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3.4 Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga, Siena

IV Il paesaggio nella comunicazione e nella didattica museale IV.I Museo e paesaggio, storia ed evoluzione

IV.II. 3.4 Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga, Siena

Questo museo etnografico, antropologico e del territorio, è stato fondato nel 1999 e fa parte del Sistema dei Musei Senesi. La sua struttura può essere compresa a pieno, secondo gli intenti del direttore scientifico del progetto Bruno Vecchio, solo all‟interno di questo sistema museale, proposto come un mosaico culturale il cui obiettivo è fornire al visitatore un quadro d‟insieme della realtà paesaggistica del Senese. In modo particolare, questo museo è stato pensato per fornire occasione di riflessione sul concetto di paesaggio e non solo sui suoi aspetti particolari o locali: da una parte il percorso museale restituisce le riflessioni teoriche che si sono succedute nel corso del tempo su queste tematiche, dall‟altro esso mette in rilievo i caratteri territoriali intesi in senso paesaggistico, utilizzando il Senese come caso esemplificativo: nell‟introduzione alla guida del Museo, Vecchio dichiara che i contenuti museali sono mediamente noti ad un pubblico colto, ma la specificità del progetto è il loro inserimento in termini di paesaggio.

Rappresentazione museografica del paesaggio Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga, Siena

Data del rilevamento: 29 giugno 2012

Rappresentazione storica Sincronica/diacronica: 2. Dinamica; 3. Frutto di interazione Riferimento concettuale Punto di vista estetico; Punto di vista oggettivo

Rappresentazione identitaria Scala di identità: 1. Locale; 2. Regionale; 4. Multi identitaria Elementi di identità locale Segni di identità

Comunicazione patrimoniale

A. Modulo su base statica di rappresentazione territoriale, in fotografie, disegni e diorami.

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B. Modulo su base meccanica, animato e non, attraverso diorami, modellini in scala a grandezza naturale, ombre animate.

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C. Modulo audiovisivo, cioè che utilizza uno schermo per il suo funzionamento e che mostra una figura parlante, un diaporama, una scenografia, un documentario, una ricostruzione virtuale.

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D. Modulo su base informatica, come per esempio ciò che è interattivo e quindi simulatori di volo; tablet interattivi, tavole cronologiche.

193 Analizzare questo museo è un‟operazione complessa perché emerge un forte squilibrio fra i suoi contenuti, dinamici e articolati (come indicato nella scheda, il paesaggio viene descritto attraverso un approccio olistico), e l‟impianto museografico. Quasi totalmente privo di reperti, l‟edificio si compone essenzialmente di pannelli dai toni didascalici. L‟allestimento è stato realizzato nel 1999 da Bruno Vecchio e Cristina Capineri con un taglio scientifico-didattico che si caratterizza per la presenza preponderante di pannelli illustrativi ricchi di fotografie, grafici, disegni e testi scritti. Non mancano riproduzioni di elementi cartografici e fonti documentarie d‟epoca. In una sezione specifica, è possibile ammirare reperti archeologici locali, il cui scopo è far conoscere gli antichi insediamenti del territorio circostante. Non si tratta di un museo in senso ottocentesco, quanto piuttosto di allestimento tematico che intende favorire un rapporto diretto fra il territorio e il visitatore. Anche la zona dedicata all‟archeologia ha dei pannelli separati dai reperti esposti: esiste una sezione dedicata all‟archeologia del paesaggio arricchita da fotografie, cartografia e dati di diverso genere e una dedicata ai reperti provenienti dagli scavi portati avanti nel territorio di Castelnuovo Berardenga arricchita da pannelli di impianto tradizionale, con i riferimenti al contesto di ritrovamento, letto in chiave territoriale.

Gli elementi iconografici ricorrenti vengono restituiti al visitatore non in chiave identitaria, ma di rappresentazione territoriale. Il taglio fortemente scientifico dei contenuti dei pannelli pone i contenuti territoriali non in termini valoriali, ma di esemplificazione scientifica, come segni distintivi di un territorio che cambia.

L‟allestimento è suddiviso secondo i seguenti temi:

- Cosa è il paesaggio (lo sguardo sul paesaggio, il suo rapporto con l‟arte e la letteratura)

- La creazione artistica del paesaggio

- Il paesaggio da concetto estetico a concetto scientifico - Il paesaggio “geografico” o “naturale”, i fattori climatici - Il paesaggio umanizzato

- La ricostruzione storica del paesaggio

- Il paesaggio come specchio di culture (il giardino, l‟effetto specchio del paesaggio) - Il paesaggio, l‟edilizia rurale e le strutture agrarie

- Il paesaggio di oggi: una crisi di leggibilità

- La comunicazione del paesaggio: la letteratura turistica - Cinema e paesaggio

194 - Il paesaggio e il progetto territoriale (pianificazione; rivalorizzazione dei paesaggi

tradizionali)

- La sezione archeologica e l‟archeologia del paesaggio

Ognuno di questi temi viene trattato in senso generale e con un focus specifico sul territorio senese. Per quel che riguarda la sezione archeologica, essa è inserita pienamente e in modo omogeneo in questa struttura ed è composta da reperti risalenti all‟età del Bronzo finale (XII- XV sec. a.C.) e della prima età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.).

La parte rimanente del museo può, invece, essere definita come un interessante esperimento narrativo. L‟obiettivo di questa narrazione è creare un rapporto tra il visitatore e il territorio, catturare il primo e incuriosirlo secondo una scansione tematica che rispecchia le molteplici sfaccettature di questo concetto storico-geografico.

L‟impostazione descritta è pienamente rispecchiata dalla guida, riedita nel 2012, che si configura come un vero e proprio testo scientifico-divulgativo, di interessante approccio, sul concetto di paesaggio in generale e su alcuni aspetti del Senese in particolare. Il museo si mantiene “freddo” rispetto al visitatore, l‟allestimento non sollecita una dimensione immersiva o partecipativa, ma propone una comunicazione didascalica e informativa.

◄FIG. 25 Il percorso museale è composto

essenzialmente da tabelloni didattico- divulgativi che fanno uso delle fonti più eterogenee. In rari casi, come per la casa rurale, un diorama consente di completare le informazioni relative a riproduzioni di fonti, cartine tematiche e testi esplicativi.

▲FIG. 26 I reperti sono disposti secondo una concezione tradizionale, così come i pannelli, arricchiti da disegni e ricostruzioni del contesto di ritrovamento.

▲FIG. 27 Molto spazio è dedicato alla creazione artistica del concetto di paesaggio, attraverso la pittura, la letteratura e anche con strumenti più moderni come il cinema e la letteratura turistica.

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