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La strumentazione per il governo del territorio 1 Il Piano regolatore generale comunale

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E STATO DELL’ARTE

2.1 La strumentazione per il governo del territorio 1 Il Piano regolatore generale comunale

Il Piano Regolatore Generale del comune è stato approvato dalla Regione Calabria nel 1999. Esso si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

costituire una base programmatica che indirizzi lo sviluppo in modo da creare occupazione in riferimento alle risorse e alla vocazione del territorio;

salvaguardare e riqualificare l’ambiente territoriale da intendere come risorsa primaria da tutelare rigorosamente e da riqualificare attraverso la ristrutturazione dei pochi nuclei già avviati; recuperare e valorizzare l’agglomerato urbano di interesse storico- artistico- ambientale;

superare l’attuale stato di degrado urbano riequilibrando le varie parti della città mediante il recupero delle aree investite dall’abusivismo prevedendo le attrezzature ed i servizi necessari al vivere associato.

Nell’elaborazione del piano si è provveduto a caratterizzare le varie zone nelle seguenti: Zona A – Agglomerato urbano con carattere storico- artistico- ambientale

Zone B – distinte in zona B1 (edificata di completamento) e zona B2 (edificata di recupero ai sensi della legge 457/78)

Zone C – distinte in: zona C1(espansione urbana); zona C2 (espansione urbana estensiva); zona C3 (espansione residenziale turistica); zona C4 (complesso insediativo rurale- turistico); zona C5 (complesso insediativo turistico); zone C6, C7 (parzialmente edificate di recupero insediamenti abusivi e di completamento); zona C8 (edificata di recupero degli insediamenti abusivi); zona C9 (piano di zona legge 167/62); zona C10 (lottizzazioni ex C2 del PdF)

Zona D1 – Insediamenti per nuovi impianti produttivo-artigianali Zona D2 - Insediamenti per impianti produttivo-artigianali esistenti

Zone E distinte in: E1 Agricola vincolata, E2 Agricola a bassa produttività, E3 Agricola ad alta produttività, E4 Verde agricolo attrezzato

Zone F distinte in: F1 Spazio pubblico attrezzato; F2 attrezzature turistiche pubbliche lacustri; F3 parco lacustre, F4 attrezzature turistiche scoperte; F5 attrezzature turistiche private, F6 attrezzature pubbliche urbane; F7 servizi tecnologici; F8 attrezzature private urbane di uso pubblico, F9 attrezzature turistiche pubbliche per lo sport dello sci

Area di rispetto cimiteriale.

Il piano non ha una chiara direttrice di sviluppo, se non due “labili” indicazioni di natura strategica: la concentrazione della nuova residenzialità all’interno del confine del centro abitato. la nuova edilizia dovrà avere il compito di riqualificare parti compromesse dell’abitato; e la tutela estesa del territorio aperto che dovrà sempre più assumere il ruolo di risorsa ambientale.

Per quanto riguarda le indicazioni di natura turistica, il piano modula porzioni di territorio destinando alcune di queste a completamento in chiave turistica residenziale privata e complesso insediativi turistico (zone C3 e C5), oppure a complessi insediativi rurale-turistico (zona C4) mirante al recupero ed alla rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio dei villaggi agricoli costruiti con la Riforma agraria. In relazione alle indicazioni ambientali e paesaggistiche, il piano prevede:

la realizzazione di un’area (zona F2) ad attrezzature turistiche pubbliche, riprendendo in ciò le indicazioni provenienti dal Piano urbanistico di coordinamento territoriale della Comunità Montana Silana;

la realizzazione di un Parco lacustre (zona F3) che abbraccia l’area circostante le sponde dei laghi Arvo e Ampollino;

2.1.2 Il Piano territoriale di coordinamento provinciale

Il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Cosenza è in fase di elaborazione. Da quanto emerge dalla relazione e dagli elaborati presentati in occasione del Progetto di Massima il Comune di San Giovanni in Fiore – come capacità di offerta e prestazione di servizio – è classificato come un centro di livello sovracomunale. Secondo il progetto, quindi, esso ha un ruolo di polarità urbana locale da rafforzare e potenziare al fine di evitare le tendenze destrutturanti verso poli maggiori e/o extraprovinciali e dove favorire rapporti di specializzazione e complementarietà di tipo reticolare. In merito alle scelte più forti che interessano il centro abitato si sostiene l’opzione di trasformare in ferrovia turistica la tratta Camigliatello-San Giovanni in Fiore e la sua integrazione, sul piano della gestione, con gli impianti a fune esistenti.

2.1.3 Il Piano di sviluppo socio-economico della Comunità Montana Silana

Il PSSE della Comunità Montana Silana, aggiornato al 2001, è collegato al Piano urbanistico di coordinamento territoriale risalente al 1987. Le direttive principali possono essere sintetizzate nell’eliminazione degli equilibri socio-economici, la difesa del suolo e la protezione della natura. Lo scopo del piano vigente è stato quello di coordinare i vari programmi di fabbricazione o dei piani regolatori dei singoli comuni operanti prevalentemente nei centri urbani e poco programmati con il resto del territorio. Nella fase gestionale il piano ha mirato alla tutela ambientale, alle aggregazioni storiche e culturali, alle attrezzature ed ai servizi tecnologici di interesse comunitario; inoltre ha dettato la disciplina spaziale delle zonizzazioni funzionali distinguendo le zone produttive da quelle dei servizi, di interesse generale e per il tempo libero e da quelle residenziali.

Il documento di aggiornamento, approvato dagli organi di gestione della Comunità, ha una nuova impostazione di natura strategica secondo due principali direttrici:

la promozione di uno sviluppo sostenibile abbinato alla protezione dell’ambiente boschivo tipico della Sila, in particolare il piano intravede nel target di turisti cosiddetti della terza età una concreta possibilità di consolidamento della propria capacità attrattiva;

l’integrazione e l’accoglienza del bisogno di espansione residenziale ed industriale espresso dal capoluogo cosentino verso i centri limitrofi appartenenti alla CM.

San Giovanni in Fiore è classificato come polo di attrazione di secondo livello rispetto alla CM, essendo il primo polo attrattore la città Cosenza, esterno alla Comunità ma sulla quale gravitano direttamente tutti i restanti comuni 11 comuni.

Per quanto riguarda l’area sangiovannese il piano fa proprie le alcune indicazioni strategiche del PRG comunale e per quanto possa interessare questo programma prevede:

- Progetto per un Collegamento Veloce, mediante l’ammodernamento della Linea Ferroviaria della Calabria, Cosenza-Paesi Presilani-S. Giovanni in Fiore, e rivalutazione di Fermate e stazioni anche ai fini turistici. Progetto giustificato sia per motivi di mobilità interna alla

Comunità e di questa con la città capoluogo di provincia, sia per motivi turistici, considerando che i dati aggiornati al 2000, forniscono una presenza di 118.000 turisti nei comuni della CM, che si vanno ad aggiungere ai 46.627 residenti;

- Progetto di Ristrutturazione urbanistica del centro urbano di San Giovanni in Fiore. L’obiettivo

è quello di aiutare il centro urbano a diventare motore della grande Area Urbana della Sila attraverso la programmazione e il finanziamento di una serie di interventi indirizzati a:

Salvaguardare e riqualificare l’ambiente ed il territorio, da intendere come risorsa primaria, da tutelare rigorosamente e da valorizzare;

recuperare e valorizzare l’agglomerato urbano di interesse storico-artistico ed ambientale; superare l’attuale stato di degrado urbano mediante appositi Piani Particolareggiati, riequilibrando le varie parti della città mediante il recupero delle aree investite dall’abusivismo sfrenato prevedendo le attrezzature ed i servizi necessari al vivere comune;

la tutela ambientale, in particolare modo, i corsi d'acqua ed i laghi;

l’istituzione del Parco fluviale del Neto con opportune aree di servizio quali il tratto Ponte Olivaro-Junture con il recupero degli edifici inerenti l'archeologia industriale.

2.2

La pianificazione specialistica e di settore locale