La sua fondazione risale al 6 aprile 1900, ma le radici della sua storia affondano alla seconda metà dell’800: partono dal medico Emilio Baldassari, medico condotto a Camerano, che fu turbato per l’elevata mortalità infantile, accettata con fatalismo e indifferenza dai parenti.
Gli studi di specializzazione condotti nel 1885, alla Sorbona, la migliore scuola pediatrica del tempo, gli diedero la convinzione che il bambino ammalato avesse necessità di essere curato in un ambiente adatto a lui e con cure diverse da quelle degli adulti. Così, tra enormi difficoltà, vennero realizzate il 6 aprile 1900, le prime stanze per accogliere solo i bambini, in via dell’Ospizio, ad Ancona: nasceva l’ospedale pediatrico, sotto la guida dei medici: Emilio Baldassari, pediatra, e Giovanni Branzanti, chirurgo, e l’assistenza ai piccoli malati era garantita da alcune dame della Congregazione di Maria S. S. della Misericordia, che già aiutavano i ricoverati dell’Ospizio dei poveri. Si avviava così l’attività di quello che diventerà il primo Ospedale per bambini della regione con l’attività delle Patronesse che promuovevano una campagna di solidarietà.
L’inizio non fu facile perché regnava l’ignoranza e la supersti-zione, pertanto i genitori non ricoveravano i figli malati. Il medico Baldassari pensò di dimostrare la validità dell’assistenza sanitaria per i bambini ricoverando e guarendo i figli malati degli zingari.
L’esempio fu da stimolo tanto che fu necessario aggiungere altre stanze per poter accogliere tutti i piccoli malati.
Nel 1920, Virginia Salesi, esecutrice testamentaria del fratello Gaspare, comprò con 420.000 lire villa Dari e la donò al dottor Baldas-sari, in segno di riconoscenza in quanto medico dei suoi bambini, il quale lottava per ottenere di curare l’infanzia in un ospedale diverso da quello degli adulti.
L’architetto Cirilli ristrutturò la villa e ricavò stanze per 35 letti,
oltre ai vari servizi di medicina e chirurgia: questa nuova struttura venne chiamata “Ospedale dei bambini G. Salesi” e nel 1921 fu donato al Comitato delle Patronesse coadiuvate nella loro assistenza dalle suore
Nel 1933 fu necessario un ulteriore ampliamento della struttura, pertanto venne acquistata un’area in via Corridoni, dove ancora oggi ha sede l’Ospedale, e l’ingegner Francesco Podesti realizzò la costruzione.
Durante la seconda guerra mondiale, l’Ospedale subì l’occupa-zione militare e continuò la sua attività prima a Morro d’Alba poi a Falconara e, finita la guerra, ci fu la riappropriazione della struttura e il servizio riprese a pieno ritmo.
Era il 1948 quando il professor Francesco Di Giuseppe creò, nell’ospedaletto, il primo nucleo di studio per la lotta contro il reumatismo e le malattie di cuore che avrebbero dato vita al futuro Ospedale Cardiologico Lancisi.
Primario dell’Ospedale Salesi dal 1946 al 1978 fu Vittorio Migliori:
e rifiutava i giri di parole, orgoglioso della sezione di Neonatologia, dei padiglioni per i poliomielitici e per le malattie infettive, per il nuovo reparto di Neuropsichiatria infantile. Nel 1950 volle creare un reparto apposito per la cura e l’assistenza dei neonati patologici e, in particolare, degli immaturi con un personale medico ed infermieristico che si dedicava esclusivamente alla cura del neonato patologico. In quegli anni la vita dei neonati aveva un valore relativo e perdurava la concezione di un certo fatalismo.
Il Reparto immaturi fu affidato al grande e umile professionista Gianfranco Brunelli, il quale si prodigò per far raggiungere al centro livelli di eccellenza.
Negli anni ’50 l’Ospedale venne riconosciuto “Ospedale Specializ-zato di 1° Categoria”, merito dell’efficienza dei medici, ne vogliamo ricordare alcuni: il professor Alberto Caucci, il professor Vittorio Migliori, il professor Manlio Caucci, il professor Mario Scoponi, il professor Francesco Di Giuseppe, il professor Giuseppe Caramia, il dottor Luigi Piattella.
Agli inizi degli anni ’50, la dott.ssa Vera Principe decise di lavo-rare nel più prestigioso Ospedale Pediatrico del mondo: il Children’s Hospital di Boston e, ritornata al Salesi, iniziò la sua attività in campo anestesiologico e rianimatorio e su sua richiesta arrivò dalla Svezia una macchina per far respirare artificialmente pazienti affetti da tetano.
Nel tempo, in questa struttura di Anestesia e Rianimazione, si affiancarono altri medici creando un’affiatata équipe coadiuvata dal dottor Maurizio Gentili, di grande umanità e dedizione ai bambini, considerati non solo dal punto di vista patologico, ma psicologico:
era questa un’equipe formata da medici sempre disponibili all’emer-genza pediatrica e pronti a saltare sull’elicottero o sull’ambulanza.
Riporto i loro motti “Per star male e riposarsi viene in tempo quando si va a casa” e “Non esiste compenso economico che abbia il valore della consapevolezza di aver restituito alla vita un bambino”.
Era il 1968, quando il professor Mario Scoponi, ottimo
profes-sionista, si prodigò per la realizzazione di un moderno reparto di Otorinolaringoiatria, dotato delle più moderne attrezzature.
Nel 1969 l’Ospedale Salesi divenne Ospedale Regionale e all’i-nizio degli anni ’70 vi entrò l’Università.
Nel 1973 fu istituita la divisione di neuropsichiatria e il primario Luigi Piattella collaborò per gli studi contro l’epilessia, i traumi cranici e gli idrocefalici.
Nel 1981, l’Ospedale Salesi entrò a far parte delle Unità Sanitaria Locale, che prevedeva l’accorpamento con l’Ospedale di Torrette, ma ciò voleva significare perdere la sua essenziale struttura auto-noma e specializzata, fonte della sua efficienza e ritornare indietro, ai primi del ‘900.
Contro questa legge si schierarono compatti l’Ospedale, le Patro-nesse, l’intera città, finché nel 1993 al “Salesi” venne riconosciuto definitivamente indipendente come Azienda Autonoma di Alta Specia-lità”, poi vennero anche annessi i reparti di Ostetricia e Ginecologia.
Un altro progetto realizzato è quello della “terapia del sorriso”:
da qualche tempo tre clown specializzati visitano i reparti tre volte
la settimana, cercando di rallegrare i piccoli malati.
Oggi l’Ospedale dispone di quattro dipartimenti Sanitari:
-Medicina Pediatrica;
- Chirurgia;
-Emergenza e Accettazione;
-Servizi di Supporto,
che si articolano in 13 Unità Operative e 16 Moduli Organizzativi e Professionali, con un totale di 223 posti letto, di cui 26 dedicati all’assistenza diurna. Il nido dispone di 20 culle