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MNEMO-TECNICHE (AVANZATO)

Nel documento ME-TO-DO Imparare a imparare (pagine 86-91)

GUIDA PER GENITORI (di studenti)

MNEMO-TECNICHE (AVANZATO)

La mnemotecnica è l'insieme di regole e metodi adoperati per memorizzare rapidamente e più facilmente informazioni difficili da ricordare. Le mnemotecniche sfruttano la naturale capacità dell'essere umano di ricordare le informazioni se sono trasformate in immagini o storie, o associate ad eventi paradossali o ad emozioni consentendo quindi di aumentare la capacità naturale della memoria umana.

Sono state usate fin dall'antichità dai grandi oratori perché consentono, senza l'ausilio della lettura, di svolgere un discorso articolato precedentemente preparato. Nei metodi di apprendimento moderni l'utilizzo delle tecniche mnemoniche è tenuto poco in considerazione.

Tuttavia è possibile venire a conoscenza di alcuni sistemi che consentono di applicare le mnemotecniche allo studio.

La tecnica dei loci (o Palazzo della memoria)

Dal latino "loci", luoghi. Si posizionano le nozioni da ricordare collegandole mentalmente (in modo bizzarro) ad oggetti di un luogo familiare. Per applicare correttamente questa tecnica è opportuno richiamare alla mente dei luoghi che conosciamo molto bene, come potrebbe essere la nostra abitazione, una via che percorriamo tutti i giorni o un qualsiasi altro posto che, non solo ci sia familiare ma di cui ricordiamo anche i minimi particolari.

I luoghi che scegliamo per impiegare questo tipo di tecnica devono avere, possibilmente, molti vani, così da poter collocare in ciascuno una parte del discorso o dell'informazione che vogliamo ricordare. L'immaginazione in questa tecnica è importante poiché dovremo richiamare alla mente la via che abbiamo scelto o la casa di cui vogliamo servirci.

Stabilito il luogo, occorre ora individuare nel testo che vogliamo ricordare le parole chiave. Fatta questa operazione, immaginiamo di posizionarci nella prima tappa del nostro tragitto, la prima parola chiave che abbiamo individuato; se invece avessimo scelto di utilizzare le stanze di una casa per memorizzare il discorso, dovremo suddividere ciascuna stanza in 4 porzioni, corrispondenti a ciascun angolo, in cui andremo a collocare, virtualmente, la parola chiave.

Per rendere più vivido il ricordo, è buona norma far interagire la parola chiave con gli oggetti che sono collocati nella stanza: così, se devo ricordare la parola "procedura inter-istituzionale", e la colloco virtualmente nel primo angolo della mia camera in cui si trova la scrivania con il mio pc, posso immaginare di trovare questa parola scritta in carattere Tahoma, grassetto, con colore viola, sullo schermo del mio computer.

Ripetiamo quindi tutte queste operazioni, con tutte le parole chiave che abbiamo individuato nel discorso, spostandoci, da una stanza all'altra nella casa o da un punto ad un altro della via che abbiamo deciso di percorrere, quando il discorso passa alla trattazione di un argomento differente.

Conversione fonetica di Leibniz

Funziona convertendo i numeri in consonanti e, aggiungendo opportunamente delle vocali, trasformarle in parole che si possono ricordare con più facilità di una serie di numeri, in modo particolare usando altre regole mnemoniche. La conversione fonetica è una tecnica inventata dal matematico tedesco Stanislaus Mink von Wennsshein e divulgata da Leibniz. Ora passiamo subito alla parte pratica.In seguito è stata realizzata una tabella con cui possiamo convertire

4 vibrante R ara, re, oro, erre

5 liquido L, GL ali, lui, aglio, li

6 palatale C, G (dolci) ciao, oggi, ci, gi, agio

7 gutturale C, G (dure), K occhio, eco, chi, qui, ago, gay, acca 8 labiodentale F, V ufo, uva, via, uffa, avvio

9 labiale P, B boa, ape, oppio, oboe

0 sibilante S, SC, Z sei, esse, zio, ozio, ascia, scia

Per convertire una parola in un corrispondente numerico (e viceversa) vanno rispettate alcune regole:

• Le vocali non corrispondono a nessuna cifra, quindi non vanno considerate;

• le consonanti doppie vanno considerate come un unico suono;

• bisogna sempre valutare il suono che la lettera produce.

Keyword Method

E' lo strumento più potente che c'è per memorizzare nuovi vocaboli in lingua straniera.

Si tratta semplicemente, come per altre tecniche di memoria, di legare qualcosa di sconosciuto a qualcosa di conosciuto, in maniera tale da promuoverne e rafforzarne il ricordo.

Mettiamo di dover imparare come si dice una parola in tedesco.

È importantissimo ascoltare la pronuncia mentre la vedi scritta perché in questa maniera impari la fonetica della lingua che stai studiando, e nel tempo sarai in grado di predire la pronuncia di un parola anche senza doverla ascoltare.

Ora che conosci la parola, se memorizzi col metodo tradizionale, non ti resta che ripeterla fino a quando non si trasferisce definitivamente nella tua memoria a lungo termine.

Vediamo invece come memorizzare con il Keyword method:

• Ascolta attentamente la pronuncia della parola

• Visualizza l’immagine del significato della parola. Non in maniera generica, una immagine che conosci bene e che sia quindi scolpito nella tua memoria a lungo termine.

• Adesso scegli una immagine che ricordi la pronuncia della parola.

• Adesso concentrati sulla visualizzazione dell'immagine associata alla pronuncia all'interno dell'immagine del significato della parola.

Il metodo funziona. Il fatto è che leghi la immagine che rappresenta il significato della parola a una immagine che ne ricorda la pronuncia, creando un ricordo molto più forte e stabile che con la semplice ripetizione.

Imagines agentes

Le imagines agentes si possono definire come una “scenetta” composta da una sequenza di immagini non troppo lunga (in cui un attore compie un gesto, un atto su un oggetto o su un altro attore che ha però funzione di oggetto) che la nostra mente allestisce nei luoghi del teatro della memoria. La prima applicazione di tale pratica è abbastanza ovvia: è sufficiente sintetizzare un insieme coerente di concetti, una tesi, una teoria ecc. in un piccolo numero di parole chiave, associare ad esse delle immagini e farle interagire in una o più imagines agentes. Esse sono già di per sé delle mnemotecniche; crearsi delle "imagines agentes" di ciò che vogliamo ricordarci, meglio se poste in un luogo del nostro teatro ma non obbligatoriamente, garantisce una buona presa mnestica dei pensieri.

Parole di velcro

La tecnica delle parole di velcro, detta anche delle parole a piolo può essere utilizzata per memorizzare degli elenchi che devono essere ricordati in un ordine ben definito.

Questo metodo prevede l’associazione di concetti che conosciamo bene e che non possiamo dimenticare (i numeri da 1 a 20, ad esempio) con concetti nuovi da ricordare in quello specifico ordine.

Ad esempio, se volessimo memorizzare i Pianeti in ordine di vicinanza al Sole:

1 – Mercurio 2 – Venere 3- Terra 4 – Marte 5 – Giove 6 – Saturno 7 – Urano 8 – Nettuno

Come avrai capito, il velcro rappresenta una sorta di aggancio, a cui aggrappare delle informazioni da memorizzare. Il velcro o piolo è dunque un promemoria che può aiutarti a ricordare il nuovo concetto da assimilare.

Memorizzare i nomi delle persone

Una persona si è appena presentata e tu hai già dimenticato il nome? È un classico, capita a quasi tutti: i nomi sembrano sfuggire immediatamente non appena pronunciati. In questo caso in realtà non si tratta di un problema di memoria, ma di attenzione. Non siamo stati attenti, ecco la verità.

Una buona tecnica per memorizzare i nomi è abbinare il nome della persona a qualcosa, ad esempio Marco-arco, Mattia-matita, qualsiasi parola che ci possa far immaginare un certo nome. Attenzione a non confondere nomi simili, per questo è importante creare un'associazione mentale utilizzando immagini che siano chiare per noi.

Inoltre, scegliere un'immagine e collegare un dettaglio ci permette di memorizzare meglio la persona, ad esempio un naso pronunciato può farci immaginare un arco, un neo la freccia che ha colpito e ha lasciato il segno. Il punto è creare un'associazione che sia forte e intuitiva.

Usare immagini paradossali

L'acronimo P.A.V. sta per Paradosso Azione Vivido.Cosa significa? Imparare a usare immagini paradossali in grado di sfruttare i cinque sensi per creare un'azione in movimento.

Un esempio: ammortamento; possiamo visualizzare la parola 'morte' su un 'mento'.

Chiaramente l'associazione è assolutamente personale, questo renderà più facile il fatto di mantenerla in memoria e poterla utilizzare in futuro.

The rhyme system (Il sistema delle rime)

Questo metodo è utile per memorizzare un numero di telefono, una formula, un pin, un sequenza, un numero civico: come metterselo in testa?

Ci sono diverse tecniche per farlo: the rhyme system è tra le più facili e utilizzate.

Si associa a ogni numero un'immagine che faccia rima (o assonanza):

Quindi:

Per ricordarsi il pin 4960 basterà immaginare un gatto con arriva su Giove e incontra una lei che mangia un pera caduta da un pero.

The shape system

C'è anche un'altra tecnica: si collega al numero una forma associabile allo stesso.

• 1, una candela,

• 2, un cigno (il collo è il segmento che sale),

• 3, una molla,

• 4, una sedia (con un omino seduto sulla destra),

• 5, un gancio,

• 6, una ciliegia,

• 7, una falce,

• 8, un pupazzo di neve,

• 9, un palloncino,

• 10, una botte.

Quindi per ricordare 4960 basterà immaginare una sedia con sopra un palloncino e una ciliegia che cadono insieme dentro a una botte.

Nel documento ME-TO-DO Imparare a imparare (pagine 86-91)