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7.2 Fluid Viscous Dampers

7.2.2 Modello matematico: FVDs lineari e non lineari

Il modello matematico più idoneo a rappresentare i dissipatori fluido viscosi è il modello viscoelastico di Maxwell, figura 7.3, il quale vede una molla elastica posta in serie con uno smorzatore. La molla rappresenta l’elasticità del dispositivo e del supporto mentre lo smorzatore identifica la proprietà del sistema cilindro-pistone stesso. Il modello forza-spostamento proposto, ripreso da Makris N. e Constantinou M. C. [38] è il seguente:

fdj(t) + λγj f dj(t) dtγ = c0j d∆wj(t) dt (7.16)

nel quale fdj è la forza del j-esimo smorzatore, ∆wj è lo spostamento re- lativo tra le due estremità lungo l’asse del cilindro, c0j è il coefficiente di

Figura 7.3: Modello viscoelastico di Maxwell

smorzamento a frequenza nulla del j-esimo smorzatore, λj è il tempo di rilassamento del j-esimo smorzatore e γ è l’ordine della derivata. Numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che il tempo di rilassamento è molto piccolo e che la rigidezza assiale del dispositivo e del supporto sono molto alte: il secondo addendo della parte a sinistra dell’equazione è trascurabile. Si ottiene quindi la formulazione generica valida per tutti i tipi di FVDs [11]:

fdj(t) = cdjsgn(∆ ˙wj)|∆ ˙wj|α (7.17)

nella quale il punto rappresenta la derivata temporale, cdj rappresenta il

coefficiente di smorzamento ovvero la forza necessaria a provocare un cambia- mento unitario della velocità e α è il parametro di controllo della forma del ciclo di isteresi. L’utilizzo di questa formulazione è dovuto principalmente alla semplicità matematica delle analisi da svolgere nella quale è implemen- tata ma anche alla sufficiente accuratezza verificata con ampie campagne sperimentali.

In funzione del valore assunto dall’esponente α si ottengono diversi grafici forza-spostamento, figura 7.4, e forza-velocità, figura 7.5. Per α = 1 il modello è lineare e il ciclo di isteresi sotto carico sinusiodale ha la forma puramente ellittica, per α = 0 si ottiene una forma rettangolare che circoscrive l’ellisse del caso precedente mentre per 0 < α < 1 si ottengono forme intermedie tra le due precedenti che rappresentano il caso di FVDs non lineari. Si può notare che l’aera racchiusa dai cicli relativi al caso di FVDs non lineari è maggiore di quella per il caso lineare, di conseguenza i primi dissipano maggiore energia a parità di tutte le altre caratteristiche. Un altro aspetto importante è quello relativo alla forza di dissipazione che i dispositivi esplicano: il comportamento lineare prevede forze via via maggiori all’aumentare della velocità mentre il caso non lineare tende ad un valore asintotico. Operativamente, conoscere il massimo valore della forza di dissipazione è vantaggioso: nel caso di eventi di intensità elevata le forze applicate alla struttura principale non eccedono tale valore limite noto, sostanzialmente non si corre il rischio di sottoporre gli elementi strutturali a sollecitazioni eccessive. Inoltre gli smorzatori non lineari esibiscono importanti forze dissipative anche per bassi valori di velocità, rendendosi più efficienti rispetto a quelli lineari anche per sismi di bassa intensità.

7.2. FLUID VISCOUS DAMPERS 87

Figura 7.4: Grafico forza-spostamento al variare dell’esponente α

Considerando il posizionamento dei dispositivi tra i piani di un telaio, la (7.17) può essere riscritta come segue:

fdj(t) = cdjfj∆ ˙uαj (7.18)

nella quale ∆ ˙uj = ˙uj− ˙uj−1 è la velocità di interpiano tra il piano j-esimo e

d il j-1-esimo e fj è il fattore di amplificazione geometrica, funzione dello

schema di installazione degli smorzatori. In figura 7.6 sono riportati alcuni dei principali schemi di posizionamento degli FVDs ed i relativi coefficienti di amplificazione geometrica.

Figura 7.6: Schemi di installazione degli FVDs e fattori di amplificazione

geometrica

L’implementazione di tali forze dissipative all’interno del sistema strut- turale shear-type a n gradi di libertà (spostamenti orizzontali dei piani) governato da n equazioni differenziali è di seguito riportata. In forma matriciale si può scrivere:

M ¨u + C ˙u + Ku + Fd= −M i¨ug(t) (7.19)

in cui M è la matrice delle masse in formato lumped (masse concentrate ai piani, matrice diagonale nxn), C è la matrice di smorzamento strutturale (nxn), K è la matrice di rigidezza della struttura (nxn), u, ˙u e ¨u sono

rispettivamente i vettori spostamento, velocità e accelerazione dei piani (nx1), Fd è il vettore contenente le forze dei dissipatori fluido viscosi nel sistema di riferimento generale (nx1), i è il vettore incidenza (nx1), che nel caso di telaio sher-type è composto da una colonna di unità, e ¨ug(t) è

7.2. FLUID VISCOUS DAMPERS 89 l’accelerazione del suolo che rappresenta il sisma in ingresso. Il vettore Fd

può essere scritto come:

Fd= RTfd (7.20)

nella quale fd è il vettore che contiene le forze di piano degli smorzatori nel sistema locale (ndx1) calcolate con la (7.17) e R è la matrice di trasformazione

contenente i fattori di amplificazione geometrica fj (ndxn). La matrice R

lega quindi anche gli spostamenti di piano agli spostamenti relativi tra le estremità degli smorzatori:

∆w = Ru (7.21)

con ∆w vettore contenente gli spostamenti relativi tra le estremità degli smorzatori (ndx1). Considerando FVDs lineari, sostituendo quindi la (7.17)

in forma vettoriale e le (7.20) (7.21) nella (7.19) si ottiene:

M ¨u + (C + Cd) ˙u + Ku = −M i¨ug (7.22)

dove Cd= RTDR rappresenta la matrice dei coefficienti di smorzamento dei

dissipatori aggiunti rispetto al sistema di riferimento globale (nxn) e D è la matrice diagonale che raccoglie i coefficienti di smorzamento dei dissipatori per ogni piano equipaggiato (ndxnd). Per tenere in conto la non linearità

nel comportamento dei dispositivi FVDs sono presenti numerosi studi in letteratura, ad esempio procedure iterative, Lin Y.Y. et al. [35], tecniche di linearizzazione, Landi L. et al. [29] o metodi diretti e semplificati [34, 45, 40], utili anche in fase di predimensionamento, che saranno visti nel seguito.

Definita la matrice Cdè quindi possibile risolvere il sistema e calcolare la

Capitolo 8

Dimensionamento dei FVDs

Nei casi in cui la protezione agli eventi sismici sia svolta dai dispositivi fluido-viscosi, uno degli aspetti più interessanti dal punto di vista progettuale è sicuramente la scelta della disposizione degli stessi lungo l’altezza ed in pianta. Nel seguito sono esposti i principi generali del predimensionamento e si riporta una rassegna delle metodologie presenti in letteratura soffermandosi sui due metodi che saranno utilizzati nel caso di studio.

8.1

Indice di smorzamento aggiunto ξ

F V D

Il primo elemento da analizzare è l’indice di smorzamento associato agli smorzatori fluido-viscosi: generalmente in fase preliminare si assume che il primo modo di vibrare sia preponderante rispetto ai successivi e quindi la (7.15) si può estendere al caso di più gradi di libertà come segue [18]:

ξF V D =

PE

j

4πEp

(8.1) nella quale Ej è l’energia dissipata dal j-esimo smorzatore pari a:

Ej =

2

T cdju

2

rj (8.2)

con cdj coefficiente di smorzamento e urj spostamento relativo delle estremità del j-esimo dissipatore, e Ep, energia potenziale elastica, è data da:

Ep = 1 2 X Fiui= ω2 2 X i miu2i (8.3)

nella quale Fi sono le forze di inerzia ai piani. Si ottiene quindi:

ξF V D = T1 Pnd j=1cdjfj2(φ1j− φ1j−1)2 Pn i=1miφ21i (8.4) 91

Si fa presente sin da subito che la formulazione riportata ha il limite di essere basata sul primo modo di vibrare non smorzato e quindi può fornire solo una indicazione sul reale indice di smorzamento aggiuntivo, come detto risulta quindi particolarmente utile al predimensionamento con la necessità di sviluppare analisi più approfondite.