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R elatore Can. Prof. Teol. G iu sep p e A le ssi, P a d o v a .

Eminenze! Monsignori ! Signori !

Invitato a riferire sulle Scuole di Religione, non vi dirò che poche parole. U n lungo discorso sarebbe, per fortuna, un’ inutilità; sì, per­

chè il tempo stringe e restano ancora parecchie proposte da pre­

sentarsi alla vostra approvazione; sì, perchè, pochi mesi or sono, vi trattavo ampiamente lo stesso argomento nella chiesa di S. B artolom eo;

sì ancora, perchè voi tutti avete profonda coscienza dei vostri doveri di cattolici e siete perfettamente convinti che, ai dì nostri, s ’ impone la necessità di tale istituzione. E p o i? .... quando ieri mettevo per la prima volta il piede in questo magnifico tempio, sentivo vibrare per le sue aure la voce eloquente dell’ A vvocato Ambrosini ( I ), che perorava la causa delle Scuole cattoliche. E g li parlò del bisogno dell’ istruzione religiosa nell’ educazione della gioventù, ed accennò alle Scuole di R e ­ ligione. Certamente, l ’ illustre oratore, da buon Cooperatore Salesiano, invadeva il mio cam po, nè io gliene so punto male. D al campo del­

l ’ azione cattolica deve essere sbandita ogni idea di esclusivismo e di personalità. Lasciam o questo spirito angusto ed egoista ai nostri av- v e rsa rii, che si aggruppano in chiesuole e partiti, dove , secondo la terzina del Giusti,

tutto si riduce a parer mio, Come disse un poeta di M ugello, A dire: esci di lì, ci vu o ’ star io!

N oi tutti, quanti siamo, dobbiamo essere animati dalla stessa fede e dallo stesso amore. Non c ’ ingelosiamo dell 'invasione dei cam pi nell’ a ­ zione cattolica ! Stringiamoci le destre e lavoriam o a compire una sola, una grande invasione nel terreno sociale : l ’ invasione dello spirito di Gesù Cristo, che è spirito di fede, di concordia, di fratellanza universale.

L a parola dell’ A vvocato Ambrosini era l ’ espressione convinta, il grido possente, ch ’ erom peva spontaneo dal cuore di un padre. Parlava in nome dei figli e rivendicava i diritti della paternità. Perciò non mi stupiva, se egli provocava ripetutamente i vostri applausi, che scoppiavano

(I ) V edi p ag. 155. P er 1’ ordine che ci siam o prefissi negli A t t i , il discorso d ell’ A vv. Am ­ brosini segue quello del Prof. Alessi, quantunque nel C ongresso l’abbia preceduto.

ad ogni sua frase : a ragione, l ’ aria era satura di santa elettricità! E se

Queste due diverse espressioni hanno un alto significato. Esse rappre­

sentano la coscienza d ’ un d o vere; il dovere che incom be ai genitori

lica, profondamente cattolica. Hanno diritto che l ’ educazione scolastica non formi i loro figli ad immagine e somiglianza del genio delle sètte e dell’ incredulità, bensì ad immagine e somiglianza del Cristo !

Ebbene, miei signori, dopo la voce della patern ità, perchè non ascolterete la voce del sacerdozio ? Innanzi a diverso uditorio avrei esi­

tato e probabilmente taciuto. Pregiudizi, menzogne, calunnie, accum u­

late da un secolo in quà, hanno innalzato una barriera di diffidenze fra

nitori, mirabilmente si collega, nello stesso riguardo, la paternità dello spirito, ond’ è investito il sacerdozio cattolico.

L ’ istruzione religiosa, base fondamentale dell’ educazione della gio­

ventù, è ciò che non ci stancheremo mai d ’ inculcare. E per raggiun­

gere questo scopo, è altamente necessario diffondere e sviluppare sempre più le Scuole di Religione. Forse, in altri tempi, queste sarebbero state

che raro il caso di trovare nel maestro, non già il sacerdote del Sim ­ bolo e della Croce, ma il sacerdote dei trepuntini e della cazzuola !

Triste spettacolo quello che ci è presentato dalla scuola moderna nell’ Europa ! L ’ istruzione religiosa vi si trova, officialmente o non official-mente, bandita; e se talora vi è ammessa nelle scuole elementari__ povero Catechismo! laddove, un tempo tu regnavi sovrano ed inform avi col tuo soffio divino tutto l ’insegnamento scolastico, oggi mi apparisci timido e vergognoso, siccome un accattone: e ti sarà toccato piatire, Dio sa quanto! pria di vederti accordata l ’ elemosina dell’ ultimo posto. E quando poi si passa alle scuole secondarie ed a g l’ istituti superiori, l ’ istruzione religiosa completamente sparisce e vi sottentra .... l ’ insegnamento del­

l ’ ateismo sotto l ’ etichetta scientifica! Quali ne sono le funeste con­

stico, il fanciullo è educato cristianamente, custodito gelosamente, come il più sacro dei tesori; vigilato e difeso in tutti i pericoli del corpo e dello spirito; informato alle virtù ed alle sante credenze, con tutta la tenerezza e la sollecitudine, onde son capaci il cuore di un padre e di una madre. M a quando il fanciullo dal santuario domestico passa in quello, che dovrebbe essere il santuario del sapere, com incia una triste opera religiosa, dapprima debole e vacillante, quindi trascurata e negletta, finirà con essere soppiantata d all’ istruzione irreligiosa ed atea. Così quella vittima sventurata della scuola senza Dio vedrà minato e demo­

lito a poco a poco l ’ edifizio religioso, che form ava la forza e la gioia della sua infanzia; sentirà la Fede Cattolica trattata, prima siccome una debo­

lezza dello spirito, quindi come una colossale impostura. L ’opera dell’ in­

segnamento ateo è ponderatamente m alvagia, assidua, satanica; e a misura che vengono scalzate dallo spirito del fanciullo le più sante credenze, gli verrà in quella vece inoculato il virus dell’incredulità. Il fanciullo diverrà giovane, diverrà adulto : ma quell’ anima d ’ angiolo della terra, che bril­

lava attraverso il sereno della sua fronte e la vergine limpidità del suo sguardo, si trasformerà nell’ anima materializzata d ’ un piccolo bruto. Chi ha formato quella rovina vivente? Chi ha atterrato quella tenera pian­

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ticella sotto alla bufera devastatrice d ’ un ateismo precoce? Chi ha contrarie si neutralizzano; e dapprima vedete il fanciullo acquistare la perniciosa insensibilità dell’ indifferenza in materia di religione, e po i?

L ’insegnamento superiore, il proselitismo settario, la stam pa atea fini­

ranno di compiere l’ opera di dissoluzione. L ’ ateismo trionferà di quel struzione religiosa e nell’educazione atea della gioventù. Il socialismo anarchico è l’ ultima conseguenza d ’ un sorite, di cui la prima pre­

messa è l ’ ateismo. — Quel mostro del genere umano, che si chiam ava R avach o l, alle Assise di M ontbrison, si trincerava dietro alle formole del darwinismo e del determinismo, che s’ insegnano nelle scuole m oderne.

E r a , secondo lui, la legge imperiosa della lotta p er /’esistenza, legge che non ammette replica, quella che l'aveva spinto a commettere quelle azioni che la società g li rimproverava siccome delitti. E d al prete, che a ll’ ultim’ ora gli dom andava se credesse in Dio, O h ! cinicamente, ma logicamente, rispose, oh ! se vi avessi creduto, non avrei fatto ciò che ho fatto! — D irete: Si tratta di un ca so ! U n caso? M a era pure un caso lo stu­

dente Lebiez, che prima di assassinare una donna, a scopo di furto, aveva in una pubblica conferenza fatta così la sua professione di fede scien­

tifico - sociale : Ciascuno deve lottare per avere il suo posto al banchetto sociale, ed il più forte deve sempre soffocare il più debole. M a era pure

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un caso un altro giovane assassino, l ’ Abbadie, che ripeteva per suo

R esta sempre nell’ anima loro qualcosa dell’ educazione cristiana della fam iglia! M a vi ha uno spettacolo rattristante, vi ha una tisi dello che essi possano ispirarsi, entusiasmarsi, sacrificarsi per g l’ ideali, quando il loro spirito non sa più elevarsi al pensiero d ’ una vita avvenire, per­ menzogne incarnate della commedia um ana; han patito tanti disinganni;

han veduto cadere tanti fiori dalla corona delle loro illusioni che pa­

anni, non si può, non si deve essere scettici. Eppure li trovate, questi Religione, che dappertutto mirabilmente fioriscono. Potrebbe essere diversam ente?... Per provarvelo, non ho bisogno di dilungarmi in una

ligiosa dei fanciulli all’ opera deleteria della scuola atea, siccome faceva

Considerando che ai nostri tempi, essendo maggiormente

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