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I campionamenti delle tesi sperimentali sono stati effettuati in concomitanza con le generazioni degli insetti che si intendeva controllare. Tre campionamenti sono stati

effettuati per quanto riguarda la lobesia: uno in piena fioritura (25 maggio) durante la prima generazione, un secondo durante il danno da seconda generazione sugli acini verdi (6 luglio) e un terzo per valutare il danno finale della terza generazione su grappoli maturi a ridosso della vendemmia (6 settembre). Parallelamente a questi campionamenti sul danno da larva sono stati effettuati dei campionamenti relativi all’ovideposizione per valutare l’eventuale necessità di un intervento ovicida o larvicida.

Relativamente al planococco sono stati effettuati due campionamenti generali sull’intensità dell’infestazione della cocciniglia, uno definito intermedio in contemporanea con il

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campionamento della seconda generazione della lobesia e un altro finale effettuato insieme con il campionamento finale della tignoletta.

Per il campionamento di L. botrana venivano analizzati 1000 grappoli per ogni tesi: ogni tesi veniva divisa in 10 punti da 100 grappoli in tre diverse file del vigneto tesi; per ogni grappolo analizzato si riportava il numero di nidi trovati. In questo modo si otteneva un dato relativo alla percentuale di infestazione (quanti grappoli su 100 presentavano uno o più nidi di L. botrana) e uno sull’intensità dell’infestazione (quanti nidi su 100 grappoli).

Le modalità di campionamento sono state simili per tutte e tre le generazioni: per la prima il campionamento era effettuato su grappolo in fioritura, la seconda su grappoli in post-

allegagione e la terza su grappoli maturi. Nei primi due casi si è trattato di un

campionamento visivo su pianta mentre l’ultimo è stato un campionamento distruttivo. Nella scelta delle piante venivano evitate le zone di bordo (dove l’infestazione è maggiore) e le piante con pochi grappoli spargoli (dove l’infestazione è minore) in modo da ottenere un dato il più affidabile possibile.

Nel caso del planococco i grappoli analizzati erano 600 per ogni tesi: ogni tesi veniva divisa in 6 punti da 100 grappoli in tre diverse file del vigneto tesi; per ogni grappolo analizzato si riportava il numero di esemplari trovati. Nel caso del campionamento finale ogni femmina con ovisacco veniva considerato come 20 esemplari. Anche in questo campionamento si arrivava ad ottenere un dato relativo alla percentuale di infestazione e uno relativo all’intensità dell’infestazione.

Campionamenti fuori prova

In aggiunta ai campionamenti “ufficiali” effettuati sui vigneti sperimentali, dei

campionamenti paralleli sono stati realizzati sugli altri vigneti dell’azienda. Trattandosi di una superficie di oltre 270 Ha non si è operato su ogni singola parcella, ma ci si è

concentrati sui dati storici aziendali andando a controllare quei vigneti maggiormente colpiti nelle passate stagioni. Per quanto riguarda la lobesia i primi campionamenti sono inziati intorno alla fine di maggio fra l’inizio della fioritura e la prima allegagione per verificare la presenza della prima generazione di lobesia. Una volta individuati i vigneti maggiormente soggetti alle infestazioni si è quindi iniziata una serie di campionamenti per verificare l’inizio della ovideposizione da parte degli adulti della prima generazione e l’entità di tale ovideposizione. Il fine era quello di verificare un eventuale superamento della soglia economica di danno cui sarebbe seguita la decisione di operare o meno un trattamento

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insetticida sulla seconda generazione. Ai primi di luglio ha avuto luogo la verifica dei danni operati dalla seconda generazione cui ha fatto seguito il controllo dell’inizio

dell’ovideposizione della seconda generazione insieme con il monitoraggio dei voli nuziali. Si tratta di un campionamento che richiede una particolare attenzione per un duplice motivo: in primo luogo verificare il superamento delle soglie di danno diviene fondamentale in quanto si tratta dell’ultima occasione per l’agricoltore di operare un trattamento insetticida, in secondo luogo la tempestività di tali interventi deve essere massima, soprattutto nel caso in cui si decida di adoperare prodotti a bassa persistenza.

Durante il campionamento delle uova di terza generazione è bene controllare anche la possibile presenza di larve di C. gnidiella che proprio in tale periodo lascia i suoi precedenti ospiti per spostarsi su vite.

Prima della vendemmia, come nel caso delle prove sperimentali, anche nel caso degli altri vigneti si è portato avanti un campionamento finale sul danno della terza generazione per ottenere un quadro d’insieme al termine della stagione.

Dati la maggiore superficie da coprire e il maggior numero di campionamenti effettuati durante la stagione operativamente si è trattato di controlli di campioni più ridotti dove per ogni vigneto si controllavano circa 100-150 grappoli.

Per ogni grappolo veniva verificato se vi fosse presenza del danno, presenza di larve vive, numero di nidi rinvenuti su grappolo, età delle larve trovate.

Per quanto riguarda i campionamenti delle larve si è sempre trattato di campionamenti quantitativi mentre per il controllo dell’ovideposizione si hanno avuti sia campionamenti quantitativi in cui si desiderava sapere quale fosse l’intensità del fenomeno sia

campionamenti qualitativi in cui era importante conoscere l’inizio temporale dell’evento in modo da operare un trattamento già deciso in precedenza alla luce dei risultati dei

campionamenti precedenti.

Assieme a questi campionamenti su ovideposizione e larve regolarmente ogni settimana veniva effettuato un controllo delle catture delle trappole di monitoraggio.

Similarmente sono stati condotti durante l’intera stagione dei campionamenti random sui diversi vigneti per valutare l’infestazione da P. ficus controllando anche in questo caso circa 100-150 grappoli a vigneto. In base ai dati ottenuti da questi monitoraggi venivano valutate le possibili azioni da intraprendere: non intervenire, intervenire mediante l’ausilio di insetti antagonisti, ricorrere all’uso di insetticidi selettivi.

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