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Milano: l’ UGAB, il Comitato armeno d’Italia, la Casa armena e il

3.4 La presenza culturale, istituzionale e religiosa della diaspora armena in

3.4.2 Milano: l’ UGAB, il Comitato armeno d’Italia, la Casa armena e il

Uno dei primi nuclei organizzativi che si viene a creare in Italia, nonostante faccia riferimento alla presenza a livello locale della maggiore organizzazione armena internazionale no profit, è l’Union Général Arménienne de Bienfaisance (UGAB) del 1912.177 L’associazione è sostenuta da diversi membri della famiglia Dilsizian, trasferitasi a Milano nei primi anni del secolo, ed ha lo scopo di promuovere, attraverso programmi di vario genere, l’istruzione e la divulgazione della lingua e della cultura armena ed ha anche la capacità di stabilire connessioni commerciali di ogni genere con le società del Medio Oriente attraverso reti organizzative.178 Sempre a Milano, città ricca di studenti e di orfani di origine armena, ha sede il Comitato armeno d’Italia. Il Comitato armeno d’Italia, anticipatore dell’Unione

degli Armeni d’Italia, è nato nel 1915 grazie al lavoro di studenti armeni milanesi

e torinesi e di commercianti del settore tessile. Il Comitato ha il compito di tutelare il diritto degli Armeni a risiedere ed operare in Italia, in quanto, essendo sudditi ottomani, vi era il rischio che essi favorissero per il nemico. Il Comitato si impegnava così a esplicitare l’origine sociale, culturale e religiosa del popolo armeno e a dimostrare la propria fedeltà allo Stato italiano attraverso una serie di gesti di solidarietà, dai messaggi augurali, alla partecipazione alle maggiori vicende pubbliche italiane e alle attività di finanziamento di opere pubbliche, ad esempio per la costruzione del reparto per la cura dei feriti all’ospedale Principessa Iolanda di Milano. In seguito alla sua legittimazione presso la Prefettura di Milano nel 1927, il Comitato ebbe l’autorizzazione, come si è già detto precedentemente, di emettere certificati che attestassero le generalità anagrafiche degli armeni presenti in Italia: data e luogo di nascita, paternità e maternità, fede religiosa, stato civile. Questa attività fu di fondamentale importanza per gli armeni che si trovarono in Italia privi di documenti di identità, ed infatti tra il 1927 e il 1948 i certificati emessi dal Comitato saranno superiori al migliaio. Tra i membri principali del Comitato si possono ricordare i già citati

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Comunità armena di Roma, L'UGAB (Unione Generale Armena di Beneficienza) di Milano

rinnova il proprio Consiglio, 6 Aprile 2009, in

http://old.comunitaarmena.it/comunita/comunicati/ugab%20giugno%2009.html, 20 Gennaio2017

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Garbis Dilsizian, come direttore, e Nishan der Stepanian, nel ruolo di segretario.179 180 Un ulteriore associazione di cui si desidera trattare è la Casa

Armena, con sede a Milano, in Piazza Velasca 4.181 Le origini di questa associazione risalgono agli anni Cinquanta del XX secolo e il suo scopo è di tipo culturale e ricreativo. La Casa Armena venne costruita in una zona centrale della città, in modo da essere facilmente raggiungibile dai mezzi pubblici, creando così un luogo d’incontro dove gli armeni avrebbero potuto riunirsi, conservare le proprie tradizioni e trasmettere alle generazioni future il proprio patrimonio culturale. Il primo evento che si tenne nella Casa Armena fu il capodanno del 1953-1954, infatti la sua nascita effettiva risale al 28 Dicembre 1953. Tra le attività presenti in questa associazione, si possono annoverare l’incontro con vari personaggi famosi, armeni e non, le conferenze, la presentazione di CD e di libri, le commemorazioni di ricorrenze storiche, le proiezioni di film, le mostre e le attività didattiche e ricreative. Per quanto riguarda le conferenze è importante far presente come sia attestato che vi sia una maggior partecipazione di non armeni, e per facilitare la diffusione della storia e della cultura armena la lingua utilizzata è quella italiana. Si ritiene importante focalizzare l’attenzione sulla descrizione di alcune delle attività svolte all’interno della Casa, ovviamente quelle che si ritengo più rappresentative della cultura armena. Per quanto riguarda le attività ricreative, ad esempio, si possono citare il “mercoledì delle signore”, le feste da ballo nel periodo di Carnevale e i vari tornei sportivi. Tra le attività didattiche, invece, vi è un asilo, una scuola elementare, le lezioni di armeno per giovani e adulti e quelle di danza armena e il programma “Manteniamo la nostra bella lingua! E’ un tesoro incommensurabile”, annoverato nel 2005 dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. La Casa Armena è ancora attiva e nel 2008, anno di pubblicazione del libro Storia della Casa Armena, si può dire che i suoi scopi siano stati

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Unione armeni d’Italia, Storia, Manoukian A., Unione degli armeni d’Italia, in

http://www.unionearmeni.it/storia/, 20 Gennaio 2017

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Nel testo di Manoukian A., Presenza armena in Italia 1915-2000, cit., p.73-75 si propongono frammenti di lettere scambiati tra il Comitato e il governo italiano, in cui si può osservare la cordialità con cui i membri del Comitato si rivolgevano ai rappresentanti del Stato italiano

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Unione Armeni d’Italia, Casa Armena- Milano, in http://www.unionearmeni.it/storia/, 20 Gennaio 2017

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pienamente raggiunti.182 Un ultimo elemento a cui fare riferimento è il giornale La

Voce, che risale agli anni Settata del 1900. L’idea di dare vita a questo periodico è

del Gruppo Culturale Giovani Armeni di Milano, e già nella copertina dei primi numeri si possono vedere le relazioni positive che sussistono tra Armenia e Italia: nella copertina del primo numero sono raffigurati il Duomo di Milano e il profilo di una tipica chiesa armena, mentre nel secondo si possono ammirare i profili geografici dei due Stati, sottolineando così il doppio riferimento del progetto. Anche in questo giornale si trovano argomenti riguardanti la cultura armena, ad esempio un riassunto sulla storia armena, una descrizione della nazionale armena di calcio, il resoconto di un viaggio negli Stati Uniti, la nascita della Compagnia teatrale armena.183Alla fine del 1977, però, il giornale deve trasferirsi a Venezia, non solo per il cambio di residenza della sua fondatrice, Rita Agopian, ma anche per la maggiore predisposizione dei veneti rispetto tutti gli altri italiani ad un lavoro che richiede perseveranza e continuità. Con questo spostamento il giornale quindi non è più considerato “il giornalino della comunità di Milano”, ma diventa “l’organo di stampa rivolto a tutta la colonia armena d’Italia”. L’Editoriale, infatti, annuncia che La Voce ha intenzione di entrare nelle case di ognuno per ricordarne l’origine armena, le tragedie passate e la cultura millenaria. Un tema particolarmente caro al giornale è suggerito da Paolo Kazakian nel suo articolo

Che ne sarà della Quinta generazione?, in cui osserva che con il passaggio

generazionale sempre meno armeni parlano la lingua e conoscono la cultura della loro madrepatria e non sono legati a quelle sofferenze che tanto accomunano i primi membri diasporici. Quello che propone Kazakian per limitare il fenomeno dell’assimilazione è la creazione di un programma sociale, che riguarda scuole, università, sanità e anziani, promosso da un determinato ente che dovrebbe raccogliere tra gli armeni benestanti il denaro necessario per garantire a tutti gli armeni della diaspora l’accesso a tali servizi, che cercano appunto di arginare l’assimilazione e la dispersione attraverso iniziative di rafforzamento delle strutture educative della diaspora, ma ciò non trova riscontro nel pubblico

182 Balian L, Bekdemirian G, Chekikian G, Maloyan N, Mavian M., Moradesian H., Sirabian A.,

Storia della Casa Armena: 1953-2008, (a cura di) Nencioni A., Milano, 2008, p. 7-34

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armeno.184 Avendo analizzato come ultimo elemento questo giornale, che pochi anni dopo la sua uscita si sposta da Milano a Venezia, si trova l’appiglio per passare ad analizzare la presenza istituzionale armena in quest’ultima città.