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Partendo dalla definizione di trasporto pubblico è possibile ricordare che lo stesso consente ai cittadini di esercitare il loro diritto alla mobilità, servendosi di mezzi non di proprietà. Si può suddividere in due grandi categorie: “locale”, utilizzato principalmente dai pendolari per il viaggio quotidiano casa-lavoro, e “a lunga percorrenza”, utilizzato prevalentemente per grandi spostamenti, perlopiù motivati dalla gestione del tempo libero piuttosto che per questioni relative al lavoro.

Il sostantivo “pendolare” identifica “chi lavora in un luogo diverso da quello dove abita

e si deve spostare quotidianamente con mezzi di trasporto83”. Posto che il termine

pendolare identifica anche il soggetto che si sposta per lavoro con un mezzo proprio, si ritiene interessante porre l’attenzione sull’utilizzatore del trasporto pubblico, in specie quello locale.

L’utente, proprio al fine di un agevole utilizzo, può predisporre il proprio piano di viaggio utilizzando una molteplicità di mezzi di trasporto: treno, metropolitana, tram, autobus e filobus sono i più comuni. Nella maggior parte dei casi i viaggi sono tra loro compatibili anche come orari, in modo che sia facile organizzare un viaggio, unendo per esempio un tratto in treno a uno in metro o in bus. L’integrazione può raggiungere anche forme di trasporto privato, predisponendo parcheggi per le auto in corrispondenza di stazioni dei mezzi pubblici.

Il sempre maggiore utilizzo dei mezzi pubblici non è solo utile (potenzialmente) per il cittadino, grazie ad un abbassamento dei costi, ma pure per la collettività per molteplici ragioni: innanzitutto diminuisce il traffico in aree urbane e grandi arterie, contribuendo a

52 ridurre smog, rumori e ritardi. Ha bisogno di meno energia rispetto al trasporto privato, riducendo così anche i costi.

Ci possono essere però dei lati negativi, quali l’impraticabilità per una parte dei cittadini in quanto di difficile raggiungimento la stazione più vicina alla propria casa o luogo di lavoro o di studio, oppure perché risulta non agevole trovare un percorso che colleghi due periferie della stessa città senza essere costretti a passare dai centri urbani. Altri aspetti critici sono connessi al sovraffollamento, la carenza di pulizia, l’inadeguatezza degli orari (si veda Allegato 1 – Progetto Conerobus nelle scuole). A volte i tempi di percorrenza sono molto più lunghi del mezzo privato a causa dell’insufficienza dei mezzi, delle molteplici fermate e dell’assenza di corsie preferenziali. Recentemente il Comune di Ancona ha cercato di fornire alcune risposte rispetto alla mobilità legata al lavoro e alla risoluzione di alcune problematiche sopra citate meglio descritte nel box che segue.

Tool Box – Progetto MobilAttivAncona – Comune di Ancona

Durante il triennio di ricerca (2015-2018) una delle attività svolte dal dottorando ha riguardato la ricerca di bandi di finanziamento (europei, nazionali, locali) a supporto degli investimenti nel settore del Trasporto Pubblico Locale. Tra le opportunità individuate, è stata proposta alla Conerobus S.p.A. la partecipazione al bando nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, realizzato all’interno del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro84. Il Programma ha stabilito la

possibilità di co-finanziare progetti predisposti dai Comuni con più di 100.000 abitanti (art. 3 D. M. n. 208 del 20 luglio 2016), attribuendo di fatto il ruolo di capofila ai Comuni. Conerobus S.p.A. dopo una valutazione interna, ha deciso di avviare un tavolo di confronto con il Comune di Ancona per valutare l’adesione al Programma. Le prime riunioni, sono state finalizzate alla ricerca di possibili progettualità utili a rispondere alle caratteristiche del bando. Il dottorando all’interno di questa prima fase, ha proposto di cogliere le opportunità del Programma nazionale per poter sperimentare la validità dei bus elettrici nella città di Ancona. In particolare è stata proposta l’elettrificazione della linea urbana n. 6 che svolge un percorso ricomprendente più Istituti scolastici e la Regione

84 Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 – Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green

economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali – Art. 5: disposizioni per incentivare la mobilità sostenibile. Il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa- lavoro è stato approvato con Decreto Ministeriale n. 208 del 20 luglio 2016.

53 Marche, dunque luoghi di scuola e di lavoro, oltre al passaggio presso la Stazione ferroviaria del capoluogo dorico, molto importante nel definire alcuni percorsi innovativi di intermodalità. Parallelamente alla fase propositiva, è stato avviato un tavolo di confronto con i possibili soggetti da coinvolgere nel progetto. Tale percorso ha consentito di costituire un partenariato tra:

- Conerobus S.p.A.

- Conerobus Service S.r.l.

- Università Politecnica delle Marche - Regione Marche

- Azienda Ospedaliera Regionale “Umberto I” di Ancona

L’obiettivo del progetto ha puntato a decongestionare il traffico urbano di Ancona per poter giungere a una riduzione delle emissioni inquinanti e di conseguenza anche altre esternalità negative, focalizzando l’attenzione sull’ottimizzazione dei sistemi di mobilità alternativi integrati tra loro e a servizio dei cittadini.

Il progetto, chiamato ‘MobilAttivAnconA’ ha optato per le seguenti tipologie di intervento, ricomprese tra le categorie prestabilite dal Modulo B della Proposta progettuale85:

- attivazione di un servizio di car sharing con veicoli elettrici;

- attivazione di un servizio di bike sharing a pedalata assistita e completamento del percorso pedociclabile;

- progettazione e implementazione di una piattaforma di infomobilità (anche con servizi a chiamata per i disabili);

- predisposizione di un servizio dedicato di TPL con mezzi elettrici; - cessione a titolo gratuito di “buoni mobilità”;

- istituzione della consulta della mobilità.

Come è possibile notare, tutte le azioni proposte nel progetto rientrano nelle caratteristiche della Smart mobility (si veda Cap. 1 par. 1.6). Ancor più, tra i criteri di selezione previsti dal bando, è stato richiesto di dimostrare come tali progettualità fossero

85 Si veda Determina del dirigente del Comune di Ancona, n. 28 del 10/01/2017, pp. 2-14 della proposta

progettuale https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/wp-content/uploads/2015/04/Determina-n- 28_2017-programma-sperimentale-mobilit%C3%A0-sostenibile-1.pdf

54 integrate con le azioni di governance già avviate sul territorio interessato. In tal senso è stata evidenziata la coerenza tra le proposte e gli obiettivi prioritari della pianificazione di territoriale (Piano Urbano della Mobilità e Piano Generale del Traffico Urbano). Tra le azioni previste, l’attivazione della consulta della mobilità rappresenta un elemento applicativo dell’art. 118 della Costituzione, in termini di sussidiarietà orizzontale. L’approccio bottom-up consente infatti una governance a ‘rete’ per il monitoraggio e la valutazione dei risultati delle azioni implementate. Nelle intenzioni progettuali è inoltre previsto il coinvolgimento di altri stakeholders oltre ai partners che hanno aderito al progetto. Tra questi figurano le rappresentanze dei cittadini e del mondo produttivo particolarmente attente alle questioni relative al traffico.

Altro elemento di particolare interesse è l’avvio di un servizio dedicato di Trasporto Pubblico Locale attraverso l’utilizzo di autobus elettrici, accogliendo parzialmente la proposta avanzata dal dottorando.

Il nuovo servizio, infatti, non prevede l’elettrificazione della linea urbana n. 6, quanto piuttosto l’implementazione di due nuove linee che collegheranno il principale nodo di interscambio con il TPL extraurbano (autostazione Verrocchio) con due luoghi ad elevata attrazione: Ospedale regionale ‘Umberto I’ e sede della Regione Marche. L’attrattività del nuovo servizio deriverà non soltanto dai nuovi bus elettrici, ma anche da altri due elementi:

- le linee dedicate effettueranno solo le fermate funzionali all’utenza di riferimento, riducendo così la velocità commerciale rispetto alla classica linea urbana;

- saranno attivati degli accordi tra i partner coinvolti al fine di promuovere agevolazioni economiche.

Il progetto ‘MobilAttivAnconA’ è risultato ammissibile al finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In particolare, il Ministero co-finanzia il progetto per una quota pari a euro 997.188, mentre la parte restante (euro 1.706.731,57) è finanziata dal Comune di Ancona in qualità di soggetto capofila del progetto. Il progetto attualmente è focalizzato sullo svolgimento di questionari rivolti ai lavoratori dipendenti dei soggetti coinvolti, al fine di studiare le abitudini di mobilità e preparare la seconda fase che prevede l’introduzione delle soluzioni innovative proposte in fase progettuale.

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