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Museo delle ferrovie a scartamento ridotto Soggetto Responsabile

TIPOLOGIA DELLE OPERAZIONI PREVISTE

Azione 1.1 Museo delle ferrovie a scartamento ridotto Soggetto Responsabile

Amministrazione Comunale di san Giovanni in Fiore in cofinanziamento con le Ferrovie della Calabria

Stato della Progettazione

Idea progettuale

Tempi di realizzazione: 5 mesi ( progettazione), 24 mesi ( realizzazione)

Obiettivi

La Ferrovia della Calabria ha uno scartamento (distanza fra i binari) di 950 mm (quindi ridotto rispetto al valore normale di 1500 mm) e raggiunge il suo punto più alto nella stazione di San Nicola-Silvana Mansio a circa 1450 metri sul livello del mare risultando, così, la stazione più alta d'Europa a scartamento ridotto.

Il tronco tra Camigliatello Silano e San Giovanni in Fiore ha una lunghezza di Km 27+625,63 ed è paesaggisticamente assai suggestivo, sia per l’altimetria toccata , tutta sviluppantesi oltre i mille metri di altezza, sia perché attraversa una conca del tutto naturale, con scarsa presenza di insediamenti umani e vaste distese di conifere. Il tronco è altresì interessante per la presenza di notevoli opere di ingegneria ferroviaria come viadotti e galleria in curva, opere di difesa idraulica e alcuni tipi edilizi d’intonazione alpina a tetti spioventi.

La ferrovia della Sila che nel passato ha svolto un importante ruolo sia di servizio che di integrazione sociale, oggi, vede la sua parziale chiusura a causa dell' introduzione di servizi alternativi su gomma che, con il miglioramento della rete stradale, risultano essere più competitivi ed economici. Infatti il tratto tra le stazioni di Camigliatello e San Giovanni in Fiore è stato chiuso al traffico quotidiano a partire dal 2 agosto 1997 e resta tuttora in esercizio il solo tratto tra Cosenza e Camigliatello con l' effettuazione di sole due corse giornaliere feriali a mezzo di automotrici termiche bidirezionali.

Il percorso suggestivo, gli scorci e gli scenari incantevoli che la Ferrovia Silana offre nell’attraversare la Sila Grande, permette comunque la sopravvivenza del tratto di linea Camigliatello-San Giovanni in Fiore con l'organizzazione periodica di viaggi turistici in treno con composizione storica (locomotiva a vapore e carrozze d' epoca), con partenza da Camigliatello e con termine alla Stazione di San Nicola- Silvana Mansio ,facendo cambiare vocazione ad una ferrovia che oggi risulta inadeguata al traffico merci e viaggiatori.

La ferrovia con le sue stazioni, depositi mezzi, casselli ferroviari, armamenti ecc., costituisce un notevole patrimonio, in buone condizioni, anche se le stesse cominciano a risentire del passare del tempo e della mancanza di interventi di manutenzione e cominciano a manifestarsi fenomeni di vandalismo e di asportazione di strutture .Peraltro sono state attivate delle Concessioni a lungo termine riguardanti le strutture presenti nelle stazioni di Garga, di San Nicola e di Croce di Magara; inoltre alcuni alloggi sono stati concessi in fitto. La chiusura al traffico è una grave perdita per l’intera comunità locale, perdita in parte economica ma in larga parte in immagine pubblicitaria indiretta. Il comune di S. Giovanni in Fiore verrà, infatti, cancellato dagli orari ufficiali ferroviari e dunque anche la conoscibilità del centro silano verrà a soffrirne. La chiusura, però, potrebbe rappresentare una chiave di volta per

l’intera comunità dell’altipiano della Sila e per la stessa comunità sangiovannese, modificandone la destinazione d’uso senza alterarne le caratteristiche costruttive, il disegno, il colore.

L’ipotesi che si avanza è quella di attivare intorno ad essa una politica di sviluppo di natura conservativa che, sfruttando la capitalizzazione infrastrutturale già presente, possa far scaturire un nuovo valore aggiunto. Politica di sviluppo conservativo intesa come il complesso di azioni trasformatrici capaci di sostenere ed espandere l’economia senza dissipazione del patrimonio totale delle riserve esistenti e delle risorse possibili. Nel caso specifico la riserva esistente, a bassissimo costo, è l’intero tratto ferroviario tra Camigliatello S. e S. Giovanni in Fiore, compreso l’armamento, i caselli, le stazioni, mentre la risorsa è la carica simbolica che l’infrastruttura rappresenta una volta modificata la sua destinazione d’uso originaria.

Inoltre con DPR 14 Novembre 2002 è stato Istituito il Parco Nazionale della Sila di cui la Stazione ferroviaria di San Giovanni in Fiore , è di fatto la porta ferroviaria di interscambio ; per cui non solo i treni turistici che attualmente si fermano alla stazione di San Nicola dovrebbero raggiungere San Giovanni in Fiore , ma dallo stesso centro silano dovranno partire dei treni turistici per la visita al Parco Nazionale della Sila.

L’obiettivo generale è quello di attivare forme di investimento pubblico/privato e privato sull’intera tratta, mentre il fine particolare è quello di realizzare il Museo Nazionale delle Ferrovie Secondarie a Scartamento Ridotto (0,95 metri) sulla stazione di testa di S. Giovanni in Fiore, che sia da traino economico-culturale a tutta l’iniziativa. Ciò è possibile perché la stazione di testa è terminale, è collocata in un’area semiperiferica rispetto al centro urbano di S. Giovanni, ed è protetta dalla morfologia del territorio, tanto da non essere stata per nulla compromessa dallo sviluppo edilizio di questi ultimi quarant’anni. Inoltre la stazione di testa è composta da quattro diversi corpi di fabbrica: il fabbricato di arrivo/partenza con p.t. adibito a stazione e piano primo ad alloggio del capostazione (attualmente abitato) ed annesso ampio locale di deposito merci; n. 2 caselli di cui uno concesso in fitto; l’officina con garage ricovero treni. Il tutto organizzato intorno ad un piazzale ospitante tre binari, attrezzature varie quali piattaforma girevole per locomotive unidirezionali , struttura di deposito acqua e di carico per locomotive , ecc ; il tutto per un sviluppo complessivo di tre ettari circa di superficie.

Inquadramento Territoriale

L’intervento è in gran parte localizzato nella stazione ferroviaria di San Giovanni in Fiore , ma investe l’intera linea fino a Camigliatello Silano.

Domanda da soddisfare

La domanda che si intende soddisfare è soprattutto quella turistica ed inoltre di recupero della memoria di intere generazioni che hanno iniziato con la suddetta ferrovia lunghi periodi di emigrazione.

Integrazione con altri progetti

L’ intervento è connesso ed integrato strategicamente e funzionalmente con altre iniziative previste nel PSU ed in particolare :, con l’ ambito progettuale riguardante il “ riqualificazione e rigenerazione di parte del centro antico “ , con il progetto di un Museo dell’ emigrazione , con il progetto di un Museo didattico-ambientale , entrambi localizzati nella stessa stazione di San giovanni in Fiore e con iniziative private che vedono coinvolte le stazioni di Torre Garga, San Nicola e Croce di Magara ; inoltre l’ iniziativa vede il coinfinanziamento da parte delle Ferrovie della Calabria

Descrizione degli interventi infrastrutturali

Il motore del recupero di questo tratto ha come perno il Museo, recuperando l’intero complesso della Stazione di S. Giovanni in Fiore, attualmente in eccellente stato di conservazione e tecnologicamente adeguata alle più recenti normative, e dovrebbe così articolarsi:

• un percorso storico-didattico organizzato nell’attuale corpo di fabbrica della stazione arrivi/partenze, con tutti i documenti disponibili presso l’Archivio Storico delle Ferrovie della Calabria, i progetti originali di quelle che erano le linee della Società Italiana Strade Ferrate del Mediterraneo (poi Ferrovie Calabro Lucane), i disegni, rilievi, ecc. ecc.; una sezione sulla storia delle ferrovie secondarie a scartamento ridotto in Italia, nonché una biblioteca sulle ferrovie.Quanto sopra dovrebbe essere allocato al p.t. della Stazione, sfruttando l’attiguo ampio locale deposito.

• ad integrazione del suddetto percorso una sezione che raccolga ed esponga i tipi di biglietti, le schede, i registri, l’ oggettistica varia , gli ordini di servizio e quant’altro rinvenibile dovrebbe essere attivita nella Stazione di Torre Garga da parte dei Concessionari delle Strutture che per

• il Museo poi si sviluppa all’aperto, su parte del piazzale, che dovrebbe essere coperto con una struttura che sfrutta l’ accostamento di pensiline in ferro , che potrebbero essere recuperate da dismissioni operate in altre stazioni . Lungo i binari devono trovare posto le locomotive, le littorine, i vagoni, ecc. cioè il materiale rotabile in genere che nelle varie epoche è servito ad assicurare il servizio ferroviario. Potrebbe essere utile, a questo scopo, pensare di usare la sopracitata stazione ferroviaria di Torre Garga, a deposito del materiale rotabile, in modo da fare rivivere, con esposizioni tematiche (tutte le composizioni a vapore, quelle diesel, i merci, ecc.) in differenti periodi dell’anno. Il materiale rotabile è facilmente recuperabile lungo le varie stazioni delle ex Ferrovie Calabro Lucane.

• al Piano terra della Stazione di arrivo e partenza potrebbero trovare posto anche postazioni telematiche interattive che oltre a proiettare films e documentari didattici/espositivi sulle ferrovie, le tecniche costruttive, le realizzazioni, ecc., possano connettere via Internet tutti i siti dedicati al tema ferroviario nel mondo.

• il casello di Torre Garga potrebbe ospitare laboratori del museo, compreso quello di falegnameria e motoristica: entrambi necessari per garantire i necessari recuperi del materiale rotabile, specialmente di quello storico.

Costo Totale: € 2.500.000,00

Azione 1.2 - Museo didattico-ambientale della Biodiversità Silana