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PRESTAZIONI E CARATTERISTICHE DEl DIOD

Nel documento 2- COMPRENDERE L ELETTRONICA A STATO SOLIDO (pagine 101-113)

Prima d i ripren dere la nostra trattazione sui d i o d i , dobbiamo fare u n a d i g res­ sione ritornando all'elettricità di base per acq u isire un con cetto c h e presto sarà i m­ portante per noi.

PERCHE' LE FRECCE N E l S I M BOLI DEl S E M I C O N D UTTO R I S O N O D I R ETTE IN SENSO OPPOSTO AL FLUSSO DEGLI ELETTRONI?

1 n F i g u ra 6 . 1 sono i n d icati i simboli d i u n d iodo e d i un transistore N P N , che ab­

biamo già visto precedentemente.

FLUSSO CORR ENTE FLUSSO

ELETTRONI CORRENTE

FLUSSO CORRENTE ELETTRO N I

(

CATO DO ANODO

FLUSSO CORRENTE CONVENZIO

l l l l l CONVENZIONALE 11 \ \ - - - - D I O DO TRANSISTO R E NPN Figura 6.1

I l d iodo permette ag l i elett ro n i d i scorrere in u na d i rez i o n e op posta a q u e l l a i n d i cata dalla frecc i a; g l i elettro n i scorrono dal catodo a l l 'anodo. A n a l og amente, i l transisto­ re permette ag l i elettro n i di sco rrere dall'emettitore al co l l ettore, q uando d a l l a base vengono rich iamati deg l i elettro n i , ma la freccia è d i retta i n senso o pposto.

La freccia, tuttavia, è d i retta in u na d i rezione s i g n ificativa. Essa i n d ica l a d i re­ zione convenzionale del fl usso di corrente.

COS'E' LA CORRENTE CONVENZI O N ALE?

Beniam i n o F ran k l i n era uno scienz i ato pieno di i m magi nazione, ma, u na volta, fece u na congettu ra sbag l i ata e i nventò la "co rrente convenzionale". Ai suoi tem p i , s u l l'elettricità si con osceva poco p i ù del fatto che dell'am bra e d e l vetro strof i n ati si attraevano l'un l'altro g razie ad alcu ne m isteriose fo rze fisiche. Per contro, due pezzi di vetro, strofinati, si res p i ngevano l ' u n l 'altro e d u e pezzi di am bra, strofi nati, si respi ngevano l'un l'altro (cariche dissi m i l i si attragono, cariche s i m i l i si respi ngono) . La spiegazione che Fran k l i n d iede al fenomeno era soddisfacente per q uei tem p i . E g l i affermò che tutti i corp i , com p resi i l vetro e l'ambra, contengono u n mi­ sterioso f l u i d o invisi b i le. Questo f l u ido d iven n e noto come elettricità.

S i sosten eva la teo ria che l'ambra e i l vetro possiedono ciascuno u n quantitativo na­ turale d i q u esto fluido, che rimane costante i n co n d izioni ord i narie. Ma strofi ndan­ do l'am b ra e i l vetro si tog l ie del f l u i d o da u n a sostanza e si som m i n istra del flu ido al­ l'altra sostanza.

L'attrazione dei corpi d i ssi m i l i fu spiegata come l a tendenza del flu ido a ritornare al suo l ivel lo normale i n og n i corpo. Il flu ido i n eccesso ven ne chiamato carica positi-

' '

-- ---

LA CORRENTE CONVENZIONALE

SCORRE DAL

+

AL -

l

'---�)

LA CORRENTE DI ELETTRONI

L

SCORRE DAL - AL

+ Figura 6.2

va. La teoria d i Fran k l i n d i ceva che il f l u i d o elettrico tendeva a scorrere attraverso u n fi lo da u n a reg ione d i carica positiva a una reg ione di carica negativa. M a eg l i non sapeva quale d i q u esti d u e corpi - l'am bra o i l vetro - possedeva q u esto accesso di fl u i d o e q uale ne aveva carenza.

Così eg l i fece u na congettu ra i ntu itiva. E g l i suppose che il vetro possedesse l'eccesso in q u estione e fosse pertanto il corpo cari cato positivamente e ch iamò n e­ gativa la carica dell'ambra.

La sua i p otesi d iven n e una legge ammessa per convenzione i n tutti i cam pi della teo­ ria del l'elettricità, del l a matematica, dei l i bri di testo e delle apparecch iature elettri­ che per i s uccessivi cento a n n i . In F i g u ra 6.2 si vede come una batteria si supponga c h e p o m p i i l f l u ido elettrico teorico di Fran k l i n d a q ue l l o che finì con l 'esser chiama­ to i l suo term i n ale negativo. l volt d i ven nero la m i s u ra del l a concentrazione e della p ressi o n e d i q u esto fl u ido teorico. In F i g u ra 6 .3 si vede come, secondo la teoria con­ venzionale di F ra n k l i n , u n conduttore può avere q u::!lsiasi tensione compresa fra del l e basse tens i o n i n eg ative ( carenza di fl u i do) e d e l l e alte tensioni positive ( ecces­ so di flu ido) .

F ra n k l i n aveva rag ione nel d i re che l'elettri cità è u n a specie d i fluido, ma aveva torto nella sua i p otes i s u l senso in c u i sco rre. Doveva passare ancora un secolo pri­ ma che q u a l c u n o sta b i l isse ciò. Q uando q u esto avven ne; g l i scienziati scopri rono che i l flu ido, in realtà, scorre da quello che era stato convenzional mente chiamato "negativo" al positivo "convenzionale".

Dal le F i g u re 6.2 e 6.3 ap pare come i l flusso d i elettroni sia real m ente i n senso oppo­ sto a q u e l l o della corrente di Fran k l i n .

Per far andar d'accordo g l i elettro n i con la teo ria d i Fran k l i n , che nel frattem po era stata accettata i n tutto i l mondo, si dovettero chiamare negativi g l i elettro n i . Così tutti i motori e g l i ap parecch i elettri ci, i l i bri di testo e quel l i di matematica ra ppre­ sentanti l'elettricità che scorre dal positivo ai negativo. i nd icavano, i n realtà, il flusso di un f l u i d o immaginario.

Q uesto fl usso i m mag i n ario è q u e l l o che noi chiamiamo corrente "convenzionale".

LA CORRE NTE

1 i

DI ELETTRONI SCO R R E DALLE TENSIONI PIU' BASSE O PIU' N EGATIVE

l

ALLE TENSIONI PIU' ALTE O PIU' POSITIVE VO LTS T l l l l l

t

LA CORRENTE "CONVENZIONALE" SCORRE DALLE TENS I O N I

PIU' A L TE O PIU' POSITIVE

1 ALLE TENSIONI l PIU' BASSE l O PIU' NEGATIVE l

Figura 6.3

S i fa presto a d i re che g l i scienziati avrebbero dovuto sem p l icemente ridefi n i re l'asseg n azione del positivo e del nag ativo fatta da Fran k l i n rendendo g l i elettroni positiv i . Ma, a quei tem p i , ciò sarebbe stato altrettanto costoso e fonte d i confusione q uanto i l passare dal sistema i ng l ese a quello metrico deci male neg l i Stati U n iti og­ g i g i orno. Per di p i ù , l ' i dea di una specie i m mag i naria di elettricità che scorre dal po­ sitivo al negativo è perfettamente soddisfacente. La co rrente pos itiva in una d i rezio­ ne è esattamente equ ivalente a l l a corrente negativa nel l 'altra d i rezi one. U n buon esempio è dato dalla nostra precedente d iscussione s u l le l acune i n un materiale se­ m i cond uttore. Le lac u n e hanno lo stesso effetto che avrebbero del l e cariche positi­ ve che si s postass�ro i n u n senso - ma, i n realtà, n u l l a di positivo si m u ove. I nfatti, nulla d i fisico si sposta i n quella d i rezi one; tutto q u e l l o che si s posta è l a posiz ione delle l ac u ne al m uoversi deg l i elettro n i nella d i rezione oppposta.

Ancora ogg i , la maggior parte deg l i i ngegneri rag iona e parla servendosi del l a corrente convenzi onale d i Fran k l i n . G en era l mente, q uando u n i ngegnere menziona l a co rrente o l a tensione, eg l i i ntende la corrente o la tensione convenzionale. Q uan­ do si riferisce a una corrente di elettroni normal mente specifi ca che si tratta di una corrente d i elettro n i . Quando parla d i tensione di elettro n i , di sol ito si riferisce ad essa ch iamandola tensione negativa.

Non volevamo confondervi le i dee con tutto q u esto, ma se ci pensate bene, po­ trete chiedervi alcu n i punti. R i pensate a l l a nostra spiegazione del transistore N P N . U n ingegnere elettronico d i rà c h e l a corrente sco rre en trando n e l l a base d e l transi­ store - quando noi sap piamo i n vece che g l i elettroni vengono richiamati dal la base. Eg l i d i rà ancora che, q uando il transistore N P N va in conduzione, la co rrente sco rre dal col l ettore al l'emettitore, q uando i n vece sappiamo che g l i elettro n i , in effetti , si

I n q u esto capitolo e nel d i sc utere le appl i caz ioni d i altri d ispositivi nei c i rcuiti, adopereremo i term i n i rel ativi a l l a co rrente convenzionale. M a nei casi i n c u i spie­ g he remo i l fu nzionamento interno dei sem icond utto ri, come abbiamo fatto con i l diodo n e l capitolo precedente, ci servi remo del la corrente elettronica. I n og n i caso, però, faremo in m odo che vi rend i ate conto del nostro passaggio da u n a term inolo­ g i a all'altra.

Dopo q u esta d i g ressione, siamo pronti per rito rnare a l l a nostra d iscussione

s u i diodi ed a d iscutere H comportamento dei diodo.

COSA S'INTENDE PER COMPORTAM ENTO DEL D I O DO?

Un d iodo lascia passare la corrente nella d i rezione d i retta e blocca la corrente nel la d i rezione i nversa, come si vede i n F i g u ra 6.4.

S i noti che l a d i rezione, adesso, è quella d i una co rrente convenzionale. Il comporta­

mento del d iodo è dato dal l a relazione fra la tensione (V) e la corrente ( l ) . Si def i n i­

sce tensione d i retta (VF) la q uantità d i c u i la tensione anodica su pera l a tensione ca­ tod i ca ( ricordate che stiamo parlando di tensione positiva - cioé della press ione del

flu ido i m magi nario d i Fran k l i n ) . I n figu ra 6.4 1a tensione d i retta è 1 V , g i acché la ten­

sione anodica (+6) s u pera la tensione catodica (+5) d i 1 V . La co rrente d i retta (l F)

è, sem p l i cemente, la quantità di corrente a u n a data tensione d i retta.

+6V

VF (TENSIONE D I R ETTA} IF (CORR E NTE D I RETTA) ANODO (P) VR (TENSIONE I NVERSA) I R (CORRENTE I NVERSA) Figura 6.4 +5V CATODO (N)

Poiché nessun d iodo è perfetto, la corrente non è sem p re completamente

bl occata nella d i rezione i nversa. Q uando si applica u n a tensione i n versa (VA) , scor­

re u n a piccola q uantità d i corrente i nversa ( l A) . La tensione i n versa è la q u antità di

la tensione ca todica su pera la tensione anodica. E la corrente i n versa è la q u anti­

tà d i corrente a una data tensione i n versa.

COME SI PUO' I N D I CARE GRAFICAM ENTE I L COM PORTAM ENTO D I U N DI ODO?

La c u rva d i F i g u ra 6.5 ci dà la chiave per com pre ndere le specifiche del d i odo. Q uasi tutte le p i ù i m portanti caratteristiche del d iodo possono ven i r dedotte da

q u esta c u rva, che dà i l comportamento d i u n diodo ti pico.

S u l le ord i n ate sono riportate le correnti d i rette (l F) verso l' alto, e l e correnti

inverse ( l A) verso il basso. S u l le ascisse sono riportate l e tens i o n i d i rette (VF) verso destra, e le tensioni i n verse (VA) verso s i n i stra. Si n oti che la scala cam bia considere­ vol mente fra l a parte delle tensi o n i d i rette e q u e l l o d e l l e ten s i o n i i n verse; u n Volt di

V F, i n q uesto particol are g rafico, è uguale i n distanza l u ngo l'asse a -50 V i n VA.

G l i assi dividono l'area i n q u attro quad ranti. I l quadrante su periore destro i n d i­ ca i l comportamento del diodo nelle condizioni d i tensione e diretta. Ad u n a tensione

d i retta zero, la co rrente d i retta è zero. Man mano che la tensione d i retta cresce, la

corrente cresce, dapprima molto g rad ual mente e poi più rap idamente. Q uesta cur­ va ha u n "gi nocc h i o" piuttosto pronu nciato i n pross i m ità d i u n a certa tensione (0,6 V nei diodi al s i l icio) . A questa tensione d i retta, la corrente co m i n c i a a crescere in modo vistoso e la c u rva piega verso l'alto. Q uesto p u nto può essere co nsiderato co­ me la tensione di sog l ia, a l l a quale i l d iodo comincia real mente ad andare in condu­

zione ( nei diodi al german io, q uesto p u nto è a ci rca 0,3 V ) .

Da questo pu nto i n poi, d e i leggeri aumenti d i tensione d eterm i nano deg l i aumenti d i corrente sem p re più g randi . I l ramo verso l'alto d e l l a c u rva fin isce bru­ scamente a un l i m ite al quale il d iodo brucia per effetto d e l l a potenza d issi pata - cioé del calore generato nel d iodo. R i cord i amo che la potenza d issipata ( m isurata i n

watt) è uguale a l l a corrente ( i n ampere) , molti p l i cata per la cad uta d i tensione i n

volt) . Co.sì , m a n m a n o c h e la corrente e la tensione cresco no, si genera u n cal ore x x -100 -75 -50 -25 V R V F x Figura 6.5

sempre mag g i ore, finché, a un dato p u nto, il d iodo si brucia. La potenza d issi pata si i n d ica in modo abbreviato con "P".

Ogni d iodo ha u na cu rva d i conduzione d i retta che h a u n as petto molto s i m i l e a q u e l l o d e l l a cu rva d i F i g u ra 6.5. V i s o n o tuttav i a d e l l e leggere d i fferenze n e l l a c u rva e nel pu nto di bruciatu ra, che d i sti nguono un t i p o di d i od o dal l'altro. Per esem pio, u n altro d iodo può avere un diag ram ma d i comportamento rappresentato dalla c u r­ va tratteggiata. Q u esta c u rva i n d i ca che i l d iodo co n d u ce meno corrente per u na da­ ta cad uta d i tensione d i retta e che può portare meno potenza.

Nel quadrante inferiore s i n istro si ha l a curva che i n d ica i l com portamento del diodo, i n condizion i d i tensione inversa . Al crescere della tensione i n versa, l'au men­ to nel l a co rrente i n versa risu ltante è q u e l l o i n d i cato. R i cord i amo che ness u n d iodo è abbastanza perfetto da bloccare tutta la co rrente i n versa. U na p i ccol iss i m a quantità d i co rrente " passa per d i spersione" al crescere del l a tensione i n versa.

Anche se non è perfetto, il d i odo ha un buon ren d i mento come valvola a senso

u n ico. N e l nostro esempio tipico, in condizioni di conduzione di retta, meno di 1 Volt

prod uce una corrente molto g rande. Ma in co ndizioni d i tensione i nversa, q ualsiasi tensione al d i sotto d i -75 V prod uce solo una q uantità d i corrente trascurabile.

In con d izioni d i tensione i nversa, si ragg i u nge final mente u n pu nto, i n corri­ spondenza del q u al e ha i n izio il cro l l o co mpleto della capacità di blocco. O ltre

questo pu nto, chiamato V (BRJ, per " reverse b reakdown voltage" (tensione i nversa d i

rottu ra) , i l d i od o non riesce p i ù a trattenere la corrente i n versa. A questo pu nto, la corrente c resce vistosamente e i l d i odo ben presto si brucia. Ciò avviene rapida­ mente perchè, a q u este tensioni relativamente elevate, basta una piccol issi ma cor­ rente per generare u n 'alta potenza d i calore distruttivo.

QUALI SONO LE SPECI FICHE PIU' I M PO RTANTI D I UN D I O DO?

Consideriamo q u a l i sono alcune delle più i m po rtanti specifiche di un d i odo. Benché ci sia p i ù d i u n a dozz i n a d i modi per prescrivere l e caratteristiche d i un d i o­ do, solo c i n q ue d i esse sono real mente i m portanti:

I R = 25 nA @ 20 v

l

l V(B R )= 75 V @ 5 J1A 1 00 v

l

@1 00 J1A Figura 6.6

MASSI M O ASSO LUTO

P = 500 mW

VF = 1 V

@ 1 0 mA

I F (Corren te diretta: è l a quantità di corrente che i l d i odo può portare senza

bruciare; essa è l a m i s u ra di q uanta potenza il d ispositivo p u ò d issi pare.

VF (Tensione d i retta) : è il l ivel l o di tensione necessario a prod u rre il l ivel l o d i

l R ( Corrente inversa): è la quantità di co rrente che passa per dispersione attra­ verso i l d i odo a varie tensioni inverse.

V (BRJ ( Tensione inversa di breakdown): è la tensione i n versa, oltre la q uale la corrente co m i ncia a sal i re mo lto rapidamente.

trr ( Tempo di ricupero in verso): è il tempo necessario prima che il d iodo si ri­ prenda dal l a conduzione d i retta e co m i n c i a bloccare la corrente i nversa. Q u esto tem po diventa i m po rtante q uando consideriamo la freq uenza; q u anto più alta è la freq uenza della corrente alternata app l i cata al diodo, tanto p i ù rapi damente i l diodo deve rispondere per rettificare q uesta corrente.

T utte qu este specifiche (ad eccezione di trr} si posson o leggere di rettamente da u n a c u rva 1 -V, ossia da u n a curva corrente-tensione, come quella che abbiamo appena visto. Dalla F i g u ra 6.6, appare dove og n u n o di q u esti pu nti è situato su u na c u rva tipica.

E' i m portante nota re che q ueste curve sono state ricavate provando i d ispositi­ vi i n certe cond izioni d i temperatura fisse, perchè la curva varia al variare della tem­ peratura. Tipicamente il dispositivo è c i rcondato da aria a 25°C, essendo questa la normale tem peratu ra ambi ente. Se, per esempio, la tem peratu ra del l 'aria fosse i nve­ ce di 1 00° C, avremmo u na corrente considerevol mente maggiore, per una data ca­ d uta di tensio ne. La maggior tem peratu ra determ inerebbe un a u mento, sia della corrente d i retta che del l a co rrente i nversa i n d ispersio ne.

COME VENGONO I N D I CATE Q U ESTE CARATTERISTICHE NEl " DATA SHEET"? Adesso siamo pronti ad affrontare l'argomento dei " data sheet". l data sheet sono, in realtà, molto più sem plici di qu anto sem brino. Le Fig u re 6.7 e 6 .8 riportano i l fro ntes pizio e i l retro d i u n com pleto data sheet. T utti i costruttori d i d i o d i presenta­ no i dati pressapoco nello stesso modo - a noi è capitato di sceg l iere un data sheet del la Texas l nstruments perchè ne avevamo u no sottomano.

G ran pa rte di u n normale data sheet non richiede spiegazion i . Il frontespizio i n dica che q u esto fog l i o abbraccia u n ' i ntera fam i g l i a d i d i od i comm utatori al s i l i c i o plan ari: 1'1 N41 48, la cui curva abbiamo riportato, p i ù c i n q u e altri d i od i molto si m i l i . Sotto d i esso è presentato u n som mario delle p i ù i m portanti caratteristiche d e i dio­ d i . Sotto, ancora, vi sono i dati meccanici, u na d�sc rizione del l a struttu ra del d i od o e u n disegno costruttivo del la custod ia.

l n seg u ito, viene u n elenco dei massimi valori nominali assoluti. Q ueste condi­ zioni non possono venir superate senza danneggiare i diodi. Q uesti massimi valori nominali valgono per tu tti i tipi di diodi indicati in questo data sheet.

Verso i l fondo della pag i n a viene presentata u na tabe l l a delle caratteristiche

elettriche. Si noti che, per og n i caratteristica, sono specificate le condizion i di tem­

perat u ra e q u e l l e di p rova. Q u esta tabe l l a mette i n evidenza le d i fferenze esistenti fra i s.ei tipi di diodi, con u na colon na per og n i ti po. Torneremo a q u esta tabe l l a fra bre­ ve.

La pag i n a posteriore del data sheet ( Fi g u ra 6.8) riporta u n a tabel l a del l e carat­

teristiche di commutazione, che fo rn isce maggiori dettag l i s u l l e prestazioni d i og n i

ti po, funzionante entro i mass i m i valori assoluti.

Il resto della pag i na posteriore è dedi cato a l l e informazioni sulla misura dei pa­ rametri e forn isce u n a com pleta descrizione di come, esattamente, sono state fatte le prove su og n i d i odo - cosicchè il com pratore può verifi care le presc rizioni per conto suo.

COME POSSIAMO M ETTER E IN R E LAZ I O N E Q U ESTE PRESCR IZIONI DEL DATA SHEET CON LA CU RVA 1-V?

Nel leggere il data sheet, ci riferi remo ancora a l l a F i g u ra 6.6; si vedrà al lora da quali parti d e l l a curva sono stati presi i d at i .

La dissipazione d i potenza (P) la si può trovare nella tabel l a dei massimi valori nominali assoluti. La mass i m a potenza d issi pata deve essere di 500 mW ( m i l l iwatt ) . Q uesto valore è i n d icato presso l a parte su periore del l a c u rva d i F i g u ra 6 . 6 . A volte, questo l i m ite viene i n vece specifi cato sotto forma di corrente diretta massima asso­ luta.

La tensione diretta (VF) la si trova nella tabe l l a d e l l e caratteristiche elettriche. Essa fa vedere che la tensione d i retta stati ca per 1'1 N41 48 è stata provata co n u na corrente d i retta d i 1 0 mA ( m i l l i am pere) . Ad u n a corrente d i retta d i 1 0 mA, 1'1 N41 48 ha u n a tensione d i retta che non su pera 1 V. Q u esta specifica è anche riportata s u l l a curva e , i n sostanza, d ice c h e la T I garantisce c h e la curva d i ogni 1 N41 48 passerà a s i n istra d i q u esto pu nto.

La corrente inversa ( l A) l a si trova anch'essa nella tabe l l a delle caratteristiche

elettriche. Due sono le con d izion i di prova: la prima è che a u n a tensione i n versa d i

2 0 V e a u n a temperatu ra del l'aria d i 25° C c'è u n a co rrente i n versa n o n su periore a i 2 5 nA ( nanoam pere o m i l i ardes i m i d i ampere) . Q u esto appare anche c o m e pu nto del la c u rva. I n effetti , ciò garantisce che la c u rva di o g n i 1 N41 48 passerà al d isopra d i questo pu nto. La seconda condizione d i prova per l ' l A è a 20 V e 1 50° C. Q u i ved ia­ mo come la corrente i nversa d i d i spersione au menti con la tem peratu ra - a 1 50° C la mass i m a d i s persione au menta fino a 50 J.J.A ( m icroam pere o m i l iones i m i di am pere ) . Non trove rete questo pu nto su l l a curva, naturalmente, poichè la curva è rel ativa solo alle condizioni di prova a 25° C.

La tensione in versa di breakdown (V(BAl) è nel la stessa tabe l l a e vengono spe­ cificati d u e d iversi p u nti l i mite. Pri mo, con una corrente inversa di b reakdown di 5 J.J.A; la tensione i nversa non sarà m i nore d i 75 V . Secondo, le specifiche d icono che quando l a corrente d i break down rag g i u nge i 1 00 J.J.A, l a tensione i n versa non sarà m i n ore d i 1 00 V.

Il tempo d i recu pero i nverso (t rr) lo si trova nel l a tabe l l a delle caratteristiche di

commutazione. D iciamo, per i nciso, che l e condizioni d i prova riportate sono

delle condizioni d'i m piego del tutto tipiche. S i vede che trr è di 4 ns ( nanosecon d i o m i l iardes i m i d i secondo) . Q uesto è i l tempo che passa dopo che la conduzione d i­ retta si è arrestata, prima che i l d iodo possa com i n c iare a bloccare l a corrente i n ver­ sa.

M u niti di q u este cinque i m portanti specifiche, si ete ora in u n a buona posizio­ ne per i nterpretare i n modo i ntel l igente le i nformazioni co nten ute nei d ata sheet dei d i o d i - infatti ne sapete abbastanza sui diodi per sceg l ierl i , i n caso di i m piego, in cir­ cuiti sem p l i c i . P i ù i m portante ancora, la vostra conoscenza dei d i o d i vi forn isce del­ le eccel lenti basi per lo stu d i o dei transistori, che com i n ceremo nel prossi mo capi­ tolo.

PLANAR SILICON SWITCHING DIODES

mechanical data

• Smaii-Size, Whiskerless , Double-Piug Construction • Extremely Stable and Reliable High-Speed Diodes

Electrical Equivalents 1 N4148 • 1 N9 1 4 1 N4149 • 1 N9 1 6 1 N4446 • 1 N914A 1 N4447 • 1 N9 1 6A 1 N4448 • 1 N914B 1 N4449 • 1 N9 1 6B

The glass-possivated silicon wafer is encased in a hermetically sealed glass packoge. High-temperature

bond between wafer and leads ins�o�res integrai positive contact under extreme environmental conditions.

"CASE OUTLINE � GlAU

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L

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S i - l :.

l

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T, ,9

T,

Temperature (Se e Note l ) Storage Temperature Range .

lead Temperature l l 1 6 lnch from Case for l O Seconds

500 mW . -65"C to 200"C . Joo•c

* electrical characteristics at 25°C free-air temperature ( unless otherwlse noted)

PARAMETER

--- --- -

v1,.1 Reverse Breakrlown Voltago 1.. Static Revene (urrent

v, Static Forward Vollage

c, T o l al (apacitance

1 N4 1 48 TEST CONDITIONS MIN MAX

_lo _:_ �_ 7S 1, �-0 100 p.A 1 00 v , -20 v 2S -20 V, T. - 1 00° v, T. -

1so•

so

S mA 1, - lO mA 1, -20 mA l, -30 mA 1, - 100 mA V, ---O, l - l MHz 1 N4 1 49 1 N4446 1 N4447 MIN MAX MIN MAX MIN MAX

7S 7S 7S 100 1 00 100 2 S 2 S 2 S

so

so

l 2 2

NOTE 1, Dtratt lintarly lo 200°( al tht roh ol 2.15 mW/dtg. tTradlmark of Tuas lnslrumtnh

• lndiutn JEDH rtgilltrH dalo

TEXAS I N ST R U M ENTS I N C O H P O R A T E D S E M I CON DUCTOR-COMPONENTS O I VISION

POST OI"FICE B O X 5 0 1 2 • DALLAS. T E X A S 75222

53

Figura 6-7

1 N4441 1 N4449 MIN MAX UNI T

7S 7S v 100 1 00 y 2S 2S nA 3 3 p.A

so

so p.A

0.62 0.72 0.63 0.73 y y y 1 y l y 4 2 pf 7835 � c CD

TYPES 1 N41 48, 1 N4149, 1 N4446, 1 N4447, 1 N4448,

1 N4449

PLANAR SILICON

SWITCHING DIODES

* switching charocteristics at 25 °C free·air temperature

f

PARAMETER TEST -I N4148 I N.i447

_ MIN -�AX -

UNI

T

l, IO mA, v. -6 V, 1., -1 mA,

" Re verso Recovery T 1m e R, 100 !1, See figure 1 4 4 4 4 4 4 M

- ,, - lomA, I,_ osorC __ __ _ _ _ __ -- - - -- ---

v"'''"' Forwor

Volto�e See _!lgur!_2__

______ 2.5

V_

* PARAMETER MEASUREMENT INFORMATION

O. 2 "F D . U . T. I N PUT OUTPUT Ad just for tf = 10 mA TEST CIRCUIT

e LI

Ad j �Jst ompl i tude

=tiri,

o l l l l for VR 6 V t- t,, -4 i,.

7836

FIGURE 1 -REVERSE RECOVERY liME

NOTES a Tht inpuJ puln i1 1upplied by o generator wilh th� follning charocltrilli u · Zo..t 50 1!, 1 1 � O J n1, lp --= 100 n1

Nel documento 2- COMPRENDERE L ELETTRONICA A STATO SOLIDO (pagine 101-113)