con

i principali attori esterni (fornitori, partner, etc.), con una conseguente innovazione delle offerte, sia di prodotto che di servizio. Al di là delle peculiarità settoriali, il

Mobile e, in generale, la multicanalità rappresentano le leve principali della

trasformazione dei processi interni e delle relazioni con l’esterno, ponendo al centro il cliente e le sue esigenze. Gli strumenti in ambito Mobile e Social, infatti, rivoluzionano costantemente le relazioni con i consumatori e i dati derivanti dalle stesse rappresentano per le organizzazioni una risorsa da sfruttare, con l’obiettivo di acquisire un vantaggio competitivo. Inoltre, il Piano Calenda per l’industria 4.0, come si è già accennato, grazie all’introduzione dei piani di Iper e Super ammortamento sta trainando e continuerà a trainare in futuro gli investimenti industriali. Cloud e Security si confermano tecnologie di ampia adozione in quanto supportano ogni progetto di Digital Transformation: il Cloud, come abbiamo sottolineato, garantisce velocità, flessibilità ed efficacia del cambiamento; invece, le soluzioni di Sicurezza proteggono l’azienda da una sempre maggiore apertura verso l’esterno.

Va sottolineato che l’adozione di tecnologie associate alla trasformazione digitale, non rappresenta più soltanto una scelta tecnica, infatti tali tecnologie possono ormai essere classificate come un asset di tipo strategico per le organizzazioni, in quanto permettono alle stesse di acquisire vantaggi competitivi. Dalle analisi effettuate da Netconsulting cube (2017), vengono evidenziati anche fattori negativi che di fatto possono frenare lo sviluppo futuro del mercato. Ad esempio, è ancora presente un forte gap tra piccole e grandi aziende nel processo di trasformazione digitale, come si può immaginare il gap è alimentato dal limitato budget che le piccole aziende hanno a disposizione per gli investimenti.

La trasformazione digitale risulta essere più equilibrata e trasversale per i consumatori. L’uso costante di Internet e delle principali piattaforme Social, soprattutto grazie alla diffusione dei dispositivi mobili, sta determinando una radicale trasformazione nelle abitudini e nei comportamenti del consumatore. Lato

consumer, la rivoluzione digitale sta procedendo ad un ritmo frenetico, infatti in

alcuni casi sono i comportamenti e le esigenze dei consumatori a spingere le aziende verso processi di trasformazione digitale.

Va sottolineato, infatti, che il buon livello della domanda di tecnologia, unito a un cambio comportamentale da parte dei consumatori, ha garantito fino ad ora un buon trend della spesa in tecnologia da parte dell’utenza consumer e probabilmente continuerà a farlo anche nel medio periodo.

Infine, gli Enti pubblici stanno muovendo i primi passi verso la digitalizzazione portando avanti una serie di progetti: PagoPA, SPID: Sistema Pubblico di Identità Digitale, Open Data, Fatturazione Elettronica, Fascicolo Sanitario Elettronico. I quali stanno migliorando l’efficienza dei processi interni della Pubblica Amministrazione. Per concludere, la Riforma Madia, che persegue l’obiettivo generale di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e di garantire l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni, potrebbe generare effetti positivi sugli enti locali e una maggiore propensione verso l’innovazione, con possibili vantaggi per il sistema statale.

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