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Così come lo spettacolo teatrale, anche una mostra temporanea è effimera: il pubblico può goderne la bellezza per un periodo di tempo predeterminato. Infatti, le mostre temporanee “nel concetto stesso di tempo, fondano la loro esistenza”205: sono manifestazioni artistiche limitate, hanno una loro durata sancita da una data di apertura ed una di chiusura, sono create solitamente con grande velocità in un contesto dove le operazioni e le azioni da intraprendere per fornire il miglior servizio possibile incalzano con rapidità.

Nonostante ciò, “il mondo dei musei si è da tempo rivolto all'uso della mostra temporanea come uno degli strumenti per valorizzare le collezioni sotto il profilo culturale ed economico”206. Questo

accade perché le mostre temporanee rappresentano una scelta organizzativa strategica e una grande opportunità per i musei e le istituzioni che le creano, che si presentano, così, come enti ‘vitali’ e dinamici, aperti alla collettività e promotori di nuove iniziative culturali207. Le mostre

temporanee “sono occasioni di rinnovato interesse per il pubblico e per attirare l’attenzione verso un evento culturale, […] permettono di rivelare tesori e accostare vaste documentazioni di origine internazionale o, in ogni caso, appartenenti a istituzioni differenti”208. Gli eventi di carattere momentaneo, infatti, presentano al pubblico opere inedite di proprietà dell’istituzione che le organizza affiancate da opere in prestito da altri enti, i quali, visto la breve durata dell’esposizione, concedono il permesso di trasportare i loro capolavori in una differente sede innescando, così, delle proficue e fruttuose collaborazioni. I prestiti nazionali ed internazionali consentono di realizzare delle esposizioni in grado di catturare l’attenzione di “nuovi visitatori e stimolare il ritorno di quelli abituali”209. In tal senso le mostre si caratterizzano per essere degli strumenti di fondamentale importanza per la sopravvivenza del museo grazie al fatto che “riescono sempre a generare un rinnovato interesse agli occhi del pubblico, richiamando folle di visitatori che in altri momenti il museo non riuscirebbe ad attirare”210. Questo accade grazie alla novità e alla provvisorietà della mostra che spinge i visitatori a sentirsi partecipi di un evento unico ed irripetibile e che, di conseguenza, li motiva ad aderire all’iniziativa e a spendere in servizi offerti in occasione della mostra.

205 Massimo Malagugini, Allestire per comunicare. Spazi divulgativi e spazi persuasivi, Milano, FrancoAngeli, 2018, p. 94.

206 Veronica Baleani, Federica Giuliani, Greta Polci, L’organizzazione delle mostre, in http://docenti.unimc.it/, p. 1. 207 M. Malagugini, cit.

208 P. Bertolone, M. Biggi, D. Gavrilovich, cit, p. 60. 209 M. V. Marini Clarelli, 2011, p. 137.

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Le mostre temporanee riescono, inoltre, a essere dei momenti di studio preziosi, non solo per il pubblico, ma anche e soprattutto per coloro che all’interno dell’ente culturale lavorano alla costruzione della mostra. Grazie alla loro provvisorietà consentono di analizzare ed approfondire argomenti specifici, di volta in volta differenti, diventando così ‘luogo’ di incontro e confronto tra diverse idee ed opinioni211. Il movimento di opere e materiali che viene generato dalla dinamica dei prestiti consente, infatti, di porre lo sguardo nuovamente ed in modo differente su opere che, liberate dalla loro sede abituale, possono comunicare qualcosa di nuovo; le esposizioni di breve durata consentono

di suggerire altre chiavi di lettura anche per le opere abitualmente esposte nell’ambito delle collezioni permanenti: si tratta di sottrarle momentaneamente all’apparato espositivo consueto, rinunciando ai suggerimenti interpretativi che esso fornisce, per sottoporle ad una diversa lettura critica indotta dall’allestimento espositivo temporaneo212

che “solitamente fornisce una conoscenza più mirata e specifica dei fatti e degli oggetti”213 diventando, quindi, un prezioso momento di approfondimento dell’argomento in esame. Ogni materiale, opera o documento, essendo stato prodotto in un determinato momento storico, è una traccia di quel momento stesso, capace di narrare una storia e di comunicare dei significati; e

mentre il museo, il più delle volte, assiste in silenzio alla testimonianza deposta dagli oggetti, la mostra temporanea tende maggiormente ad interferire con questa, diventando l’occasione per partecipare attivamente a ciò che essi raccontano. Ogni mostra riuscirà, pertanto, a rinnovare continuamente questa testimonianza, per il solo fatto di ascoltarla da un’altra posizione e di osservarla da un altro punto di vista. In questo modo ogni oggetto - e non necessariamente ‘oggetto d’arte’ - non esaurisce il suo racconto in una mostra, ma si sottopone a sempre diverse ‘interviste’ in virtù degli eventi a cui partecipa: il racconto degli oggetti dipenderà, allora, dalle questioni che vengono poste dall’esposizione stessa. Da qui nasce l’importanza fondamentale che assumono le esposizioni temporanee rispetto alle mostre permanenti e, soprattutto, la forza prioritaria che riveste l’allestimento, in quanto strumento per sottoporre l’oggetto a nuovi e diversi stimoli narrativi214.

Le mostre temporanee sono, quindi, eventi culturali che presentano svariati vantaggi per il museo ed i suoi fruitori; al tempo stesso, però, sono anche momenti di difficile gestione programmatoria per coloro che le realizzano. Se la provvisorietà è fonte di crescita culturale e di incremento dell’immagine del museo nei confronti del pubblico è, anche, origine di una serie di problematiche organizzative e strutturali ad essa connesse. Ogni aspetto di una mostra temporanea è determinato

211 P. Bertolone, M. Biggi, D. Gavrilovich, cit. 212 M. Malagugini, cit. p. 63.

213 Ivi, p. 64. 214 Ivi, p. 57.

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dalla velocità. Il team preposto alla realizzazione dell’evento deve, quindi, necessariamente, ‘muoversi’ con rapidità e mediante un’attenta pianificazione; dalla gestione dei prestiti delle opere, lo studio delle stesse, la creazione di un filo conduttore e l’allestimento degli spazi espositivi, fino alle ultime rifiniture prima del vernissage: tutto va realizzato in ‘tempi stretti’ e sotto forti pressioni di carattere organizzativo, spaziale ed economico215. Ogni figura professionale coinvolta nel percorso che porta all’aperura della mostra deve collaborare efficacemente con le altre: solo dalla somma delle operazioni che vengono compiute durante il processo creativo e dalla loro rapidità di esecuzione dipende la buona riuscita dell’evento. Necessario, quindi, è uno sforzo di cooperazione e collaborazione che si basa su un precario equilibrio, minacciato costantemente dalla dinamica del tempo, dalle possibilità spaziali della sede espositiva, da difficoltà di carattere economico e dall’incontro e scontro di molte idee differenti; il museo è, infatti, “luogo di frizione fra diverse visioni dell’opera, regno della contrattazione e del compromesso”216 che deve essere ricercato costantemente in virtù della buona riuscita del progetto.

Una mostra temporanea è un ‘canale di comunicazione’ estremamente conveniente per i temi legati allo spettacolo poiché tra le due dimensioni si possono identificare molteplici affinità che tendono a suggerire la miglior riuscita di una mostra temporanea di teatro rispetto ad una mostra permanente.

Il primo elemento da sottolineare è che una mostra temporanea consente una maggiore valorizzazione del ‘bene teatrale’: “il carattere provvisorio di tali manifestazioni consente delle disposizioni, l’uso di materiali e di accessori che non troverebbero posto nelle sale di un museo propriamente detto”217. I libretti, i figurini, i carteggi e le fotografie degli spettacoli sono alcuni

materiali di difficile collocazione in un museo: a causa della loro specificità e della ridotta dimensione non sono semplici da definire e da inserire all’interno di un percorso espositivo permanente, dove potrebbero venire oscurati da materiali con una prestanza scenica superiore come costumi, scene e riproduzioni video, senza voler considerare i ‘contenitori’ della mostra stessa quali teatri o case-museo, già spettacolari nella loro sola esistenza. Realizzare delle mostre temporanee consente, invece, di metterli in risalto allestendo percorsi e disposizioni spaziali che siano volte a valorizzarli, scegliendo temi e spettacoli specifici per la spiegazione dei quali risultano elementi chiave. Altra ragione alla base di una riuscita unione tra i due sistemi è dovuto

215 Ivi.

216Anna Chiara Cimoli, Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia 1949/1963, Milano, il Saggiatore S.p.A., 2007, p. 20.

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al fatto che, grazie alla dinamica dei prestiti, i materiali riferenti ad un medesimo soggetto possono essere riuniti in un unico luogo adibito alla loro comunicazione. Gli spettacoli sono arte in movimento, le compagnie erano e sono itineranti, in tutto il mondo si trovano testimonianze del loro passaggio. La conservazione di queste tracce è stata, quindi, destinata ai luoghi in cui si trovavano, non riunendole e collocandole sotto una medesima collezione; attraverso i prestiti, favoriti dalla brevità del fenomeno della mostra, materiali diversi e lontani ma appartenenti tutti allo stesso fenomeno possono riunirsi e fornire, così, una visione quanto più globale possibile del momento in analisi, obbiettivo che nelle mostre di spettacolo deve essere sempre prioritario. Infine, le mostre temporanee, consentendo questa unione di elementi diversi e separati in origine e la focalizzazione su un unico tema, consentono di studiare ed analizzare nel dettaglio le diverse sfaccettature della storia del teatro, i suoi diversi linguaggi, autori e fenomeni, al fine di rendere meno labile la sua evanescenza. Proprio questa è una affinità costitutiva importante, un ponte di collegamento che rende la mostra temporanea perfetta per ridare l’idea della performance. L’emozione sia dell’una che dell’altra non perdura nel tempo. Ma come per lo spettacolo rimangono evidenti delle sue manifestazioni, così anche dell’esposizione restano documenti, planimetrie, cataloghi, documentazioni grafiche e iconografiche, ecc. che sono elementi fondamentali per continuare gli studi e l’analisi del soggetto della mostra. La storia del teatro è in continuo divenire così come le mostre ad essa dedicate, che incessantemente cercano di ricostruire quel mondo effimero perduto ma mai dimenticato.