• Non ci sono risultati.

Il mercato unico delle merci: cogliere appieno i benefici

Nel documento UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO (pagine 55-58)

COSTRUIRE UN MERCATO UNICO PIÙ FORTE

2.5. Il mercato unico delle merci: cogliere appieno i benefici

Il mercato unico delle merci è ormai giunto a maturità. Il riesame del mercato unico eseguito nel 2007 constatava l'eliminazione di tutte le barriere tecniche per le merci. Per molti cittadini, il concetto di mercato unico rappresenta in primo luogo un'ampia scelta di prodotti disponibili sui mercati nazionali. Gli scambi di merci sono un fattore trainante della crescita nelle industrie manifatturiere dell'UE. Il 25% circa del PIL dell'UE-27 proviene dal settore delle merci. Gli scambi di merci intra-UE, che rappresentano il 75% dei flussi commerciali all'interno dell'Unione, sono aumentati del 7,6% all'anno tra il 1999 e il 2007.

Non per questo, però, possiamo considerare compiuta l'opera. Innanzitutto, l'industria manifatturiera è un settore in continua evoluzione, che reagisce in funzione dell'innovazione, dei diversi gusti dei consumatori e delle nuove tecnologie. Occorre aggiornare regolarmente le politiche e i quadri normativi per garantirne la pertinenza basandosi, ove opportuno, su adeguati monitoraggi del mercato. Bisogna guardarsi continuamente dagli ostacoli insidiosi che derivano dalle pratiche in materia di licenze e dalle nuove norme tecniche e amministrative nazionali. I contributi delle parti interessate nell'ambito della fase di consultazione hanno messo in luce un gran numero di piccole strozzature. In terzo luogo, se confrontato con gli Stati Uniti il mercato unico delle merci vanta un potenziale sostanzialmente inutilizzato. Il rapporto tra esportazioni intra-USA e PIL supera tuttora del 70% circa il rapporto tra esportazioni intra-UE 15 e PIL.

In quarto luogo, l'evoluzione dei mercati, che si accompagna a quella delle merci, pone nuove sfide, come l'accelerazione del ciclo di prodotto o la globalizzazione della catena produttiva. A ciò si aggiungono le sfide poste dall'espansione del commercio elettronico, esaminate nella sezione sul mercato unico del digitale.

Per salvaguardare il dinamismo del mercato unico delle merci e garantirne la costante espansione occorre attuare integralmente il "pacchetto merci" approvato nel 2008, specie per quanto riguarda il principio del riconoscimento reciproco e la vigilanza del mercato. L'applicazione dei principi del nuovo quadro legislativo va inoltre estesa ad altri settori della normativa sui prodotti, così come il nuovo approccio deve essere esteso a tutti i nuovi ambiti.

Per poter sfruttare appieno il potenziale del mercato unico delle merci occorrono un processo di standardizzazione moderno, un sistema logistico e di trasporto efficiente e senza soluzione di continuità e un regime efficace e accessibile per la tutela della proprietà intellettuale.

Riformare il processo di standardizzazione

La standardizzazione è la chiave di volta della governance del mercato unico.

Ora come ora l'Europa deve definire in modo più rapido ed efficiente standard interoperabili e connessi al mercato, sulla base di modelli accettati a livello internazionale. Occorre riesaminare il processo di standardizzazione a livello europeo, conservando i vantaggi del sistema attuale e trovando al tempo stesso il giusto equilibrio tra dimensione europea e dimensione nazionale. Si deve puntare in particolare a migliorare l'accesso del settore privato al processo di standardizzazione e a rendere l'uso degli standard da parte delle PMI più agevole e meno oneroso.

Un sistema logistico e di trasporto flessibile, efficiente e senza soluzione di continuità

Per sfruttare appieno i benefici di un mercato unico delle merci occorre un sistema logistico e di trasporto flessibile, efficiente e senza soluzione di continuità. Pur figurando nel trattato fin dall'inizio, tuttavia, la politica dei trasporti dell'UE è decollata piuttosto tardi e si è sviluppata in modo eterogeneo a seconda dei modi di trasporto. La frammentazione che questo ha comportato viene considerata sempre di più come un ostacolo alla libera circolazione. Le barriere amministrative e tecniche provocano delle "strozzature" che ostacolano la mobilità in Europa. Il mercato unico del trasporto marittimo è di fatto inesistente, poiché alle navi che viaggiano tra due porti europei continuano ad applicarsi formalità doganali identiche a quelle cui è soggetto il trasporto marittimo internazionale. Nel settore ferroviario sussistono differenze tra gli Stati membri a livello di scartamento, approvvigionamento energetico e sistemi di segnalazione, retaggio di quando le ferrovie erano monopolio dello Stato.

Questo ostacola la circolazione transfrontaliera dei treni e aumenta il costo del materiale rotabile utilizzato nelle operazioni internazionali, che deve essere munito di tutta una serie di sistemi diversi. Inoltre, il mercato dei servizi di trasporto ferroviario di merci non funziona ancora a causa del recepimento inadeguato o incompleto del diritto UE da parte degli Stati membri. I mercati nazionali dei trasporti stradali si sono aperti solo di recente al "cabotaggio". La necessaria progressione dell'Europa verso il trasporto multimodale è frenata dal moltiplicarsi degli ostacoli giuridici, amministrativi e tecnici. Non esiste un documento di trasporto unico: la documentazione richiesta varia a seconda del modo di trasporto. La stessa mancanza di uniformità caratterizza le norme in materia di responsabilità. Un documento di trasporto unico (preferibilmente elettronico) e un sistema di responsabilità unico aumenterebbero la certezza giuridica e ridurrebbero considerevolmente i costi per le imprese e i cittadini.

Per creare un mercato unico moderno occorre ovviare alla mancanza di interoperabilità e alle lacune infrastrutturali che nuocciono all'efficienza e alla competitività globale dell'industria logistica dell'UE.

Sbloccare la situazione in materia di brevetto europeo

Uno dei principali ostacoli al buon funzionamento del mercato unico è la mancanza di un accordo sul brevetto UE. La base giuridica costituita dall'articolo 118 del trattato di Lisbona e la strategia Europa 2020 imprimono nuovo slancio al perseguimento di questo obiettivo, di cui ci si deve assolutamente avvalere per sbloccare la situazione riguardo al regime di traduzione applicabile al brevetto UE. La questione del brevetto europeo permetterà di valutare la serietà dell'impegno a rilanciare il mercato unico. Le imprese e gli innovatori hanno bisogno di un regime unico in materia di brevetti – e di un sistema giurisdizionale unico – applicabile in tutta Europa, che risulti attraente ed economicamente conveniente per i consumatori. Una tutela dei diritti di proprietà intellettuale poco costosa e giuridicamente sicura è di fondamentale importanza per le PMI. La Commissione deve mantenere inalterato il suo livello di ambizione in questo campo.

Raccomandazioni principali

⇒ Valutare gli effetti del pacchetto 2008 sul funzionamento del mercato interno delle merci e individuare le ulteriori iniziative possibili.

⇒ Riesaminare il sistema UE di fissazione degli standard trovando un giusto equilibrio tra livello UE e livelli nazionali.

⇒ Adottare nuove misure per eliminare gli ostacoli tecnici e amministrativi che ancora si frappongono alla creazione di un mercato unico per il trasporto ferroviario.

⇒ Introdurre un documento di trasporto e un regime di responsabilità unici per il trasporto multimodale.

⇒ Adottare urgentemente il brevetto UE e un sistema giurisdizionale unico per i brevetti.

Nel documento UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO (pagine 55-58)