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Un modello per la valutazione delle funzioni e competenze genitoriali

Il passaggio successivo all’attivazione di qualsiasi misura di protezione definita dal Tribunale è l’apertura di una fase di valutazione della recuperabilità delle competenze genitoriali. Tale passaggio può avvenire sia a seguito di un incarico del Tribunale, sia all’interno di un mandato di controllo genericamente assegnato agli operatori da un ente responsabile della salute psico-fisica del minore.

La fase di valutazione è la parte centrale del processo di intervento. Data la necessaria temporaneità delle misure di protezione, essa ha lo scopo di fornire al giudice elementi utili per prendere decisioni a medio-lungo termine nell’interesse del minore.

Cirillo definisce questa parte del processo di intervento «una vera e propria cerniera di tutto il processo»28, perché è proprio in questa fase che si decide se saranno i genitori a

farsi nuovamente carico delle proprie responsabilità nei confronti del figlio, oppure se il compito di portare il minore a maggiore età dovrà essere assunto da altre figure. L’intero percorso di valutazione è teso ad evidenziare il quadro complessivo della situazione trau- matica nei suoi aspetti individuali e relazionali, il grado d’assunzione di responsabilità da parte dei genitori coinvolti e le risorse protettive disponibili sui tempi medio-lunghi.

Inoltre, viene offerta alla famiglia, una rilettura delle implicazioni disfunzionali che hanno portato al maltrattamento, favorendo la possibilità di poter instaurare modalità re- lazionali diverse e adottare strategie costruttive. Alla valutazione si può attribuire una valenza pre-terapeutica perché rende disponibili efficaci strumenti normativi e di control- lo atti alla possibilità di offrire sostegno psicologico e sociale che possa durare nel tempo. Madri e padri che accettano la valutazione e il controllo da parte dei servizi, mostrano buone possibilità di miglioramento.

Ai genitori viene chiesto di cercare di modificare il loro comportamento nocivo, allo sco- po di raggiungere gli obiettivi prefissati e concordati, stabilendo tempo e modalità utili per perseguirli. Sia la prescrizione che la verifica dell’avvenuta attuazione sono prece- dute e seguite da ipotesi sul gioco familiare e su come questo abbia portato il genitore a diventare maltrattante. É importante, inoltre anche ricostruire i vissuti e le azioni dei ge- 28. Ibidem, p. 87.

nitori, perché cercare di capire, toglie al comportamento maltrattante, la sua caratteristica di immutabilità, «come se fosse un’etichetta che si appiccica al genitore »29 dato che gli

operatori valutano per migliorare e non per giudicare. É importante tenere a mente che lo scopo della valutazione non è quello di determinare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, a questo pensa il Tribunale, ma piuttosto di cercare di lavorare nell’ottica di comprendere cosa "ha valore" (dal latino valere, radice etimologica della parola valutazione) dato che è proprio la valutazione che dà il via al processo di aiuto e promuove la scelta degli inter- venti da effettuare30.

Il modello interpretativo di Cirillo ha prestato molta attenzione alla costruzione del contesto in cui avviene il processo valutativo. L’invio coatto da parte del tribunale è uti- lizzato per la presa in carico di un soggetto non motivato, e dà agli operatori la possibilità di lavorare ugualmente con lui, al fine di indurlo al cambiamento. Ma perché questo av- venga devono essere prese alcune precauzioni. Un primo problema da cui salvaguardarsi è che spesso nel decreto del Tribunale non è ben specificata la dizione "valutazione della recuperabilità dei genitori" ma altre espressioni che a prima vista non rimandano a que- st’ultima e che possono trarre in errore qualche operatore. Inoltre, è molto importante che il decreto indichi con esattezza i termini temporali in cui agire, qual’è la responsabilità attribuita al genitore e a quali restrizioni è andato incontro, quale misura di protezione da applicare ed infine come sono distribuiti i compiti tra i servizi31.

Oltre a ciò, per la buona riuscita della valutazione è importante che colui che ha il compito di valutare32la ricuperabilità dei genitori operi in équipe occupando la posizione di consulente e che la rete di operatori non sia conflittuale e che vengano rispettati i pa- reri di tutti, sia dei valutatori che del sevizio sociale, condividendo «la prospettiva della trasparenza della circolarità delle informazioni, che sola permette ai valutatori di lavorare correttamente»33. Questo perché la fase di valutazione vede aprirsi due aspetti che pos-

sono essere distinti, ovvero: (a) la creazione di uno spazio di tutela psicologica, affidata ad un servizio specialistico, dove le difficoltà genitoriali e personali trovino un ambito di accoglimento e di elaborazione del vissuto, molte volte come abbiamo visto traumatico; (b) il servizio sociale che si occupi del monitoraggio e della verifica dei cambiamenti con- cretamente messi in atto dai genitori e la vigilanza sulle condizioni del minore, nel caso in cui non sia prevista una misura di protezione, o successive nel caso in cui i bambini siano collocati al di fuori della famiglia. Infatti, da un punto di vista clinico è risultato più 29. Ibidem, p. 94.

30. BERTOTTI, op. cit., pp. 173-174. 31. CIRILLO, op. cit., pp. 98-99.

32. L’équipe valutativa, in questo caso, è composta da due psicoterapeuti e dall’assistente sociale, e riceve un incarico dall’ente affidatario del minore.

funzionale che due differenti servizi prendessero in carico questi due aspetti34.

L’esito del processo valutativo si configura come una diagnosi dinamica necessaria alla formulazione di un parere prognostico. Prevede, inoltre, la possibilità di instaurare una successiva relazione terapeutica. In caso di prognosi positiva l’intervento mira a ri- pristinare condizioni durevoli di sufficiente benessere per il bambino con i suoi genitori, o almeno uno di essi, quando risultano in grado di agire in modo sufficientemente responsa- bile nei confronti dei figli. In caso di esito negativo il trattamento si orienterà a favorire la sostituzione dei referenti genitoriali per il bambino e l’elaborazione della perdita da parte dei genitori.

4.5 Dimensione sincronica, diacronica e predittiva per la valutazione delle