COSTRUIRE UN MERCATO UNICO PIÙ FORTE
2.6. Il mercato unico dei servizi: la forza trainante dell'economia europea
I settori dei servizi, di fondamentale importanza per le nostre economie, rappresentano il 70% del PIL e sono al tempo stesso la prima fonte di investimenti esteri diretti e gli unici a vantare una creazione netta di posti di lavoro nell'UE. Sui mercati dei servizi sussiste tuttavia una notevole frammentazione (solo il 20% dei servizi forniti nell'UE ha una dimensione transfrontaliera), che mantiene il divario di produttività tra gli Stati Uniti e la zona euro a un livello nettamente superiore al limite accettabile (30% circa).
La direttiva sui servizi migliora notevolmente il funzionamento del mercato unico per i servizi, semplificando e modernizzando l'amministrazione e la vigilanza da parte delle autorità nazionali e rafforzando i diritti di utenti e consumatori. Si valuta che i guadagni economici potenziali derivanti dall'applicazione della direttiva sui servizi siano compresi tra 60 e 140 miliardi di euro, che rappresentano un potenziale di crescita dello 0,6-1,5% del PIL.
Impegnarsi ad attuare rapidamente la direttiva sui servizi
L'attuazione della direttiva sui servizi impone uno sforzo senza precedenti agli Stati membri, che devono introdurre grossi cambiamenti a livello amministrativo e legislativo tra cui un riesame approfondito del quadro normativo applicabile a tutta una serie di attività economiche a livello nazionale, regionale e locale.
I risultati ottenuti finora sono incoraggianti, ma non ci permettono di adagiarci sugli allori. Gli Stati membri devono attuare integralmente, e al più presto, la direttiva sui servizi, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti illustrati in appresso: gli Stati membri che non hanno ancora terminato l'esame della legislazione devono farlo con la massima urgenza. L'adozione della rimanente legislazione attuativa deve costituire una priorità politica per tutti gli Stati membri interessati. Gli Stati membri in cui il completamento di tutti i cambiamenti necessari rischia di subire notevoli ritardi devono dar prova del massimo impegno per accelerare il processo. Gli Stati membri che non hanno ancora predisposto sportelli unici o dove gli sportelli unici sono insufficienti devono prendere i provvedimenti necessari per conformarsi ai requisiti pertinenti della direttiva. Gli Stati membri devono inoltre garantire che le autorità nazionali utilizzino correttamente il sistema d'informazione del mercato interno (IMI) per rispettare i propri obblighi in termini di collaborazione.
La Commissione deve adottare tutte le misure di esecuzione necessarie e mantenere la pressione sugli Stati membri che tardano ad attuare integralmente la direttiva. La Commissione deve inoltre tenere informati sullo stato di attuazione della direttiva il Parlamento europeo, il Consiglio e le parti interessate, continuando nel contempo a lavorare con gli Stati membri per
cooperazione amministrativa. Gli sportelli unici sono destinati a trasformarsi in centri generali di e-government che potrebbero occuparsi anche di settori e procedure non contemplati dalla direttiva, come ad esempio la fiscalità.
Inoltre, gli Stati membri e la Commissione devono adottare un approccio ambizioso per quanto riguarda il processo di valutazione reciproca previsto dalla direttiva per il 2010, i cui risultati devono servire a orientare ulteriori azioni mirate.
Servizi industriali
L'industria europea deve registrare ulteriori progressi nella prestazione di servizi per rimanere competitiva a livello mondiale. Le imprese che operano nei settori industriali e nel settore manifatturiero devono sviluppare nuove opportunità commerciali promuovendo i servizi connessi, come la manutenzione, il supporto, la formazione e i finanziamenti. Di norma, il potenziale di crescita di questi servizi è nettamente superiore a quello dell'attività relativa al prodotto stesso. L'UE deve potenziare il mercato unico dei servizi industriali e commerciali eliminando gli ostacoli che ancora si frappongono alla libera circolazione di questi servizi, migliorando il quadro UE per la standardizzazione dei servizi e promuovendo i servizi innovativi.
Rimuovere gli ostacoli alla prestazione transfrontaliera di servizi sanitari
I mercati dei servizi si estendono oltre i settori contemplati dalla direttiva. In tale contesto, la Commissione deve riflettere in particolare sulle ulteriori misure da prendere riguardo ai numerosi tipi di servizi che attualmente non sono contemplati, o non integralmente, dalla direttiva.
Fra i settori che non rientrano nella direttiva sui servizi, merita particolare attenzione il settore sanitario. La direttiva proposta sull'assistenza sanitaria transfrontaliera mira a garantire un quadro chiaro e trasparente per la prestazione nell'UE di un'assistenza sanitaria sicura, efficiente e di ottima qualità ai pazienti che desiderano curarsi in uno Stato membro diverso da quello di origine.
Secondo le norme proposte, i pazienti verrebbero rimborsati a concorrenza dell'importo che sarebbe stato pagato se avessero ricevuto il trattamento nel loro paese, ma sosterebbero il rischio finanziario di tutti gli eventuali costi supplementari. Urge adottare la proposta, che risale al 2008.
Occorre inoltre intraprendere una serie di azioni di sostegno per promuovere l'integrazione del mercato nel settore sanitario. La Commissione deve avviare insieme agli Stati membri un'analisi comparativa dei sistemi sanitari in tutta l'Unione europea, nonché ampliare e diffondere la conoscenza delle tecnologie migliori in campo sanitario partendo dal progetto pilota sulla tecnologia sanitaria. Si deve incoraggiare l'uso delle tecnologie e-health a sostegno del processo decisionale nei sistemi sanitari onde sistematizzare l'adozione delle
pratiche migliori identificate. Occorre inoltre adottare norme mirate che facilitino ulteriormente la libera circolazione del pazienti nell'UE.
Raccomandazioni principali
⇒ Riflettere sulle iniziative necessarie per i settori dei servizi che non sono contemplati, o non integralmente, dalla direttiva sui servizi e presentare le proposte del caso.
⇒ Adottare la direttiva proposta sull'assistenza sanitaria transfrontaliera e intraprendere azioni di sostegno, avviando in particolare un'analisi comparativa dei sistemi sanitari negli Stati membri.