Il complesso sistema di aiuti eco-nomici al settore audiovisivo mes-so in moto dalla legge 220/2016 si regge su quattro gambe: i crediti d’imposta (illustrati nel n. 41 di novembre 2018 di questa rivista), i contributi selettivi (n. 39 di luglio 2018), i contributi automatici e i contributi alla promozione. Que-sti ultimi sono a tutti gli effetti so-stegni selettivi, perché attribuiti da una commissione di esperti a seguito della partecipazione ad un bando, ma differiscono dai cosid-detti contributi selettivi perché, mentre questi ultimi sono desti-nati a film e opere audiovisive, i primi sono rivolti alle iniziative che valorizzano la circolazione e la conoscenza delle opere stesse e, più in generale, diffondono la cultura audiovisiva.
Tali aiuti attuano i principi ispira-tori della legge, che fanno riferi-mento al valore dei festival cine-matografici in quanto “momenti di fruizione sociale collettiva del pro-dotto”, al ruolo delle sale
cinema-tografiche, all’esigenza di garantire la fruizione a tutti i tipi di pubblico, compreso quello portatore di di-sabilità, all’importanza della con-servazione e restauro del patrimo-nio, all’interesse nella formazione professionale e nelle ricerche di settore, alla necessità di sostenere l’educazione all’immagine nelle scuole e le iniziative volte alla for-mazione del pubblico.
Tra le funzioni del MiBAC, infatti, sono previste: la promozione del-le produzioni cinematografiche, radiotelevisive e multimediali, la promozione della formazione professionale e del potenziamen-to delle competenze nei linguaggi audiovisivi nelle scuole, la pro-mozione dell’immagine dell’Italia attraverso il prodotto audiovisivo (art. 10 della legge 220).
La sezione V della legge è inte-ramente dedicata alle attività di promozione del cinema e dell’au-diovisivo, stabilendo la tipologia di attività ammissibili al sostegno pubblico.
Le iniziative meritevoli di soste-gno devono rispondere a vari obiettivi, ognuno tradotto in spe-cifiche linee di intervento.
Lo scopo del contributo alla pro-mozione è quindi molteplice e mira a favorire lo sviluppo della cultura audiovisiva in Italia, a promuovere le attività di inter-nazionalizzazione del settore e l’immagine dell’Italia attraverso l’audiovisivo, a sostenere la re-alizzazione di festival, rassegne e premi di rilevanza nazionale e internazionale, a promuovere le attività di conservazione, restauro e fruizione del patrimonio audio-visivo, a sostenere la programma-zione di film d’essai o di ricerca e sperimentazione così come l’at-tività delle associazioni nazionali
di cultura cinematografica, delle sale delle comunità ecclesiali e religiose e dei circoli di cultura cinematografica. Ma l’obiettivo dell’intervento include anche al-tre attività finalizzate allo svilup-po del cinema e dell’audiovisivo sul piano artistico, culturale, tec-nico ed economico o finalizzate alla crescita economica, cultura-le, civicultura-le, all’integrazione sociale e alle relazioni interculturali. Così come ricade negli aiuti alla pro-mozione anche la realizzazione di indagini, studi, ricerche e va-lutazioni di impatto economico, industriale e occupazionale delle misure della legge.
Inoltre, una sostanziosa riserva delle risorse, il 3% del Fondo per il cinema e l’audiovisivo - pari quindi a un minimo di 12 milioni di euro l’anno - è destinato alla cosiddetta “educazione all’im-magine”, ossia alle iniziative fi-nalizzate al potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzio-ne e di diffusioproduzio-ne delle immagini e dei suoni, e all’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle im-magini (art. 27 della legge).
Oltre alle risorse fin qui elencate, fra le attività di promozione rien-trano anche i contributi ai cosid-detti “enti di settore”, secondo quanto previsto dalla legge 220. Si tratta dei tre soggetti storici Istitu-to Luce - Cinecittà, Fondazione La Biennale di Venezia e Fondazione Centro Sperimentale di Cine-matografia, a cui si aggiungono il Museo del Cinema di Torino e la Fondazione Cineteca di Bologna.
A tali enti sono destinate risor-se specifiche, definite ogni anno dal decreto di riparto. Per il 2018, sono stati assegnati agli enti di settore complessivamente 28 mi-lioni di euro.
Come per i contributi selettivi alle opere, anche per questo tipo di intervento, la legge rimanda a un decreto ministeriale – DM Promozione del 31 luglio 2017, re-cante “Disposizioni applicative in materia di contributi alle attività e alle iniziative di promozione ci-nematografica e audiovisiva, di cui all’articolo 27 della legge 14 novembre 2016, n. 220”, che ogni anno stabilisce il budget di cia-scuna linea di intervento a partire dalle risorse destinate alla promo-zione nel decreto ministeriale di riparto generale del Fondo. A sua volta, il DM Promozione delega a bandi della DG Cinema la defi-nizione dei dettagli per l’accesso ai contributi, ossia i requisiti dei beneficiari, i criteri di valutazio-ne che la commissiovalutazio-ne di valu-tazione è chiamata ad adottare, i parametri per determinare il contributo e tutta la procedura amministrativa di richiesta, dal riconoscimento all’erogazione ed eventuale revoca del sostegno.
13%
Attività di acquisizione, conservazione, catalogazione, restauro, studio, ricerca, fruizione e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo svolte dalle cineteche22%
Sviluppo della cultura cinematografica e audiovisiva e per la promozione dell'internazionalizzazione Mentre nel 2017 sono stati lanciati cinque bandi, ciascuno per ogni linea di intervento, nel 2018 si è proceduto ad una semplificazio-ne, con l’emanazione di un primo bando, pubblicato il 15 giugno 2018, relativo al sostegno dello sviluppo della cultura cinemato-grafica e audiovisiva e di interna-zionalizzazione associato a quello dei festival, rassegne e premi e a quello relativo alla conservazio-ne, catalogazione restauro del patrimonio cinematografico e audiovisivo e il cui esito è già sta-to deliberasta-to dalla commissione competente, che ha esaminato e selezionato i progetti presentati.I sostegni per la programmazione d’essai, per le associazioni nazio-nali di cultura, per i cinecircoli e le sale della comunità sono stati invece rimandati ad altri bandi in corso di pubblicazione.