dove:
CF rappresenta il valore costante della differenza dei costi di gestione tra l'alternativa e il caso di riferimento in tutti gli anni.
In conclusione, nella valutazione economica è altresì opportuno tenere conto dei mec-canismi di incentivazione disponibili per gli interventi di efficienza energetica come ad esempio detrazioni fiscali. Si tratta di strumenti a sostegno di questa tipologia di interventi che consentono di recuperare parte dell’investimento. È necessario che il progettista valuti quali di questi strumenti utilizzare e quali di questi siano più convenienti per la situazione in esame. È tuttavia fondamentale mettere in evidenza l’analisi costi-benefici sia in assenza di incentivi e sia attraverso il ricorso alle forme incentivanti.
2.2 Modelli LCA e LCC
Gli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici vengono realizzati sostanzial-mente per due ragioni: una economica e l’altra ambientale. La norma precedentesostanzial-mente os-servata dà direttive in relazione al solo aspetto economico. Dal punto di vista ambientale è opportuno analizzare la metodologia LCA, la quale negli ultimi anni si sta facendo strada nel settore edilizio.
Il Life Cycle Assessment (LCA) rappresenta il principale strumento operativo del Life Cycle Thinking (LCT), un approccio innovativo che consente di passare dal tradizionale processo di progettazione ad uno sguardo d'insieme del sistema produttivo, in cui sono in-clusi tutti gli impatti (ambientali, sociali ed economici) che un prodotto ha nel suo intero ciclo di vita. Esso nasce in ambito industriale e solo recentemente è stato adottato anche nel settore delle costruzioni. La procedura LCA è standardizzata a livello internazionale dalle norme ISO 14040 e 14044.
La norma BS EN ISO 14040:2006 [12] definisce il metodo LCA come un mezzo per la
“compilazione e valutazione attraverso tutto il ciclo di vita dei flussi in entrata e in uscita, nonché i potenziali impatti ambientali, di un sistema di prodotto”.
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24 A livello operativo, lo studio LCA si articola in quattro fasi, come illustrato nella figura 2.2:
1. Goal and scope definition - Definizione dell’obiettivo dell’analisi e del campo di applicazione. In questa fase oltre a definire i propositi dell’LCA e i confini del sistema, si stabilisce un’unità funzionale che costituisce il sistema di riferimento, relativo ad un determinato servizio, rispetto al quale vengono contabilizzati i flussi fisici inseriti nell’inventario, tutti gli ingressi e le uscite di energia e materiali. La scelta dell’unità funzionale nella LCA viene effettuata in base all’obiettivo da rag-giungere.
2. Life Cycle Inventory (LCI) - Analisi d’inventario del ciclo di vita nella quale si realizza una raccolta di dati di input (ovvero elementi in ingresso come materiali, energia, risorse naturali) e di output (ovvero elementi in uscita come emissioni in aria, acqua, suolo) relativi al sistema.
Tale fase si scompone in ulteriori tre parti:
• definizione degli obiettivi e dell’ambito
• analisi dell’inventario
• interpretazione
3. Life Cycle Impact Assessment (LCIA) - Valutazione degli impatti ambientali po-tenziali, diretti ed indiretti, associati a questi input e output.
4. Life Cycle Interpretation - analisi critica dei risultati ottenuti dalle fasi LCI e LCIA e formulazione di eventuali strategie di intervento.
Figura 2.2 – Fasi di uno studio di Life Cycle Assessment (Elaborazione personale)
25 L’obiettivo di tale analisi è quello di indirizzare le scelte progettuali mediante un approc-cio alla valutazione d’insieme dei carichi energetico-ambientali dei materiali, delle tecniche costruttive e delle tipologie degli impianti di servizio che, a livello complessivo e non di singolo componente, corrispondano al minor consumo di risorse ed impatti ambientali.
L’applicazione dell’analisi LCA al settore edilizio consente di valutare la sostenibilità di soluzioni progettuali costruttive, manutentive e di demolizione. Il metodo esamina gli aspetti e i potenziali impatti ambientali durante l'intero ciclo di vita del prodotto a partire dall'ac-quisizione delle materie prime per poi passare alla produzione, l'uso, la manutenzione, il trattamento di fine vita, il riciclaggio e lo smaltimento finale, ottenendo così un’analisi di tipo “from cradle to grave”, dalla culla alla tomba, come illustrato nella figura sottostante.
Figura 3.2 – Approccio LCA sull’intero ciclo di vita del prodotto (Sito Web - biblus.acca.it)
L’approccio metodologico è per sua natura di tipo dinamico e iterativo, consentendo il parallelo, già in fase iniziale, tra varie soluzioni progettuali e mettendo in risalto le perfor-mance energetico-ambientali di ognuna di queste. Dopo aver eseguito le scelte progettuali, se ne valuta la validità tramite l’applicazione iterativa del metodo che consente, inoltre, di misurare l’efficacia di potenziali proposte di aggiornamento e/o miglioramento. Tra l’altro man mano che si approfondisce l’analisi, nuovi dati potranno poi sostituire o aggiornare i vecchi, richiedendo la revisione dei calcoli stessi.
Concettualmente simile al metodo LCA, è il Life Cycle Costing (LCC), un modello che segue la stessa linea di pensiero con la sostanziale differenza che esso si concentra sull’ana-lisi del ciclo di vita di un componente da un punto di vista esclusivamente economico.
26 Infatti, il fine ultimo dell’LCC è fornire un utile strumento che permetta di comprendere dove intervenire per ridurre i costi relativi ad un elemento e/o sistema edilizio. Questo me-todo consente, inoltre, di affrontare il calcolo dell’intero impatto economico dell’edificio, al contrario del “Costo globale” affrontato nella norma BS EN 15459:2017, che fornisce una procedura di calcolo per i soli costi degli impianti di riscaldamento e di altri impianti coin-volti nell'uso energetico di un edificio. Il costo del ciclo di vita (LCC) è definito dall’Inter-national Organization for Standardization (ISO) nello standard Buildings and Built Assets, Service-life Planning, part 5: Life-cycle Costing (ISO 15686-5) [13] come una valutazione economica tenendo conto di tutti i flussi di cassa significativi e rilevanti previsti per un pe-riodo di analisi espresso in valore monetario. I costi previsti sono quelli necessari per rag-giungere livelli definiti di prestazioni, tra cui affidabilità, sicurezza e disponibilità. Pertanto, i costi che in via generale devono essere inclusi in tale analisi sono:
▪ i costi di acquisto e tutti i costi associati come la consegna, l'installazione, la messa in servizio e l'assicurazione;
▪ costi operativi, compresi i costi di utilità come l'uso di energia e acqua e i costi di manutenzione;
▪ costi di fine vita come rimozione, riciclaggio o ristrutturazione e disattivazione;
▪ longevità e tempi di garanzia dell'asset.
Figura 4.2 – Elementi WLC e LCC (BS ISO 15686-5: Buildings and Built Assets, Service-life Planning, part 5: Life-cycle Costing).
27 La figura 4.2 indica graficamente e in maniera approssimativa i costi che dovrebbero es-sere inclusi nel Life Cycle Costing e quei costi e i redditi più ampi che dovrebbero eses-sere indicati come costi dell'intera vita. Generalmente i costi vanno classificati per categorie, per avere un quadro più dettagliato. I costi del progetto prima dell'inizio della progettazione per la costruzione (ad esempio studi di fattibilità) fanno parte del WLC, non dell’LCC. I flussi di cassa ambientali, che fanno parte del costo del ciclo di vita, possono essere negativi (tipo le tasse)o positivi (redditi, ad esempio, reddito da produzione di energia rinnovabile). Dun-que, il metodo è costituito dalla totalità dei costi che incidono sull’edificio o sulla struttura:
dalla costruzione alla gestione fino all’eventuale demolizione. Si tratta di confrontare tutti i costi del ciclo di vita allo stesso istante temporale, tipicamente all’istante t0, tramite la tecnica del VAN o NPV.
L’analisi LCC può essere effettuata nelle quattro fasi cardine del ciclo di vita di qualsiasi bene costruito:
1. investimenti e pianificazione del progetto, analisi strategiche dei costi dell'intero ciclo di vita / del ciclo di vita, pre-costruzione;
2. progettazione e costruzione, costo del ciclo di vita durante la costruzione, a livelli di schema, funzionale, di sistema e di componenti dettagliati;
3. durante l'occupazione, costo del ciclo di vita durante l'occupazione (costo in uso), post-costruzione;
4. smaltimento, determinazione dei costi del ciclo di vita a fine vita / cambio di stato.
Pertanto, l’LCC diviene uno strumento di supporto per:
a) valutare diversi scenari di investimento (come adattare e riqualificare una struttura esistente) nella fase di pianificazione;
b) scegliere tra progetti alternativi per tutto o parte di un bene costruito durante la fase di progettazione e costruzione;
c) scegliere tra componenti alternativi con prestazioni accettabili in fase d’uso;
d) confrontare decisioni precedenti;
e) stimare costi futuri per valutare l’attendibilità di un investimento.
In conclusione, “attraverso una valutazione comparativa effettuata con l’ausilio delle note metodologie di Life Cycle Assessment e Life Cycle Costing, è possibile individuare, fra le diverse tipologie di componenti e di sistemi costruttivi, quelli che presentino un minor im-patto sull’ambiente e che siano maggiormente sostenibili anche dal punto di vista econo-mico, grazie a più appropriate strategie manutentive” [10].
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