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N CUI VENGONO POMPATI GLI ELETTRON

Nel documento 2- COMPRENDERE L ELETTRONICA A STATO SOLIDO (pagine 167-172)

Figura 9.1 4

versione P N P) . Potremo sostitu i re i l fotod iodo nel ci rcu i to d i F i g u ra 9. 1 3 con q u esto fototransistore. Anch'esso funziona com m utando e regolando corrente q uando l'a l i mentatore tenta di pom pare elettro n i dal l'emettitore al col l ettore. Quando non c'è l u ce, non sco rre corrente, perché non c'è corrente d i controllo i n base. Ma, q uando la luce colpisce la g i u nzione base-col lettore, scorre u n a corrente i nversa di dispersione. Q uesta, i n effetti , costituisce u n a corrente d i elettroni che viene richiamata dal l a base - proprio q uello che ci occorre per mandare i n conduzione un transistore N PN . Ma, nel fototransistore, contrariamente a q uanto avviene nel d i odo, dall'emettitore al col l ettore scorre una corrente d i lavoro molto maggiore. Così, i l fototransistore funziona come i l fotod iodo, ma, in;più, ampl ifica la m i n uscola corrente prodotta dalla l uce. R i cordate che con il d iodo, otteniamo solo un elettrone d i corrente per og n i elettrone che lascia la reg ione P . Con il fototransistore, i nvece, per og n i elettrone che lascia la regione P ci rca cento elettro n i passan o dal l 'emettito­ re al col l ettore e attraverso il c i rc u ito di l avoro.

COME FUNZIONAN O G LI EM ETTITORI DI LUCE?

, l d iod i emettitori d i l u ce i nvertono sem p l i cemente l'effetto uti l i zzato nei senso­ ri di l u ce. Q uando un elettrone l i bero in un pezzo di materiale sem iconduttore i n­ contra u na l ac u n a e vi cade dentro, i l processo genera u n fotone d i l u ce. I l fotone viene lanciato via i n q ualche d i rezione a caso. l n n u merevo l i foton i fuggenti i nsieme costitu iscono u n rag g i o d i l u ce.

l n F i g u ra 9. 1 5 si può vedere come q u esto effetto venga usato nei diodi a emis­ sione l u m i nosa per p rodu rre u n a q uantità d i l u ce uti l izzabi le, cosicchè u n LED serve

come u n a specie d i lampad i n a a sem icond uttore. I l LED viene inserito i n u n c i rcu ito con un a l i mentatore che pompa attraverso esso una corrente d i retta. G l i elettroni i n i ettati nel c h i p al catodo attraversano la reg ione N come elettroni l i beri, mentre le

ELETTR ONE LIBERO CADE IN U NA LACUNA

G

LETTRONIN

+

Figura 9.1 5

lacune generate all'anodo dalla sottrazione d i elettroni vincolati attraversan o la reg ione P. In pross i m ità del la g i u nzione PN, gli elettroni l i beri cadono entro del le lacune, gen erando dei foton i d i luce nel processo. Se la corrente d i retta è sufficiente, l'area d i g i u nzione del ch i p risplende l u m i n osamente.

l diodi a emissione l u m i nosa non sono fatti di si li cio o di german io. Queste due sostanze, anche se molto i n d i cate per sen tire la l u ce, hanno u n rendi mento troppo basso per dare dei buoni emettitori d i l u ce. Esse emettono più calore che l u ce. Così invece, si usa come sostanza semicond uttrice u n com posto di elementi. I l più usato è l'arsen i u ro di gallio. I l gal l i o è u n' i mpu rità di tipo P e l'arsen i u ro è u n ' i m p u rità di ti­ po N. Combi nati i n q u antità precisamente ugual i , essi compensano esattamente il reci p roco effetto d i d rogaggio e forn iscono una struttu ra mo lto s i m i le al s i l i cio puro. L'arsen i u ro di gal l i o, nella sua forma pura, ha un n u m ero piccolo d i lacu ne positive e di elettroni l i beri. Ma proprio com'è i l caso q uando si fa uso di sil icio, l'arse n i u ro di gal l i o dev'essere "drogato " per prod u rre del materiale di tipo P i n una delle due aree del ch i p e del materiale d i tipo N nell 'altra.

QUALI COLO R I DI LUCE SONO INTER ESSATI N ELLA OPTO-ELETTR O N ICA? l LED tipici prod ucono l u ce infrarossa, una gamma d i colori i nvisi � i l i all'oc­ chio u mano. Ma, come si è visto, la maggior parte dei sensori di l uce a sem icond ut­ tori ha la mass i m a sensibil ità proprio in questa gamma del lo spettro l u m i noso. I l ri­ sultato è che questi dispositivi a i nfra rossi si p restano a delle uti l i e interessanti applicazio n i , come gli allarmi antif u rto ed i sistemi di sorveg l i anza notturna per uso m i l itare.

Esistono, tuttavia, molti sensori ed emettitori di l uce che sentono e generano l u ce visibile - d i solito l uce rossa o verde. l d i od i emettitori di l u ce visi bi le (VLED) so­ no g ià largamente usati per indicare delle cifre nelle calcolatrici da tavolo e in altri stru ment i . R icorderete che li abbiamo usati come elementi visualizzatori nel nostro baby computer.

IN Q UALI ALTRI M O D I VENGONO USATI l DISPOSITIVI O PTO-ELETT R O N I CI? L'uso fo rse più com u n e deg l i emettitori e dei sensori d i l u ce opto-elettron i c i si ha nella lettu ra delle schede perforate e del nastro d i carta perfo rata. La ben nota scheda Hol lerith, del tipo co m u nemente usato per fattu rare i singol i addebiti ai cl ienti, è tuttora un su pporto molto diffuso per i m m ettere i dati nei calcolatori.

La Fig u ra 9. 1 6 permette di com prendere il funzionamento di u n lettore opto­

elettronico di schede perforate. Ogni foro nella scheda perforata rappresenta un bit di dati (un "dato"). La scheda viene fatta passare fra una schiera di emettitori di !uce, da u n

Figura 9.1 6

lato, e u n a sch iera d i sensori d i l u ce, dal l'altro. O g n i emettitore genera contin u a­ mente l u ce, ma og n i senso re viene azionato solo q u ando u n fo ro g l i passa davanti e permette l'arrivo ad esso del la l uce. l n q uesto modo, o g n i foro trasmette luce al sen­ so re e genera u n i m p u lso di elettricità; q u esto i m p u lso viene opportu namente i nter­ pretato dal calcolatore e usato come dato i n i n g resso. Q uesta tec n i ca opto­ elettronica dà molto p i ù affidamento del vecc h i o m etodo a co ntatti , perchè, con i sol i ragg i l u m i nosi facenti contatto con la scheda, non ci sono parti i n moto sogg ette a usura o capaci di i ncepparsi.

Q uesto principio d i i nterrom pere u n rag g i o d i l u ce fra u n emettitore e un sen­ sore, sta anche alla base, natura l mente, d i molti siste m i antifurto e rivelatori della presenza di estranei. In q u este appl i cazi o n i viene sfruttata l a capacità dell'opto­ elettron ica a stato sol ido di funzionare così bene con la l uce i nfrarossa. I n tal i siste­ m i , l ' i ntruso non sa che la sua presenza è stata rivelata.

Man mano che i m i g l ioramenti dei p rocessi riducono i p rezzi dei d ispositivi opto-el ettro n i c i , q u esti trovano un n u mero semp re maggiore d i i m pieg h i nel l ' i ndu­ stria - per i l conto deg l i oggetti portati da u n nastro trasportatore, i n quanto g l i oggetti i nterrompono i l pan nello l u m i n oso, nelle operaz i o n i d i ispezio ne, nel l e misu re, nel contro l l o d i fluss i , nel contro l l o del peso, neg l i i n d i catori d i l ivel l o e i n m olte altre ap­ p l i cazion i .

An cora u n'altra appl i cazione d e i sensori d i l u ce a stato sol ido si ha n e l t u bo T i­

teleco m u n icazio n i . Q u esto tubo è est rem amente sensi bile anche a dei soggetti de­ bol mente i l l u m i nati ed è capace di vedere l a l u ce infrarossa. Nel tubo Tivicon, la l u ce cade su u na schiera d i , g rosso modo, u n m i l ione d i m i n usco l i fotod iodi, che sono stati ottenuti da u n u n i co wafer di s i l i cio del diametro di meno di u n pol l ice. QUALI CARATTERIST I C H E VENGONO SPECIFI CATE NEl DATA SHEET DEl D ISPOSITIVI OPTO-ELETTR O N I CI?

Molte delle specifiche applicate ai dispositivi opto-elettronici sono uguali a quel le che già avete conosci uto i n seg u ito alla trattazione dei normal i diodi e transistori - per cui non occorre ripeterle. M a, come potrete prevedere, i d ispositivi opto-elettronici richiedono alcune specifiche agg i u ntive aventi a che fare con la luce.

Per i sensori di luce:

La corrente in illuminazione I L è la quantità di corrente che scorre ( i n certe con dizion i di tensione) nelle condizioni corrispondenti ad u na certa q uantità preci­ sata di luce.

La corrente in oscurità l o è la quantità d i corrente che scorre ( i n certe condizio­

ni di tensio ne) i n condizio n i d i oscurità . Per g l i emettitori di luce:

La potenza radiante resa P o è la q uantità di potenza l u m i n osa ( l u m i nosità) , che il d iodo prod uce, date certe condizioni d i prova di corrente di retta. Un a specifica ab­ bastanza tipica è d i un m i l l iwatt di potenza radiante.

La lunghezza d'onda all'emissione di picco il picco specifica i l colore più l u m i­ noso emesso. La "y" capovolta è la lettera g reca "lambda" o "L". Qui essa sta per lunghez­ za, con il sign ificato di l u nghezza d'onda. Così , q u esta specifica ci dice la l u n ghezza d'onda del colore p i ù b ri l la nte emesso dal l'emettitore di l u ce. U n a l u n g hezza d'onda tipica è d i 0,93 m i cron .

L a larghezza d i banda spettrale BW il dà u n a m i s u ra d i q uanto i ntenso o concen­ trato è i l colore. Poichè la sorgente l u m i n osa emette altri colori, sia dal l ' u n o che dal­ l'altro lato del suo colore d i p i cco, q u esto n u mero ci d i ce q uanto è larga u na parte del lo spettro emesso, com p rendente tutti i colori emessi al meno a metà del la l u m i­ nosità del col ore d i p i cco. U n valore tipico è d i 500 A ngstroms.

La F i g u ra 9. 1 7 dà uno stralcio del data sheet d i un emettitore d i l u ce, di cui i n d i­ ca le specifiche p i ù com u n i . La F i g u ra 9 . 1 8 dà u n o stral cio del data sheet d i u n foto­ diodo e le F i g u re 9.1 9 e 9 .20 fan n o parte del data sheet di un fototransistore. Stu­ diando q uesti data sheet e riferend o l i alla nostra discussione s u l l e specifiche dei sem iconduttori , è poss i b i le fare un u lteriore passo nella comprensione dei semi­ conduttori .

Q uesto è i l nostro u ltimo capitolo sui vari semicond uttori i n conten itori singoli - ch iamati dispositivi "discreti" . Nel prossi m o capitolo, co m i n ceremo a parl are dei c i rcuiti integrati, cioé d i dispositivi contenenti molti diodi e transistori, oltre a resistori e connettori, tutti col legati i nsieme i n u n ci rc u ito funzionale e contenuti entro un u n ico chip d i s i l icio. Adesso, potete vedere dove ci ha condotti tutta la nostra trattazione - e q uando discuteremo d i circuiti integrati, capi rete l'intera evo l uzione dell'elettron i ca dei sem icond uttori .

TYPES TIL23, TIL24

Nel documento 2- COMPRENDERE L ELETTRONICA A STATO SOLIDO (pagine 167-172)