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The evaluation of a training program from teachers’ point of view

3. Metodologia della ricerca

Il presente lavoro, come osservato sopra, si iscrive nella cornice epistemologica della ricerca partecipativa (Mortari, 2007), sia in relazione alla strategia della Ricerca-Formazione (Asquini, 2018;

Magnoler, 2012), sia in rapporto all’approccio alla valutazione, riferibile alla valutazione “di quarta generazione” (Lincoln, & Guba, 1989; Bondioli, & Savio, 2014) e di tipo “partecipativo” (Bezzi, 2010), dal momento che la finalità di tale processo è di favorire un confronto fra i soggetti coinvolti (insegnanti e ricer- catori) orientato alla ri-progettazione dell’intervento formativo. La somministrazione del questionario è avvenuta online, nel rispetto della riservatezza delle informazioni personali, a circa 4 settimane di distanza dalla conclusione del percorso formativo (Maggio/Giugno 2018). Hanno risposto alla rilevazione 98 inse- gnanti (l’81% dei 121 insegnanti coinvolti). I questionari validi sono 91. Il questionario è stato progettato a partire dai risultati di due focus group condotti con i formatori che hanno partecipato al progetto. Una fase di pre-test, condotta con la somministrazio- ne del questionario (Aprile 2018) ad un campione ristretto di in- segnanti partecipanti ai percorsi formativi nell’annualità 2016/2017, ha permesso di eliminare una sezione e 7 item.

Il questionario definitivo si compone di 74 item organizzati in 11 sezioni: 1 relativa a variabili demografiche e di contesto; 9 riguardanti aspetti qualificanti il percorso formativo, 1 relativa agli apprendimenti; ogni sezione prevede domande basate su sca- le d’atteggiamento di tipo Likert (con scala 1-5) e una domanda aperta. Sono, inoltre, presenti due domande aperte, in chiusura di questionario e con una funzione di sintesi e verifica, relative ai punti di forza e i punti di debolezza dell’intervento formativo. In questa sede si presenta unicamente l’analisi dei valori medi delle 9 sezioni e delle due domande aperte. Alle 9 sezioni corrispon- dono le seguenti variabili (Obiettivi e aspettative; Struttura e or- ganizzazione del percorso; Metodologie didattiche adottate; Mo- dalità di conduzione; Sperimentazione in aula; Confronto tra colleghi; Feedback formatore; Esempi documentazione; Docu- mentazione in aula). Seguirà in una prossima pubblicazione l’a- nalisi quantitativa dei dati dei questionari, realizzata con un mo- dello di regressione finalizzato a mostrare che i fattori che hanno influenzato l’apprendimento percepito dagli insegnanti.

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I soggetti, tutti partecipanti volontariamente ai progetti di ri- cerca-formazione, sono 91 insegnanti dei tre ordini di scuola (18 di Infanzia, 53 di Primaria, 20 di Secondaria di primo grado) ap- partenenti a 7 Istituti Comprensivi delle provincie di Monza- Brianza, Sondrio, Bergamo e della città metropolitana di Mila- no. Il 41,7% dei rispondenti al questionario ha più di 25 anni di esperienza d’insegnamento; il 38,5 tra 10 e 25 anni e solo il 6,3% tra i 5 e 10 anni.

4. Risultati

L’analisi dei valori medi degli item relativi alle 9 sezioni presen- tate mostra i seguenti risultati (Tab.1).

Tab.1: valori medi degli item

Sezione Media Dev.

Standard

Modalità di conduzione durante gli incontri

di formazione 4,06 0,89

Confronto tra colleghi 3,96 0,91

Documentazione in aula di attività didatti-

che 3,95 0,87

Chiarezza e condivisione di obiettivi e aspet-

tative 3,93 0,89

Feedback formatore (sulla documentazione

prodotta) 3,85 0,95

Presentazione e analisi di esempi didattici 3,72 1,01 Metodologie didattica utilizzate negli incon-

tri di formazione 3,62 0,87

Struttura e organizzazione del percorso 3,58 0,88 Sperimentazione in aula dei contenuti pro-

posti 3,33 1,26

La deviazione standard presenta valori omogeni in tutte le se- zioni, ad esclusione della sezione “sperimentazione in classe” che, inoltre, possiede il valore medio inferiore (3,33). Le sezioni con valore medio più elevato sono “modalità di conduzione”, “con- fronto tra colleghi”, “documentazione”, “chiarezza e condivisio- ne di obiettivi e aspettative”. Relativamente alle variabili “moda- lità di conduzione”, “chiarezza e condizione di obiettivi e aspet- tative”, “confronto tra colleghi” è presente una ricca letteratura che sottolinea l’influenza positiva tanto in relazione all’impatto formativo e allo sviluppo professionale degli insegnanti (Garet et al., 2001), quanto in relazione alle caratteristiche di un interven- to formativo efficace (Guskey, Yoon, 2009). La variabile “docu- mentazione in aula di attività didattiche” risulta, al contrario, meno indagata rispetto all’azione esercitata nel favorire impatto formativo e nel garantire efficacia ad un intervento formativo, benché il principio di ricorsività tra la pratica didattica agita e la riflessione su di essa promossa dal formatore sia tradizionalmen- te al centro dei modelli di in-service training. Per una lettura più approfondita di quest’ultima variabile e per offrire una migliore caratterizzazione della variabile “confronto tra colleghi”, si ripor- tano di seguito i risultati dell’analisi delle risposte alle domande aperte poste in chiusura di questionario, riguardanti i punti di forza e i punti di debolezza dell’intervento formativo.

Relativamente alla “documentazione” i risultati mostrano una triplice caratterizzazione del ruolo attribuito a tale variabile dagli insegnanti: l’aspetto che ritorna con maggiore ricorrenza ri- guarda la comprensione della pluralità di strumenti attraverso cui possono essere raccolte evidenze del processo di insegnamen- to-apprendimento: audio registrazioni, video, diario di bordo, fotografie. Il secondo aspetto che presenta maggiore frequenza riguarda, invece, le diverse funzioni per cui la documentazione può essere utilizzata: dal un lato, come strumento di monitorag- gio dell’apprendimento degli studenti (“Ho capito che se non ten-

go traccia di quello che faccio non ho modo di comprendere l'evolu- zione di quello che faccio e di cosa stanno apprendendo i bambini”),

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dall’altro come strumento di attivazione di una riflessione auto- noma rispetto alle pratiche agite (“Documentare mi ha permesso

per la prima volta di analizzarmi dall'esterno e quel video, purtrop- po, lo guardo e lo riguardo e ogni volta mi accorgo di cose nuove”).

Il terzo aspetto riguarda, infine, il ruolo di mediazione critica della documentazione tra la pratica didattica agita e l’intenziona- lità del docente, in particolare riferita agli obiettivi di apprendi- mento stabiliti per una determinata attività (“Rivedere il video mi

ha fatto pensare prima di tutto agli obiettivi che avevo all'inizio del percorso e mi sono detta: sto andando dove mi ero prefissata?”).

La variabile “confronto tra colleghi” compare, in modo quan- titativamente rilevante anche nella domanda aperta sui punti di forza. Tale confronto si declina, nelle affermazioni dei docenti, in relazione al valore formativo dello scambio di pratiche professio- nali con i colleghi, sia in termini di apprendimenti individuali (“I

lavori di gruppo con le colleghe permettono sempre di scoprire cose nuove sulle persone e sul modo in cui lavorano in classe”), sia con l’i-

dea di far divenire le esperienze individuali degli insegnanti “pa- trimonio del gruppo” (“Penso sia importante che i lavori prodotti

durante questi corsi possano essere condivisi e discussi; ragionando su- gli esempi, anche incompleti, è possibile costruire diverse e possibili piste di lavoro che diventano patrimonio del gruppo. Queste pratiche hanno bisogno di tempo e condivisione per essere interiorizzate e di- ventare lo stile d'insegnamento della scuola e non la proposta di alcu- ni singoli insegnanti”). Da questo punto di vista, il confronto tra

colleghi diviene una condizione fondamentale per la costruzione di una comunità scolastica educante che si percepisce come col- lettività e non come somma di singoli professionisti.

5. Conclusioni

I dati raccolti offrono uno scenario di parziale continuità rispetto alla letteratura di riferimento. Il confronto tra colleghi è stato diffusamente valutato nei termini di una variabile decisiva per fa-

vorire il raggiungimento degli obiettivi formativi (Parisi, Spilla- ne, 2010), come anche la centralità dei feedback del formatore (Guskey, 2009) e del gruppo di colleghi (Clarke, & Holling- sworth, 2002). Il ruolo della documentazione, invece, non è sta- to pienamente tematizzato come variabile di forte impatto dagli studi sulla valutazione degli interventi formativi degli insegnan- ti, benché la teacher research (Lankshear, & Knobel, 2004) e la tradizione fenomenologica della formazione dei docenti (Van Manen, 1995) ne abbiano ampiamente indagato tanto il ruolo nell’attivazione di una proficua ricorsività teoria-pratica, quanto la funzione di favorire l’interrogazione dei presupposti pedagogi- ci che informano “l’articolato intenzionale” dell’azione didattica del docente (Benzoni, 2001). In quest’ottica si rende necessario rafforzare una traiettoria di ricerca-formazione, che, in primo luogo, sappia caratterizzare con maggiore accuratezza la pluralità di dimensioni che qualificano l’azione esercitata dalla documen- tazione didattica nello sviluppo professionale degli insegnanti e, secondariamente, che sia in grado di fornire dati quantitativi cir- ca l’influenza di tale variabile in relazione all’impatto formativo percepito dai insegnanti e in relazione al training transfer (Kir- wan, & Birchall 2006).

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