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Sistema educativo di Don Bosco

R e la t o r e : S a c . P ro f. D . A lb in o C a rm a g n o la S a le s ia n o d e ll’ O ra to rio d i T o rin o .

Eminentissimi Principi, Monsignori, Signore, Signori,

I pretesi filosofi del nostro secolo emisero un grido. Poiché il di­

sprezzo del soprannaturale e la negazione delle più fondamentali verità, la derisione di ogni buon sentimento, la satanica predicazione e la ra­

pida diffusione delle dottrine antisociali ebbero spinto i popoli al di­

sordine ed alla rivoluzione e , quel che è peggio , lanciata la povera gioventù sulla strada e nell’ abisso del delitto , dai filosofi umanitari ripieni di stupore e di spavento si è gridato : Salviam o il popolo , sal­

viamo la gioventù. M a com e? N ulla si è lasciato d ’ intentato. Norm e, precetti, program m i; processi didattici, ricerche di metodi , sfoggio di sistemi ; e in questi ultimi messe per base or le matematiche, o r la rifles­

sione, or il lin guaggio; insomma un ardore, un entusiasmo, una gara non mai veduti per lo innanzi. A che approdarono essi? A mano a mano che di questa nuova luce parvero circondare le menti, più e più si freddarono i c u o ri, la virtù rimase un desiderio, i delitti si moltiplicarono, l ’ immoralità dilagò, e le case correzionali e le prigioni riboccarono di giovani delinquenti. A lla nuova educazione, per riuscire proficua, m ancava una co sa, la più necessaria di tutte, anzi la sola necessaria, la Religione, imperciocché la filosofia e la ragione sono im ­ potenti da sole ad inspirare l’ amore, a infondere il rispetto , a stabi­

lire il d o v e re , a formare la coscien za; e se il popolo e la gioventù per esse si istruiscono, certamente non si educano.

M a v iva Dio ! Quel Signore provvidentissim o che a seconda dei tempi e dei bisogni manda sempre alla Chiesa e alla Società nuovi a iu ti, suscitò in questo secolo un uomo, il quale avendo studiato più sul Crocifisso che sui libri, più sapendo della carità che edifica , che della scienza che gonfia, e della scienza giovandosi solo, come sussidio, della carità invece come fondamento , imprese ad educare i figliuoli del popolo con un sistema di educazione, che deriso dapprima, fu po­

scia ammirato, lodato, applaudito siccome il più efficace , dappoi che si vide, che di giovani monelli di strada faceva de’ giovani p i i , costu­

mati, laboriosi e in seguito degli abili artisti, degli officiali fed eli, dei mercanti onesti e più spesso ancora dei sacerdoti e missionari zelanti,

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assai rigorosa, tanto rigorosa, che quando si vuol indicare la disciplina più rigorosa che v i sia , si dice disciplina militare. E d invero in tale disciplina fattisi conoscere al militare i regolamenti, si sorveglia poscia per scoprirne le trasgressioni ed infliggergli i meritati castighi. L ì il su­ trovarsi, nella chiesa, nello studio, nella scuola, nei dormitorii e sopra­

tutto nella ricreazione , e sorvegliarli non già con una presenza auto-

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esso, indirizzi alcune affettuose parole in pubblico, dando qualche avviso o consiglio intorno a cose da farsi e da evitarsi, essendo questa la chiave della moralità, del buon andamento e del buon successo dell’ educazione;

raccom anda ai maestri ed assistenti che non lascino mai gli allievi da

Comunione , la M essa quotidiana sono le colonne che devono reggere un edifizio educativo , da cui si vuol tener lontano la minaccia e la sferza. Non mai obbligare i giovanetti alla frequenza dei santi sacra­

menti, ma soltanto incoraggiarli e porgere loro comodità di approfit­

tarne. N ei casi poi di esercizi spirituali, tridui, n o ven e , predicazioni, Tridentino dice chiaro che desidera sommamente che ogni fedele cri­

stiano, quando va ad ascoltare la santa M essa faccia eziandio la C o ­ incalcolabile della sua innocenza. Secondo la disciplina della Chiesa prim itiva si solevano dare ai bambini le ostie consacrate che sopravan­

zavano nella Comunione pasquale. Questo serve a farci conoscere quanto la Chiesa ami che i fanciulli siano ammessi per tempo alla santa dove facevano studio circa cinquecento giovanetti. Si meravigliò non poco al mirare tale moltitudine di fanciulli in perfetto silenzio e con un solo arcani soltanto svelati ai Cattolici. — Quali? — L a frequente Confessione e Comunione e la M essa quotidiana ben ascoltata. — A vete proprio ragione, noi manchiamo di questi potenti mezzi di educazione. Non si può sup­

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plire con altri mezzi ? — Se non si usano questi elementi di religione, che certi malintesi intorno a ll’ ammissione e permissione della Santa C o ­ munione sono scomparsi, ma non è pur un fatto innegabile che in ta­ massimamente si possa trionfalmente cantare col salmista : Del Signore è la terra, la terra e la sua pienezza : Domini est terra et plenitudo eius.

E d ora dovrei indicare i vantaggi che da tale sistema si ritrag­

gono, ma poiché essi sono fatti già grandemente palesi dal fatto che per essi moltissimi giovanetti che furono un tempo il flagello de’ pa­

renti, e persino rifiutati dalle case correzionali, coltivati secondo que­

sti principii cangiarono indole, carattere, si diedero ad una vita costu­

mata e presentemente occupano onorati uffizi nella società, divenuti così il sostegno della fam iglia, decoro del paese in cui dimorano , mi si loro istitutori erano riguardati indegni della via sacerdotale, e talvolta sconsigliati e distolti, e tal altra persino violentemente impediti di en­

trarvi. O r bene che fece egli? A coloro che falsamente credevano la vivacità come impedimento ad abbracciare lo stato ecclesiastico, colla pratica da lui costantemente seguita di tener più gran conto del buon cuore, della buona volontà e sopratutto della m oralità de’ giovanetti fece conoscere con magnifici frutti ottenuti l ’ inganno in cui si trova­

vano, imperocché non pochi di quei giovanetti cotanto vivaci, educati col suo sistema divennero ottimi sacerdoti e zelanti missionari. Così fece con quelli che l’ età avanzata ritenevano come difficoltà insormontabile

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ad entrar nel sacerdozio e co ll’ istituzione dell’ opera di M aria Ausilia- trice trasse, massime dalle campagne, più centinaia di giovani, i quali essendo forniti delle necessarie qualità morali ed avendo sufficiente a t­

titudine allo studio poterono raggiungere quell’ ideale che erasi bene presentato alla loro mente, ma sopra del quale a cagione delle dissua­

sioni e degli scoraggiamenti da principio subiti non avevano neppur osato di fermarsi. E quanti sono presentemente i sacerdoti e i missio­

nari non solo nella Società Salesiana, ma eziandio in varie diocesi che divenuti tali per tal guisa, ora attendono con molta efficacia alla salute delle anime? D a ultimo contro di coloro che sotto qualsiasi pretesto o di onore o di interesse si adoperano ad impedire la pratica delle v o ­ cazioni ecclesiastiche ora negli scritti, ora nelle istruzioni e conferenze, semprechè gli si porgeva il destro, faceva ad essi intendere il grave peccato che commettevano, e ad imitazione del D ivin Redentore che dive­

niva di fuoco quando g rid ava: G uai a chi è d ’ inciam po ad un fanciullo, così egli tutto acceso di santa indignazione, m inacciava loro i terribili castighi di Dio nel tempo e nell’ eternità. A i giovani poi ricordava con insistenza e zelo il diritto ed il dovere di mettere in pratica in questo caso il grande avviso del Vangelo, cioè di ubbidire prima a Dio che agli uomini, dicendo: Non dimenticate il rispetto e l ’ amore dovuto ai v o ­ stri oppositori, rispondete e trattateli con umiltà e mansuetudine , ma senza pregiudicare il supremo interesse dell’ anima vostra. E questi energici ed evangelici ammaestramenti da lui tanto spesso ripetuti ed inculcati riportarono splendidissime vittorie.

Ora dunque concludendo la mia brevissima relazione, mi faccio ardito di umilmente presentare all’ approvazione dei Signori Congressisti i tre seguenti Ordini del Giorno :

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