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I musei e i siti indirettamente legati alla guerra

III I SITI DELLA GUERRA

III.2 Siti della Guerra

III.2.2 I musei e i siti indirettamente legati alla guerra

Oltre ai siti dove si sono svolte le vicende della guerra, un altro segmento del patrimonio bellico molto importante comprende tutti quei siti che non hanno “conosciuto la guerra in prima persona”, ma vi hanno particolarmente a che fare dato che forniscono al visitatore numerose informazioni o emozioni relative al conflitto. Sto parlando ad esempio dei numerosi musei dedicati alla guerra e ai suoi personaggi, capaci di fornire informazioni dettagliate e ordinate su tutto ciò che riguarda il periodo bellico. Mausolei, memoriali e cimiteri bellici, invece, suscitano in coloro che li visitano sentimenti profondi, dato il valore simbolico che è stato conferito ad essi. In Vietnam possiede un grande numero di questi siti, non esagero a dire che ogni quasi ogni città possiede un museo collegato a qualche aspetto della guerra, seppur magari piccolo. Di seguito una lista dei più importanti siti indirettamente legati alla guerra in Vietnam, i molti dei quali vengono inclusi come tappa immancabile nell’itinerario nel Paese.

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Il Mausoleo di Ho Chi Minh

Uno dei simboli del Vietnam socialista, il mausoleo di Ho Chi Minh è un monumento funebre situato nella capitale del Vietnam, Hanoi. Costruito tra il

1973 e il 1975, l’edificio rappresenta il luogo in cui i visitatori possono porgere la loro gratitudine al “padre/zio della nazione vietnamita”, appellativi conferiti dal popolo vietnamita al presidente Ho Chi Minh, colui che portò il Paese all’indipendenza e alla riunificazione. Al contrario della sua volontà di essere cremato alla sua morte, il corpo di Ho Chi Minh è stato preservato ed è ora visibile agli occhi di tutti i turisti all’interno del mausoleo. Ogni mattina un gran numero di turisti fa la fila ordinata per entrare nell’edificio, e nel mentre potrebbero anche assistere al cambio delle guardie che vegliano sul presidente defunto. Nel 2016 il sito ha registrato un numero di visitatori record: durante la settimana del Capodanno lunare il numero di arrivi ha superato i 63000 (VTV, 2016). Nel parco che circonda l’edificio, i turisti possono inoltre visitare il museo dedicato allo “zio Ho” e il Palazzo Presidenziale, con esposti i veicoli usati dal Presidente.

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Il cimitero Binh An

Pur non essendo presente in nessuno degli itinerari proposti dalle numerosissime agenzie turistiche vietnamite, ho deciso di elencare il cimitero di Binh An (precedente chiamato “cimitero militare di Bien Hoa”) nella lista perché è l’unico esempio rimasto di cimitero costruito per i soldati caduti in guerra dalla parte del Vietnam del Sud. Si trova alla periferia settentrionale di Ho Chi Minh City, e contiene più di 12000 tombe di soldati della Repubblica del Vietnam (Vietnam del Sud). Venne costruito nel 1966, ma a seguito della sconfitta degli americani, esso venne abbandonato e bandito dal nuovo stato comunista. La statua raffigurante un soldato sudvietnamita, che segnava l’entrata del sito, venne abbattuta dai vincitori nel 1975. Solo nel 2006 esso venne riaperto con autorizzazione del governo vietnamita, che permise ai familiari dei caduti di badare alle tombe, ma non permise più di considerare questo cimitero un “cimitero militare”.

Figura 41: Statua del soldato sudvietnamita all'entrata del cimitero precedentemente al 1975 (Asiaworldmedia, 2016)

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Il museo dei resti della guerra

Per concludere questa lista parlerò infine del museo più visitato a livello internazionale in Vietnam, il museo dei resti della guerra a Ho Chi Minh City, che attrae circa mezzo milione di visitatori ogni anno secondo le stime del museo stesso, due terzi dei quali sono stranieri. Viene costantemente classificato come una delle migliori cose da visitare nella ex capitale secondo le recensioni di TripAdvisor ed è “una delle tre o quattro tappe chiave dei tour della città” sempre secondo lo stesso sito. Schwenkel ha notato che esso è “una delle tappe più attese negli itinerari dei turisti stranieri a Ho Chi Minh City” (2009). Fino al 1995 esso era conosciuto come il “Museo delle aggressioni e dei crimini di guerra”, e nonostante il suo nome sia stato cambiato a seguito della fine dell’embargo con gli Stati Uniti e la conseguente normalizzazione delle relazioni diplomatiche con il Paese americano, il suo contenuto è rimasto molto attinente al nome originario: con le sue numerose testimonianze di vario genere (fotografie, cimeli, documenti etc.), il museo rappresenta uno dei luoghi che meglio spiega le atrocità subite dal popolo vietnamita durante i tempi della guerra. I tre piani che costituiscono l’edificio sono suddivisi in varie sezioni: ci si trova di tutto, dalle armi usate nelle battaglie alle foto che testimoniano le conseguenze dell’Agente Arancio, defoliante altamente nocivo diffuso da aerei americani in tutto il Sud del Vietnam, che ebbe (e ancora ha) conseguenze disastrose sugli abitanti delle aree colpite e alla prole dei

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contaminati, oltre a documenti internazionali di Paesi che ai tempi decisero di ripugnare la guerra e appoggiare il popolo vietnamita. All’esterno dell’edificio è presente una grande esposizione di veicoli usati durante il conflitto, come elicotteri e carro armati, e una sezione dedicata alle torture usate dai francesi e dagli americani, tra cui le famose

“tiger cages”, fossati larghi al massimo 1,8m per 1,5m dove venivano rinchiusi insieme

dai 5 ai 7 prigionieri (Fox, 1973).