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MONS» GIACOMO COSTA MA GNA

V E S C O V O T IT O L A R E DI C O L O N IA IN A R M E N IA

V IC A R IO A PO ST O L IC O D I M ENDEZ E G U A LA Q U IZ A (E Q U A T O R E ).

A tti del Primo Congresso Salesiano in Bologna. 11

Intanto in rapporto alle varie faccie della vita, anche l’ impresa del­

l ’educazione deve assumere indirizzi e adattamenti distinti, facendoli però tutti convergere all’ idea finale del progresso equilibrato ed armonico di tutte le facoltà e potenze della persona. Il che vuol dire, come di leg­

geri si apprende, che il lavoro educativo dovrà svolgersi in triplice senso, cioè nell’intellettuale, nel morale e nel fisico, ed esercitarsi ampiamente in quelle tre distinte sfere ora con gradi quasi pari ed ora con gradi diversissimi d ’intensità, secondo che le speciali contingenze di età, di sesso e di altri accidenti particolari singolarmente richiedono. Imperocché tutto lo studio educativo deve in ciò principalmente consistere che si cono­

scano non solo gli scopi generali dell’ educazione e la proprietà di certi mezzi con cui raggiungerli, ma ancora i bisogni speciali dei singoli gio­

vanetti che dell’educazione hanno mestieri.

E i mezzi predetti saranno spesso fra loro diversissimi, talvolta per­

sino opposti, onde si riesca con ogni previsione ragionevole, coadiu­

vata pure dal tesoro di passate esperienze, a cogliere, come avvertimmo, per favorire il mantenimento costante di sanità e incremento di robustezza.

Nè l ’ una dovrà prevalere sull’ altra, ma in base ai diversi momenti si dovrà insistere or su questa ed or su quella, così come un saggio ed esperto agricoltore adatta le varie colture all’indole geologica del suolo, alla maggiore o minore fertilità di esso rispetto a dati prodotti, e coor­

dina e dispone secondo le epoche meglio propizie i diversi m om enti del dissodare, del seminare, del piantare, del coltivare e del mietere. Quindi non vi è dubbio veruno che nella prima età della vita le cure per lo sviluppo del corpo impegnano ogni attività di educatori, e che solo più tardi, al manifestarsi dell’ intelligenza sorge contemporanea la necessità d ’insinuarvi le prime idee, come al manifestarsi dei primi moti affettivi torna opportuno introdurre nell’ anima i primi germi virtuosi, affinchè tutto ciò serva di abbozzo e segni i profili di quell’ opera educativa che ispecie l ’interesse e l ’ attenzione dei giovanetti, piuttosto che insegnare per via di regole esposte nella loro austerità teorica. E così si dovrà dapprincipio dare opera a sfruttare le energie della memoria e solo in

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---appresso in epoca più sicura ad esercitare più intensamente le forze della riflessione e del raziocinio, onde non accada che per voler risultati pre­

coci si sciupino infelicemente le interiori potenze dello spirito, e per for­

mare un fanciullo dotto si abbia poi un uomo rimasto fanciullo.

A ben riuscire in c iò , di far tesoro cioè a tempo conveniente di tutte le disposizioni della persona da educare, occorre bensì premet­

tere una serie di cognizioni pedagogiche, le quali compongano una vera

dirizzo deve opportunamente intrecciarsi a quella della madre che in­

dovina le tendenze e i bisogni del fanciullo, che lo alleva colle attrat­ quali principi sommi debba ispirarsi e secondo quali criteri plasmarsi, vuoi nel complesso, vuoi nei dettagli minuti, l ’ opera di educazione negli

citudini paterne, e affermare in ogni senso lato e comprensivo l ’ autorità estrinsecazioni della vita dell’ individuo nei rapporti coi simili, dove tutto dev’essere indirizzato a far sentire vivo il sentimento della carità meno energica e meno avvalorata dalla potenza dell’ affetto.

Si dice che nulla vale a sostituire il cuore d ’ una madre, e si dice asseriamo. Quanta sapienza, quanto amore verso g l’ innocenti fanciulli,

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quanto zelo pel loro bene, quanta tenerezza soave, quanto sicuro in­

tuito dei loro bisogni, quanta arte prudente e amorosa nel soddisfarli e nel guidare i piccoli cuori a Cristo e consecrarne a Lui i primi pal­

piti ! E come si diffuse l ’ opera del suo zelo, altra prova mirabile della santità de’ suoi scopi, in ogni parte del vecchio e del nuovo Mondo, crescendo gigante fra le contraddizioni, seguendo quasi e rispecchiando in sè in più ristretto campo quegli stessi movimenti e giri che osservò ne’ vi presiedono. Programmi, regolamenti, testi scolastici prescritti, ore di studio e di ricreazione, assetto disciplinare rigoroso, pareri e consigli anche autorevoli, a nulla giovano se gli educatori non sieno penetrati della loro missione e della necessità per essi di compierla perfettamente onde non venir meno al loro dovere. Ove ciò si avveri, anche gli ordinamenti disciplinari meno perfetti serviranno bene, ove ciò manchi, nessuna perfezion di sistemi potrà supplirvi per modo veruno.

Poiché l ’ educazione è lavoro delle anime, cioè si compie dall’ anima remotamente dalla Riforma protestante e rafforzato nelle sue conse­

guenze sociali dalla Rivoluzione francese si offuscò, e pervertì il retto senso educativo, si mira soltanto al benessere del corpo cogli esercizi ginnastici, e quanto allo spirito, all’ accumulare un numero di cognizioni più o meno utili; ma il cuore si trascura, gli affetti non si dirigono secondo saggezza, la religione è allontanata dal disegno educativo in luogo di costituirne cardine essenziale ; l’ effetto è consono alle cause fat­

trici, assenza d’ idealità, indifferenza religiosa e quindi materialismo, poiché l ’ uomo avendo naturalmente bisogno di credere, se più non crede a Dio, crede o s’illude di credere nel nulla dopo la vita presente, indi tutta la lunga sequela dei disordini che dal materialismo derivano.

Fu dunque una vera Provvidenza quella Casa di D . Bosco di T o ­ rino, punto primo e massimo in cui si concentra e dal quale irradia il fervore di lui e de’ suoi compagni, suscitati da Dio a porre riparo alla corrente educatrice malsana dell’ età nostra. Tale mirabile impresa ha potuto serbare integro e sano il senso dell’ educazione cristiana in un’e­

poca in cui tutte le conseguenze del sistema di laicizzazione della scuola

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prodotte dal liberalismo storicamente prevalsero, ed ora a nostro con­

forto ineffabile, quella impresa ha la fortuna singolare d ’ intrecciarsi con altri prodromi e messaggeri di rinnovamento cattolico e di avviarsi in loro compagnia verso una serie di trionfi inattesi. E così l’ opera di D . Bosco avrà contribuito, come opportuna preparazione a ciò che sarà il secolo ventesimo in cui se ne raccoglieranno i frutti soavi ed abbondanti. Imperocché siccome nulla nel mondo va perduto, così siamo certamente nel vero affermando che l’ opera di D . Bosco mercè de’

suoi collegi ed ospizi per le vie potenti e misteriose dell’ esempio spe­

cialmente coll’ aiuto dei Cooperatori Salesiani riuscirà a provocare una sana corrente educativa rivelantesi al di fuori e informante altre im­

prese ed opere a bene della nostra società moderna.

V oglia Iddio benedire e fecondare queste sante attività rivolgendole a maggior gloria su a ! E noi frattanto facciamone prezioso tesoro per quegli scopi sublimi a cui deve consecrarsi ogni vita ed ogni amore.

E quindi per conchiudere :

Considerando che l’educazione della gioventù non si può

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