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A causa dell’impossibilità di completare l’elaborazione e di compiere la migrazione tramite GPRslice®, il dato è stato convertito nel formato SEG-Y, il formato standard che il software PROMAX® è in grado di leggere ed elaborare.

Il software di acquisizione è impostato in modo da creare un file con estensione .dt per ogni linea di acquisizione. Quindi, l’elaborazione compiuta con GPRslice® ha previsto un’unica sequenza di passaggi per tutte le tracce. Ovviamente, ogni passaggio del processing di base è stato ponderato su tutte le tracce per avere la minor perdita di informazione possibile. Per compiere in modo più veloce la modifica delle geometrie in MATLAB®, i file corrispondenti alle linee di acquisizione sono stati accorpati tramite PROMAX® in due grandi file: il file LID, che comprende tutte le linee LID (acquisite in direzione E-W rispetto agli assi di riferimento) e il file TID, che contiene tutte le linee TID (acquisite invece in direzione N-S).

Per aprire il dato in MATLAB® è stata utilizzata la funzione readHDsgy. Il dato si presenta composto in due parti:

 D, l’intero dato in una matrice, contenente tutte le tracce con il valore rispettivo di ampiezza per ogni campione temporale;

H, uno structure array, cioè un insieme di dati divisi in campi, ognuno con il proprio nome e le proprie caratteristiche (che corrispondono alle header SEG-Y).

Aprendo e visualizzando il dato, si nota la mancata presenza di valori ai campi che corrispondono alle coordinate dei punti campionati, rispettivamente, lungo gli assi x ed y del piano di acquisizione. Anche i campi di cdp, ed i valori di inline ed xline non sono presenti. Questi ultimi corrispondo ai passi di campionamento, rispettivamente, lungo gli assi x ed y del sistema di riferimento scelto durante l’acquisizione.

La mancanza di questi valori è dovuta al fatto che non sono necessari nei software standard per l’elaborazione dei dati radar. Sono necessari però per l’elaborazione dei dati sismici, e PROMAX®, essendo stato progettato a tale scopo, necessita di quei campi per poter elaborare il dato.

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È bene ricordare che, sia per le linee LID che TID, il passo di campionamento lungo la singola linea è di 1 cm (sia per le linee LID che per le TID) mentre la distanza tra le linee è di 25 cm (sia per le linee LID che per le TID).

I passi di campionamento nelle due direzioni del sistema di riferimento scelto devono quindi essere scritti da zero: sono presenti in H alcuni campi vuoti (che contengono cioè valori nulli) che sono riempiti con i valori di inline e xline tramite MATLAB®.

La modifica delle geometrie è iniziata dal file di testo Geometry.txt, ottenuto tramite GRED®. Questo è un file all’interno del quale, per ogni linea di acquisizione (sia in direzione N-S che in direzione E-W rispetto agli assi di riferimento) sono indicate le coordinate x e y di inizio e fine acquisizione.

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Fig. 3.2 - Una porzione del file Geometry_LID.txt, da cui si vedono le coordinate xi e yi (x e y iniziali, seconda e terza colonna), xf e yf (x e y finali, quarta e quinta colonna).

Fig. 3.3 – porzioni del workspace del dato LID originale in MATLAB®. A sinistra, struttura e composizione in campi del dato H. A destra, massimi e minimi valori delle coordinate x e y (indicate nelle variabili X e Y).

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Fig. 3.5 - una porzione del file Geometry_TID.txt, da cui si vedono le coordinate xi e yi (x e y iniziali, seconda e terza colonna), xf e yf (x e y finali, quarta e quinta colonna). Fig. 3.4 - Geometria del file TID originale.

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Date solamente le coordinate degli estremi delle linee, sono stati utilizzati i valori dei passi di campionamento inline e xline per scrivere le coordinate di tutti i punti campionati. L’unica informazione utile, già scritta in modo corretto nel dato iniziale, era quella del campo “lineindex”, cioè quello che contiene le linee di acquisizione (o meglio, è l’indice che assegna ad ogni traccia il numero della linea a cui appartiene). L’insieme dei “lineindex” è contenuto nella header del dato nominata “d1”. Per estrarre i valori di un campo è necessario digitare in MATLAB® la sintassi:

nome_del_campo = [H.campo];

Riassumendo, l’obiettivo è stato modificare i valori dei seguenti campi:

 sx: coordinate x dei punti campionati;

 sy: coordinate y degli stessi;

d2: valori di inline (dx per le LID, dy per le TID);

f2: valori di xline (viceversa rispetto a sopra).

Partendo dal “lineindex” si è realizzato un ciclo for secondo due indici:

i: l’indice delle linee, da 1 e arriva al valore massimo di lineindex (cioè il numero totale delle linee,101 per le LID e 100 per le TID);

I, che fornisce tutte le tracce il cui lineindex è uguale a i.

All’interno del ciclo ne è stato inserito un altro per reinserire all’interno dei campi (le header) i valori corretti calcolati.

La scrittura dei valori di CDP è stata fatta mediante un altro ciclo for, utilizzando come indice il lineindex, e i nuovi valori calcolati sono stati reinseriti dentro la header corrispondente.

Fig. 3.6 - workspace del file di geometria delle linee TID. si possono notare i valori errati delle coordinate x e y massime (dell’ordine di 10-44

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L’ultimo passaggio ha previsto la scrittura dell’intero file modificato: ciò è stato fatto mediante un’ulteriore funzione pronta dal nome “writesegy”.

Gli input di questa funzione devono essere:

filename: nome del file da creare;

 D, il dato in una matrice (traccia temporale);

 tc: il tempo di campionamento (in microsecondi): per i dati in esame corrisponde a 0.1953125 ns;

H: le tracce delle header.

I risultati sono mostrati nelle figure seguenti (figure 3.7 e 3.8).

Fig. 3.7 – wokspace del file LID modificato: si possono notare le variabili X e Y adesso scritte nel modo corretto, con valori dell’ordine di grandezza del metro. Inoltre sono state scritti i campi inline e xline, in figura indicati dalle variabili IL e XL.

Fig. 3.8 - workspace del file TID modificato: si possono notare le variabili X e Y adesso scritte in modo corretto (confrontando con i valori presenti nel file

contenente le informazioni di geometria). Sono anche visualizzate le variabili IL e XL, che indicano i campi inline e xline.

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Come si può notare dalle figure 3.7 e 3.8, adesso le coordinate x e y sia delle linee LID che quelle delle linee TID hanno assunto valori più ragionevoli. Tutto ciò può essere verificato visualizzando le geometrie (figura 3.9).

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Fig. 3.9 - Geometria dei dati LID (in alto), TID dopo le modifiche e loro confronto con la geometria ottenuta tramite GPRslice®.

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