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INDAGINE SULLA PATERNITÀ

I.2.3 Metodo e risultati dell'indagine

Quanto ai dati sintetizzati nelle due tabelle relative alla resa nel De

elementis (= E) delle diciannove parti sincategorematiche del discorso

isolate da Lorenzo Minio-Paluello, nella prima, la resa in E della parte sincategorematica in questione è confrontata con quella in altre due traduzioni anonime - la Translatio antiqua dell'Ars medica (= Trans.ant.ars) e quella degli Aforismi di Ippocrate (= Trans.aph) -; il confronto procede anche con altre traduzioni medievali di opere galeniche, tutte dal greco: De

purgantium medicamentorum facultate realizzata da Stefano da Messina (XIII

sec. = Stefano M.); De morborum temporibus, De consuetudinibus e De victu

attenuante di Niccolò da Reggio (c. 1280-1350 = Niccolò R.). I dati che

utilizzo per questo confronto sono stati pubblicati da Stefania Fortuna e Anna Maria Urso14.

14 Cfr. FORTUNA -URSO 2009 (in part. pp. 154-158); FORTUNA -URSO 2010 (in

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Nella seconda tabella pubblico in sinossi la resa della parte sincategorematica in questione in E e in tutte le altre traduzioni burgundiane corredate di indici o su cui è stato condotto uno spoglio linguistico-stilistico. Anche in questo caso, la maggior parte dei dati li devo ai contributi di Stefania Fortuna e Anna Maria Urso15; a questi ho aggiunto

quelli relativi alla traduzione dell'Ethica Nicomachea aristotelica (laddove mancava nei loro spogli) e quelli pubblicati per il De symptomatibus differentiis da Beate Gundert16. Solo in alcuni casi si dà anche conto del primo e

prezioso (ancorché parziale) spoglio lessicografico condotto da Ivan Garofalo sulla versione burgundiana dei libri VII-XIV della Methodus

medendi galenica17.

La sequenza delle traduzioni burgundiane corrisponde alla loro successione cronologicamente ordinata (dalla più antica alla più recente). Il De elementis viene posto in ultima sede non certo perché lo si consideri la traduzione più recente realizzata da Burgundio, ma solo per facilitarne l'individuazione all'interno della tabella stessa.

recentemente esaminate, perché già da questo confronto emergono dati oggettivi sull'identità dell'anonimo traduttore del De elementis.

15 Cfr. FORTUNA -URSO 2009 (in part. pp. 154-158); FORTUNA -URSO 2010 (in

part. pp. 160-164).

16 GUNDERT 2013, in part. pp. 892-897; 908-910 (= Table I). 17 GAROFALO 2014, in part. pp. 45-52 (= Glossario Selettivo).

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Legenda delle fonti

V = Traduzione di Aristotele, Ethica vetus (GAUTHIER 1972-1974)

GC = Traduzione di Aristotele, De generatione et corruptione (JUDYCKA 1986)

N = Traduzione di Aristotele, Ethica nova (GAUTHIER 1972-1974)

Te = Traduzione di Galeno, De temperamentis (De complexionibus, DURLING

1976)

FO = Traduzione di Giovanni Damasceno, De fide orthodoxa (BUYTAERT

1955, dati ricavati da BOSSIER 1997)

NH = Traduzione di Nemesio di Emesa, De natura hominis (VERBEKE-

MONCHO 1975)

MM = Traduzione di Galeno, Methodus medendi (GAROFALO 2014)

SD = Traduzione di Galeno, De symptomatum differentiis (GUNDERT 2013)

LA = Traduzione di Galeno, De locis affectis (De interioribus, DURLING 1992)

ST = Traduzione di Galeno, De sanitate tuenda, 1. VI (BONARDUS, Venetiis

1490)

E = Traduzione di Galeno, De elementis secundum Hippocratem I.2.4 Più traduttori a confronto: la questione della paternità

Le rese di δῆλον (manifestum ± est), δήπου (utique), ἔτι (adhuc; amplius),

µὲν οὖν (quidem igitur; igitur; enim), ὅτι (quod; quoniam), οὕτω(ς) (sic; ita; sicut), πάλιν (rursus), τοιοῦτος (talis; hic), ὥσπερ (quemadmodum; ut; quasi; sicut), perché estremamente comuni, non risultano di per sé significative (ma lo è fortemente la coerenza del contesto) ai fini dell'identificazione dell'anonimo traduttore del De elementis.

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Benché rientri tra le parti sincategorematiche del discorso con resa comune (e quindi poco significativa), qualcosa in più sul traduttore sembra suggerire la traduzione dell'avverbio γοῦν, che nel De elementis in un luogo è tradotto con l'insolito quidem, resa estranea alle altre opere utilizzate per questo confronto, ma non al vocabolario burgundiano18. Nella categoria

delle rese comuni ma comunque significative rientra anche quella dell'avverbio πάντως: questo è generalmente tradotto con omnino, ma è oggetto di tre curiose omissioni che lasciano intravedere una tendenza tipica di una particolare stagione dell'esperienza versoria burgundiana19.

Che il traduttore del De elementis non possa essere Stefano da Messina lo suggeriscono la resa di ἐπεί (quoniam), la cui unica traduzione attestata in Stefano è cum; quella di δή (prevalentemente utique), che, per quanto apparentemente neutrale, si oppone alle scelte traduttive del Messinese, dal momemto che questi opta, tra le diverse alternative a sua disposizione, per itaque (2) o per dico videlicet (1); quella dell'avverbio πάντως, per la cui resa latina Stefano pensa a penitus contro omnino, attestato invece in tutti gli altri traduttori qui presi in esame.

La resa della congiunzione διό, seguita o meno da καί (ideo et;

ideoque), aggiunge un ulteriore tassello al quadro sin qui solo abbozzato. Se

già la resa di δή suggerisce di escludere che dietro l'anonimo traduttore del

De elementis si potesse celare Stefano da Messina, διό non solo lo conferma

(il Messinese ricorre a propter quod), ma ci fornisce anche altri indizi utili per escludere che la paternità di questa traduzione possa essere ascritta a Niccolò da Reggio: la resa con ideo et o con ideoque, infatti, non coincide affatto con quella d'elezione per il Reggino, ovvero quocirca.

18 Cfr. pp. LXXVIII e XCII di questo lavoro. 19 Cfr. p. XCVII e pp. CI-CV di questo lavoro.

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Nella stessa direzione vanno gli indizi provenienti dall'analisi della resa di ὅταν (cum; quando): Stefano da Messina, infatti, predilige quia e quod per ὅταν, mentre Niccolò da Reggio quod e quoniam. In entrambi i casi si tratta di scelte traduttive del tutto estranee al vocabolario dell'anonimo traduttore.

Conferme che l'anonimo traduttore del De elementis non possa neppure coincidere con quelli, sempre anonimi, della Translatio antiqua dell'Ars medica e della versione latina degli Aphorismi ippocratici derivano dall'esame di altre tessere lessicali. Utile per escludere che chi tradusse il

De elementis sia lo stesso anonimo traduttore dell'Ars sembra essere, ancora

una volta, la resa di δή, sempre omesso nell'Ars in tutte le sue 37 occorrenze, ma prevalentemente tradotto con utique nel trattato sugli elementi. La resa preferenziale siquidem di µὲν γάρ sia nella traduzione dell'Ars sia in quella degli Aphorismi non trova corrispondenza in nessuno dei luoghi in cui tale iunctura compare nel De elementis - ove viene tradotto in 22 delle due 29 occorrenze con quidem enim -, così come quella di οἷον (quasi; verbi gratia; et al.) non trova addentellato alcuno nel vocabolario dei due traduttori anonimi, che ricorrono rispettivamente a velut, ut, veluti e

velut, quemadmodum.

Tutte le rese sin qui esaminate, se da un lato non trovano corrispondenza nelle equivalenze dei diversi traduttori utilizzati per questo raffronto, aderiscono perfettamente al sistema linguistico di Burgundio; a tal proposito, estremamente significative per riconoscere l'anonimo traduttore del De elementis e identificarlo in Burgundio risultano le rese degli avverbi οἷον e ὥστε. Tradurre οἷον con quasi, verbi gratia e qualis significa denunziare una tendenza stilistica completamente diversa da tutti gli altri traduttori qui presi in esame, rivelando allo stesso tempo l'adesione ad un vocabolario personale e ben riconoscibile, perfettamente in linea con

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quello burgundiano, che gli studi degli ultimi decenni hanno definito in modo via via più chiaro. Come οἷον, anche ὥστε è fondamentale per riconoscere in Burgundio l'anonimo traduttore: la sua resa prioritaria con

quapropter impone, come già notato, di escludere tutti gli altri traduttori qui

chiamati in causa, i quali scelgono prevalentemente itaque, ita ut/ut, quare e

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TABELLA I !! γε

E Trans.ant.ars Trans.aph Stefano M. Niccolò R.

om. 44 tamen 220

utique 1

om. 34 om. 2 om. saepius quidem

om. saepius

!! γοῦν

E Trans.ant.ars Trans.aph Stefano M. Niccolò R.

igitur 3 enim 1 quidem 1 tamen 1 vel 1 (?) igitur 1 enim 1 tamen 1 scilicet 1 vero 1 - igitur 1 autem 1 namque 1 tamen1 om. 2 denique saepius igitur attamen enim et al. !! δή

E Trans.ant.ars Trans.aph Stefano M. Niccolò R.

utique 21 quidem 1 om. 10 om. 37 - itaque 2 dico videlicet 1 om. 2 et al. utique denique om. saepius !! δῆλον

E Trans.ant.ars Trans.aph Stefano

M. Niccolò R.