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4 Considerazioni conclusive

Grafico 2 161 , che mette be

Grafico 2: D

160 Per la Carta del potenziale d

mentre per l’esperienza del MAP 106 e FABIANI, GATTIGLIA 2012 interventi) è controbilanciato dal progetto di valutazione dei depo pp.30-31), inoltre non bisogna d anni Novanta, perciò fotografa la promossi di recente dall’Univer Gelichi).

161 La divisione in decenni è stat

arco cronologico, quelle tra il 19 comprendono perciò un periodo d

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 87

n tutto 95 Interventi, un numero limitato rispett zione del potenziale urbano ma comunque suf ome è possibile constatare, la maggior par iguarda rinvenimenti sporadici di materiale (s la restante parte è divisa in maniera equa

o di capire come queste indagini si siano s rato un grafico sulla distribuzione degli inter bene in evidenza come la pratica a Treviso dipe

: Distribuzione degli Interventi nel tempo in base alle C

di Faenza erano stati archiviati più di 300 siti (vd. APPA si parla di circa 700 unità archeologiche individu

12, p. 56); il minor numero registrato per il lavoro eff al fatto che metà dei carotaggi è stata eseguita appositam positi (vd. GELICHI, ALBERTI, LIBRENTI 1999, passim e

dimenticare che la Carta del potenziale della città roma la situazione di quegli anni, che è di sicuro migliorata g ersità Ca’ Foscari di Venezia - cattedra di Archeolog

tata rispettata eccetto che per le indagini anteriori al 190 1901 e il 1920, anch’esse riunite, e quelle posteriori a

o di 13 anni.

etto alle cifre relative ad ufficiente per un lavoro arte delle informazioni (si tratta di oltre i due a tra carotaggi e scavi sviluppate in maniera terventi nel tempo (vd. penda in maniera

Classi.

GUARNIERI 2001, p. 216), duate (vd. ANICHINI 2012, p. ffettuato a Cesena (circa 97 tamente all’interno di questo e GELICHI, LIBRENTI 2011, magnola risale alla fine degli a grazie soprattutto agli scavi ogia Medievale (prof. Sauro

900, considerate in un unico i al 2001 (fino ad oggi), che

Carotaggi Scavi Rinvenimenti

88

luogo, infatti, si registra il picco maggiore di Rinvenimenti (e di indagini in generale) durante gli anni Venti del Novecento quando, come già è stato sottolineato162, i lavori per la posa delle nuove condutture dell’acquedotto hanno permesso l’intercettazione di numerosi contesti nel sottosuolo: le operazioni prevedevano lo sterro fino a -150/-200 cm del p.c. per la posa dei tubi, seppur in trincee di limitata estensione, ed è solo grazie al Bailo e ai suoi collaboratori che la maggior parte dei contesti, altrimenti persi per sempre, è stato registrato; allo stesso modo è chiaro come il secondo Dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso) si configuri come un ulteriore significativo momento di scoperta del sottosuolo del centro storico, a seguito delle ricostruzioni conseguenti ai bombardamenti del 1944: anche in questo caso solo l’azione del Botter ha consentito una registrazione, seppur parziale e ancora poco scientifica, di alcune evidenze archeologiche. Il grafico poi mette anche bene in rilievo le tendenze relative allo sviluppo dell’archeologia stratigrafica e la nascita di una tutela più sistematica da parte della Soprintendenza: a partire dagli anni Settanta, infatti, inizia ad essere sempre più frequente, con un trend regolare e costante fino ai giorni nostri, il ricorso a interventi stratigrafici con un andamento che, come già sottolineato, accomuna la pratica del nostro paese163; parallelamente a ciò, i rinvenimenti casuali diminuiscono sempre più fino a sparire e, negli ultimi venticinque anni, si diffondono anche tecniche di indagine del sottosuolo quali i carotaggi164.

Per quanto invece riguarda i dati relativi alle diverse fasi di evoluzione insediativa, è possibile constatare come la maggior parte del record archeologico riguardi le evidenze di epoca romana, con circa la metà delle segnalazioni totali (comprendendo cioè sia le attribuzioni sicure sia quelle dubbie: vd. Grafico 3165), mentre una percentuale sufficiente (circa un quinto) è relativo all’epoca tardoantica e altomedievale; del tutto marginali sono invece, sulla base dell’edito, i dati sulle fasi situate agli antipodi, da una parte quelle più antiche (la Protostoria), da un’altra quelle più tarde (Bassomedioevo ed epoca moderna). Si assiste qui ad un trend tipico dell’archeologia in città del nostro paese secondo cui le evidenze

162 Vd. supra, par. 2 e Cap. I, par. 2. 163 Vd. supra, Cap. I, par. 1.

164 Bisogna tenere in conto che la maggior parte dei carotaggi è stata conosciuta attraverso documentazione non

edita, perciò le considerazioni su questa Classe di interventi hanno un valore limitato rispetto alle altre tipologie di indagine.

165 Essendoci una sostanziale corrispondenza tra i grafici relativi alle attribuzioni cronologiche sicure e quelle

dubbie, con variazioni limitate solo alle evidenze di epoca tardo antica ed altomedievale (in percentuale decisamente maggiore all’interno delle attribuzioni incerte, con un 37,50% contro il 14,14% di quelle sicure, dovuto alla presenza di quattro carotaggi, C06-C09, per cui è stata proposta una datazione tardo antica relativa al potente riporto di terreno, considerato come traccia del murus tardo antico della città) si è scelto di visualizzare unicamente il dato medio.

di epoca romana, spesso di per lungo tempo attirato l’ perdita accidentale o lo ster

Gra

riguarda le fasi preromane conseguenza della difficoltà in parte alla profondità, an costituito dalla presenza de tendenze sono facilmente i come, a fronte di una sosta romana (con dei picchi neg parlato168) quelle relative al una maggior attenzione pe Treviso, come in tante altr seguito dell’introduzione interventi condotti in ma incominciano a documentar cronologia (vd. anche Graf

166 Per la situazione di Treviso

generale vd. invece ANICHINI 20

167 Per un approfondimento di qu 168 Vd. supra.

19,85% 10,69%

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di carattere monumentale oppure più facilment l’interesse di studiosi ed esecutori di indagin terro consapevole delle stratigrafie postclassich

rafico 3: Attribuzioni cronologiche, dato complessivo.

ne, è possibile inoltre ipotizzare che le per ltà di intercettazione dei contesti riferibili a que anche notevole, a cui si trovano le evidenze,

della falda acquifera a quote prossime al pian individuabili anche dall’analisi del Grafico 4 stanziale continuità nel tempo delle attestazio

egli anni Venti e Cinquanta-Sessanta del Nov alle epoche sia precedenti che posteriori possa per il dato stratigrafico: questa nuova tendenz ltre città italiane, a partire dagli anni Settanta e delle metodologie di scavo anglosassoni aniera più completa e scientifica (saggi, tare tutte le fasi dell’insediamento antico, senza

afico 2).

iso vd. PASCALE 2002-2003, pp. 171, 178; per consi 2012, p. 122.

questi temi vd. infra, Cap. IV. 12,21% 51,15% 5% 9% 6,11% Protostoria Epoca romana Tardoantico- Altomedioevo Bassomedioevo Epoca moderna

ente riconoscibili, hanno ini, causando spesso la che166; per quanto

ercentuali ridotte siano uesta cronologia dovute , e in parte all’ostacolo ano di strada167. Queste